Visualizzazione post con etichetta SECONDI DI PESCE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta SECONDI DI PESCE. Mostra tutti i post

sabato 27 aprile 2024

Orata al forno con patate e limone

L'orata è oggetto di pesca sportiva e commerciale su tutte le coste mediterranee. In crescita è l'allevamento in acquacoltura, importante voce dell'economia di molte località costiere lungo tutta la costa europea mediterranea. In Italia particolarmente rinomato è l'allevamento (in vasca a terra come in gabbie in mare) nelle lagune adriatiche e lungo le coste toscane soprattutto nella Laguna di Orbetello e nella zona di Capalbio e Ansedonia
Quella pescata presenta carni più magre di quella d'allevamento (dovuto alla minor possibilità di muoversi e alla maggior quantità disponibile di cibo di queste ultime); segnalato anche un maggior contenuto di acidi grassi essenziali. È un pesce dalle carni molto pregiate, prive o quasi di lische,  paragonabile al branzino. Può essere cotto intero al forno, al sale, farcito, alla griglia o in court-bouillon, ma può anche essere sfilettato e cotto a filetti. Nel tipo di preparazione che s'intende fare, molto importante è la pezzatura, 4-500 gr. in padella, 700-2 kg al forno o al sale, oltre i 2 kg alla griglia, o sfilettandola preparando il carpaccio crudo. È abbastanza semplice distinguere il pesce d'allevamento rispetto a quello selvaggio. pescato, dalla colorazione che risulta più vivace, con sfumature rosate negli esemplari pescati Per verificare che il pesce sia fresco, assicuratevi che abbia un occhio ben convesso, la pupilla brillante, la pelle argentea,  le squame ben aderenti e le branchie color rosso vivo.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

1 orata eviscerata e squamata da circa 900 g

4 patate medie
1 limone bio
1 foglia di alloro
2 rametti di rosmarino
2 rametti di maggiorana
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Pepe bianco q.b.
Sale rosa grosso (va bene anche quello bianco) q.b.

Procedimento

Lavate le patate, NON sbucciatele (assorbirebbero troppa acqua), mettetele in una pentola con dell’acqua fredda e portate a bollore, lasciate cuocere per cinque minuti.

Scolatele e lasciate raffreddare.
Lavate il limone e tagliatelo a fettine.
Tritate gli aghetti di un rametto di rosmarino e tenete  da parte, lo distribuirete sopra alle patate e al pesce prima d’infornare.
Nel frattempo, sciacquate l’orata sotto l’acqua corrente, sia all’interno sia all’esterno e tamponatela con della carta da cucina.
Farcite con le erbe aromatiche rimaste, l’aglio e due fettine di limone.
Pelate le patate e tagliatele a spicchi.
Oliate una teglia da forno, distribuite gli spicchi di patate e le fettine di limone rimaste tagliate a metà. Salate, pepate, distribuite il trito di rosmarino,  tenuto da parte, irrorate con l'olio e infornate, forno statico preriscaldato a  200°, per 40minuti.
Ogni tanto girate le patate per farle arrostire bene da tutti i lati.
Per essere certi che l’orata sia ben cotta controllate sotto le branchie che dovranno diventare marroni e sollevate il ventre la cui carne dovrà essere opaca.
Sfornate e servite.

sabato 23 settembre 2023

Insalata di gamberi e avocado

L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale. È un frutto, ma si utilizza in cucina, soprattutto nei paesi in cui nasce ed è grasso; infatti, 100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Nessun alimento accomuna queste caratteristiche. Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi, come l’acido grasso linoleico ed Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
È ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

2 avocados

400 g di gamberi
200 g di pomodorini
Succo di limone q.b.
Qualche rametto di prezzemolo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
Pepe bianco (facoltativo) q.b.

Procedimento

Sciacquate i gamberi e fateli lessare in acqua acidulata con un po' di limone per due minuti a partire dal bollore.  Scolateli, eliminate il carapace e, aiutandovi con uno stecchino, togliete anche il filetto nero sul dorso.

