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domenica 16 gennaio 2022

Budino di pane noci e uvetta

La sacralità del pane da millenni accompagna la vita dell’uomo e ne è diventato parte integrante. Frutto del lavoro nei campi, per millenni è stato il fautore dell’equilibrio d’ogni società. Numerose nei secoli sono state le lotte popolari nate proprio alla sua carenza legata a carestie o a motivi politici. Ben lo sapevano gli imperatori romani che dominavano il popolo con il famoso motto “panem et circenses” (pane e divertimento).
Molto meno attenti a queste esigenze sono stati i loro successori delle società medievali che, per questo motivo, erano spesso oggetto di rivolte popolari legate alla carenza di farine o all’aumento del costo del pane. In età moderna abbiamo avuto modo di assistere ad analoghe reazioni come la famosa rivolta dei milanesi del 1628 o la Rivoluzione francese che ha avuto, tra le cause principali, quella della carenza di pane.

Questo piccolo escursus storico per ricordarci l’importanza di quello che oggi troviamo tutti i giorni con facilità sulle nostre tavole e che, spesso, gettiamo perchè raffermo, dimenticando, non solo il nostro passato, ma anche chi, purtroppo, ancora oggi, muore di fame. Ho avuto più volte modo di sottolineare da questo blog l’importanza del riutilizzo degli alimenti e spesso ho postato ricette con queste caratteristiche, anche questa è una di quelle che ci consente di riutilizzare dell’ottimo pane che ha solo il “difetto” di essere raffermo.

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti:

      250 g di pane raffermo

      scorza di un limone bio

      1/2 litro di latte intero

     30 g di uvetta sultanina

     30 g di gherigli di noce sminuzzati

     200 g di zucchero semolato

     3 uova

     1 baccello di vaniglia (o una bustina di vanillina)

     

     Procedimento

    

Mettete a bagno l’uvetta sultanina per 15 minuti.

Tagliate a dadini il pane e mettetelo in una ciotola,unite la scorza grattugiata di mezzo                  

limone, i semi di mezzo baccello di vaniglia e irrorate con il latte tiepido.

Sbattete le uova con 100 g di zucchero fino a renderle chiare e spumose.

Unite il pane con il latte, l’uvetta strizzata e leggermente infarinata, le noci sminuzzate.

Amalgamate bene il composto.

In un pentolino preparate il caramello : fate sciogliere a fuoco bassissimo il restate zucchero senza girarlo mai, ma facendo roteare il pentolino.

Quando avrà raggiunto un bel color ambra versatelo sul fondo di uno stampo da forno (rettangolare, tondo o singoli stampini).

Versate sopra il composto di pane.

Mettete lo stampo dentro uno più grande in cui avrete versato un dito d’acqua (bagnomaria) e infornate (forno statico, già caldo a 180°C ) per circa 40 minuti (fate la prova dello stecchino, se, infilandolo nel dolce ne uscirà pulito vuol dire che è cotto, viceversa lasciate cuocere ancora un pochino).

Sfornate, fatelo riposare dieci minuti nello stampo, poi sformate, fate raffreddare e servite.

 

sabato 8 giugno 2019

Polpette di pane, patate e prosciutto

La sacralità del pane da millenni accompagna la vita dell’uomo e ne è diventato parte integrante. Frutto del lavoro nei campi, per millenni è stato il fautore dell’equilibrio d’ogni società. Numerose nei secoli sono state le lotte popolari legate proprio alla sua carenza causata da carestie o da motivi politici. Ben lo sapevano gli imperatori romani che dominavano il popolo con il famoso motto “panem et circenses” (pane e divertimento).
Molto meno attenti a queste esigenze sono stati i loro successori delle società medievali che, per questo motivo, erano spesso oggetto di rivolte popolari legate alla carenza di farine o all’aumento del costo del pane. In età moderna abbiamo avuto modo di assistere ad analoghe reazioni come la famosa rivolta dei milanesi del 1628 o la Rivoluzione francese che ha avuto, tra le cause principali, quella della mancanza di pane.
Questo piccolo escursus storico per ricordarci l’importanza di quello che oggi troviamo tutti i giorni con facilità sulle nostre tavole e che, spesso, gettiamo perché raffermo, dimenticando, non solo il nostro passato, ma anche chi, purtroppo ancora oggi, muore di fame. Ho avuto più volte modo di sottolineare da questo blog l’importanza del riutilizzo degli alimenti e spesso ho postato ricette con queste caratteristiche, anche questa è una di quelle.  E’ nata con il pane raffermo, una patata, le ultime due uova in frigorifero, un fondino di prosciutto cotto e il Parmigiano Reggiano. Il risultato sono state queste polpettine da mangiare così o accompagnate da una fresca insalatina o da un po’ di maionese o di salsa rubra.
Se vi avanza del pane provate a prepararle, mettendo anche gli ingredienti che vi sono rimasti in dispensa come formaggi, carne, affettati, ecc. 



