Visualizzazione post con etichetta VERDURE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta VERDURE. Mostra tutti i post

venerdì 16 maggio 2025

Stufato di fave

Le fave sono coltivate e consumate sin dall'antichità, si ritiene che la loro origine risalga all'Asia Minore e che siano state introdotte in Europa dai Greci e dai Romani. Lo stufato di fave non rappresenta solo un piatto gustoso, ma costituisce anche una parte rilevante della cultura culinaria italiana. È un simbolo delle tradizioni contadine e della cucina povera, che trasformava ingredienti semplici e disponibili in pietanze saporite e nutrienti. Oggi, questa antica ricetta viene ancora preparata e apprezzata in molte famiglie italiane, soprattutto durante la primavera, quando le fave fresche sono di stagione.
Rinomato per il suo sapore intenso e la sua semplicità, questo piatto rustico è apprezzato in numerose regioni d'Italia, in particolare nel Sud, dove le fave costituiscono un ingrediente di grande valore. La preparazione dello stufato varia leggermente da una regione all'altra, tuttavia gli ingredienti principali rimangono sempre semplici e genuini.
Ogni regione d'Italia presenta la sua versione di questa ricetta; ad esempio, in Puglia, lo stufato di fave viene spesso arricchito con cicoria selvatica, mentre in Sicilia è comune aggiungere pomodori e patate. Alcune varianti includono anche l'utilizzo di pancetta o salsiccia per conferire al piatto un sapore più ricco e deciso.
Le fave costituiscono un alimento altamente nutriente, ricco di proteine, fibre, vitamine e minerali. Sono una fonte eccellente di ferro, magnesio e potassio, e contengono anche vitamine del gruppo B, come la tiamina e l'acido folico. Inoltre, presentano un basso contenuto di grassi, rappresentando una scelta salutare per coloro che desiderano seguire una dieta equilibrata.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:
 
500 grammi di fave fresche o secche (se si utilizzano fave secche, è necessario metterle in ammollo per almeno 12 ore)
1 cipolla media
1 carota
2 gambi di sedano
1 cucchiaio di conserva
1 litro di brodo vegetale salato
1 spicchio d'aglio
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale e pepe q.b.
Erbe aromatiche (alloro, rosmarino, timo) q.b.
Pecorino grattugiato (opzionale)
 
Procedimento
 
Aprite i baccelli delle fave, estraete i semi, eliminate i cappelletti e lavate con cura.
In una pentola capiente, scaldate l'olio extravergine di oliva e aggiungete la cipolla tritata, la carota e il sedano tagliati a cubetti, lo spicchio d'aglio intero. Fate soffriggere a fuoco medio fino a quando le verdure saranno morbide e la cipolla trasparente.
Aggiungete le fave, il cucchiaio di conserva, le erbe aromatiche a piacere e ricoprite con il brodo vegetale caldo, mescolate.
Portate il tutto a ebollizione, quindi abbassate il fuoco e lasciare cuocere a fuoco lento fino a quando le fave saranno tenere (circa 25/30 minuti) e lo stufato avrà raggiunto la consistenza desiderata.
Regolate di sale e pepe a piacere.
Servire lo stufato caldo, eventualmente cosparso di pecorino grattugiato.
 

mercoledì 23 aprile 2025

Insalata di cavolo rosso arance e arachidi

Il cavolo rosso (o cavolo cappuccio rosso), noto anche come cavolo viola o crauto rosso o blu, appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, strettamente imparentata con cavoli verza, cavolfiore, broccoli e cime di rapa.
È diffuso nel nord dell’Europa, nelle Americhe e in Cina.
Possiede delle foglie dal colore rosso scuro, tendente al violaceo, tuttavia, grazie a un pigmento appartenente alla famiglia delle antocianine (flavine), la pianta cambia colore in base al pH del terreno.
Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto dieci volte superiore di pro vitamina A ed il doppio del ferro, contiene anche una notevole quantità di retinolo (pro vit A) e vitamina C (molto utili nel periodo invernale, momento in cui scarseggia la maggior parte degli ortaggi).
Queste vitamine sono due potenti antiossidanti ed esercitano un buon effetto contro i radicali liberi prevenendo l'invecchiamento dei tessuti e alcune forme di tumore.
A supportare questo effetto antiossidante e anticancerogeno, contribuiscono anche i pigmenti fenolici (antocianine), che nel cavolo rosso appaiono numerosi e piuttosto concentrati. Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, questa volta in sinergia alla fibra alimentare (ben presente), i polifenoli aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
La fibra alimentare svolge un effetto positivo sul trofismo della flora batterica intestinale, prevenendo la stipsi e alcune forme di tumore del colon retto.
La vitamina C tende a essere degradata con la cottura; il beta-carotene (retinolo equivalente) si trova più nelle foglie esterne rispetto a quelle centrali.
Tuttavia, queste sono solitamente scartate per questioni igieniche, in particolar modo nella dieta della donna in gravidanza (per ridurre il rischio di contrarre la temibile toxoplasmosi).

