mercoledì 9 maggio 2012

Sandwich cioccolato e cocco


Come vi ho già raccontato  nello slideshow a lato, il 12 aprile 2012 ho avuto il piacere e l’onore di cucinare questo dessert con Benedetta Parodi.
Non penso che Benedetta Parodi abbia bisogno di presentazioni, ma per i pochissimi che non la conoscono ricordo che è un’icona del mondo della cucina in Italia. E’ autrice di veri e propri best seller – con circa 2 milioni e mezzo di copie vendute- in cui propone ricette per tutte le occasioni, semplici e veloci da realizzare, ma mai banali, per il palato come per gli occhi.
Il segreto del suo successo è nella semplicità e spontaneità con cui si propone.
Benedetta si divide tra gli impegni di lavoro e la famiglia – marito e 3 figli – dedicandosi con passione alla cucina, che l’ha resa autrice di successo. Come lei, tantissime persone non vogliono rinunciare a mangiare con gusto e fantasia, nonostante i mille impegni quotidiani.
E’ dunque la persona perfetta da avere idealmente accanto per servire dessert gustosi, belli da vedere e deliziosi da assaggiare, a partire da pochi, semplici ingredienti che possono trovarsi in qualunque casa, reinterpretandoli con originalità per creare qualcosa di invitante.
Grazie alla cura e all’esperienza che arrivano direttamente dalla tradizione gelatiera e dolciaria di qualità, Carte d’Or può diventare il perfetto alleato per servire un dessert davvero irresistibile!
Pochi e semplici ingredienti, come biscotti, cioccolato, panna, mandorle, frutta e altro ancora e una confezione di Carte d’or con gesti facili, il tuo dessert è pronto per essere servito e gustato, fino all’ultino, irresistibile cucchiaio.



Ingredienti per 4 sandwich
4 palline di gelato Carte d’Or Stracciatella
50 gr. di cioccolato fondente
8 biscotti
25 gr. di cocco essiccato al naturale



Rompete il cioccolato in una piccola ciotola e scioglietelo a bagnomaria.
Mettete i biscotti  su una teglia da forno e cospargeteli con il cioccolato fuso.
Spolverate con il cocco la parte superiore dei biscotti e lasciateli raffreddare in freezer per 5 minuti, per fare solidificare il cioccolato.
Togliete i biscotti dal freezer e capovolgetene 4.
Dosate una pallina di gelato  Carte d’Or Stracciatella e disponetela sui biscotti capovolti. Spalmate il gelato in modo uniforme per farlo corrispondere alla forma del  biscotto e completate i sandwich chiudendoli con i biscotti rimanenti, con il lato cocco rivolto verso l’alto.
Servite subito e buon appetito!




mercoledì 2 maggio 2012

Fagottini di mele verdi, fontina e noci

Le caratteristiche della Granny Smith , comunemente detta mela verde,  sono la buccia di colore verde intenso e la polpa  croccante e molto succosa, dal sapore leggermente acidulo. Matura in autunno ed è coltivata prevalentemente in Valtellina e in Piemonte. E’ ottima consumata nelle insalate,abbinata a gherigli di noce,oppure cotta in abbinamento ad arrosti di maiale. E’ ideale per la preparazione di sorbetti.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

2 rotoli di pasta sfoglia fresca
1 etto di fontina
2 mele verdi
6 noci
1 tuorlo
25 gr. di burro
3/4 rametti di prezzemolo

Procedimento
Accendete il forno a 200°
Lavate e sbucciate le mele. Tagliatele a dadini. Mettete il burro in una padella antiaderente e fatelo sciogliere a fuoco bassissimo, tuffateci i dadini di mela e lasciateli dorare per 3/4 minuti.
Tagliate a dadini anche la fontina.
Lavate e tritate il prezzemolo
Stendete il rotolo di pasta sfoglia e ritagliate dei quadrati di pasta di circa 8 cm. per lato.
Disponete al centro dei quadrati  il formaggio, le mele, i gherigli di noce spezzettati e il prezzemolo.
Unite i quattro lati prendendoli per gli angoli e sigillateli . Sbattete il tuorlo d’uovo con un cucchiaino d’acqua e spennellatelo sulla superficie dei fagottini.
Ricoprite la placca del forno con carta da forno bagnata e strizzata e adagiatevi sopra i fagottini. Infornate e fate cuocere  per 20 minuti.
Buon appetito!