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Ingredienti per 4 persone:

200 g di pane raffermo
1 patata media
70 g di prosciutto cotto
70 g di Parmigiano Reggiano
2 uova
200 ml di latte
2 cucchiai di bagnet verd o in alternativa tritate una decina di rametti di prezzemolo con mezzo spicchio d’aglio e un cucchiaino di capperi e amalgamate tutto con un pochino d’olio.
2 rametti di timo
Farina di mais per impanature q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe (facoltativo) q.b.


Procedimento

Fate bollire  la patata.
In una ciotola mettete il pane spezzettato insieme al latte in modo che si imbibisca bene.
Nel frattempo grattugiate il Parmigiano Reggiano e tritate con il mixer il prosciutto cotto.
Quando il pane sarà ammorbidito strizzatelo così da eliminare il latte in eccesso e mettetelo in una ciotola, unite la patata schiacciata e amalgamate il tutto.
Aggiungete il prosciutto tritato, il formaggio, il bagnet, gli aghetti di timo, le uova e aggiustate di sale e di pepe.
Impastate il composto utilizzando le mani così da ottenere un risultato ben compatto e morbido. Se fosse troppo asciutto potete aggiungere ancora un pochino di latte.
Dall’impasto prelevate una piccola porzione e fatela roteare tra le mani creando la polpetta.
Continuate così fino ad esaurimento del composto.


In un pentolino mettete la farina di mais per impanature e deponeteci , poche alla volte, le polpette.
Prendete il pentolino dal manico e muovetelo da destra a sinistra e viceversa in modo da far aderire la panatura alle polpette.
Mettetele in un piatto.


Scaldate abbondante olio e friggete le polpette. Fate dorare entrambi i lati per alcuni minuti e scolatele solo quando saranno ben dorate.
Adagiatele poi su della carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso e servitele calde.


Tempo di preparazione: 20 minuti
Cottura : per la patata 35 minuti per le polpette 10 minuti



mercoledì 24 maggio 2017

Bicchieri di Crema di nocciole e miele di Acacia

Lo so, è quasi ora di andare in ferie ma che ci crediate o no avevo ancora una colomba pasquale da finire e  un barattolino di Crema Nocciola e miele di Acacia , gentilmente offertomi dall’Apicoltura La Margherita, così mi sono inventata questi bicchieri di crema di nocciole e miele di Acacia.
Sono velocissimi da preparare e ancora più veloci da consumare…..
Dolcificante dal grande potere energetico, il miele di acacia può essere considerato a tutti gli effetti un energizzante naturale in grado di rifornire il sistema nervoso di nuove energie. La sua alta digeribilità e il contenuto di proteine, vitamine, sali minerali e amminoacidi lo rende inoltre un apprezzato ricostituente.
La nocciola Tonda Gentile del Piemonte ovvero Nocciola Piemonte è una varietà di nocciola a indicazione geografica protetta, prodotta nella parte sud del Piemonte che comprende alcune aree delle province di Cuneo, di Asti e di Alessandria.
Fra le caratteristiche che rendono particolarmente pregiata questa varietà vanno citate in particolare:  la forma tonda del frutto che favorisce una veloce sgusciatura meccanica, mantenendo intatto il seme, il guscio sottile che da una resa del prodotto sgusciato elevata, dal 46 al 50%,il seme dotato di buon aroma e di sapore delicato.