 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

 
Ingredienti per 4 persone:
 
1 cavolo rosso piccolo
3 arance
80 g di arachidi
1 cucchiaio di aceto di mele o di vino bianco q.b.
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
 
 
Procedimento
 
Pulite il cavolo eliminando le foglie esterne, tagliatelo a striscioline sottili, lavatelo e sgrondatelo bene.
Mettetelo in una ciotola capiente o in quattro singole.
Sbucciate le arance e tagliatele prima a fette non troppo spesse e poi dividetele in quattro parti, aggiungetele nella ciotola contenente il cavolo rosso.
Sgusciate le arachidi e aggiungetele agli altri ingredienti.
Preparate una vinaigrette miscelando  bene l’aceto con l’olio e il sale a piacere.
Condite l’insalata e servite.
 
 

lunedì 7 aprile 2025

Finocchi gratinati alla ricotta e pancetta

Croccante e piacevolmente profumato, il finocchio è forse uno degli ortaggi più presenti sulle tavole dell’area del Mediterraneo.
Il clima migliore per la sua coltivazione è temperato, ma più tendente al caldo che al freddo. In Italia si coltiva quasi ovunque, soprattutto al Centro e al Sud, dove è molto usato a fine pasto, per favorire la digestione.
Esiste anche una varietà di finocchio selvatico.
Quest’ortaggio è noto soprattutto per le sue proprietà digestive; ma è amico di tutto l’apparato gastrointestinale. Ha, infatti, la capacità di evitare la formazione di gas intestinali e contiene anetolo, una sostanza in grado di agire sulle dolorose contrazioni addominali.
Il finocchio ha, inoltre, proprietà depurative, in particolare a carico del fegato e del sangue. Ha, inoltre, potere antinfiammatorio.
È composto principalmente d’acqua; tra i minerali il più presente è il potassio; contiene a vitamina a vitamina C e alcune vitamine del gruppo B.
È discretamente ricco di flavonoidi e apporta pochissime calorie.

Fonte: Cure-Naturali.it 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

3 finocchi

150 g di ricotta
100 g di pancetta affumicate
1 uovo
30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
20 g di burro per imburrare la teglia

Procedimento

Pulite i finocchi eliminando i germogli verdi e la base, poi asportate le foglie esterne più dure.

Tagliateli a metà e lavateli.
Intanto, portate a bollore dell’abbondante acqua salata.
Tuffate i finocchi nell’acqua bollente e fateli lessare fino a quando saranno cotti al dente. Scolateli e lasciateli intiepidire.
Tagliate a dadini la pancetta e fatela rosolare, senza altri grassi aggiunti, in una padellina antiaderente, a fuoco molto basso.
Prelevate le foglie più tenere all’interno dei finocchi, sminuzzatele con il robot da cucina poi mescolatele in una ciotola con la ricotta, l’uovo e la pancetta rosolata.
Riempite le scodelline di finocchi con il composto preparato quindi trasferitele su di una teglia imburrata, ricoprite con il Parmigiano grattugiato.
Mettetele nel forno già caldo a 190° e fate cuocere per circa venti minuti.
Sformate i finocchi, trasferiteli su di un piatto da portata e serviteli irrorandoli con la salsa calda.

