lunedì 24 gennaio 2022

Tortilla di patate e cipolle

La tortilla di patate (tortilla de patatas)  è un piatto tipico spagnolo molto apprezzato e con diverse varianti; può essere solo di patate, patate e cipolle come in questo caso oppure arricchita con altri ingredienti come il prosciutto, i funghi ecc.
Ottima anche nel panino o da servire tagliata a quadratini o a spicchi come antipasto o come aperitivo.

 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:

500 gr di patate gialle
200 gr di cipolle bianche
5 uova
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Lavate e sbucciate le patate e le cipolle, asciugatele e tagliatele a fettine  sottili.

In una larga padella antiaderente sciogliete scaldate 5 cucchiai d’olio, aggiungete le patate, e fatele cuocere a fuoco medio per 5 minuti. Aggiungete le cipolle , coprite  e fate cuocere ancora per 15 minuti.
Fate cuocere a fuoco dolce e a pentola scoperta per 15 minuti.
Il tutto non deve friggere ma cuocere lentamente anche all’interno.
In una ciotola capiente rompete le uova, salate e sbattetele molto  bene, aggiungete le patate e le cipolle ben calde ma scolate dall’olio.
Mescolate gli ingredienti, versate nella padella coprite e cuocete per 10 minuti a fuoco basso.
Aiutandovi con un coperchio o un piatto capovolgete la frittata e continuate la cottura ancora per 5 minuti anche dall’altro lato.
Trasferite la tortilla in un piatto da portata e servite.
E’ ottima sia calda che tiepida.

 

giovedì 20 gennaio 2022

Stufato di costine di maiale

Lo stufato di costine è una ricetta semplice, ricca, saporita e poco costosa.
La sua realizzazione non richiede particolari doti culinarie ma, per avere costine succulente e morbide è bene rispettare poche e semplici regole:

La marinatura preparata con olio, erbette, pepe, ecc. tutto ben miscelato e massaggiato sulla carne è un passaggio fondamentale se volete ottenere una carne morbida e saporita.

Dopo il trattamento mettetele in frigo per almeno due ore, l’ideale sarebbe tutta la notte.

Prima della cottura tenete le costine a temperatura ambiente per una mezzora per fa si che le fibre si distendano e in modo da non provocare uno shock termico, dovuto al passaggio diretto dal frigo alla padella calda, che le renderebbe stoppose.

La cottura, dopo una prima fase iniziale a fuoco vivace per far dorare e caramellizzare la carne, chiudere i pori per evitare che fuoriescano i succhi, deve proseguire a fuoco basso e per lungo tempo.


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Ingredienti per 4 persone


900 g di costine di maiale a temperatura ambiente
400 g di patate
2 carote
1 cucchiaio di conserva
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
1 lt. d’acqua calda
Mezzo bicchiere di vino bianco secco
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
1 rametto di rosmarino
2 foglie d’alloro
Sale e pepe q.b.

Procedimento


Pelate la cipolla, lavatela  e tagliatela a pezzetti, sbucciate l’aglio.
Lavate il rametto di rosmarino e tritate gli aghetti.
Scaldate l’olio in un’ampia casseruola, unite la cipolla, l’aglio intero e fate rosolare per due minuti, unite le costine e fatele dorare in modo uniforme, aggiungete i rametti di rosmarino, lasciate dorare ancora per un minuto, eliminate lo spicchio d’aglio, irrorate le costine con il vino e fatelo sfumare a fuoco alto. 
Aggiungete  la conserva, l’acqua calda e lasciate  cuocere  per un’ora.
Nel frattempo pelate le patate e le carote. Tagliate le prime a pezzi  e le seconde a rondelle non troppo sottili.
Trascorso il tempo di cottura, unite le patate, le carote, salate, pepate e continuate la cottura per circa un’altra ora, saranno cotte quando la carne si staccherà con facilità dall’osso.
Se il fondo dovesse asciugarsi troppo, aggiungete un pochino di acqua calda.

 

domenica 16 gennaio 2022

Budino di pane noci e uvetta

La sacralità del pane da millenni accompagna la vita dell’uomo e ne è diventato parte integrante. Frutto del lavoro nei campi, per millenni è stato il fautore dell’equilibrio d’ogni società. Numerose nei secoli sono state le lotte popolari nate proprio alla sua carenza legata a carestie o a motivi politici. Ben lo sapevano gli imperatori romani che dominavano il popolo con il famoso motto “panem et circenses” (pane e divertimento).
Molto meno attenti a queste esigenze sono stati i loro successori delle società medievali che, per questo motivo, erano spesso oggetto di rivolte popolari legate alla carenza di farine o all’aumento del costo del pane. In età moderna abbiamo avuto modo di assistere ad analoghe reazioni come la famosa rivolta dei milanesi del 1628 o la Rivoluzione francese che ha avuto, tra le cause principali, quella della carenza di pane.

Questo piccolo escursus storico per ricordarci l’importanza di quello che oggi troviamo tutti i giorni con facilità sulle nostre tavole e che, spesso, gettiamo perchè raffermo, dimenticando, non solo il nostro passato, ma anche chi, purtroppo, ancora oggi, muore di fame. Ho avuto più volte modo di sottolineare da questo blog l’importanza del riutilizzo degli alimenti e spesso ho postato ricette con queste caratteristiche, anche questa è una di quelle che ci consente di riutilizzare dell’ottimo pane che ha solo il “difetto” di essere raffermo.

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Ingredienti:

      250 g di pane raffermo

      scorza di un limone bio

      1/2 litro di latte intero

     30 g di uvetta sultanina

     30 g di gherigli di noce sminuzzati

     200 g di zucchero semolato

     3 uova

     1 baccello di vaniglia (o una bustina di vanillina)

     

     Procedimento

    

Mettete a bagno l’uvetta sultanina per 15 minuti.

