giovedì 28 luglio 2011

Pesche ripiene

E’ tornata l’estate e con essa, tra le altre cose, sono tornate anche le pesche. Questo frutto vellutato, carnoso e succoso nasce dall’albero del pesco (Prunus persica) e appartiene alla categoria delle drupe come la ciliegia e l’albicocca. Ha forma tondeggiante, con una polpa profumata e dolce, possiede un nocciolo ovoidale, grosso e molto duro, con solchi profondi, che racchiude un seme a mandorla. Il pesco è originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità, e i cui fiori furono celebrati da poeti e pittori. Dall’Oriente si diffuse in Persia e infine giunse in Europa. Continua...



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone:

4 pesche gialle
1 etto di amaretti
2 cucchiai di farina bianca
1 cucchiaio di cacao
1 cucchiaio di rum
2 uova
30 gr di burro

Procedimento
Lavate bene le pesche, tagliatele a metà e togliete il nocciolo. Scavatele un po’ per allargare l’incavo lasciato dal nocciolo, ponete la polpa estratta in una ciotola e schiacciatela con una forchetta.
Tritate gli amaretti e metteteli nella ciotola con la polpa schiacciata delle pesche, unite la farina, il cacao, i rossi d’uovo sbattuti , il rum  e mischiate bene.  Montate a neve gli albumi ed incorporateli al composto girandolo delicatamente dal basso verso l’alto per non smontarli.
Inserite, aiutandovi con un cucchiaio, il composto nelle mezze pesche. Ponete le pesche in una teglia da forno imburrata, disponete un pezzetto di burro su di ognuna e cuocete in forno già caldo a 180° per 40 minuti. Servitele tiepide o fredde accompagnandole con del gelato o della panna.
Se vi dovesse avanzare del composto mettetelo in una pirottina imburrata e fatelo cuocere con le pesche, Servite il dolcetto con le pesche (come nella foto)
Buon appetito!


venerdì 8 luglio 2011

Filetti di persico al forno con patate

La patata è  l’alimento più consumato al mondo. E’ un tubero ricco di proprietà e con poche calorie. Contiene una notevole quantità di amido, una discreta quantità  di fosforo e di  potassio e vitamina C. E’ povera di sodio.
Le sue origini si fanno risalire intorno al 3000 a.C. presso la popolazione Incas da cui veniva chiamata “papa”. In Europa giunsero solo nel sedicesimo secolo portate dal conquistatore spagnolo Francisco Pizzaro.
Attualmente si producono circa duemila varietà di patate che sono divise in due grandi gruppi: patate a pasta gialla, con la polpa compatta, adatte ad essere cucinate fritte o intere, e patate a pasta bianca, piuttosto farinose e adatte alla preparazione di gnocchi,  e purè.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

1 filetto di pesce persico (circa 800 gr.)
4 grosse patate
3 cucchiai di erbette di Provenza
Olio extravergine q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Lavate e asciugate il filetto di persico, versategli sopra due cucchiai di olio (uno per parte) e massaggiate bene. Mettete due cucchiai di erbette con un po’ di sale su di un pezzo di carta da cucina e impanateci il pesce. Lasciatelo riposare un po’ (10/15 minuti).
Nel frattempo lavate, sbucciate le patate e tagliatele a rondelle non troppo spesse.
Mettetele in una ciotola, aggiungete le erbette di Provenza rimaste con un po’ di sale, versate circa 2 cucchiai di olio e mescolate bene.
Disponete le patate in una teglia da forno e cuocete, a forno già caldo a 180°, per 15 minuti.
Toglietele dal forno e adagiatevi sopra il filetto di pesce, reinfornate e cuocete ancora per 20 minuti.
Se è il caso fate gratinare per 2 minuti prima di spegnere il forno.
Buon appetito!


martedì 5 luglio 2011

Carpaccio di manzo e grana (carne all'albese)