martedì 11 marzo 2025

Spinaci stufati con formaggio e uova

Una raffinata combinazione di sapori per un pasto nutriente e facile da preparare.
Questa ricetta può essere considerata un piatto unico e perfetto perché offre una combinazione equilibrata di proteine, verdure e sapori deliziosi.
Gli spinaci sono un ortaggio a foglia verde originario della Persia.
La loro raccolta avviene da ottobre a maggio ma possiamo trovarli surgelati anche negli altri mesi dell’anno.
Sono ricchi di fibre, sali minerali, vitamina A e antiossidanti e possiedono poche calorie.
Contengono molto ferro, tuttavia, circa il 95% di esso è inutilizzabile come nutriente in quanto presente nella forma non-eme, il cui assorbimento è limitato rispetto al ferro in forma eme, presente, ad esempio, nella carne e negli alimenti di origine animale.
Inoltre, negli spinaci, come in molti vegetali, vi sono alcuni nutrienti che possono ostacolare ulteriormente l’assorbimento di ferro, come gli ossalati ed i fitati.
La presenza di ossalati sconsiglia il consumo eccessivo a chi soffre di calcoli renali in quanto ne favorisce la formazione; tuttavia per neutralizzare gli ossalati basta consumare insieme agli spinaci del formaggio.
Da assumere con cautela anche in caso di terapia anticoagulante, in quanto contenenti la vitamina K1 che può interferire con i farmaci fluidificanti.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 3 persone:

500 g di spinaci freschi, accuratamente lavati
100 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
3 uova fresche
2 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
1 spicchio d’aglio
Sale e pepe q.b.
Una presa di noce moscata, opzionale

Procedimento

Lavate accuratamente gli spinaci sotto acqua corrente per eliminare eventuali residui di terra.
Scolateli grossolanamente.
In una padella capiente, scaldate l’olio d’oliva a fuoco medio.
Aggiungete l’aglio intero e fatelo rosolare fino a quando non diventa dorato e fragrante, prestando attenzione a non bruciarlo
Eliminate l’aglio e mettete gli spinaci nella padella, mescolate bene per farli insaporire. Coprite con un coperchio e lasciate stufare per 5-7 minuti, mescolando di tanto in tanto, fino a quando gli spinaci si saranno ridotti e ammorbiditi.
Aggiustate di sale, pepe, noce moscata a piacere e tre cucchiai di Parmigiano grattugiato. Mescolate ancora brevemente per distribuire uniformemente i condimenti.
Rompete le uova direttamente nella padella e lasciatele cuocere per 3-4 minuti, o fino a quando gli albumi sono completamente cotti ma i tuorli restano ancora morbidi e cremosi.
Distribuite su tutto il restante Parmigiano, coperchiate per 1 minuto in modo che il formaggio fonda.
Servite immediatamente, accompagnando il piatto con pane croccante o una fetta di pane tostato, per completare il pasto con una nota di croccantezza.






domenica 2 marzo 2025

Insalata di cavolo cappuccio carote e arance

Fin dai tempi più remoti, erano note le proprietà curative dei vari tipi di cavolo che erano utilizzati, soprattutto, nella cura di ulcere, ferite e affezioni respiratorie. I recenti studi hanno confermato le proprietà terapeutiche di questi ortaggi, non solo, ma ne hanno scoperte delle altre, come la funzione protettiva a livello arterioso e di prevenzione in alcune forme tumorali. I cavoli sono ricchi di sali minerali quali ferro, potassio, calcio, fosforo e di vitamina A, B2, C. di carotenoidi, di acido folico e di folati, indispensabili per prevenire la spina bifida in gravidanza.

Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:
 
70 g di cavolo cappuccio
3 carote medie
2 arance grandi
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Succo di  mezzo limone,
Sale q.b.
Pepe nero q.b.
 
Procedimento
 
Tagliate a striscioline il cavolo e lavatelo, sgrondatelo bene e mettetelo in una ciotola o in quattro individuali se preferite.
Sbucciate le arance, pelatele a vivo e tagliatele a pezzi non troppo piccoli, aggiungetele nella ciotola contenente il cavolo.
Pelate le carote, lavatele, asciugatele e, con una mandolina, create delle sottili striscioline,tagliatele ancora a metà , aggiungetele agli altri ingredienti.
Preparate una vinaigrette miscelando bene il succo di limone con l’olio il sale e il pepe a piacere.
Condite l’insalata e servite.
 

