mercoledì 23 aprile 2025

Insalata di cavolo rosso arance e arachidi

Il cavolo rosso (o cavolo cappuccio rosso), noto anche come cavolo viola o crauto rosso o blu, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, strettamente imparentata con cavoli verza, cavolfiore, broccoli e cime di rapa.
È diffuso nel nord dell’Europa, nelle Americhe e in Cina.
Possiede delle foglie dal colore rosso scuro, tendente al violaceo, tuttavia, grazie a un pigmento appartenente alla famiglia delle antocianine (flavine), la pianta cambia colore in base al pH del terreno.
Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto dieci volte superiore di pro vitamina A ed il doppio del ferro, contiene anche una notevole quantità di retinolo (pro vit A) e vitamina C (molto utili nel periodo invernale, momento in cui scarseggia la maggior parte degli ortaggi).
Queste vitamine sono due potenti antiossidanti ed esercitano un buon effetto contro i radicali liberi prevenendo l'invecchiamento dei tessuti e alcune forme di tumore.
A supportare questo effetto antiossidante e anticancerogeno, contribuiscono anche i pigmenti fenolici (antocianine), che nel cavolo rosso appaiono numerosi e piuttosto concentrati. Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, questa volta in sinergia alla fibra alimentare (ben presente), i polifenoli aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
La fibra alimentare svolge un effetto positivo sul trofismo della flora batterica intestinale, prevenendo la stipsi e alcune forme di tumore del colon retto.
La vitamina C tende a essere degradata con la cottura; il beta-carotene (retinolo equivalente) si trova più nelle foglie esterne rispetto a quelle centrali.
Tuttavia, queste sono solitamente scartate per questioni igieniche, in particolar modo nella dieta della donna in gravidanza (per ridurre il rischio di contrarre la temibile toxoplasmosi).

 

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Ingredienti per 4 persone:
 
1 cavolo rosso piccolo
3 arance
80 g di arachidi
1 cucchiaio di aceto di mele o di vino bianco q.b.
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
 
 
Procedimento
 
Pulite il cavolo eliminando le foglie esterne, tagliatelo a striscioline sottili, lavatelo e sgrondatelo bene.
Mettetelo in una ciotola capiente o in quattro singole.
Sbucciate le arance e tagliatele prima a fette non troppo spesse e poi dividetele in quattro parti, aggiungetele nella ciotola contenente il cavolo rosso.
Sgusciate le arachidi e aggiungetele agli altri ingredienti.
Preparate una vinaigrette miscelando  bene l’aceto con l’olio e il sale a piacere.
Condite l’insalata e servite.
 
 

venerdì 18 aprile 2025

Torta Pasqualina

É una torta salata, nata in Liguria, ma la bontà racchiusa tra le sottili sfoglie di pasta della torta pasqualina ha conquistato tutti, rendendola una ricetta tipica della tavola pasquale in tutta Italia.
Ha origini antichissime, la prima comparsa ufficiale risale al XVI secolo, quando viene citata dal letterato Ortensio Lando nel "Catalogo degli inventori delle cose che si mangiano et si bevano".
Nel tempo la ricetta è stata tramandata in innumerevoli varianti. La ricetta originale nasce con le bietole e la prescinsêua, un tipico formaggio ligure. Oggi c'è chi porta avanti la tradizione e chi prepara la torta pasqualina in una versione più semplice utilizzando la pasta sfoglia.


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Ingredienti per 4 persone:

500 g di farina 00

2 cucchiai d’olio d’oliva extravergine
250 ml di acqua tiepida
5 g di sale fino

Per il ripieno:

500 g di bietoline (costine)

Mezza cipolla bianca
400 g di ricotta
70 g di burro
6 uova
150 g di Parmigiano grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo
1 cucchiaino di maggiorana
Sale e pepe q.b. 

Procedimento

Setacciate la farina sul piano di lavoro e versate nel centro l’olio, l’acqua e il sale.