La carne cruda all'Albese o più brevemente Albese (Albèisa in piemontese) è un tradizionale antipasto tipico delle Langhe ma diffusissimo in tutto il Piemonte.
Analoga al più recente carpaccio, consiste in alcune sottili fette di vitello, preferibilmente di razza fassone femmina, necessariamente freschissime. Può essere anche servita nella variante battuta al coltello (talora viene anche tritata grossolanamente a macchina, ma in tal caso non è albese nel senso più tradizionale del termine). Nella stagione giusta l'Albese è talvolta accompagnata da una generosa grattata di tartufo bianco d'Alba.
Nelle Langhe è sicuramente più tradizionale la versione preparata con la carne tritata, possibilmente tagliata a coltello.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone:

500 gr. di fassona a fette sottilissime
150 gr. di Parmigiano Reggiano a scaglie
lamelle di tartufo nero
1 limone
5 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale, pepe. q.b.

Procedimento
Nel frattempo, mondate il mazzetto di rucola, lavatela e sgondatela. Disponete le di fettine di carpaccio in  quattro piatti individuali sovrapponendole leggermente. Irrorate prima il succo del limone e poi l’olio. Salate e pepate.
Distribuite sulla carne le scaglie di Parmigiano Reggiano, quelle di tartufo e servite.






-           

sabato 2 luglio 2011

Insalata di riso thailandese Jasmin


Il riso Thailandese varietà Jasmin ha un chicco lungo, affusolato e profumato. E’ ideale per le preparazioni di ispirazione orientale, ma è ottimo anche solo semplicemente bollito



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2025 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI


Ingredienti per 4 persone:
250 gr. di riso Jasmin Thailandese
180 gr. di tonno sott’olio
150 gr. di sottaceti
10 olive nere tagliate a rondelle
10 olive verdi tagliate a rondelle
50 gr. di fagiolini
50 gr. di piselli cotti
50 gr. di mais in scatola
1 rametto di prezzemolo
1 cucchiaio di senape
Olio extravergine d’oliva 5/6 cucchiai
Sale q.b.

Procedimento
Pulite e cuocete i fagiolini e i piselli in acqua salata fino a cottura completa (10/15 minuti), scolateli.
Tagliate a piccoli dadini i sottaceti, scolate il tonno dall’olio in eccesso e mettete tutto in una grossa ciotola insieme alle rondelle di olive, ai fagiolini tagliati, ai pisellie, al mais e al prezzemolo tritato.
Portate a bollore un litro e mezzo d’acqua salata, versate il riso, un cucchiaino d’olio e fate riprendere il bollore fino a cottura ultimata (13/14 minuti, ma in genere il tempo di cottura è indicato sulle confezioni). Assaggiatelo, deve essere al dente.
Scolatelo e passatelo velocemente sotto l’acqua fredda , muovendolo con un cucchiaio di legno.
Fatelo sgocciolare bene e versatelo nella ciotola insieme agli altri ingredienti.
In una ciotolina sbattete con una forchetta l’olio, la senape, il sale e  unite il condimento al riso, mescolate bene. Mettete in frigo fino a 20/30 minuti prima di servire.
Buon appetito!


lunedì 27 giugno 2011

Mousse di ricotta, amaretti e limone

L’amaretto è un tipo di pasticcino a base di pasta di mandorle, fatto con zucchero, bianco d'uovo, mandorle dolci e mandorle amare e armelline. Di questo dolce esistono principalmente due versioni differenti: l'amaretto tipo Saronno, croccante e friabile, e l'amaretto tipo Sassello, morbido e più simile al marzapane. Entrambi hanno forma tondeggiante, come una piccola calotta, e la superficie screpolata.
L’amaretto di Saronno o Amaretto secco fu inventato dagli Arabi, si diffuse dal bacino del Mediterraneo, specialmente dalla Sicilia, e passò in seguito nella tradizione culinaria di Normanni, Spagnoli, Francesi. Pellegrini e conventi ne assicurarono la diffusione, resa più facile dal fatto che il dolce è poco deperibile.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI
 
Ingredienti per 4 persone:
250 gr di ricotta
1 limone non trattato
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di caramello
Mezzo bicchiere d’acqua
24 amaretti
2 cucchiai di gocce di cioccolato
1 foglio di colla di pesce (5 gr. circa)