mercoledì 5 febbraio 2025

Tortino di patate salsiccia e Provola

La Provola è formaggio a pasta filata tra i più conosciuti e amati in Calabria e nel mondo. È prodotto durante tutto l’anno, utilizzando latte vaccino intero crudo di razze meticce e/o razze di vacche da latte, mentre in origine era nato come formaggio preparato esclusivamente con latte di Vacca Podolica. Si presenta come un formaggio a pasta filata di forma tronco-conica. La crosta è compatta, liscia e lucida di colore giallo o bianco avorio in base al tempo di stagionatura. La pasta è in genere poco più chiara della crosta con sapore dolce.
Ottima gustata così, si presta meravigliosamente a ricette di questo tipo o a essere consumata grigliata.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

6 patate medie

300 g di salsiccia
200 g di Provola a fette
30 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
½ cipolla bianca
Timo, salvia, rosmarino tritati q.b.
20 g di burro per imburrare la teglia
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Eliminate la pelle dalla salsiccia e sminuzzatela con una forchetta

Scaldate un cucchiaio d’olio in una padella e unite la mezza cipolla tritata e la salsiccia.
Rosolate il tutto per una decina di minuti a fuoco medio e girando spesso.
Nel frattempo sbucciate le patate, lavatele, asciugatele e tagliatele a fette sottili aiutandovi con una mandolina.
Accendete il forno a 200°C.
Imburrate una teglia da forno e formate uno strato di patate sul fondo, distribuite un pochino di erbe aromatiche, salate leggermente (salsiccia e formaggio sono già molto salati)e ricoprite con metà della salsiccia e con alcune fette della Provola.
Stendete un altro strato di patate e procedete come il primo.
Terminate con uno strato di patate, distribuite le erbe aromatiche e coprite tutto con le fette di Provola rimaste e spolverizzate con il Parmigiano Reggiano.
Infornate nel forno già a temperatura e fate cuocere per trenta minuti (controllate con uno stecchino la cottura: se entra, agevolmente, le patate sono cotte).
Lasciate riposare cinque minuti e servite.

mercoledì 15 gennaio 2025

Insalata di radicchio mele e Roquefort

Il Roquefort è un formaggio francese, erborinato, prodotto con latte di pecora, originario di Roquefort-sur-Soulzon (Francia del sud). La caratteristica principale è la presenza di venature blu-verdi (simili a quelle dell'italiano gorgonzola).
Il formaggio viene fatto maturare in un sistema di grotte in cui temperatura e umidità rimangono costanti nel tempo e il gusto varia secondo il tempo di maturazione, che può andare dai tre ai nove mesi; solitamente detto periodo parte nel mese di febbraio per terminare in ottobre.
Le sue origini sono antichissime,infatti, nei giacimenti preistorici della regione è possibile osservare fuscelle per formaggi.
Sin dall'VIII secolo il formaggio di Roquefort è citato in numerosi scritti, atti di donazione e rendite della provincia di Rouergue.
Nel XV secolo, Carlo VI riconosce con lettera patente, confermata dai suoi successori, la necessità vitale di difendere il roquefort. Il 31 agosto 1666 un decreto del parlamento di Tolosa concede agli abitanti di Roquefort-sur-Soulzon l'esclusività della stagionatura.
La sua produzione segue metodi immutati nel tempo. Il roquefort è inoltre l'unico formaggio la cui denominazione d'origine è riconosciuta per legge dal 1925.
Dal 1979 è certificato con l'Appellation d'origine contrôlée (AOC), analogo alla certificazione italiana DOC, e dal 1996 con l'Appellation d'origine protégée (AOP) equivalente francese dell'italiana Denominazione di origine protetta.

 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

 
Ingredienti per 4 persone:
 
1 cespo grande o 2 piccoli di radicchio rosso tondo di Chioggia
2 mele rosse croccanti (tipo Gala, Ambrosia ecc), non troppo grandi
120 g di Roquefort
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Succo di 1  limone
Sale fino q.b.
 
Procedimento
 
Sfogliate il radicchio, lavatelo, sgrondatelo bene,tagliatelo a pezzetti o striscioline (come preferite) e mettetelo in una ciotola o in quattro individuali.
Tagliate il formaggio a cubetti e unitelo al radicchio.
Preparate un’emulsione mischiando l’olio, metà del succo di limone, il sale e miscelate bene.
Pelate le mele e tagliatele a pezzetti, irrorateli con il succo di limone rimasto per evitare che si ossidino e anneriscano e aggiungetele agli altri ingredienti.
Mischiate e servite.
 