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Ingredienti per 6 bicchieri

400 gr di colomba avanzata
Mezzo bicchiere di Porto ( se avete dei bambini usate del succo d’arancia)
Mezzo bicchiere d’acqua
6 cucchiai di cacao amaro
50 gr di cioccolato fondente (magari l'uovo di Pasqua avanzato)
50 gr di cioccolato bianco
500 gr di ricotta piemontese
200 gr di Crema Nocciola e Miele di Acacia La Margherita


Procedimento

Tagliate la colomba a fette spesse circa mezzo centimetro, poi con un coppa pasta o un bicchiere (della stessa misura del contenitore in cui metterete il dolce) ricavate dei dischi.
Gli avanzi non di misura utilizzateli come fondo delle coppette.
In una ciotola setacciate la ricotta, poi unite la Crema di Nocciola e miele di Acacia



e lavorate il tutto fino ad ottenere una crema omogenea, unite il cacao e amalgamate bene
(assaggiate e se la preferite più dolce aggiungete ancora un po’ di crema di nocciole).


In una bicchiere versate il Porto e l’acqua, miscelate. In ogni singolo bicchiere versate un po’ di crema e mettete sopra gli avanzi della colomba non di misura,  imbibite  con la soluzione di Porto e acqua aiutandovi con un pennello da dolci. Continuate ricoprendo con parte  della crema, coprite con una fettina di pandoro e ripetete l’operazione  fino ad esaurimento degli ingredienti.


Coprite con pellicola e mettete a riposare in frigo per almeno un’ora.  Al momento di servire scagliate sulla crema il cioccolato fondente e quello bianco.





Consiglio: Fare le scaglie di cioccolato è semplicissimo, mettete la tavoletta di cioccolato per 10 minuti in freezer, poi con un coltello raschiatela.
Potete sostituire la colomba con il pandispagna o con dei savoiardi o dei pavesini o del pandoro ecc.
Se avete dei bimbi o persone che non amano l'alcool potete sostituire il Porto con del succo d'arancia o di ananas o del caffè (allungato con l'acqua come per il Porto) ecc.


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giovedì 29 dicembre 2016

Dolce crema di pandoro

pranzi natalizi sono appena terminati ed ecco che già dobbiamo pensare al cenone di Capodanno o dell'Epifania. Questa che vi propongo potrebbe essere una soluzione per smaltire il pandoro o il panettone avanzato e riproporlo in una nuova versione golosa e coreografica.
Se per caso ci fossero dei bambini o non vi piacciono gli alcolici, potete sostituirli con il succo d’arancia o un po’ di latte.

 

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Ingredienti per 4/5 persone .

400 gr di pandoro o panettone avanzato
40 ml di Martini (due bicchieri)
10 ml. di Gin (1 bicchierino)
50 ml di acqua
500 ml. di latte
2 rossi d’uovo
40 gr. di farina
100 gr. di zucchero
6 cucchiai di cacao amaro
50 gr di cioccolato fondente a scaglie
50 gr di pistacchi sgusciati (senza sale)
1 stecca di vaniglia

Procedimento

Tagliate a fettine di circa mezzo centimetro e delle misure delle vostre coppette il pandoro.
Gli avanzi non di misura utilizzateli come fondo delle coppette.
Spellati i pistacchi e tritateli grossolanamente.
Innanzitutto preparate le creme:  fate bollire il latte con la stecca di vaniglia, sbattete i due rossi d’uovo con lo zucchero fino a quando il composto risulterà gonfio, poi aggiungete gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, rimestando continuamente.
Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticcera  spegnete il gas.




Dividetela  a metà e mettetela in due contenitori. In uno  aggiungete lentamente   e senza formare grumi ,  quattro cucchiai di cacao amaro,  e un cucchiaino di gin, mescolate molto bene.
In una ciotola versate il Martini, il gin, l’acqua, miscelate bene. In ogni singola coppetta versate un po’ di crema alla vaniglia a formare  un sottile strato di crema bianca e mettete sopra gli avanzi del pandoro non di misura ed imbibite, aiutandovi con un pennello da dolci. Distribuite parte della crema bianca, coprite con una fettina di pandoro e ripetete l’operazione imbibendo e mettendo, questa volta la crema al cioccolato. Continuate a strati, alternando le due creme in modo da ultimare con la crema al cioccolato.
Coprite con pellicola e mettete a riposare in frigo per almeno un’ora. Al momento di servire distribuite sulle coppette i pistacchi tritati e le scaglie di cioccolato fondente.