Procedimento
Lavate bene il limone e ricavate la scorza eliminando completamente la parte bianca, quindi tagliatela a listarelle sottili. Tagliate il limone e spremetelo filtrando il succo con un colino.
Portate ad ebollizione il mezzo bicchiere d’acqua, unite il succo del limone, le scorze e lo zucchero. Fate cuocere a fuoco dolce per cinque minuti poi estraete le scorzette e lasciatele asciugare.
Mettete a bagno nell’acqua per cinque minuti il foglio di colla di pesce, quando sarà gonfio unitelo allo sciroppo di limone e zucchero  tiepido e fatelo sciogliere mescolando.
Tritate  tutti gli amaretti meno 4 che lascerete interi per la decorazione.
Lavorate la ricotta in una ciotola con la frusta fino a renderla spumosa (tre-quattro minuti) unite lo sciroppo di limone freddo,  metà delle scorzette, gli amaretti tritati e le gocce di cioccolato. Lavorate con la frusta ancora per un minuto. Distribuite la mousse in quattro coppette e mettetele a raffreddare per tre ore. Prima di servire guarnite con gli amaretti e le scorzette di limone rimaste.
Buon appetito!




Insalata di pasta, melone e pecorino

Frutto estivo per eccellenza, colorato e gustoso, il melone o Cucumis melo è originario dell’Asia e vanta una storia antica: sembra infatti che fosse coltivato in Egitto e in Grecia già cinque secoli prima di Cristo, ed appariva nelle tradizioni di cosmologia orientale, dove si pensava addirittura che la creazione dell’uomo stesso derivasse da queste piante, associate alla fertilità, alla vita, all’opulenza. Il melone ha raggiunto il nostro paese tramite gli scambi commerciali praticati con l’oriente dagli antichi romani quattro secoli dopo. Nel Medioevo, la varietà e la qualità dei meloni aumentò di molto tramite le selezioni che furono praticate nei giardini  e negli orti dei nobili. Ai nostri tempi una delle varietà estive  più  appezzate è la “cantalupo”, arrivata molti secoli dopo, portata da missionari, al castello pontificio, prossimo a Roma, di Cantalupo, dal quale ha assunto il nome. Il melone “reticolato”, pure estivo, è conosciuto come tale per la sua buccia corrugata. L’Emilia Romagna segue, per la produzione di melone, la Sicilia e la Lombardia.
Ricco d’acqua, ha un ottimo potere dissetante e idratante. Il suo contenuto di grassi e proteine è praticamente nullo ed è un frutto  ipocalorico. Notevole è il contenuto di vitamine, in particolare A e C con elevata attività antiossidante. Il betacarotene, precursore della vitamina  A aiuta a proteggere la pelle dai danni causati dall’esposizione ai raggi solari. Tra i minerali è alta la concentrazione di potassio, elemento importante per la salute cardiovascolare.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per 4 persone:

360 gr. di rigatoni (o fusilli o altri tipi di pasta corta)
1 piccolo melone
70 gr. di feta a cubetti
1 scorza grattugiata di mezzo limone
2 rametti di menta
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
Olio d’oliva extravergine q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Pulite i meloni, tagliateli a fette  e riducetele a dadini da 1 cm., lavate, asciugate la menta e tritatela.
Ponete i dadini di meloni e la menta in una ciotola, unite il sale, il pepe, la scorza grattugiata del limone e 4 cucchiai di olio. Mescolate e fate riposare in frigo per 20 minuti.
Nel frattempo ,bollite abbondante acqua salata e cuocetevi i rigatoni.
Scolateli al dente e passateli sotto l’acqua fredda per fermare la cottura, sgocciolateli bene.
Versate la pasta nella ciotola con il melone, unite i cubetti di feta e lasciate riposare in frigo ancora per 10 minuti e servite.
Se volete una preparazione d’effetto, potete servire la pasta nei gusci del melone.