 
 

domenica 15 dicembre 2024

Insalata di sedano rapa cavolo rosso, verde e carote

Il sedano rapa (Apium graveolens var. rapaceum) è un ortaggio della famiglia delle Ombrellifere. Noto anche come sedano di Verona, è coltivato soprattutto nelle Regioni del nord dell’Italia mentre nel resto del paese è quasi sconosciuto. È un ortaggio coltivato principalmente per la sua particolare radice che appare sferoidale, barbuta e bitorzoluta, marroncina esternamente e biancastra al suo interno, ruvida al tatto. Il momento ideale per l’acquisto di quest’ortaggio è quando la radice raggiunge il suo peso ideale, stimato tra i 600 e 700 grammi.

Al sedano rapa sono attribuite importanti proprietà paragonabili a quelle del sedano comune – disintossicanti, diuretiche e antinfiammatorie – utili contro un ampio spettro di disturbi tra cui reumatismi, affezioni polmonari e insufficienza epatica. Grazie all’elevato quantitativo di fibre, inoltre, il sedano rapa aumenta il senso di sazietà, aiuta a ridurre la presenza di colesterolo e trigliceridi nel sangue e facilita l’attività intestinale.
Poiché nel sedano rapa sono contenute delle proteine potenzialmente allergizzanti, è bene che i soggetti con ipersensibilità o allergie alimentari prestino particolare attenzione al consumo di quest’ortaggio.

 

Fonte: Humanitas


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:

 

Mezzo sedano rapa

80 g di cavolo rosso

80 g di cavolo verza

3 carote medie

5 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Aceto di vino bianco q.b. (secondo i vostri gusti)

Sale fino q.b.

Pepe bianco q.b. (facoltativo)

 

Procedimento

 

Prelevate le foglie più interne dei cavoli (le altre potete usarle per fare un buon minestrone o per stufarle).

Tagliatele a striscioline, lavatele, sgrondatele bene e mettetele in una ciotola.

Pelate il sedano rapa e le carote, lavate, asciugate e tagliate a julienne (bastoncini sottili), inserite tutto nella ciotola con i cavoli.

Preparate un’emulsione miscelando insieme l’olio, l’aceto, il sale e il pepe.

Mischiate bene e servite.

 

 

 

giovedì 21 novembre 2024

Patate al forno con formaggio e funghi

È tornato l'Autunno e con esso il rito della raccolta dei funghi o miceti: questo delizioso alimento cresce generalmente da settembre a novembre ed è proprio in questo mese che possiamo trovare quelli più gustosi.
I funghi contengono sali minerali, vitamine, acido folico e betacaroteni che contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, sono ottimi antiossidanti e hanno proprietà antiinfiammatorie, depurative e lassative. Per queste loro caratteristiche contribuiscono a tenere sotto controllo la pressione alta ed il colesterolo.
Sono capaci di agire come un vero e proprio antibiotico naturale e mantengono alto il livello degli anticorpi. Per il loro basso contenuto calorico (22 kcal per 100 gr.) sono ideali per diete ipocaloriche.
Sono controindicati a chi è allergico alle muffe e ai lieviti e a chi soffre di gotta e calcoli renali.
È bene tener presente che la famiglia dei funghi comprende ben 3000 specie, ma solo un centinaio sono commestibili e quelli velenosi che possono rappresentare un grave rischio per la nostra salute, per cui è meglio affidarsi a persone esperte.
Vanno consumati entro breve tempo dalla loro raccolta (massimo due giorni di conservazione in frigorifero, nello scomparto della frutta e verdura, dopo averli ripuliti e spazzolati per eliminare residui terrosi), il gambo deve essere sodo e compatto, il cappello integro e senza muffe, l'odore gradevole.
Tenete presente che funghi commestibili, se mal conservati, possono essere pericolosi per la saluti come quelli velenosi.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

 Ingredienti per 4 persone:

400 g di funghi porcini

6 patate medie
100 gr. di Parmigiano Reggiano grattugiato
200 gr. di Taleggio
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di prezzemolo tritato
5 cucchiai d'olio extravergine d'oliva
30 g di burro
3 cucchiai di Parmigiano  Reggiano grattugiato
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Fate bollire le patate per dieci minuti, scolatele e lasciatele raffreddare.