Questa ricetta l'ho preparata insieme allo chef Mattia Poggi nella trasmissione "Indovina chi viene a cena?" su Alice TV. Se volete vedere una pillola della trasmissione cliccate QUI

video




martedì 24 aprile 2012

Bastoncini di sfoglia e speck

Questo antipasto velocissimo e semplicissimo da preparare è un’idea di base, potete aggiungere altri ingredienti come il formaggio, o prepararli con i wurstel, i sottaceti, delle frittatine, del salame o, ancora, potete ricavare dei dischi dalla pasta sfoglia e ricoprirli con un po’ di pomodoro, un pezzetto di mozzarella e un po’ di origano.


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Ingredienti per 4 persone:

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
9 fettine di speck
1 tuorlo d’uovo
1 cucchiaino d'acqua

Procedimento

Accendete il forno a 180°
Srotolate la pasta sfoglia, assottigliatela un po’ con il matterello e ricavate  delle strisce di circa 4 cm di larghezza.
Tagliate a strisce anche lo speck e disponetelo sulla  sfoglia. Ripiegate e chiudete bene i bordi. Sbattete il tuorlo con un cucchiaino di acqua e spennellate i bastoncini.
Infornate per 15 minuti.
Serviteli caldi o tiepidi.
Buon appetito!

venerdì 20 aprile 2012

Lonza di maiale steccata

Regna ancora molta confusione su questa carne che si presenta effettivamente rosata da cruda, diventando persino bianca da cotta. Ma la carne di maiale è bianca o rossa? Come si classifica a livello nutrizionale, e quali sono le sue proprietà?
Dal punto di vista nutrizionale la carne di maiale, contenendo una concentrazione di mioglobina che va dallo 0.1 allo 0.3%, è classificata certamente come rossa. E tale resta, anche se dopo la cottura schiarisce a tal punto da non sembrarlo: il contenuto di mioglobina è comunque superiore a quello del pollo e del pesce (0.05%).
In effetti il suo colore chiaro, soprattutto se paragonato a quello delle altre carni rosse di bovini, equini e ovini, può trarre in inganno. Complici di questo fraintendimento anche quei siti o riviste che definiscono erroneamente la carne di maiale una carne bianca o addirittura “rosa”. Ma quest’ultima è la classificazione gastronomica, che non ha niente a che vedere con la classificazione nutrizionale.
La carne di maiale possiede dunque tutte le proprietà delle carni rosse e in particolare è fonte di proteine di alta qualità e di sostanze nutritive ad elevata biodisponibilità, tra cui le più rappresentate sono la tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e B12, ma anche minerali come fosforo, potassio, zinco e selenio, mentre il ferro è leggermente minore rispetto alle altre carni rosse. Notevole anche la presenza di composti bioattivi positivi per la salute e con funzione antiossidante, come la creatina, la taurina e il glutatione.
Nonostante sia il tipo di carne rossa più popolare e più consumata al mondo, aleggia purtroppo ancora oggi la percezione nel consumatore che il maiale sia in qualche modo “meno sano” del pollo e del manzo: credenza che non trova riscontro nella realtà. Al contrario, il consumo di carne di maiale fresca è perfettamente in linea con le attuali raccomandazioni nutrizionali, anche per quanto riguarda l’apporto di grassi saturi e insaturi.
Proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori i suini di oggi sono allevati e alimentati in modo da avere meno colesterolo e meno grassi saturi nelle carni, a favore invece di un aumento dei grassi monoinsaturi e polinsaturi omega 3 a catena lunga, migliorando il profilo lipidico della carne e il suo impatto sulla salute, dimostrato anche in studi dove si evidenziano gli effetti positivi della carne di maiale sui parametri cardio-metabolici e sulla composizione corporea.
Il consumo regolare di carne di maiale all’interno della dieta mediterranea è in grado di fornire benefici per la salute come quelli legati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete, oltre ad essersi dimostrata anche più saziante rispetto ad altre carni, con risultati concreti nella perdita di peso dovuto ad una riduzione della massa grassa, preservando quella magra.