Lavate, sgrondate e tritate il prezzemolo.
Lavate i pomodorini e tagliateli a spicchi.
Preparate un’emulsione (vinaigrette) amalgamando cinque cucchiai d’olio, sale, pepe e un cucchiaio di succo di limone
Lavate gli avocado, asciugateli poi tagliateli a fette e bagnatele con un po’ di succo di limone per evitare che anneriscano.
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola o in piatti individuali, condite con l’emulsione, spolverizzate con il prezzemolo e servite.

 

mercoledì 13 settembre 2023

Moscardini in umido

Spesso facciamo confusione tra i polpi e i moscardini e in effetti appartengono alla stessa famiglia di cefalopodi ma il moscardino ha una colorazione più scura, è più piccolo e meno pregiato del polpo; possiede una testa ovale, occhi più sporgenti e ha una sola fila di ventose sui suoi tentacoli al contrario il polpo, lungo ogni tentacolo possiede due file di ventose.
Esiste anche il moscardino bianco, molto simile allo scuro ma le sue carni sono meno pregiate e tenere.
Le sue carni sono magre e ricche di sali minerali e di vitamine A, B e E.
Vive prevalentemente su fondali fangosi e lo si pesca tutto l’anno ma tra marzo e aprile è più facile trovarlo in pescheria in quanto in quei mesi si spinge fino a riva per deporre le uova.
Quando l'acquistate prestate attenzione al colore; appena pescato è splendenti, poi perde lucentezza e, nel caso della varietà bianca, il colore tende al giallo, mentre nel bruno diventa plumbeo.
I tentacoli devono essere integri e sodi.
Infine, per una cottura uniforme cercate di prenderli tutti delle stesse dimensioni.
Estremamente versatile potete cucinarlo in vari modi: al vapore, lessato, alla piastra, in umido, fritto.
L’unica difficoltà consiste nella cottura, la più veloce è la frittura che richiede appena cinque minuti, la più lunga quella in umido che richiede dai 50 ai 60 minuti.
Per farlo rimanere tenero dovete prestare attenzione a questi piccoli trucchi:
Una volta privato della pellicola battetelo con un comune batticarne e immergetelo per pochi minuti in acqua calda acidulata con del succo di limone, servirà a rompere le fibre.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

700 gr di moscardini

300 gr di passata di pomodoro
1 spicchio d’aglio
Qualche rametto di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Pulite i moscardini immergendoli per qualche minuto in acqua salata acidulata con del succo di limone, poi asportate la pellicola che ricopre la sacca, giratela e asportate le interiora. Rigiratela ed eliminate anche gli occhi.

Eliminate il becco (rostro) che si trova all’interno della parte di carne che unisce i tentacoli alla base spingendolo fuori con i pollici.
Lavateli bene, soprattutto i tentacoli per eliminare completamente la sabbia.
A questo punto sono pronti per essere cotti.
Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo insieme ai capperi.
In una padella scaldate quattro cucchiai d’olio e fate dorare lo spicchio d’aglio, eliminatelo poi unite i moscardini e fateli rosolare per 2 minuti, irrorate con il vino e fatelo evaporare a fuoco vivo per qualche minuto.
Unite la passata di pomodoro, 2 dl di acqua bollente, aggiustate di sale e di pepe (o peperoncino se preferite) e continuate la cottura per altri 40/45 minuti. (o finché diventeranno teneri). Un minuto prima di spegnere il fuoco, unite il trito di prezzemolo e capperi.
Servite con fette di pane tostato.

