mercoledì 17 dicembre 2014

Panettoncini con Auricchietto e culatello

I panettoncini gastronomici sono una variante mignon del classico panettone gastronomico, sono  facili da realizzare, belli da vedere. Quella che vi presento è una versione, ma voi potete farcirli con tutto quello che la vostra fantasia vi suggerisce.In alternativa alla preparazione casalinga potete acquistare i panettoncini gastronomici già pronti per poi farcirli.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per circa 10 panettoncini

550 gr di farina 00
200 gr di latte a temperatura ambiente
1 bustina di lievito di birra
125 gr di burro
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo intero e 1 tuorlo
10 gr di sale
200 gr di culatello o di prosciutto crudo
150 gr di Songino (valerianella)
150 gr di composta di pere per formaggi

Procedimento
In una ciotola ponete la farina con lo zucchero e il lievito e amalgamate bene. Aggiungete il latte e iniziate ad impastare. Unite le uova, il burro a temperatura ambiente e ridotto a crema e il sale. Impastate con cura fin o ad ottenere un composto liscio, omogeneo e morbido. Lasciate riposare 20 minuti poi dividete, delicatamente, l’impasto in dieci pezzi, fateli rotolare delicatamente tra le mani (pirlatura) e metteteli negli appositi pirottini da panettone. Preparate la miscela per lucidarli unendo un paio di cucchiai di latte al tuorlo d’uovo e un pizzico si sale. Spennellate i panettoncini, coprite e lasciateli lievitare ancora per 30/40 minuti.
Accendete il forno, in modalità statico, a 180° e quando avrà raggiunto la temperatura infornateli per venti minuti.
Una volta sfornati e raffreddati tagliate i panettoncini in quattro o cinque fette.
Spalmate di ognuna la composta di pere, poi farcite con un po’ di songino, una fetta di Provolone Auricchietto , con un po’ di culatello, sovrapponete la fetta successiva e ripete il procedimento fino ad ultimare le fette. Ricomponete il panettoncino, tagliate, con una forma per biscotti a stella, il provolone e mettete sulla calottina un po’ di culatello e la stella di formaggio, fermate tutto con uno spiedino.
Potete preparare i panettoncini il giorno prima, per poi conservarli, quando sono freddi, in un sacchetto di plastica ben chiuso per evitare che si secchino.




lunedì 15 dicembre 2014

Festeggiare Natale e Capodanno? Agriturismo Turina


Avete già pensato a dove trascorrere le vacanze di Natale o il capodanno? No? Allora permettetemi di darvi un consiglio. Qualche mese fa ho trascorso un meraviglioso weekend con mio marito e un gruppo di amici foodblogger in questo splendido agriturismo.


L’agriturismoTurina si trova sulla collina di Bricherasio, immerso in un paesaggio bucolico tra orti e frutteti, incorniciato dalle Alpi e con uno splendido panorama. Alberi, animali, frutti, persone, cose, sono compagni di viaggio e offrono i loro colori, le loro voci, i loro profumi perché l’ospite amico conservi a lungo il gusto dell’incontro. E’ collocato in una posizione strategica, a pochi chilometri da Torino, dalla Reggia di Venaria,  dalle cittadine di Pinerolo, Saluzzo, Racconigi ed è a ridosso delle Langhe, patrimonio dell’Unesco.
Da un vecchio fienile ristrutturato, sono stati ricavati nove appartamenti, strutturati in maniera da rendere il soggiorno confortevole, indipendente, rilassante che consentono di viaggiare in un tempo e in uno spazio in cui la terra, la luce, l’acqua, l’aria, segnano il ritmo della vita, della natura, delle stagioni. 


