sabato 26 marzo 2022

Frittelle di zucchine, carote e patate

La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla  famiglia delle curcubitacee, la stessa dei cetrioli, delle zucche, dei meloni. Ne esistono di diverse varietà: verde di Milano, rampicante, bianca, striata, tonda di Nizza. Sono un prodotto dell'orto  tipico della tarda primavera e dell'estate, ma ormai  sono reperibili sul mercato tutto l'anno.
Le zucchine forniscono poche calorie e sono ricche di sali minerali quali  potassio, fosforo, calcio e ferro. Contengono anche una discreta quantità di vitamina E (potente antiossidante), vitamina C, acido folico (vit. B9), di zeaxantina e di luteina.
Hanno proprietà antiinfiammatorie, diuretiche , lassative e quindi disintossicanti.
Sceglietele sempre piccole, molto sode, con la buccia lucida e cucinatele nel giro di 3 o 4 giorni per non perdere le loro preziose qualità nutritive.
La carota è una pianta erbacea originaria dall’Europa sud-orientale e dall’ Asia occidentale mentre  il suo nome deriva dal greco Karotón.
Sebbene tutti conoscano le qualità benefiche e curative della carota, utilissima a rinforzare la vista, portando sollievo a chi soffre di arrossamento degli occhi frequente, così come a prevenire l’invecchiamento della pelle e favorire l’insorgere del latte nelle donna che hanno partorito,
non  tutti sanno che in origine i colori prevalenti della carota erano quelli della varietà violacea o quelli tendenti al grigio, ancora propri delle varietà tradizionali ormai in forte disuso nelle coltivazioni. Solo alla fine del secolo XVII, in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il paese nella guerra di indipendenza contro il potere spagnolo, alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi per dare all’ortaggio il caratteristico colore arancione che vediamo ancora adesso. La scelta politica degli agricoltori olandesi fu, da quel momento in poi, apprezzata da tutta Europa, dato che il nuovo colore era molto più gradevole alla vista e si caratterizzava per un gusto più dolce e delicato rispetto alla versione originaria.


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Ingredienti per 4 persone:

2 zucchine scure

2 carote
2 patate
4 cucchiai di farina O
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Qualche rametto di erba cipollina tagliuzzata
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

 

Procedimento

Lavate e spuntate le zucchine e le carote.

Pelate e lavate le patate.
Grattugiate tutti gli ortaggi con una grattugia a fori grossi e mettete tutto in una ciotola.
Aggiungete l’erba cipollina, la farina, il formaggio, sale e pepe.
Mischiate tutti gli ingredienti per inglobarli bene.
Scaldate l'olio e tuffateci una cucchiaiata del composto, schiacciatela subito con il mestolo e fate friggere cinque minuti per lato.
Scolate e mettete su della a cucina per far assorbire l’unto in eccesso.
Servitele calde.

 

 

 

martedì 15 marzo 2022

Sarde a beccafico

Le sarde a beccafico, in siciliano sardi a beccaficu, sono una preparazione tipica della gastronomia siciliana, in particolare palermitana, messinese e catanese e come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).
La ricetta consiste nel preparare le sarde al forno arrotolate intorno a un composto di pan grattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uva sultanina, pinoli, sale, pepe e olio d'oliva. Il piatto appartiene alla tradizione popolare e si trova spesso in vendita nelle friggitorie dei mercati palermitani - come la Vucciria - ma anche a Messina, Trapani, Agrigento, Catania e nei vari comuni delle relative province. Le sarde a beccafico sono considerate un secondo ma vengono anche servite come ricco antipasto soprattutto nei pranzi cerimoniali.
Il nome del piatto deriva dai beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso.  I popolani siciliani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno d'interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro.  

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Ingredienti per 4 persone:
 
600 gr di sarde
100 gr di pangrattato
30 gr di uvetta
20 gr di pinoli
2 arance bio
1 mazzettino di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
Alloro q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
Pepe q.b.

 

Procedimento
 
Pulite le sarde, apritele a libro e togliete la lisca lasciando la coda.
Lavate e sgrondate il prezzemolo  e tritatelo con l’aglio.
Tritate grossolanamente anche l’uvetta e i pinoli.
Condite il pangrattato con il composto di prezzemolo e aglio, salate, pepate e amalgamate con dell’olio, unite anche il trito di uvetta e pinoli.
Mettete al centro di ogni sarda un cucchiaino d’impasto e avvolgetela su se stessa lasciando fuori la codina.
Lavate bene le arance poi tagliatele prima a rondelle e poi dividetele a metà. (vedi foto piatto finito).
Ungete una teglia e posizionate le sarde vicine mettendo una foglia d’alloro e mezza rondella d’arancia  tra una e l’altra, irrorate con un pochino d’olio.
Infornate a 180°C (forno statico e già preriscaldato) per 15 minuti.

Servite fredde.