Raschiate il gambo dei funghi ed eliminate la terra con un panno inumidito o con della carta da cucina inumidita(i funghi non vanno lavati sotto l'acqua corrente perché si impregnerebbero troppo). Tagliate a cubetti i gambi e a spicchi non troppo sottili le cappelle.
Versate tre cucchiai di olio nella padella e aggiungete lo spicchio d'aglio tritato.
Aggiungete i gambi dei funghi e fateli cuocere a fuoco allegro per cinque minuti, unite le cappelle e  continuare la cottura per altri cinque minuti. Due minuti prima del termine della cottura salate, pepate ed aggiungete il prezzemolo.


Accendete il forno e portatelo a 180°C.
Ungete una pirofila e stendete uno strato di fettine di patate poi uno di funghi.
Distribuite un po’ di Parmigiano  Reggiano e dei dadini  di Taleggio.
Proseguite gli strati  così via fino ad esaurimento degli ingredienti, ultimando con le patate e i formaggi.
Distribuite qua e là qualche fiocchetto di burro e  cuocete nel forno preriscaldato per circa venticinque minuti, fate gratinare sotto il gli ultimi cinque  minuti e servite.

 

martedì 8 ottobre 2024

Patate e pancetta affumicata al forno

La patata è l’alimento più consumato al mondo. È un tubero ricco di proprietà e con poche calorie. Contiene una notevole quantità di amido, una discreta quantità di fosforo e di potassio e vitamina C ed è povera di sodio.
Le sue origini si fanno risalire intorno al 3000 a.C. presso la popolazione Incas da cui veniva chiamata “papa”. In Europa giunsero solo nel sedicesimo secolo portate dal conquistatore spagnolo Francisco Pizzaro.
Attualmente si producono circa duemila varietà di patate che sono divise in due grandi gruppi: patate a pasta gialla, con la polpa compatta, adatte ad essere cucinate fritte o intere, e patate a pasta bianca, piuttosto farinose e adatte alla preparazione di gnocchi, e purè.
 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:

4 patate medie
80 gr di pancetta affumicata (o normale se la preferite) tagliata non troppo sottile
2 rametti di rosmarino
4 foglie di salvia
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale fino q.b.
 
Procedimento
 
Lavate le patate e mettetele con tutta la buccia (se le sbucciate assorbono troppa acqua e non diventano belle croccanti) in acqua fredda.
Portare a bollore e fate cuocere per 10 minuti.
Scolate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo, tritate gli aghetti di rosmarino e la salvia, tagliate a pezzetti la pancetta.
Pelate le patate, tagliatele a spicchi non troppo grandi e metteteli nella pirofila che metterete nel forno.
Aggiungete il trito di erbe aromatiche, la pancetta, l’olio e pochissimo sale in quanto la pancetta è già piuttosto salata.
Mischiate bene il tutto delicatamente (sarebbe meglio farlo con le mani).
Infornate (forno statico e già caldo) a 200° per circa 20/30 minuti, (il tempo di cottura dipende dalla grandezza degli spicchi e dal vostro forno) o fino a quando non saranno ben cotte e dorate.
Sfornate e servite.
 

martedì 9 luglio 2024

Spiedini vegetariani alla griglia

Il consumo di frutta e verdura è indicato da tutti i dietologi come ottimale per mantenerci in salute o per ritrovarla dopo qualche malattia essendo questi alimenti ricchi di vitamine, fibre e sali minerali.
Personalmente io non potrei farne a meno e pertanto cerco di diffondere e consolidare uno stile di vita e di consumo improntato al benessere diffondendo l’importanza di un’alimentazione ricca di verdura e frutta da consumare a qualsiasi ora con piatti semplici, dolci o salati, snack e spuntini.
Questi spiedini vegetariani rispettano appieno queste caratteristiche.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 8 spiedini:
 
16 pomodorini a ciliegia rossi e gialli
1 pannocchia di mais fresca (nei supermercati o dai fruttivendoli più forniti)  o in scatola
1 cipolla rossa di Tropea
1 peperone piccolo rosso
1 peperone piccolo giallo
1 zucchina
8 funghi champignon
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino e pepe q.b.
 