Pomodori ripieni al riutilizzo

Spesso ci capita di aprire il frigorifero e trovare degli avanzi. Se ne stanno lì tristi tristi, ridiamogli nuova vita!
Questa mattina nel mio frigo c'era un po'  della lonza di maiale cotta a vapore con gli aromi (rosmarino, maggiorana, timo, alloro e bacche di ginepro) ieri sera, una patata bollita, gli ultimi 8 pomodori e un  po' di bagnetto verde, una quasi crosta di parmigiano, le ultime 2 uova e voilà è nata questa ricetta che spero vi piaccia!




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:
8 pomodori medi  rotondi tipo ramati
200 g di lonza cotta a vapore (o altro tipo di carne cotta avanzata)
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
1 patata grossa bollita
4 patate medie
1 cucchiaio di bagnetto verde o in alternativa
2 rametti di prezzemolo e mezzo spicchio d’aglio tritati
2 cucchiai di latte
2 uova
2 rametti di timo,  2 di maggiorana, 2 di rosmarino 2 fogli di salvia
Sale q.b.
Pepe q.b.


Procedimento

Lavate i pomodori e privateli della calotta superiore,  svuotateli, salateli e fateli sgocciolare per circa 20 minuti capovolti.
Nel frattempo  tritate nel mixer la lonza, schiacciate bene la patata bollita e ponete tutto in una ciotola capiente.  Unite il latte, le uova leggermente sbattute, il parmigiano e il bagnetto verde (o il prezzemolo tritato con il mezzo spicchio d’aglio), sale e pepe. Amalgamate bene tutto e riempite i pomodori, richiudeteli con le calotte, sistemateli in una teglia.
Spelate le patate, lavatele, tagliatele a tocchetti e mettetele in una ciotola, unite il timo, la maggiorana, il rosmarino e la salvia tritati. Aggiustate di sale, condite con 2 cucchiai d’olio, mescolate bene e unite ai pomodori ripieni. Irrorate tutto con un filo d’olio e cuocete in forno già caldo a 180° per 40 minuti.
Buon appetito!





Cipolle rosse di Tropea grigliate

La cipolla rossa (allium cepa) coltivata tra i comuni in provincia di Vibo Valentia di Cosenza e lungo la fascia tirrenica è denominata cipolla rossa di Tropea. La caratteristica principale che contraddistingue quest’ortaggio, oltre al bellissimo colore, è la dolcezza dovuta alle particolari sostanze contenute nei terreni di queste zone che la rendono ricca di zuccheri quali glucosio, fruttosio e saccarosio. 
E’ ricca di vitamina C e di vitamina E, di selenio, ferro, iodio, zinco e magnesio.
Grazie ai composti solforati e al cromo possiede proprietà anticoagulanti e antibiotiche, nonché attività ipoglicemizzante e di contenimento dei livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Il succo è considerato diuretico. Grazie ai numerosi flavonoidi presenti sembrano avere effetti anticancerogeni specialmente per il cancro allo stomaco.
E’ ipocalorica; 100 gr di prodotto forniscono circa 20 calorie.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone:

4 cipolle rosse di Tropea grandi
2 rametti di timo
2 rametti di maggiorana
2 rametti di rosmarino
2 rametti di menta
Aceto balsamico di Modena q.b.
Sale q.b.
Pepe  nero in grani q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Pulite e lavate le cipolle, tagliatele a fette orizzontali di 5 mm di spessore. Disponetele su di un vassoio una accanto all’altra. Mescolate 3 cucchiai di acqua con 2 pizzichi di sale. Spennellate  sulle fette di cipolla l’acqua e sale e cospargetele con qualche grano  di pepe nero pestato.
Lasciate così per una decina di minuti e nel frattempo tritate finemente tutti gli aromi, quindi fate cuocere le fette di cipolla sulla griglia ben calda per 6 minuti per parte.
Trasferite le cipolle in un contenitore e disponetele a strati condendo ogni strato con un po’ del misto di aromi e d’aceto balsamico. Irrorate abbondantemente d’olio.
Potete mangiarle subito o lasciarle insaporire  per qualche ora.
Si conservano nel contenitore chiuso e in frigorifero per 4/5 giorni.