La triglia
è un pesce di acqua salata appartenente alla Famiglia delle Mullidae che popola le acque del Mediterraneo, dell’oceano
Atlantico orientale e del mar Nero e vive in fondali poco profondi
caratterizzati da rocce, scogli e strati di sabbia e ghiaia. Ha una sagoma
allungata con squame rossastre di diverse sfumature. La lunghezza media di
questo pesce si aggira intorno ai 20-25 centimetri.
Sebbene sia ricca di lische, la sua
carne è molto apprezzata per il suo sapore intenso e per la sua versatilità in
cucina. La triglia di scoglio non deve essere confusa con la triglia da fango dalla
quale differisce per habitat, aspetto e abitudini.
Questo pesce è caratterizzato da
carni sode e altamente digeribili. A differenza di molti altri tipi di pesci,
le sue carni presentano un buon livello di grassi (6,2 grammi di lipidi ogni
100 grammi di prodotto) che la rendono particolarmente gustosa al palato. I
livelli di colesterolo e di carboidrati sono comunque minimi, per cui può
essere consumata anche da chi deve seguire diete
ipocaloriche.
Gli elevati quantitativi di zinco, selenio, ferro e fosforo
contraddistinguono questo pesce dal punto di vista del contenuto minerale. Inoltre,
la triglia è buona fonte di vitamine, soprattutto la vitamina A e le vitamine
del gruppo B (vitamina B1, B2 e B3).
Il consumo della carne di triglia non
presenta controindicazioni, a meno che non si soffra di allergia a questo
pesce. Particolare attenzione deve però essere posta nell’offrire questo pesce
alle persone anziane e ai bambini, soprattutto se piccoli, data l’alta presenza
di lische che ne caratterizzano le carni.
Fonte: Humanitas
Salute
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700 gr di filetti di triglia
150 gr di farina
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
Infarinate leggermente i filetti e fateli friggere in abbondante olio caldo ma non fumante.
Metteteli a scolare su della carta da fritti per eliminare l’olio in eccesso , salate a piacere e servite con una fresca insalata e fette di limone.