domenica 20 agosto 2023

Insalata di seppie mais piselli e olive

La seppia appartiene alla stessa famiglia di polpi e calamari; è un mollusco cefalopode, cioè, dotato solo di testa e piedi e possiede notevoli capacità mimetiche che gli consentono di cambiare colore in brevissimo tempo. Le sue dimensioni vanno dai quattro centimetri della seppiola fino ai 120 centimetri della seppia comune.
All’interno del suo corpo troviamo una conchiglia detta “osso di seppia” che le consente di galleggiare perché è pieno di bollicine di gas che lo rendono più leggero dell’acqua.
La seppia si difende dagli attacchi dei predatori espellendo inchiostro che si trova in una sacca all’interno del suo corpo.
È diffusa in tutti i mari e gli oceani del globo e vive sui fondali costieri melmosi o sabbiosi. In Adriatico vi sono due distinte popolazioni di seppie, una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.
Le sue caratteristiche nutrizionali sono molto simili a quelle dei cosiddetti “pesci magri”: è ricca di vitamina A, B1, D e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e proteine. È ricca di fibre e quasi priva di grassi per cui è consigliata nelle diete ipocaloriche.
Infine, per riconoscere la freschezza della seppia, occorre controllare il colore che deve essere iridescente, non deve avere macchie particolari sul corpo e deve profumare di mare. La carne deve essere soda e gli occhi devono avere un colore nero brillante. Se l’inchiostro è rappreso, probabilmente è stata congelata.
La cottura delle seppie è particolare: Si possono cuocere solo per 10 minuti, ma se superate questo tempo diventano dure e occorre proseguire la cottura per altri 30 minuti.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

700 gr di seppioline già pulite

1 confezione di mais e piselli da 170 gr
Una ventina di olive nere taggiasche sott’olio
1 mazzettino di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi sottaceto
1/2 spicchio d’aglio
1 limone bio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Normalmente le seppioline le trovate già pulite e basta solo lavarle bene, diversamente leggete sotto come fare per pulirle.

Lavate il prezzemolo e tritate le foglioline con mezzo spicchio d’aglio e i capperi.
Ponete sul fuoco una pentola con dell’acqua fredda e aggiungete il succo di mezzo limone, le seppioline e portate a bollore.
Fatele cuocere per 35 minuti.
Scolatele e mettetele in una ciotola, aggiungete le olive, unite il mais e i piselli ben sgocciolati dal liquido di conservazione.
Condite con il trito di prezzemolo, aglio e capperi, irrorate con l’olio e il rimanente succo di limone.
Mescolate e mettete in frigo se la gradite fredda, ma può essere consumata anche tiepida

Come pulire le seppie

Indossate dei guanti di lattice per evitare di macchiarvi le dita con il nero di seppia, poi sciacquatele con delicatezza sotto il getto dell’acqua corrente a testa in giù.

Fate un taglio verticale sul retro delle seppie e con la punta delle dita individuate l’osso ed estraetelo.
Estraete delicatamente anche la sacca nera nella quale è presente il nero di seppia, senza schiacciarla, mettetela in una ciotolina con un pochino d’acqua, potrà servirvi per preparare un ottimo piatto di pasta al nero di seppia.
Rimuovete le interiora, incidete la pelle della seppia per rimuoverla interamente, individuate il “sottopelle” e sollevatela in modo uniforme e in un unico momento.
Dalla testa eliminate il rostro o “becco”: facile da individuare poiché posizionato al centro dei tentacoli. Fate pressione con le dita spingendolo verso l’alto.
Infine, rimuovete gli occhi.
Lavate accuratamente sotto il getto dell’acqua corrente e in profondità.

 

 

 

sabato 8 luglio 2023

Insalata di seppioline e patate

La seppia appartiene alla stessa famiglia di polpi e calamari; è un mollusco cefalopode, cioè, dotato solo di testa e piedi e possiede notevoli capacità mimetiche che gli consentono di cambiare colore in brevissimo tempo. Le sue dimensioni vanno dai quattro centimetri della seppiola fino ai 120 centimetri della seppia comune.