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Ingredienti per 4 persone:

800 gr. di lonza di maiale
100 gr. di pancetta coppata
1 bicchiere di Porto
2 bicchieri di acqua calda o di brodo
4 cucchiai di senape forte
4 cucchiai di erbette di Provenza (salvia,timo,rosmarino, maggiorana,prezzemolo)
1 carota
1cipolla
1 gambo di sedano
1 spicchio d’aglio
Alloro, rosmarino, salvia
5 bacche di ginepro schiacciate
3 chiodi di garofano
Sale q.b.

Procedimento

Tagliate la pancetta coppata a bastoncini di circa 1 cm di larghezza.
Praticate diverse incisioni nella lonza, nel senso della lunghezza, e infilatevi i bastoncini di pancetta.
Legate la lonza per mantenerla in forma durante la cottura, ungetela con un cucchiaio d’olio, spalmatela di senape e massaggiatela per farla penetrare bene.
Mettete le erbette su un pezzo di carta da forno e rotolatevi la carne per farle aderire bene.
Lasciatela riposare per un paio d’ore, meglio se per tutta la notte.
Tagliate a piccoli cubetti la carota, la cipolla e il gambo di sedano.
In una pentola mettete 4 cucchiai di olio, unite i cubetti di carota, cipolla , sedano, il rosmarino, la salvia e le bacche di ginepro pestate e fatevi rosolare bene da tutti i lati la lonza, bagnate con il Porto, fatelo evaporare a fuoco vivo e a pentola scoperta  per qualche minuto, salate e aggiungete l’acqua calda e i chiodi di garofano.
Lasciate cuocere a pentola coperta e a fuoco basso per 50 minuti, unendo un po’ di acqua calda se necessario.
Terminata la cottura togliete la carne, passate il fondo di cottura con il passaverdure, slegate la carne, tagliatela a fette e servitela con il suo sughetto.

mercoledì 18 aprile 2012

Frittata di mele verdi, speck e fontina

Le caratteristiche della Granny Smith , comunemente detta mela verde,  sono la  buccia di colore verde intenso e la polpa  croccante e molto succosa, dal sapore leggermente acidulo. Matura in autunno ed è coltivata prevalentemente in Valtellina. E’ ottima consumata nelle insalate,abbinata a gherigli di noce,oppure cotta in abbinamento ad arrosti di maiale. E’ ideale per la preparazione di sorbetti.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 3 persone:
4 uova
1 mela verde grande (Granny smith)
50 gr. di speck a fettine (circa 3 fettine)
60 gr. di fontina
30 gr. di burro
sale q.b.
2 cucchiai di olio extravergine

Procedimento
Lavate e tritate il prezzemolo.
Tagliate a dadini la fontina.
Rompete le uova in una ciotola, salate leggermente ( lo speck e la fontina danno già sapidità), unite il prezzemolo, i dadini di fontina e sbattetele.
Lavate e sbucciate la mela. Tagliatela  a dadini  e tagliate a striscioline lo speck . Mettete il burro in una padella antiaderente e fatelo sciogliere a fuoco bassissimo, metteteci le striscioline di speck e  i dadini di mela e lasciateli dorare per 3/4 minuti.
Versate tutto nelle uova sbattute, mischiate bene, aggiungete l’olio nella padella calda e versate il composto di uova e mele. Fate dorare per 4 minuti per lato a fuoco dolce, servite subito.
Buon appetito!

venerdì 13 aprile 2012

Gamberetti in salsa rosa

Questo antipasto è molto raffinato e coreografico ma anche semplicissimo da eseguire. La salsa rosa, detta anche salsa cocktail,  per il suo gusto delicato è indicata come accompagnamento per il pesce ed in particolare per i crostacei.

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Ingredienti per 4 persone:

8 gusci di capesante (conchiglie di San Giacomo)
300 gr. di gamberetti
250 gr. di maionese
2 cucchiai di ketchup
1 cucchiaio di panna da cucina
½ bicchierino di brandy
1 limone
1 cespo di lattughino
sale q.b.