E’ un punto di partenza ideale per chi ama la mountain bike con percorsi segnalati e possibilità di accompagnatori così come per chi pratica il fit-walking. Per i più temerari è possibile richiedere lezioni di kayak, canoa, rafting facendo riferimento al centro Free Flow di  Francesco Salvato (campione del mondo in questa disciplina). Per chi, invece, ama camminare per conoscere e scoprire le nostre montagne,  può percorre le valli, i sentieri e le vette. Le Alpi Cozie offrono scenari unici: pascoli, fortificazioni, rifugi alpini, boschi e laghi. Il Monviso, il Re di Pietra…

Si fornisce la prima colazione direttamente in appartamento (in un paniere), oppure, per gruppi o per stranieri, viene servita nel salone dove s’inizia la giornata splendidamente, gustando una deliziosa colazione, accanto al fuoco scoppiettante nel camino, con le torte e le marmellate preparate dalla signora Rossana e dalla sua attivissima e dolcissima mamma.


 





Potrete festeggiare con semplicità e con lo stesso calore della vostra casa, ma in perfetta tranquillità con una splendida vista e godendosi, a distanza, i fuochi d’artificio della pianura sottostante fino a Torino, ma senza rumori assordanti.
L’Agriturismo Turina è anche azienda agricola e rientra in un importante progetto di accorpamento e bonifica di piccoli appezzamenti collinari, realizzato negli anni da Bruna e Cesare. L’obiettivo è stato raggiunto con l’importante impianto di actinidia o più comunemente KIWI, che vanta circa tremila piante con produzione BIO certificata.




La pianta del kiwi é una specie originaria della Cina. Fu poi il Sig. Hayward (da qui il nome della varietà più conosciuta) a creare un nuovo innesto e ad impiantarla in Nuova Zelanda che col tempo è divenuta il principale produttore mondiale.
Dall’inizio degli anni ’60 si sono registrati i primi significativi investimenti in Italia (in particolare in Piemonte), dove nel 2006 la produzione ha superato quella della Nuova Zelanda.
Ricco di fibre, il frutto del Kiwi dal caratteristico colore verde è mediamente calorico: il contenuto di vitamina C è superiore a quello delle arance, limoni e pompelmi. Ha proprietà diuretiche, dissetanti, rinfrescanti e depurative e favorisce le difese naturali dell’organismo.






Agriturismo Turina
Strada Tagliarea 16
10060 Bricherasio (TO)
Italy
EMAIL: relax@agriturismoturina.it
TEL./FAX: +39 012159257
MOBILE: +39 3355915661


www.agriturismoturina.it

E a proposito di Kiwi...vi lascio due link alle ricette

Crema di kiwi






venerdì 12 dicembre 2014

Tortino di catalogna e Provolone Auricchietto


Auricchietto è appositamente studiato per i banchi frigo della Moderna Distribuzione. Senza conservanti, è ottenuto da latte altamente selezionato. La confezione in atmosfera protettiva ne preserva la qualità ed il gusto inconfondibile Auricchio.
Ecco un’altra ricetta per gustare l’Auricchietto, che si rivela essere particolarmente versatile come ingrediente, dal sapore unico, è ideale per arricchire questo piatto e  si armonizza benissimo con il gusto leggermente amarognolo della catalogna.

La cicoria asparago è una verdura dal sapore amarognolo facente parte della famiglia della cicoria. In alcune zone d'Italia è chiamata catalogna.
La catalogna contiene fosforo, calcio e vitamina A, è depurativa e stimola le funzioni digestive e diuretiche.



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Ingredienti per 4 persone:

800 g  di catalogna
3 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
300 g di pomodori maturi
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale e pepe q.b.

Procedimento
Pulite la catalogna eliminando la parte inferiore del cespo e le foglie più dure.
Lavatela abbondantemente e fatela cuocere 6/7 minuti in acqua salata.
Scolatela bene e tagliatela un po’.
Tagliate la provola a fette sottili.

Pelate i pomodori, eliminate i semi e tagliate la polpa a filetti.
Sbattete le uova con un pizzico di sale e pepe.
Spennellate una pirofila con un po’ d’olio e distribuite sul fondo metà della catalogna, adagiatevi sopra metà delle fette di provolone, metà dei filetti di pomodoro e un cucchiaio di Parmigiano.