Lavorate l’impasto fino a renderlo morbido e omogeneo (ci vorranno circa 15 minuti), copritelo con la pellicola e lasciatelo riposare.


Mondate le bietoline, lavatele e fatele bollire per pochi minuti in acqua salata.
Scolatele, strizzatele e tagliatele a listarelle.
Pelate, lavate e tritate la cipolla.
Lavate e tritate il prezzemolo e la maggiorana.
In una padella sciogliete 40 g di burro, unite la cipolla, le erbette, il prezzemolo e la maggiorana.
Dopo cinque minuti spegnete il gas.
Unite la ricotta, 50 g di Parmigiano, due uova, un pizzico di sale e pepe e amalgamate bene il tutto.
Aggiungete al composto le bietoline fredde.
Riprendete la pasta e dividetela in otto pezzi, quattro più grandi e 4 più piccoli e teneteli sempre coperti con della pellicola fino all’utilizzo.
Prendete i quattro più grandi e tirateli, uno alla volta, il più possibilmente sottili.


Imburrate una tortiera a cerniera di circa 26/28 cm di diametro, stendete le sfoglie, spennellando olio d’oliva tra l’una e l’altra,in modo che ogni sfoglia esca per almeno 1 cm dalla tortiera,
 dopo averla fatta aderire sul fondo e sui bordi.



Accendete il forno a180°C e in modalità statico.
Versate al centro il ripieno preparato e, con un cucchiaio, formate quattro incavi in cui romperete un uovo, salatele, mettete un cucchiaio di burro fuso  e uno di Parmigiano grattugiato su ognuna.
Riprendete gli altri quattro pezzi di pasta rimasti e tirateli in altrettante sfoglie sottili da riporre sopra il ripieno.
Anche in questo caso, spennellate ogni sfoglia con dell’olio d’oliva, prima di appoggiarne sopra un’altra.
Chiudete bene i bordi della pasta, spennellate con dell’olio anche quest’ultima sfoglia e punzecchiatela con i rebbi di una forchetta.
Infornate (forno già a temperatura) per circa 45 minuti o fino a quando la superficie non sarà ben dorata. Servitela calda o tiepida.

Consigli: Potete sostituire la pasta fatta in casa con due rotoli di pasta sfoglia o una confezione di pasta fillo. 

mercoledì 16 aprile 2025

Brazadel- Corona pasquale trentina

Il Brazadel è un dolce pasquale, tipico del Trentino; è una ciambella morbida composta da ingredienti semplici e richiede diverse ore di lievitazione per ottenere una consistenza morbida.
Probabilmente il suo nome deriva dal latino brachium, cioè braccio. La connessione con la parola braccio potrebbe significare che preparato l’impasto lo si faccia poi abbracciare per creare una ciambella.
Altre fonti riferiscono che la forma a ciambella fosse funzionale ad infilare il dolce direttamente nel braccio.
Le donne che preparavano il brazadel ne infilavano diversi nel braccio per poi portarli di casa in casa e lo stesso gesto di metterli nel braccio dei bambini era considerato ben augurante.
L’usanza potrebbe derivare dall’abitudine dei monaci di portare il dolce al braccio nel giorno di Pasqua, per consumarlo a bocconi durante tutto l’arco della giornata.
In Italia esistono molte varianti di questo dolce, in Romagna, ad esempio, si presenta come un grande pane, senza buchi, e ritroviamo ciambelle pasquali lungo tutta la costa adriatica, fino in Puglia.