Procedimento
 
Lavate i pomodorini e asciugateli.
Sfogliate la cipolla, lavatela e tagliatela a spicchi.
Tagliate la pannocchia a tocchi.
Lavate i peperoni, eliminate i semi e tagliateli a pezzi.
Lavate e spuntate la zucchina e tagliatela a fette.
Eliminate la parte terminale dei funghi, puliteli passandoli velocemente sotto l’acqua corrente e asciugateli.
Infilate in ogni spiedino nell’ordine:
 
1 pomodorino giallo
1 spicchio di cipolla
1 pezzo di peperone rosso
1 pezzo di peperone giallo
1 pomodorino rosso
1 tocco di mais
1 fettina di zucchina
1 fungo
1 spicchio di cipolla
1 pezzo di peperone giallo
 
Una volta completati tutti e otto gli spiedini, spennellate con l’olio e metteteli a cuocere sulla griglia ben calda  o su di una piastra ondulata.
Voltateli diverse volte durante la cottura e insaporite con sale e pepe.
 
 

giovedì 30 maggio 2024

Fave e pancetta stufate

La pianta delle fave è originaria dell'Asia Minore e da secoli è ampiamente coltivata per l'alimentazione umana e animale (foraggio).
Cibo dei poveri per eccellenza considerato il basso costo, è tuttavia un alimento ricco di elementi nutritivi come sali minerali, in particolare ferro, potassio, selenio, magnesio, rame e vitamine, tuttavia, il processo d’essiccazione fa sì che gran parte di questi nutrienti vadano perduti. Le foglie essiccate sono sfruttate in erboristeria come rimedio naturale per stimolare la diuresi.
Le fave sono largamente consumate nelle tavole italiane, in particolare nelle regioni pugliesi, sicule e sarde, dove le ritroviamo sia crude, accompagnate ai formaggi, ai salumi e al pane, sia cotte.
La stagione delle fave va da marzo a luglio, mentre secche o in barattolo le troviamo tutto l'anno.
In soggetti predisposti il consumo di questi legumi può scatenare una grave reazione allergica detta “favismo” che nei casi più gravi può addirittura indurre il coma.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
 
 
Ingredienti per 4 persone:
 
800 gr di fave già pulite
70 gr di pancetta
1 bicchiere di brodo vegetale o di acqua calda
1 cipolla bianca
4 cucchiai di olio extravergine
2 rametti di menta fresca
Sale q.b.
Pepe bianco q.b.
 
Procedimento
 
Aprite i baccelli delle fave, estraete i semi, eliminate i cappelletti e lavate con cura.
Pulite e tagliate la cipolla a fettine, e la pancetta a fettine.
In una padella o casseruola scaldate quattro cucchiai d’olio, unite la cipolla, la pancetta, le foglie spezzettate di un rametto di menta e fate dorare per qualche minuto poi aggiungete le fave, il bicchiere di brodo vegetale e pochissimo sale poiché la pancetta è già piuttosto salata (personalmente non lo aggiungo).
Continuate la cottura fino a quando le fave saranno cotte (circa 10/15 minuti), poi unite le foglie del rametto di menta spezzettate e il pepe a piacere.
Lasciate insaporire per un minuto e servite.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

domenica 12 maggio 2024

Zucchine tonde ripiene

La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla famiglia delle curcubitacee, la stessa dei cetrioli, delle zucche, dei meloni. Ne esistono di diverse varietà: verde di Milano, rampicante, bianca, striata, tonda di Nizza. Sono un prodotto dell'orto tipico della tarda primavera e dell'estate, ma ormai sono reperibili sul mercato tutto l'anno.
Le zucchine forniscono poche calorie e sono ricche di sali minerali quali potassio, fosforo, calcio e ferro. Contengono anche una discreta quantità di vitamina E (potente antiossidante), vitamina C, acido folico (vit. B9), di zeaxantina e di luteina.
Hanno proprietà antiinfiammatorie, diuretiche, lassative e quindi disintossicanti.
Sceglietele sempre piccole, molto sode, con la buccia lucida e cucinatele nel giro di 3 o 4 giorni per non perdere le loro preziose qualità nutritive.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
 
Ingredienti per 4 persone:
 