All’interno del suo corpo troviamo una conchiglia detta “osso di seppia” che le consente di galleggiare perché è pieno di bollicine di gas che lo rendono più leggero dell’acqua.
La seppia si difende dagli attacchi dei predatori espellendo inchiostro che si trova in una sacca all’interno del suo corpo.
È diffusa in tutti i mari e gli oceani del globo e vive sui fondali costieri melmosi o sabbiosi. In Adriatico vi sono due distinte popolazioni di seppie, una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.
Le sue caratteristiche nutrizionali sono molto simili a quelle dei cosiddetti “pesci magri”: è ricca di vitamina A, B1, D e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e proteine. È ricca di fibre e quasi priva di grassi per cui è consigliata nelle diete ipocaloriche.
Infine, per riconoscere la freschezza della seppia, occorre controllare il colore che deve essere iridescente, non deve avere macchie particolari sul corpo e deve profumare di mare. La carne deve essere soda e gli occhi devono avere un colore nero brillante. Se l’inchiostro è rappreso, probabilmente è stata congelata.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:

700 gr di seppioline

3 patate grandi
Una ventina di olive nere taggiasche sott’olio
1 mazzettino di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi sottaceto
1 spicchio d’aglio
Succo di un limone
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Normalmente le seppioline le trovate già pulite e basta solo lavarle bene, diversamente leggete sotto come fare per pulirle.

Lavate il prezzemolo e tritate le foglioline con lo spicchio d’aglio e i capperi.
Mettete le patate con la buccia in una pentola di acqua fredda, dal bollore calcolate 30/35 minuti di cottura.
Scolatele e lasciatele raffreddare completamente.
Contemporaneamente mettete sul fuoco un’altra pentola con dell’acqua fredda e aggiungete il succo di mezzo limone, le seppioline e  portate a bollore.
Fatele cuocere per 35 minuti.
Scolatele e mettetele in una ciotola con un filo d’olio, mescolate.
Tagliate le patate a tocchetti e unitele alle seppie, aggiungete le olive.
Salate, unite il trito di prezzemolo, aglio e capperi.
Irrorate con il rimanente succo di limone e con l’olio.
Mescolate e mettete in frigo se la gradite fredda, ma può essere consumata anche tiepida

 


Come pulire le seppie

Indossate dei guanti di lattice per evitare di macchiarvi le dita con il nero di seppia, poi sciacquatele con delicatezza sotto il getto dell’acqua corrente a testa in giù.

Fate un taglio verticale sul retro delle seppie e con la punta delle dita individuate l’osso ed estraetelo.
Estraete delicatamente anche la sacca nera nella quale è presente il nero di seppia, senza schiacciarla, mettetela in una ciotolina con un pochino d’acqua, potrà servirvi per preparare un ottimo piatto di pasta al nero di seppia.
Rimuovete le interiora, incidete la pelle della seppia per rimuoverla interamente, individuate il “sottopelle” e sollevatela in modo uniforme e in un unico momento.
Dalla testa eliminate il rostro o “becco”: facile da individuare poiché posizionato al centro dei tentacoli. Fate pressione con le dita spingendolo verso l’alto.
Infine, rimuovete gli occhi.
Lavate accuratamente sotto il getto dell’acqua corrente e in profondità.

 

 


lunedì 3 ottobre 2022

Sarde ripiene fritte

Le sarde ripiene e fritte sono un goloso secondo di pesce tipico della cucina mediterranea.
Sono  pesci azzurri, ricchi di  preziose proprietà nutrienti  come, fosforo, calcio, vitamina B e Omega3.
Hanno un valore calorico moderato, circa 85 calorie per 100 g di prodotto, ovviamente non è il caso di questa ricetta, poiché la frittura le rende altamente caloriche.
Devono il loro  nome proprio al fatto che abbondavano lungo le coste della Sardegna e potete gustarle tutto l’anno, tuttavia, quelle con le carni migliori le trovate in primavera.
Per realizzare questa ricetta potete sostituire le sarde con le sardine o con le acciughe.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

1 kg di sarde

50 g di pecorino sardo
1 spicchio d’aglio
3 ciuffi di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi dissalati
3 uova
100 g di pangrattato
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino e pepe q.b.

 Procedimento

Pulite ed eviscerate le sarde, staccate la testa, apritele a libro ed eliminate la lisca centrale.