Procedimento
Pulite, lavate e asciugate  il lattughino.
Togliete la testa ai gamberi, sciacquateli  e metteteli in una pentola con il succo del limone e un po’ di sale. Lessateli per 3 minuti dal bollore. Scolateli, fateli raffreddare e togliete il guscio.
Mettete la maionese in una ciotola, aggiungete il ketchup , la panna e il brandy. Mescolate bene tutto e aggiungete i gamberetti (volendo potete lasciarne fuori otto  da disporre come guarnizione)
Prendete i gusci delle capesante, perfettamente puliti, disponete su di ognuno delle foglie di lattughino e distribuite  i gamberetti con la salsa.
Mettete i gusci ripieni in un piatto di portata e guarnite.
Servite fresco.
I gusci di capesante sono reperibili già pronti in qualunque pescheria o supermercato, ma se avete difficoltà a trovarli, potete servire i gamberetti nelle coppe seguendo lo stesso procedimento.
Buon appetito!


mercoledì 11 aprile 2012

Acciughe alla scapece

La scapece è una ricetta tipica dell’Italia meridionale e la procedura varia da zona a zona. La ricetta prevede l’utilizzo di verdure o pesce azzurro tassativamente fritti e messi a marinare nell’aceto.  Famosissime le zucchine alla scapece , piatto tipico della cucina napoletana.
Deve il suo nome al suo ideatore, Apicio, autore del De coquinaria, il più antico manuale di gastronomia:  Escha Apicii cioè salsa di Apicio. La inventò per conservare i pesci  e consigliava :”quo friguntur et levantur, ab aceto calido, perfunduntur” (Nello stesso momento in cui escono dall’olio cospargili di aceto caldo).
E’ simile alla tipica preparazione piemontese detta “carpione” che prende il nome  da un pesce d’acqua dolce, la carpa e, a quella veneta, detta “saor” che deriva dal medievale italiano “savore” dal latino “sapor”.
Mentre con il termine “scabeccio” si fa riferimento ad un’identica preparazione ligure



Ingredienti per 4 persone:
600 gr di acciughe
2 spicchi d’aglio
1 cipolla rossa di Tropea
2 carote piccole
2 foglie di lauro
1 cucchiaio di origano
5/6 foglie di salvia
1 bicchiere di aceto bianco
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere d’acqua
Farina q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe in grani q.b.

Procedimento

Pulite le acciughe togliendo la testa e le interiora. 



Lavatele, asciugatele con carta da cucina e infarinatele.
Friggetele, poche alla volta, in abbondante olio caldo, scolatele su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso,



salatele e mettetele in una capace terrina.
Pulite la cipolla, lavatela e tagliatela a rondelle, lavate e raschiate le carote, tagliatele a bastoncini.
Versate in una casseruola l’acqua, l’aceto e il vino, aggiungete la cipolla, l’aglio schiacciato, i bastoncini di carota, il lauro, la salvia, il pepe. 


Fate sobbollire a fuoco dolce per 5/6 minuti e versate la marinata sui pesci.



Coprite la terrina e lasciate riposare per 24 ore.
Servite come antipasto.
Buon appetito!

martedì 3 aprile 2012

Sgombri al cartoccio con verdure

Lo sgombro o maccarello è un pesce azzurro di medie dimensioni che si nutre di piccoli pesci come le sardine e le alici.  Ha il corpo affusolato, di colore azzurro metallico sul dorso, bianco argenteo sul ventre, con strisce scure disposte irregolarmente sul dorso e sui fianchi, la lunghezza più frequente è tra i 20 e i 40 cm. Lo sgombro vive in tutto il Mediterraneo e gran parte dell’Atlantico orientale. Ha carni bianche, delicate, molto apprezzate sia fresche che sotto sale. Quelli pescati nel mare Adriatico sono particolarmente apprezzati per la morbidezza delle carni, che rimangono tali anche quando sono cotte alla griglia. Questo pesce è, tra i pesci azzurri, quello con maggiori proprietà salutari e viene considerato dai nutrizionisti, una sorta di integratore vitaminico e proteico.
E’ facilmente digeribile e ricchissimo di omega3 che rende il suo consumo ideali per contrastare il colesterolo e l’accumulo di tossine nel sangue.