Formate un altro strato con gli ingredienti rimasti e versate su tutto le uova sbattute. Distribuite sopra  i cucchiai d’olio e cuocete in forno già caldo a 180° per 35/40 minuti.
Buon appetito!



giovedì 11 dicembre 2014

Natale low cost- Ricette gustose ed economiche

Natale si avvicina, ma questi sono anche tempi duri...con altri amici foodblogger abbiamo deciso di scrivere quest'ebook , da SCARICARE GRATUITAMENTE, dedicato alle ricette di Natale low cost, cioè come cucinare ottime ricette spendendo poco! Per scaricare l'ebook in formato pdf cliccate su questo link http://bit.ly/12iu5Qq


lunedì 8 dicembre 2014

Ossibuchi con le lenticchie

La lenticchia di Castelluccio di Norcia IGP è coltivata nell’omonimo altopiano situato tra Norcia (PG) e Castel Sant’Angelo sul Nera (MC), si caratterizza per il gusto unico nel suo genere, per il colore, diverso da un chicco all’altro e per la rapidità di cottura. Piatto tipico della tradizione italiana, la lenticchia rappresenta un ottimo accompagnamento anche a salsicce, zamponi e cotechini.


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Ingredienti per 4 persone:

4 ossibuchi
350 gr di lenticchie secche di Castelluccio di Norcia
Mezzo bicchiere di vino rosso
4 cucchiai di passata di pomodoro
100 gr di farina
2 foglie d’alloro
1 carotina
1 gambo di sedano
1 cipolla bianca
1 litro di acqua calda
4 foglie d’alloro
Sale q.b.
Pepe q.b. (facoltativo)
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

In una casseruola mettete quattro cucchiai d’olio e mezza cipolla tagliata a fettine, lasciate stufare per qualche minuto poi aggiungete le lenticchie, preventivamente sciacquate e scolate. Aggiungete l’acqua calda, due cucchiai di passata di pomodoro e le foglie di alloro. Fate cuocere per trenta minuti, salate (aggiungete il sale solo a fine cottura.)
Infarinate leggermente gli ossibuchi. Tritate la carota, la cipolla e il gambo di sedano e metteteli in una casseruola con 4/5 cucchiai di olio e fate soffriggere dolcemente per qualche minuto. Aggiungete gli ossibuchi e fateli dorare da ambo i lati.



Quando saranno dorati, ci vorranno circa cinque minuti, versate il bicchiere di vino rosso e lasciatelo evaporare a fuoco alto per 2/3 minuti. Abbassate la fiamma, aggiungete l’acqua calda, la passata di pomodoro, le foglie d’alloro, aggiustate di sale e di pepe e fate cuocere a casseruola coperta per venti minuti.
Unite infine le lenticchie e continuate la cottura ancora per dieci minuti. Serviteli caldi accompagnandoli con un buon vino rosso.







venerdì 5 dicembre 2014

Insalatina con songino, kiwi, noci e Provolone Auricchio piccante

La lunga stagionatura, unitamente al “caglio piccante Auricchio” (la cui formula è gelosamente custodita in Azienda), determinano l’inimitabile gusto del Provolone Auricchio Piccante Classico, considerato uno tra i più famosi ed apprezzati formaggi italiani. E' contraddistinto da una veste (texture color bruciato) che lo identifica sino al più piccolo spicchio. Disponibile anche nella versione in Tranci Preconfezionati da 1 e 5 kg. Consigliato anche come aperitivo, il Provolone Piccante Auricchio è ottimo anche grattugiato sulla pasta, a scaglie sul carpaccio fresco.
La pianta del kiwi é una specie originaria della Cina. Fu poi il Sig. Hayward (da qui il nome della varietà più conosciuta) a creare un nuovo innesto e ad impiantarla in Nuova Zelanda che col tempo è divenuta il principale produttore mondiale.
Dall’inizio degli anni ’60 si sono registrati i primi significativi investimenti in Italia (in particolare in Piemonte), dove nel 2006 la produzione ha superato quella della Nuova Zelanda.
Ricco di fibre, il frutto del Kiwi dal caratteristico colore verde è mediamente calorico: il contenuto di vitamina C è superiore a quello delle arance, limoni e pompelmi. Ha proprietà diuretiche, dissetanti, rinfrescanti e depurative e favorisce le difese naturali dell’organismo.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI


Ingredienti per 4 persone

1 cespo di radicchio
100 gr di songino (valerianella)
150 gr di Provolone Auricchio piccante
4 kiwi
Noci q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto balsamico q.b.
Sale q.b.