Sciaquatele bene e asciugatele con carta assorbente da cucina.
Sbucciate e tritate il prezzemolo insieme ai capperi e allo spicchio d’aglio, unite il pecorino grattugiato, un uovo, 30 g di pangrattato, un pizzichino di sale e una spolverata di pepe.
Mescolate bene, distribuite il composto su metà delle sarde e sovrapponetevi quelle restanti premendo bene i bordi.
Sbattete le restanti uova.
Immergete i sandwich di sarde nelle uova e  impanatele con cura.
Friggete le sarde farcite in una pentola dai bordi alti, nell’olio caldo, per pochi minuti. Scolatele su carta da cucina per far perdere l’unto in eccesso. Salatele a fine cottura.
Trasferitele su un piatto da portata e servitele accompagnate da una fresca insalata di pomodori condita con olio e origano.

 

 

 

lunedì 29 agosto 2022

Frittura di gamberi impanati

I gamberi sono apprezzati di solito anche da chi non ama il pesce. Tolto il carapace  sono pronti per essere gustati.

Dal punto di vista strettamente calorico, i gamberetti sono assimilabili al pesce bianco: 100 g di prodotto apportano tra le 80 e le 90 calorie. Dal punto di vista dei nutrienti, sono principalmente una fonte di proteine, sali minerali (iodio, zinco, ferro, calcio, fosforo e magnesio) e vitamine (B1, B2, PP e astaxantina, una provitamina A fortemente antiossidante). I grassi sono minimi (si parla dell’1 o 2%) e per lo più si tratta di acidi grassi polinsaturi (PUFA) e omega 3, un acido grasso essenziale. Attenzione, però, a chi soffre di ipertensione o eccessiva ritenzione idrica: tra i valori nutrizionali dei gamberetti di mare (esistono anche quelli di fiume) una voce critica è il contenuto di sodio, che è abbastanza elevato.
Come tutti i crostacei, anche la famiglia dei gamberi presenta un elevato contenuto percentuale di colesterolo, che però si ridimensiona se si considera la questione in termini assoluti. Questo significa che sono assolutamente adatti anche a chi è a dieta, mentre chi soffre di ipercolestemia dovrebbe fare solo un po’ più di attenzione e valutare con il medico la porzione consentita. Si sa, infatti, che in realtà solo il 25% del colesterolo viene assunto per via alimentare, mentre il restante viene prodotto dall’organismo stesso.I gamberi possono essere bianchi o rossi, di mare oppure di acqua dolce. Le mazzancolle, spesso assimilate a questi crostacei, sono in realtà un’altra specie, che si distingue sia per il colore (non è rosa, ma ha delle striature nere) sia per le dimensioni leggermente superiori. Dal punto di vista organolettico sono più pregiate e saporite dei gamberi.

Fonte: La cucina italiana


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

24 gamberi

5 cucchiai di farina
100 gr di pangrattato
2 uova
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

 
Procedimento

Eliminate il carapace dai gamberi lasciando la coda attaccata e, aiutandovi con uno stecchino, togliete anche il filetto nero  sul dorso.
In un piatto fondo sbattete le uova con un po’ di sale e di pepe. Infarinate i gamberi, scuoteteli un po’ per eliminate l’eccesso di farina, passateli nelle uova sbattute e poi nel pangrattato.
In un’ampia padella scaldate abbondante olio e immergeteci i gamberi (pochi alla volta per non abbassare troppo la temperatura dell’olio).
Fateli friggere per pochi minuti, altrimenti diventerebbero stopposi, scolateli e metteteli su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso.
Servite subito.

lunedì 11 luglio 2022

Insalata di mare a modo mio

L’insalata di mare è uno dei piatti più conosciuti ed amati che viene preparata in numerosissime varianti poiché ognuno ha la sua e questa è la mia.
Il segreto nel presentare una bella insalata di mare consiste nel tagliare i molluschi quando sono freddi, diversamente si sfilaccerebbero.
Una volta preparata richiede un riposo in frigorifero di almeno un’ora e l’ideale sarebbe prepararla il giorno prima in modo che si insaporisca bene.
Infine vi consiglio di usare, se possibile, del pesce fresco.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

900 g di polpo
500 g di seppie
200 g di cozze
1 cipolla rossa di Tropea
1 mazzetto di prezzemolo
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
150 g di olive nere tagliate a rondelle
Qualche foglia di basilico per guarnire
Olio extravergine d’oliva q.b.
Succo di mezzo limone
Aceto di mele o di vino bianco q.b.
Sale fino e pepe bianco q.b.
 