Ingredienti per 4 persone:

4 sgombri di circa 250 gr/cad.
4 zucchine chiare piccole
2 carote medie
1 cipolla piccola
1 limone non trattato
2 cucchiai di erbette di Provenza
10 rametti di prezzemolo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Eviscerate i pesci (o fatelo fare dal pescivendolo), lavateli bene e asciugateli con la carta da cucina.
Disponeteli singolarmente su un foglio di carta da forno, spruzzateli con il succo del limone (anche internamente) e salateli.
Tagliate a striscioline la buccia del limone senza la parte bianca e distribuitela sui pesci.
Lavate le zucchine, spuntatele e tagliatele a bastoncini sottili (julienne).
Lavate le carote, raschiatele e tagliate anche loro a bastoncini sottili.
Pulite la cipolla e affettatela sottilmente.
Pulite il prezzemolo e tritatelo.
Mischiate tutte le verdure, salatele e mettetele sugli sgombri.
Cospargete i pesci con il prezzemolo e le erbette di Provenza.


Chiudete i cartocci lasciando un piccolo foro centrale che faccia da camino e metteteli nel forno già caldo a 200° per 15/20 minuti.
Aprite il cartoccio, preparate i filetti, impiattateli, accompagnate con le verdure e servite subito.



Zuppa inglese

La zuppa inglese è un dolce al cucchiaio composto da strati di savoiardi o pan di spagna imbevuti di Alchermes, crema pasticcera e cacao.Sembrerebbe che l’origine di questa ricetta risalga addirittura al Rinascimento, quando un diplomatico italiano, tornato da Londra, chiese ai cuochi dei Duchi d’Este di preparargli un tipico dolce inglese, da lui molto amato, il trifole.
I cuochi ne crearono una versione italianizzata e sostituirono la pasta lievitata all’inglese con  il pan di Spagna, la crema pasticcera sostituì la panna. Più avanti, nel tentativo di renderlo più gustoso e colorato, vennero utilizzati degli ingredienti come l’Alchermes, (liquore profumato e dal colore rosso vivo) nel quale veniva inzuppato il pan di Spagna, e il cacao che serviva a creare il contrasto con la crema pasticcera.
Ai nostri giorni, spesso il pan di spagna è sostituito dai savoiardi: I savoiardi sono dei biscotti dalla forma oblunga e smussata, costituiti da un impasto spumoso di farina e uova (circa 1 uovo ogni 100 gr di farina) che una volta cotto risulta morbido, leggero e ideale per essere inzuppato o impiegato per la preparazione di vari dolci, la Charlotte, Tiramisù, ecc.

Questa versione con il Martini e il Gin al posto dell’Alchermes è una ricetta che mia madre m’insegnò circa quarant’anni fa e così continuo a prepararla. L’unica aggiunta da parte mia sono le gocce di cioccolato. A me così piace molto, spero anche a voi. 


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Ingredienti per 4 persone.

300 gr. di savoiardi
2 bicchieri piccoli di Martini
10 ml. di Gin (1 bicchierino)
500 ml. di latte
2 rossi d’uovo
40 gr. di farina
100 gr. di zucchero
6 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
1 stecca di vaniglia
Procedimento
Innanzitutto preparate le creme:  fate bollire il latte con la stecca di vaniglia, sbattete i due rossi d’uovo con lo zucchero fino a quando il composto risulterà gonfio, poi aggiungete gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, mescolando continuamente.

Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticciera  spegnete il gas. 




Dividetela  ponendola in due contenitori . 

In uno mettete 2/3 di crema e nell’altro 1/3. In quest’ultimo  aggiungete lentamente   e senza formare grumi ,  quattro cucchiai di cacao amaro e un cucchiaino di gin, miscelate molto bene.
In un contenitore rettangolare fate un sottile strato di crema bianca.

In una ciotola versate il Martini e il gin ed imbibite, uno alla volta, i savoiardi e metteteli sullo strato di crema nel contenitore. Distribuite parte della crema bianca, 




formate un altro strato di savoiardi imbibiti e distribuite tutta la crema al cioccolato 



Formate ancora uno strato, distribuite la crema bianca, spolverizzatela con il cacao rimasto e completate con le gocce di cioccolato fondente. 