Tagliate a dadini il pane e mettetelo in una ciotola,unite la scorza grattugiata di mezzo                  

limone, i semi di mezzo baccello di vaniglia e irrorate con il latte tiepido.

Sbattete le uova con 100 g di zucchero fino a renderle chiare e spumose.

Unite il pane con il latte, l’uvetta strizzata e leggermente infarinata, le noci sminuzzate.

Amalgamate bene il composto.

In un pentolino preparate il caramello : fate sciogliere a fuoco bassissimo il restate zucchero senza girarlo mai, ma facendo roteare il pentolino.

Quando avrà raggiunto un bel color ambra versatelo sul fondo di uno stampo da forno (rettangolare, tondo o singoli stampini).

Versate sopra il composto di pane.

Mettete lo stampo dentro uno più grande in cui avrete versato un dito d’acqua (bagnomaria) e infornate (forno statico, già caldo a 180°C ) per circa 40 minuti (fate la prova dello stecchino, se, infilandolo nel dolce ne uscirà pulito vuol dire che è cotto, viceversa lasciate cuocere ancora un pochino).

Sfornate, fatelo riposare dieci minuti nello stampo, poi sformate, fate raffreddare e servite.

 

mercoledì 12 gennaio 2022

Trote al forno in salsa di zafferano

Il Piemonte, dove vivo, è una bellissima  regione  ricca di fiumi, di laghi e di torrenti dove le trote sono rintanate dietro i sassi, in attesa della preda, dove l’acqua fa la schiumetta: lì si ossigenano ed aspettano il nutrimento. Oppure, se sono in caccia, si trovano ovunque.
Parlando di laghi, la trota, a seconda della stagione, ama stazionare dove l’acqua è più fresca, d’inverno più verso la superficie e d’estate più sul fondo. Quelle utilizzate per questa ricetta arrivavano dalla Valchiusella.


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Ingredienti per 4 persone:
 
4 trotelle da 250 gr l’una
1 bicchiere di vino bianco secco
1 bustina di zafferano
4 rametti di prezzemolo
4 rametti di menta
1 cucchiaino di amido di mais (maizena)
1 cucchiaino di paprika
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

Sale e pepe q.b.

 

Procedimento

Lavate e sgrondate il prezzemolo e la menta e tritateli finemente.
Pulite le trote, lavatele internamente ed esternamente e asciugatele con carta da cucina.
Salate e pepate all’interno e riempitele con un pochino del trito di prezzemolo e menta. Lasciatene un cucchiaino per la salsa.
Mettete le trote in una pirofila, irroratele con il bicchiere di vino, l’olio e un bicchiere d’acqua. Infornate (forno già caldo a 200°) per 30 minuti.
Trascorso il tempo estraete dal forno, togliete le trote dalla pirofila e tenetele al caldo.
Filtrate il fondo di cottura attraverso un colino e versatelo in un pentolino.
Salate, aggiungete 1 bicchiere di acqua bollente, mescolate lo zafferano e la paprika, unite l’amido  di mais e stemperate con un cucchiaio di legno. Aggiungete il rimanente trito di prezzemolo e menta tenuto da parte e fate addensare a fuoco bassissimo per 3 minuti finché la salsa non si sarà addensata.
Versate un po’ di salsa in quattro piatti singoli, mettete un poco di salsa in ogni piatto e deponeteci sopra la trotella poi irrorate con la salsa rimasta  e servite subito.

Potete preparare delle verdure tagliate a dadini piccoli e stufate e servirle in accompagnamento al piatto  (come nella foto).

 

venerdì 7 gennaio 2022

Minestra di cannellini

I fagioli cannellini sono una varietà molto conosciuta di fagioli bianchi, si differenziano dalle altre varietà per le dimensioni più ridotte e la forma cilindrica. E’ uno dei legumi più utilizzati nella cucina italiana che li vede protagonisti nelle minestre, nelle zuppe o da soli in varie preparazioni.

Sono ricchi di fibre e di proteine vegetali nonché di carboidrati e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il magnesio, il calcio e il ferro. Possiedono un basso indice glicemico per cui sono molto utili nelle diete delle persone diabetiche.
La preparazione dei fagioli secchi prevede un lungo ammollo in acqua di almeno dieci/dodici ore, l’acqua va poi gettata, i legumi risciacquati e vanno posti in una pentola con  dell’acqua fredda e una volta portati a bollore, procedete con una cottura a fuoco molto basso per almeno un’ora.


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Ingredienti per 4 persone
 
400 gr. di fagioli cannellini secchi
1 porro
1 cipolla
2 carote medie
3 gambi di sedano
2 patate medie
1 cucchiaio di conserva
2 rametti di rosmarino
3 rametti di timo
1 mazzetto di basilico
Olio extravergine d'oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento


Mettete a bagno  i fagioli per 12 ore. Scolateli, risciacquateli  e metteteli a cuocere in abbondante  acqua con un gambo di sedano, una carota ed una foglia di alloro. Salateli solo a fine cottura ( di solito 1 ora, assaggiateli).
Tagliate la carota, le patate e il sedano a dadini, la cipolla e  il porro   a fettine.
Scaldate  quattro cucchiai di olio in una pentola  e unite le verdure insieme al rosmarino tritato e al timo.
Fate rosolare per qualche minuto poi unite la conserva e i fagioli con la loro  l’acqua di cottura, se è il caso unite ancora un po’ di acqua calda. Fate cuocere per circa 40 minuti, assaggiate e, se necessario, aggiustate di sale.
Tritate il basilico e aggiungetelo, versate un filo d’olio crudo e servite con fette di pane rustico o ai cereali.