Consiglio: Fare le scaglie di cioccolato è semplicissimo, mettete la tavoletta di cioccolato per 10 minuti in freezer, poi con un coltello raschiatela.


martedì 27 dicembre 2016

Girasoli di lasagne

In questi giorni di festa e non solo, ci capita di avere parecchi avanzi, da sempre sono contraria agli sprechi, soprattutto in campo alimentare, per questo molte delle mie ricette sono dedicate allo smart cooking, ovvero alla cucina responsabile che combatte gli sprechi.
Non dobbiamo dare il cibo per scontato,  poiché, purtroppo ancora oggi ci sono esseri umani che muoiono di fame mentre noi lo gettiamo. Solo qualche decennio fa il nostro Paese usciva da una guerra e, ancora negli anni 50, il 38% degli italiani non si potevano permettere il consumo di carne nell’alimentazione quotidiana. Famoso l’aneddoto dell’allora Presidente  della Repubblica Luigi Einaudi che, in un pranzo ufficiale, chiese se qualcuno voleva dividere una pera con lui perché non se la sentiva di mangiarla tutta. Era lo stile di vita  delle famiglie di allora. Ora il cambiamento dei costumi sfocia spesso negli eccessi. In Italia per ogni persona si sprecano ogni anno circa 146 kg di cibo. Il costo degli sprechi è sotto gli occhi di tutti: effetto serra, degrado del suolo, consumo di energia, risorse idriche. Una tendenza che dovremmo invertire con una nuova etica alimentare e  ridando importanza a parole come naturalità, commensalità, approccio sano ed equilibrato al cibo.
Non gettiamo via gli avanzi, con un po’ di fantasia si possono trasformare in nuove gustose ricette come questi girasoli di lasagne, ideali per un bruch o come finger food,  preparati con la rimanenza delle lasagne del pranzo Natalizio. Una ricetta semplice ma gustosa e coreografica. Ovviamente questa è un’idea che potete riproporre anche con altri cibi avanzati, tipo le carni; tritatele e aggiungete degli spinaci poi procedete come sotto descritto.



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Ingredienti per 6 girasoli di 9 cm di diametro

200 gr di Lasagne al ragù GustoQui avanzate
2 rotoli di pasta sfoglia
1 uovo intero e un tuorlo
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato.

Procedimento
Tagliate grossolanamente le lasagne poi tritatele con il mixer e mettetele in una ciotola.


Aggiungete l’uovo intero leggermente sbattuto,  il Parmigiano Reggiano Grattugiato e inglobate bene tutto.
Srotolate la pasta sfoglia e, con un coppa pasta di circa 9 cm di diametro ricavate dodici dischi  da ogni rotolo (24 in tutto) e metteteli su della carta da forno.


Distribuite il composto di lasagne su un dischetto lasciando un piccolo bordo esterno per poter unire la pasta.


Sovrapponete un altro dischetto.


Coprite il centro con un piccolo barattolino o un bicchierino capovolto e premete leggermente. Sigillate i bordi premendo leggermente con i rebbi di una forchetta.


Con un coltello incidete il dischetto  (esclusa la parte coperta dal barattolino) formando una croce, suddividete ancora una volta ogni quarto, risulteranno 8 petali.


Togliete il barattolino, poi, rigirate delicatamente su se stesso ogni petalo in modo da mettere in vista il taglio con il ripieno, rigirate leggermente la punta del petalo verso l’interno.



Ponetelo delicatamente su di una teglia rivestita con un foglio di carta da forno.


Procedete nello stesso modo con i rimanenti dischetti.
Mettete il tuorlo d’uovo in un bicchiere, aggiungete due cucchiaini d’acqua e mischiate.
Spennellate con l’emulsione ottenuta i girasoli e infornate (forno già caldo a 190°C) per circa 30 minuti o finché vedrete la pasta sfoglia gonfia e dorata.
Sfornate e servite.




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lunedì 19 gennaio 2015

Stella di pandoro alle due creme

Come al solito, terminate le festività ci ritroviamo con gli avanzi di pandoro e panettone. Questa ricetta è meno calorica rispetto alle creme solite preparate con mascarpone, panna o burro, ma ugualmente gustosa.


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Ingredienti per 4 persone.

Mezzo pandoro avanzato
150 cl  Martini (circa un bicchiere e mezzo )
50 cl d’acqua (mezzo bicchiere)
10 ml. di Gin (1 bicchierino)
500 ml. di latte
2 rossi d’uovo
40 gr. di farina
100 gr. di zucchero
40 gr di cocco disidratato
1 stecca di vaniglia

Procedimento
Innanzitutto preparate le creme:  fate bollire il latte con la stecca di vaniglia, sbattete i due rossi d’uovo con lo zucchero fino a quando il composto risulterà gonfio, poi aggiungete gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, mescolando continuamente.
Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticciera  spegnete il gas. 