Procedimento.
Lavate e sgrondate bene  le insalate, tagliate a striscioline il radicchio.
Sbucciate i kiwi tagliateli a rondelle e poi ancora a metà.
Tagliate il formaggio a dadini.
Sgusciate le noci e sminuzzate grossolanamente i gherigli.
Preparate un’emulsione (vinaigrette)  con l’olio l’aceto e il sale.
Mettete il tutto in un’insalatiera, condite con la vinaigrette e servite subito.



giovedì 4 dicembre 2014

Frittata ripiena di catalogna, Provolone Auricchio affumicato e noci.

Vi starete chiedendo cosa sono le Provolizie, sono delle deliziose fettine di provolone nella versione dolce, o piccante o affumicata, prodotte dalla ditta Auricchio. Un’eccellenza italiana che certamente tutti conoscete e che è sinonimo di garanzia di qualità. Tutti i loro prodotti sono ottimi e privi di conservanti, ideali per chi ha fantasia in cucina. Con le Provolizie nella versione affumicata ho ideato questa ricetta.

La cicoria asparago è una verdura dal sapore amarognolo facente parte della famiglia della cicoria. In alcune zone d'Italia è chiamata catalogna.
La catalogna contiene fosforo, calcio e vitamina A, è depurativa e stimola le funzioni digestive e diuretiche.



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Ingredienti per 4 persone:

6 uova di gallina
2 cucchiai di latte
150 gr di Provolizie affumicate Auricchio
400 gr di catalogna
40 gr di burro
12 gherigli di noce
1 cucchiaino di erbette di Provenza (timo, maggiorana, origano ecc)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento.
Pulite e lavate la catalogna, poi fatela lessare per 7-8 minuti in poca acqua salata. Scolatela, lasciatela raffreddare, poi strizzatela bene e tritatela grossolanamente.
Sbriciolate i gherigli di noce.
Mettete il burro in un tegame e fate insaporire la catalogna per cinque minuti.


Sbattete in una ciotola le uova con il sale, il latte e le erbette.
Scaldate un po’ d’olio in una padella antiaderente e, con la metà delle uova, fate una frittata e cuocetela da entrambi i lati. Ripetete l’operazione con le uova rimaste.


Mettete una delle due frittate in una pirofila imburrata, copritela con metà delle Provolizie Auricchio affumicate.


Distribuite sopra la catalogna, le noci e le rimanenti Provolizie.


Coprite tutto con la seconda frittata e passate in forno già caldo a 180° per dieci minuti.


Potete servirla sia calda sia tiepida.
Buon appetito!


martedì 2 dicembre 2014

Torta di caki ed amaretti

Originario dell’Asia orientale, il caki è una delle più antiche piante da frutta coltivate dall’uomo, non cresce mai al di sotto dei 20° di latitudine nord perché mal sopporta i climi caldo-umidi. Detto anche “mela d’Oriente”, fu definito dai cinesi, l’albero delle sette virtù; vive a lungo, non è attaccato dai parassiti, le sue foglie fanno una grande ombra, gli uccelli possono nidificare tra i suoi rami, le sue splendide foglie gialle rosse in autunno sono decorative fino ai primi geli, le foglie, essendo ricche di sostanze concimanti, aiutano il terreno a nutrirsi, ed infine, il suo legno da un bel fuoco.
In America e in Europa si diffuse intorno alla metà dell’Ottocento. In Italia giunse solo nel 1916 e iniziarono a coltivarlo nel salernitano. La coltivazione si estese poi in Emilia Romagna. Oggi è diffuso in tutta Italia.
Questo delizioso frutto è composto da circa il 79% d’acqua, il 18% di zuccheri, proteine, grassi, vitamina C. E’ ricco di potassio e beta-carotene. E’ sconsigliato a chi soffre di diabete o ha problemi d’obesità. Ha notevoli proprietà lassative e diuretiche.
In dialetto napoletano è chiamato “legnasanta” perché, una volta aperto il frutto, si ritiene di poter “vedere” al suo interno l’immagine caratteristica del Cristo in croce.
Il nome corretto del frutto del caki, non è caco, come ormai è d’uso chiamarlo, ma caki come la pianta.