 
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Ingredienti per una forma  con un diametro di 26/28 cm
 
500 gr di farina 00
180 ml di latte
75 gr di zucchero semolato
2 tuorli
1 uovo intero
100 gr di burro ammorbidito
½ buccia di un limone bio
½ buccia di un’arancia bio
2 cucchiai di rum
Granella di zucchero q.b.
1 cubetto di lievito di birra fresco
1 pizzico di sale fino
 
Procedimento
 
Sbriciolate il lievito in 75 g di latte e amalgamate con 100 g di farina in modo da preparare il lievitino. Copritelo con un telo e lasciatelo lievitare per un’ora.
Trascorso il tempo, versate il resto della farina in una ciotola, unite lo zucchero, versate al centro il latte rimasto, un tuorlo, l’uovo intero, la scorza grattugiata della mezza arancia e del mezzo limone, un pizzico di sale e i due cucchiai di rum.
Incominciate ad impastare e, appena gli ingredienti si sono amalgamati, incorporate il lievitino e impastate per inglobare bene.
Unite il burro ammorbidito e lavorate l’impasto finché non sarà elastico ed omogeneo.
Mettetelo in una ciotola, copritelo con un telo e lasciatelo lievitare, lontano da correnti d’aria, per un’ora e mezza poi rovesciatelo sulla spianatoia infarinata, dividetelo in sei palline e appiattitele leggermente.
Imburrate e infarinate una pirofila per ciambella, appoggiate le sei porzioni ottenute una a fianco dell’altra, leggermente sovrapposte, a creare una corona, sbattete il tuorlo rimasto con due cucchiai di latte e con metà dell’emulsione ottenuta, spennellate e lasciate lievitare ancora quaranta minuti.
Accendete il forno (statico) a 180°C e portatelo a temperatura.
Spennellate nuovamente la corona con il composto rimasto e cospargetela con la granella di zucchero.
Infornate collocando la placca nella parte bassa del forno e lasciate cuocere per trenta minuti circa e, se dovesse colorirsi troppo, coprite con un foglio di alluminio per consentire il completamento della cottura senza bruciare la parte superiore.
Una volta raffreddata, servitela accompagnata da ovetti di cioccolato inseriti nel foro centrale.
 
 
 
 
 

lunedì 7 aprile 2025

Finocchi gratinati alla ricotta e pancetta

Croccante e piacevolmente profumato, il finocchio è forse uno degli ortaggi più presenti sulle tavole dell’area del Mediterraneo.
Il clima migliore per la sua coltivazione è temperato, ma più tendente al caldo che al freddo. In Italia si coltiva quasi ovunque, soprattutto al Centro e al Sud, dove è molto usato a fine pasto, per favorire la digestione.
Esiste anche una varietà di finocchio selvatico.
Quest’ortaggio è noto soprattutto per le sue proprietà digestive; ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Ha, infatti, la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali.
Il finocchio ha, inoltre, proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue. Ha, inoltre, potere antinfiammatorio.
È composto principalmente d’acqua; tra i minerali il più presente è il potassio; contiene a vitamina a vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.
È discretamente ricco di flavonoidi e apporta pochissime calorie.

Fonte: Cure-Naturali.it 

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Ingredienti per 4 persone:

3 finocchi

150 g di ricotta
100 g di pancetta affumicate
1 uovo
30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
20 g di burro per imburrare la teglia

Procedimento

Pulite i finocchi eliminando i germogli verdi e la base, poi asportate le foglie esterne più dure.

Tagliateli a metà e lavateli.
Intanto, portate a bollore dell’abbondante acqua salata.
Tuffate i finocchi nell’acqua bollente e fateli lessare fino a quando saranno cotti al dente. Scolateli e lasciateli intiepidire.
Tagliate a dadini la pancetta e fatela rosolare, senza altri grassi aggiunti, in una padellina antiaderente, a fuoco molto basso.
Prelevate le foglie più tenere all’interno dei finocchi, sminuzzatele con il robot da cucina poi mescolatele in una ciotola con la ricotta, l’uovo e la pancetta rosolata.
Riempite le scodelline di finocchi con il composto preparato quindi trasferitele su di una teglia imburrata, ricoprite con il Parmigiano grattugiato.
Mettetele nel forno già caldo a 190° e fate cuocere per circa venti minuti.
Sformate i finocchi, trasferiteli su di un piatto da portata e serviteli irrorandoli con la salsa calda.