Dividetela in parti uguali ponendola in due contenitori . Nella crema bianca aggiungete metà del cocco disidratato.
Tagliate il pandoro a fette non di circa 1 cm di spessore.
In una ciotola preparate la soluzione alcolica. Versate il Martini, l’acqua e il gin, miscelate bene ed imbibite, con un pennellino la prima fetta di pandoro. Distribuite parte della crema bianca, coprite con un’altra fetta di pandoro, ma sfalzata rispetto alla prima, imbibitela  e distribuite  la crema al cioccolato. Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti. Terminate distribuendo sull’ultimo strato di crema il cocco.
Mettete  in frigo per almeno 3 ore.
Se non amate gli alcolici o avete dei bambini, potete sostituire il Martini e il gin con succo d’arancia.

venerdì 9 gennaio 2015

Polpette di polenta

Come ormai sa chi mi segue, sono una fervente sostenitrice dello Smart cooking, ovvero della cucina responsabile, questa è una delle ricette che fanno parte di questa filosofia. Ho avuto ospiti e ho esagerato un po’ con le dosi, quindi ho ideato questa ricetta per ridare vita a quello che era rimasto. Il gusto pieno e appagante del Provolone Auricchio è stato fondamentale per la buona riuscita di questo piatto.



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Ingredienti per 4 persone:

800 gr di polenta avanzata
50 gr di farina
1 uovo
300 gr di coniglio in umido avanzato
30 gr di burro

Procedimento

Tritate il coniglio in pezzetti non troppo piccoli.
Tagliate a cubetti 100 gr di Provolone , grattugiatene 50 gr e tagliate  a fettine il rimanente.
Mettete nel frullatore la polenta, il Provolone a cubetti e l’uovo. Frullate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo, aggiungete la farina e mescolate bene.
Prelevate piccole quantità di polenta e dategli la classica forma della polpetta, scavate leggermente al centro per formare un incavo e inserite un po’ di coniglio con il suo sughetto e qualche cubetto di formaggio, aggiungete un po’ di polenta per chiudete il tutto e formate una polpetta.


Imburrate una pirofila e metteteci le polpette, distribuite su ognuna un ricciolo di burro e qualche fettina di Provolone, spolverizzate con il rimanente formaggio grattugiato.


Infornate a 180° (forno già caldo) per 30 minuti. Servite subito e buon appetito!


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giovedì 28 marzo 2013

Torta salata di broccoletti e tacchino

E' primavera, tempo di picnic! Cosa c'è di meglio di una fetta di torta salata? Se poi la fate utilizzando gli avanzi unite l'utile al dilettevole e il risultato sarà questo.

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Ingredienti per 4 persone:
1 rotolo di pasta di pane
400 gr di cimette di broccoli cotte a vapore avanzate
300 gr di sovracoscia  di tacchino arrosto avanzato
3 uova
1 spicchio d'aglio
130 gr di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaio raso di erbette di Provenza
Olio extravergine d’oliva q.b
Sale q.b.
Pepe q.b. 

Procedimento


In una padella mettete tre cucchiai d'olio, lo spicchio d'aglio e le cimette di broccoli e fatele soffriggere per qualche minuto, eliminate l'aglio.
Accendete il forno a 180°.
Tritare con il mixer i broccoletti e il tacchino e mettete il composto in una ciotola. Unite 100 grammi  di Parmigiano  Reggiano grattugiato, una macinata di pepe,  le uova sbattute, due cucchiai di olio e le erbette di Provenza.  Aggiustate di sale e amalgamate bene tutto.
Stendete il rotolo di pasta di pane e mettetelo in una pirofila ricoperta da carta da forno. Versate il composto e richiudete i lembi.  
Spolverizzate con il rimanente Parmigiano Reggiano e cuocete in forno già caldo per 40 minuti.
Lasciate riposare 5 minuti la torta nel forno spento e servite: buon appetito!



Con questa ricetta ho vinto il concorso internazionale SMARTCOOKING indetto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con l'associazione CHEF to CHEF.

Sono particolarmente orgogliosa di questa vittoria perché la ricetta è stata scelta da cinque chef stellati!