4 zucchine tonde medie
200 gr. di polpa di manzo tritata
50 gr. di prosciutto crudo tritato
1 uovo
50 gr. di pane raffermo
Latte q.b.
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
2 cucchiai di farina di mais tostata per impanature (o, in alternativa, pangrattato)
3 rametti di prezzemolo
Timo, maggiorana, rosmarino, q.b.
80 gr di Fontina o di Toma o di qualunque formaggio filante
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
 
Procedimento

Lavate le zucchine, fatele lessare in acqua bollente salata per 15 minuti.
Scolate e fatele intiepidire su della carta da cucina.
In una tazza mettete il pane raffermo e bagnatelo abbondantemente con il latte.
Tagliate la calottina, togliete la polpa formando così delle scodelline.
Strizzate bene la polpa con le mani, adagiatela su di un telo da cucina pulito, piegatelo a fagotto e premetelo con le mani per eliminare il liquido di vegetazione e asciugare la polpa, quindi tritatela e ponetela in una ciotola.
Tritate insieme il timo, la maggiorana, il rosmarino e il prezzemolo e aggiungete tutto alla polpa delle zucchine.
Unite la carne di manzo, il prosciutto, l’uovo, il Parmigiano Reggiano, il pane raffermo strizzato molto bene, 2 cucchiai di farina di mais tostata e il sale (tenete presente che il prosciutto è già piuttosto salato). Amalgamate molto bene tutto e, se è il caso, aggiungete ancora del mais o del pangrattato per raggiungere la giusta consistenza.
Tagliate a fette la Fontina.
Ungete le scodelline di zucchine con un pochino d’olio, sia dentro che fuori.
Farcitele con il composto di carne, allineatele in una teglia da forno, distribuite sopra le fettine di formaggio, spolverizzate con un po’ di Parmigiano e mais.
Coprite con le calottine.
Versate sul fondo della teglia mezzo bicchiere d’acqua, infornate (forno già caldo a 200°) per 20/30 minuti.
Estraete le zucchine dal forno, posatele su di un piatto da portata e servite.
 
 

lunedì 22 aprile 2024

Scarpaccia salata di Camaiore

La scarpaccia è un piatto tradizionale toscano diffuso soprattutto in provincia di Lucca. Ne esistono numerose varianti, di cui le principali sono la scarpaccia viareggina, dolce, e la scarpaccia camaiorese, salata.

Solitamente la sua preparazione avveniva in primavera usando zucchine piccole e appena raccolte.

L’altezza della preparazione non deve superare un centimetro.

Tradizionalmente era cotta dai fornai alla fine della giornata, sfruttando il calore residuo del forno appena spento.

Sull’etimologia del nome ci sono diverse versioni, una afferma che deriva "dal fatto che, una volta cotta, ha lo spessore d’una suola di scarpa vecchia: una scarpaccia".

Un’altra sostiene che è legato al fatto di essere un piatto povero, di poco conto, come una vecchia scarpa.

Infine, la leggenda narra che Castruccio Castracani, signore e duca di Lucca, mentre percorreva la valle del Serchio nella zona di Colognora e castello di Val di Roggi, si trovò a corto di viveri e chiese ai contadini di rifornirli. Questi portarono zucchine, farina, uova e latte che, amalgamate furono poi cotte.

Era nata la Scarpaccia.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di zucchine

2 cipolle piccole
150 gr di farina
30 gr di burro
2 uova
100 ml di latte
5 foglie di basilico
3 rametti di timo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b. 

Procedimento 

Lavate gli zucchini, pelate la cipolla, tagliate tutto a fettine sottili e mettete  in una scodella per due ore in modo che rilascino l'acqua di vegetazione.

In una ciotola sbattete le uova e aggiungete, poco alla volta, la farina alternandola con il latte, infine unite il sale, il pepe, gli aghetti di timo e quattro cucchiai d'olio.
Amalgamate gli ingredienti fino a ottenere una pastella liscia e senza grumi.





Unite le zucchine, le cipolle e le foglie spezzettate del basilico.



Imburrate una teglia e versate il composto livellandolo in maniera che sia alto un centimetro.
Irrorate con un pochino d’olio e mettete in forno già caldo a 180°C.
Lasciate cuocere per circa un’ora fino a quando sarà croccante.
Sfornate e servite.