L'odierno
tortellino è verosimilmente l'erede di una lunga progenie nata in un ambiente
povero per "riciclare" la carne avanzata dalla tavola dei nobili
ricchi.
Le prime
tracce risalgono ad una pergamena del 1112, oltre che ad una bolla di Papa
Alessandro III del 1169.
Sull’origine leggendaria vi sono varie versioni anche a sfondo
mitologico.
La
prima leggenda dice che in una locanda di Castelfranco Emilia, il Corona, allora sotto il controllo di Bologna, giunse
una bellissima Marchesina per
pernottare dopo un lungo viaggio. Il proprietario della locanda, ammaliato da
cotanta bellezza, spiando dal buco della serratura intravide l’ombelico della
nobildonna e colto dall’ispirazione creò il cappelletto riproducendone la
forma.
Più
mitologica la seconda origine che vede al posto della Marchesina addirittura Venere. Si vocifera che durante
la guerra tra Modena e Bologna a causa della “Secchia rapita”,
Venere, Bacco e Marte correndo in aiuto a Modena, trovarono ristoro presso la
locanda Corona. Il mattino seguente Marte e Bacco si
allontanarono dalla locanda lasciando Venere dormiente, la quale al risveglio,
chiamando il locandiere sfoggiò il suo ombelico che rapì la fantasia del
locandiere il quale corse in cucina e ricreò cotanta meraviglia creando il
tortellino.
La storia, più precisa e meno folcloristica, di fatto parla di fatti più
concreti.
Lo storico Cervellati, in un suo manoscritto
parla dei “Tortellum ad Natale” nelle tavole dei bolognesi già nel
secolo XII. Infatti i riferimenti storici e letterari appaiono fin dai primi
del 1300, in una ricetta in dialetto Modenese “torteleti de enula”,
mentre nel ‘400 il tortellino viene addirittura citato in una novella del
Boccaccio; il “Decamerone”.
La consacrazione ufficiale della ricetta del tortellino avviene il 7 dicembre 1974, data in cui la “Dotta Confraternita del Tortellino”
registra presso la Camera di Commercio di Bologna la ricetta del tortellino in brodo che prescrive,
dentro a una sfoglia di farina e uova di 6/10 mm
di spessore, un ripieno preparato con lombo di
maiale, prosciutto crudo, mortadella di
Bologna, Parmigiano-Reggiano, uova e noce moscata. I tortellini,
secondo la tradizione bolognese, vanno cotti e mangiati rigorosamente in un
buon brodo di carne di manzo e
di cappone o gallina.
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Ingredienti per 4/6 persone
Noce moscata q.b.
Brodo di carne
La tradizione prevede che vengano
cotti nel brodo di cappone, ma prevede anche, in alternativa, brodo di gallina
o di cappone e manzo.