Ingredienti per 4 persone:
Sale grosso q.b.
Procedimento
Infornate (forno già
caldo) a 180°C per 30/40 minuti.
Ingredienti per 4 persone:
Sale grosso q.b.
Procedimento
Infornate (forno già
caldo) a 180°C per 30/40 minuti.
Ingredienti:
Procedimento
Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti
Ingredienti per 4 persone:
Crostini di pane q.b.
Togliete dal fuoco e, con un mixer ad immersione, frullate fino ad ottenere
una vellutata. Aggiungete la panna e rimettete sul fuoco per tre minuti,
aggiungete lo zenzero spelato e grattugiato, mescolate con un cucchiaio di
legno e servite subito accompagnando con
i crostini di pane.
Ingredienti per 4 persone:
Per la pasta:
Per il condimento
Procedimento
In una ciotola versate la farina e disponete al centro le uova, il sale e l’olio.
Spingete a poco a poco la farina verso il centro con le dita per formare l’impasto, continuate fino a che non avrete amalgamato le uova, poi versatelo sulla spianatoia o sul tavolo (come nel mio caso) e lavorate fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo, rimettetelo nella ciotola, copritelo con della pellicola e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per un’ora.
Trascorso il tempo, spolverizzate di
farina il piano di lavoro, riprendete l’impasto e tiratelo con il
mattarello a sfoglia sottile (o con la macchina se preferite, io amo farlo a
mano).
Potete prepararla anche il giorno prima e tenerla in frigorifero in una ciotola oleata e ben chiusa.
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
Zucchero a velo q.b.
Trascorsi i 40 minuti riprendente
l’impasto e stendetelo con mattarello fino ad ottenere una sfoglia
sottile.
Quando si sarà raffreddato spolverizzatelo con lo
zucchero a velo.
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Ingredienti per 4 persone:
Procedimento.
Sfornate e servite
subito accompagnando con fette di pane grigliato.
I biscotti del Lagaccio (in genovese bescheutti
do Lagasso) o semplicemente "Lagacci" nacquero nel 1593 nel
quartiere del Lagaccio, a Genova, nei pressi del bacino artificiale
omonimo voluto da Andrea Doria, colmato negli anni sessanta, dove
all'epoca un forno incominciò a produrre questo tipo di biscotti.
All'origine
erano semplici fette di pane biscottate che servivano per la conservazione in
barca. È molto adatto per le prime colazioni o per spuntini. Tuttora è prodotto
da alcune industrie dolciarie intorno a Genova e, in generale, in Liguria e
a Ovada e Voltaggio, nel basso Piemonte.
La
ricetta originale prevede l’utilizzo del burro che io ho sostituito con l’olio per
renderli più leggeri.
Procedimento
Si conserveranno per
circa una settimana in una scatola di metallo ben chiusa.
Un nuovo anno è un nuovo punto di partenza. Vi auguro di trovare la forza per superare qualsiasi difficoltà che possa presentarsi. Felice 2023
L'odierno
tortellino è verosimilmente l'erede di una lunga progenie nata in un ambiente
povero per "riciclare" la carne avanzata dalla tavola dei nobili
ricchi.
Le prime
tracce risalgono ad una pergamena del 1112, oltre che ad una bolla di Papa
Alessandro III del 1169.
Sull’origine leggendaria vi sono varie versioni anche a sfondo
mitologico.
La
prima leggenda dice che in una locanda di Castelfranco Emilia, il Corona, allora sotto il controllo di Bologna, giunse
una bellissima Marchesina per
pernottare dopo un lungo viaggio. Il proprietario della locanda, ammaliato da
cotanta bellezza, spiando dal buco della serratura intravide l’ombelico della
nobildonna e colto dall’ispirazione creò il cappelletto riproducendone la
forma.
Più
mitologica la seconda origine che vede al posto della Marchesina addirittura Venere. Si vocifera che durante
la guerra tra Modena e Bologna a causa della “Secchia rapita”,
Venere, Bacco e Marte correndo in aiuto a Modena, trovarono ristoro presso la
locanda Corona. Il mattino seguente Marte e Bacco si
allontanarono dalla locanda lasciando Venere dormiente, la quale al risveglio,
chiamando il locandiere sfoggiò il suo ombelico che rapì la fantasia del
locandiere il quale corse in cucina e ricreò cotanta meraviglia creando il
tortellino.
La storia, più precisa e meno folcloristica, di fatto parla di fatti più
concreti.
Lo storico Cervellati, in un suo manoscritto
parla dei “Tortellum ad Natale” nelle tavole dei bolognesi già nel
secolo XII. Infatti i riferimenti storici e letterari appaiono fin dai primi
del 1300, in una ricetta in dialetto Modenese “torteleti de enula”,
mentre nel ‘400 il tortellino viene addirittura citato in una novella del
Boccaccio; il “Decamerone”.
La consacrazione ufficiale della ricetta del tortellino avviene il 7 dicembre 1974, data in cui la “Dotta Confraternita del Tortellino”
registra presso la Camera di Commercio di Bologna la ricetta del tortellino in brodo che prescrive,
dentro a una sfoglia di farina e uova di 6/10 mm
di spessore, un ripieno preparato con lombo di
maiale, prosciutto crudo, mortadella di
Bologna, Parmigiano-Reggiano, uova e noce moscata. I tortellini,
secondo la tradizione bolognese, vanno cotti e mangiati rigorosamente in un
buon brodo di carne di manzo e
di cappone o gallina.
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Ingredienti per 4/6 persone
Noce moscata q.b.
Brodo di carne
La tradizione prevede che vengano
cotti nel brodo di cappone, ma prevede anche, in alternativa, brodo di gallina
o di cappone e manzo.