Mettete in frigo per almeno 3 ore.
Potete invertite i colori, facendo due strati con la crema  al cioccolato e uno strato con la crema bianca. Se non amate gli alcolici o avete dei bambini, potete sostituire il martini e il gin con succo d’arancia.
Buon appetito!



lunedì 2 aprile 2012

Coniglio in agrodolce con amaretti.

La carne di coniglio è indicata a qualsiasi età per il suo alto contenuto proteico e il ridotto quantitativo di colesterolo ( circa 70 mg per 100 grammi). E' ricca di minerali quali fosforo,magnesio, potassio e povera di sodio e calcio, buono il contenuto di vitamina B12.
Pur essendo una carne bianca, il contenuto di ferro è solo di poco inferiore alle carni bovine.
Per queste sue caratteristiche,  il basso contenuto calorico, la facilità di digestione, il suo consumo è molto indicato nelle diete per le  persone convalescenti, in caso di colesterolo elevato e nelle diete dimagranti (ovviamente cucinato in maniera semplice).
Spesso questa carne non è molto amata per il suo sapore un po' forte, per ovviare  a questo inconveniente vi consiglio (come nella ricetta) di tenere i pezzi di coniglio a bagno nell'acqua fredda acidulata con il succo di due limoni per dieci minuti.
Il coniglio si può cucinare in vari modi, in caso di convalescenza, è ottimo bollito con cipolla carota e sedano.  Il suo  brodo non solo  è molto delicato, ma corroborante.
Altre ricette con il coniglio:



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Ingredienti  per 4 persone

1 coniglio da 1 kg. circa tagliato a pezzi
10 cipollotti novelli medi
1 bicchiere di ottimo aceto bianco
3 bicchieri di vino bianco (Vernaccia di San Giminiano )
30 gr. di amaretti piccoli secchi
2 limoni  grandi (succo)
5 chiodi di garofano
2 cucchiai di zucchero
1 spicchio d’aglio
6 rametti di timo
20 gr. di burro
1 cucchiaio di senape
Olio d’oliva extravergine q.b.
Sale  grosso q.b.
Pepe q.b.

Lavate velocemente i pezzi di coniglio, metteteli  in una ciotola con abbondante acqua fredda  e il succo dei limoni. Lasciateli  in ammollo per 10 minuti, poi scolateli e asciugateli bene.
Nel frattempo pulite i cipollotti eliminando le radici e parte del gambo (lasciatene circa 4 cm), lavateli e infilzatene metà con i chiodi di garofano (1 per cipollotto).
Mescolate 3 cucchiai di olio in una ciotola, unite una macinata di pepe e massaggiate i pezzi di coniglio con l’emulsione ottenuta.
In una casseruola mettete 3 cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio  e lasciatelo rosolare per un minuto, toglietelo e aggiungete i pezzi di coniglio.
Fateli rosolare a fuoco vivo da ambo le parti per 5 minuti , spolverizzateli con  lo zucchero, abbassate la fiamma e continuate a rosolarli, girandoli spesso, fino a che avranno preso  una bella patina lucida (circa 5 minuti).
Aggiungete l’aceto, il vino bianco e 4 rametti di timo, portate a bollore e lasciate la fiamma alta per 3 minuti per far evaporare l’alcol, salate.
Abbassate la fiamma e aggiungete i cipollotti, coprite e proseguite la cottura per circa 1 ora a fuoco bassissimo, voltando delicatamente un paio di volte sia i pezzi di coniglio che i cipollotti.
Sbriciolate gli amaretti finemente (io uso il tritatutto), uniteli al burro ammorbidito e al cucchiaio di senape e amalgamate bene fino a formare una crema.
A cottura ultimata togliete i pezzi di coniglio e i cipollotti e sistemateli in un piatto al caldo, filtrate il fondo di cottura, rimettetelo sul fuoco e unite la crema di amaretti e senape, mescolate bene per amalgamare e addensare il sugo (1 minuto).
Versate il fondo su di un piatto di portata, adagiatevi sopra i pezzi di coniglio, i cipollotti, i rametti di timo rimasti tagliati a ciuffetti. Guarnite con qualche amaretto intero e servite subito.
Buon appetito!