mercoledì 2 aprile 2025

Pansotti liguri con salsa alle noci

I pansotti (pansòti in ligure,dal ligure pansa, in italiano"pancia") sono una pasta ripiena tipica della cucina ligure, simile ai cappelletti, da cui differiscono essenzialmente per la forma e grandezza. I pansoti conditi con salsa di noci sono uno dei piatti caratteristici della tradizione genovese.
Dato che non contengono carne, sono un piatto a base di magro, adatto al periodo penitenziale della Quaresima. Sono spesso chiamati anche "pansòtti", in quanto in alcune province liguri è comune una enfatizzazione delle ultime sillabe.
Nelle ricette più aderenti alla tradizione il ripieno comprende il cosiddetto preboggion: una miscela di erbe spontanee delle coste liguri, un tempo non semplice da trovare in vendita e reperite in crescita spontanea sulle colline (o bricchi). In alternativa si può utilizzare la bietola, o la bietola da taglio chiamata "erbette", oppure gli spinaci o la borragine (boraxe). Si può usare anche un misto di ortaggi simili a quelli del preboggion, come la cicoria, la catalogna, il cicorino, la rucola, la scarola, la lattuga e la verza. Come per il preboggion, è necessario equilibrare in giuste proporzioni le verdure, per neutralizzare il sapore amaro della cicoria e della catalogna col sapore dolce della lattuga, della scarola e della verza. Tra gli altri ingredienti troviamo un particolare tipo di formaggio fresco leggermente acidulo, detto prescinsêua, sostituibile da un misto di ricotta e yogurt o pane grattugiato per una versione più economica, il grana o il parmigiano, uova e aromi come maggiorana, noce moscata e pepe.
La salsa di noci si prepara con i gherigli di noci, pinoli, aglio, olio extravergine di oliva e pane inumidito nel latte. Invece della salsa di noci si possono condire con olio oppure burro e salvia.
 
Fonte: Wikipedia
 

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Ingredienti per 6 persone:
 
500 g di farina 0
150 g di acqua
20 ml di vino bianco
500 g di costine (erbette)
300 g di borragine
150 g di ricotta
Noce moscata q.b.
50 g di Parmigiano
2 uova
1 spicchio d’aglio
Sale fino q.b.
Pepe q.b.
 
Per la salsa alle noci:
 
150 g di gherigli di noci
½ spicchio d’aglio
50 g di mollica rafferma
Latte q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
 
Per condire
50 g di parmigiano grattugiato
30 g di burro
 
Procedimento
 
Setacciate la farina e impastatela con l’acqua, il vino e poco sale. Copritela con telo e lasciatela riposare.
Pulite intanto le erbette e la borraggine, lavatele più volte e fatele stufare in una casseruola con pochissima acqua, per dieci minuti.
Scolate le verdure, strizzatele e sminuzzatele finemente, poi amalgamatevi le uova, il Parmigiano Reggiano,la ricotta scolata, l’aglio tritato finemente , la noce moscata, poco sale fino e il pepe.
Stendete la pasta in una sfoglia sottile e, con un coppa pasta di 7 cm di diametro  ricavate dei cerchi , suddividete su ognuno una noce di pieno e richiudeteli ripiegandoli  a metà e chiudete i bordi premendo con i rebbi di una forchetta.
Metteteli su di un telo cosparso di farina.
Nel frattempo, preparate la salsa di noci.
Mettete la mollica di pane a bagno con un po’ di latte.
Sbollentate i gherigli di noci e togliete la pellicina.
Frullateli con l’aglio, la mollica di pane ben strizzata.
Diluite il composto con l’olio fino a ottenere una salsa fluida.
Fate lessare i pansotti per cinque o sei minuti in abbondante acqua salata.
Scolateli man mano con un mestolo forato e metteteli in una zuppiera preriscaldata. Condite con la salsa alle noci, il burro fuso e il Parmigiano grattugiato.
Mescolate e serviteli subito ben caldi.