Procedimento

Lavate le cozze, raschiate i gusci ed eliminate il bisso. Mettetele a spurgare per circa un’ora in una ciotola con acqua  fredda  a cui avrete aggiunto un cucchiaio di sale grosso.
Lavate bene il polpo e ponetelo, con uno spicchio d'aglio e il succo di mezzo limone, in una pentola senza aggiungere acqua (cuocerà nei suoi liquidi).
Mettete il coperchio e cuocete per 40 minuti a fuoco bassissimo, ogni tanto muovetelo dolcemente. 
Lasciatelo raffreddare nella sua acqua.
Nel frattempo preparate la salsina per il condimento.
Lavate il prezzemolo, sgrondatelo bene e tritatelo con lo spicchio d’aglio rimasto e i capperi. Ponete il trito in una ciotola e versate un po’ d’olio. Mescolate bene.
Pulite e lavate le seppie.
Portate a ebollizione una pentola d’acqua, immergeteci le seppie e fatele cuocere per dieci minuti.
Scolate le cozze e sciacquatele.
In una casseruola versate due cucchiai d’olio, lo spicchio d’aglio schiacciato e un rametto di prezzemolo tritato, unite le cozze, coperchiate e fate cuocere a fuoco vivace per cinque minuti. Tutte le cozze dovranno aprirsi, non mangiate quelle chiuse ma gettatele.
Togliete il molluschi dai gusci e metteteli in una capiente ciotola.
Scolate il polpo poi togliete la pelle e le ventose, tagliatelo a tocchetti e mettetelo in una ciotola.
Scolate le seppie e tagliatele a listarelle  unitele al polpo.
Pulite la cipolla e tagliatela a rondelle sottili e  mettetela nella ciotola con i molluschi.
Aggiungete le olive,  il succo del mezzo limone rimasto, un po' di aceto bianco, la salsina di prezzemolo, un paio di cucchiai d’olio, aggiustate di sale e di pepe (quest’ultimo è facoltativo)
Mescolate e lasciate riposare almeno un’ora in frigorifero e servite.

sabato 2 luglio 2022

Insalata esotica

L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale. E’ un frutto, ma si utilizza in cucina, soprattutto nei paesi in cui nasce ed è   grasso, infatti  100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Nessun alimento accomuna queste caratteristiche. Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione  degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi , come l’acido grasso linoleico ed  Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
E’ ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono  elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere  un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


 Ingredienti per 4 persone:

2 avocado

400 g di gamberi
1 cipolla di Tropea
15 mandorle
125 g di rucola
Succo di limone q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Sciacquate i gamberi e fateli lessare  in acqua acidulata con un po' di limone per due minuti a partire dal bollore.  Scolateli, eliminate il carapace e, aiutandovi con uno stecchino, togliete anche il filetto nero sul dorso.