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Ingredienti per una tortiera di 20 cm
  
220 g di farina 00
80 g di amaretti secchi Matilde Vicenzi
400 g di cachi maturi (circa 2/3 cachi)
60 g di burro a temperatura ambiente
60 g di zucchero semolato
2 uova a temperatura ambiente
1 bustina di lievito per dolci

Procedimento

Tritate nel mixer gli amaretti fino a ridurli in farina, poi mettetela in una ciotola. Unite la farina setacciata e il lievito, rimestate bene.
Spelate i cachi e raccogliete la polpa in una ciotola, schiacciatela bene con i rebbi di una forchetta o con il mixer e, se vi sembra troppo acquosa, scolate il liquido in eccesso.
Accedente il forno statico a 180°C.


In una terrina mettete lo zucchero, le uova e sbattete con le fruste elettriche fino ad ottenere un composto morbido e spumoso. Unite il burro sciolto, continuate ad amalgamare fino ad inglobarlo completamente. Incorporate, poco alla volta,il composto di farine e lievito alternato alla purea di caki. Continuate con le fruste elettriche fino ad ottenere un impasto morbido e spumoso.


Versate tutto nella tortiera precedentemente imburrata e infarinata.
Infornate per 35/40 minuti. 


Al termine della cottura lasciate la torta nel forno ancora per cinque minuti, poi estraetela, lasciatela raffreddare completamente su di una gratella e cospargetela di zucchero a velo.


La torta sarà molto morbida e cremosa all’interno e potete servirla accompagnata con della cioccolata calda.



giovedì 27 novembre 2014

Cavoletti di Bruxelles in agrodolce

Fin dai tempi più remoti erano note le proprietà curative dei vari tipi di cavolo che erano utilizzati, soprattutto nella cura di ulcere, ferite e affezioni respiratorie. I recenti studi hanno confermato le proprietà terapeutiche di questi ortaggi e ne hanno scoperte delle altre, come la funzione protettiva a livello arterioso e di prevenzione in alcune forme tumorali. I cavoli sono ricchi di sali minerali quali ferro, potassio, calcio, fosforo e di vitamina A, B2, C. di carotenoidi, di acido folico e di folati, indispensabili per prevenire la spina bifida in gravidanza. I cavoletti di Bruxelles (var. gemmifera Zenker), ovviamente, appartengono alla stessa famiglia e si raccolgono tra l’autunno e l’inverno. Si coltivano come i broccoli e si raccolgono i germogli inseriti lateralmente sullo stelo, chiusi e compatti, simili a piccoli cavoli cappucci. La raccolta dei più grossi stimola la pianta ad accrescersi e a produrne di nuovi.
Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti



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Ingredienti per 4 persone:

2 confezioni di cavoletti di Bruxelles
2 scalogni
1 bicchiere di Vernaccia
3 cucchiai di aceto di mele (o di vino bianco)
1 cucchiaino di zucchero
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.



Procedimento.

Togliete le foglie più brutte dei cavoletti e lavateli in abbondante acqua, scolateli e, se ce ne fossero di troppo grandi, divideteli a metà.
Spellate gli scalogni, tagliateli a rondelle sottili (alla veneziana) e metteteli in una padella con quattro cucchiai d’olio. Fateli dorare dolcemente per qualche minuto poi aggiungete i cavoletti e lasciateli insaporire per un minuto



Aggiungete l’aceto, il vino, lo zucchero, il sale e il pepe. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere per circa quindici minuti. Se dovessero asciugare troppo, unite un po’ di acqua calda.
Sono ottimi come contorno a piatti di carne o di uova, e, se li preparate qualche ora prima, o addirittura il giorno prima, saranno ancora più gustosi.
Buon appetito.