Lavate e sgrondate la rucola.
Pulite la cipolla e tagliatela prima a rondelle e poi a cubetti.
Tritate le mandorle.
Preparate un’emulsione (vinaigrette) amalgamando  cinque cucchiai d’olio, sale, e un cucchiaio di succo di limone.
Unite le mandorle tritate e mischiate bene.
Lavate gli avocado, asciugateli poi tagliateli a fette  e bagnatele con un po’ di succo di limone per evitare che anneriscano.
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola  o in piatti individuali, condite con l’emulsione e servite.

martedì 15 marzo 2022

Sarde a beccafico

Le sarde a beccafico, in siciliano sardi a beccaficu, sono una preparazione tipica della gastronomia siciliana, in particolare palermitana, messinese e catanese e come tale è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf).
La ricetta consiste nel preparare le sarde al forno arrotolate intorno a un composto di pan grattato, aglio tritato, prezzemolo tritato, uva sultanina, pinoli, sale, pepe e olio d'oliva. Il piatto appartiene alla tradizione popolare e si trova spesso in vendita nelle friggitorie dei mercati palermitani - come la Vucciria - ma anche a Messina, Trapani, Agrigento, Catania e nei vari comuni delle relative province. Le sarde a beccafico sono considerate un secondo ma vengono anche servite come ricco antipasto soprattutto nei pranzi cerimoniali.
Il nome del piatto deriva dai beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse viscere e interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso.  I popolani siciliani ripiegarono quindi sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno d'interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro.  

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:
 
600 gr di sarde
100 gr di pangrattato
30 gr di uvetta
20 gr di pinoli
2 arance bio
1 mazzettino di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
Alloro q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.
Pepe q.b.

 

Procedimento
 
Pulite le sarde, apritele a libro e togliete la lisca lasciando la coda.
Lavate e sgrondate il prezzemolo  e tritatelo con l’aglio.
Tritate grossolanamente anche l’uvetta e i pinoli.
Condite il pangrattato con il composto di prezzemolo e aglio, salate, pepate e amalgamate con dell’olio, unite anche il trito di uvetta e pinoli.
Mettete al centro di ogni sarda un cucchiaino d’impasto e avvolgetela su se stessa lasciando fuori la codina.
Lavate bene le arance poi tagliatele prima a rondelle e poi dividetele a metà. (vedi foto piatto finito).
Ungete una teglia e posizionate le sarde vicine mettendo una foglia d’alloro e mezza rondella d’arancia  tra una e l’altra, irrorate con un pochino d’olio.
Infornate a 180°C (forno statico e già preriscaldato) per 15 minuti.

Servite fredde.


giovedì 17 febbraio 2022

Sogliole con i pomodorini

Con il nome comune sogliola si indicano alcune specie di pesci d'acqua salata,  la cui evoluzione li ha portati alla postura sdraiata su un fianco, con uno dei due occhi che si è spostato a fianco dell'altro, sul lato rivolto verso la superficie dell'acqua. Anche la colorazione ha seguito quest'evoluzione: il lato rivolto verso il fondo è bianco, quello verso l'alto è bruno, marezzato, mimetico e spesso camaleontico: le sogliole riescono infatti a cambiare colore per imitare l'ambiente circostante grazie ai cromatofori, cellule con pigmenti colorati dell'epidermide.
La sogliola abita solitamente i fondali marini fangosi, dalle coste più basse fino a profondità di oltre 50 m. Si nutre di invertebrati, in particolare di crostacei, ed altri molluschi.

La sua carne è molto apprezzata in cucina: di sapore molto delicato, non deciso né caratteristico, il che consente di adoperarla per diverse preparazioni in cui viene facilmente unita ad altri ingredienti, per ottenere una mousse o degli involtini.

 

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

4 sogliole medie

400 g di pomodorini
1 spicchio d’aglio
1 piccolo mazzetto di prezzemolo (una ventina di rametti)
1 cucchiaio di capperi dissalati
4 cucchiai d'olio extravergine d’oliva 
Sale  q.b.
 

Procedimento

Pulite le sogliole, evisceratele ed eliminate la pelle ( o fatelo fare dal pescivendolo).

Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo insieme ai capperi e allo spicchio d’aglio.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà
In una padella scaldate 4 cucchiai d’olio,  unite i pomodorini e fate cuocere per cinque minuti.
Unite le sogliole intere, salate  e continuate la cottura  a fuoco medio per dieci minuti, girando il pesce a metà cottura.
Due minuti prima di spegnere il gas unite il trito di prezzemolo, capperi e aglio.