lunedì 16 dicembre 2013

Panettone con lievito madre

Era da giugno, da quando, cioè, mi era stato regalato il lievito madre, che volevo provarci! E così l’ho fatto! Cosa? Il mio panettone! Devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato, perché non ci provate anche voi? Basta procurarsi gli ingredienti, se non avete il lievitomadre fresco, potete utilizzare quello secco, e avere tanta tanta pazienza, ma il risultato vi ripagherà ampiamente! 


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Ingredienti primo impasto:

275 gr di farina
100 gr di zucchero
110  ml di latte
2 tuorli
2 gr di sale
80 gr di burro

Procedimento per il primo impasto:

In una ciotola mettete i tuorli con lo zucchero e sbatteteli fino a renderli cremosi.
Sciogliete bene la pasta madre, in 80 ml di latte, aiutandovi con una frusta elettrica poi aggiungete la farina, un po' per volta, continuando ad mescolare. Togliere quindi la frusta elettrica e inserite i ganci da impasto e continuate a impastare, prima a bassa e poi a media velocità, per 20 minuti. Unite il sale, sciolto nel residuo di latte e continuate a impastare  bene per 5 minuti. Aggiungete il burro ammorbidito, un po' per volta, e mettete a lievitare per 12 ore nel forno spento.

Dopo 12 ore  procedete con il secondo impasto aggiungendo questi ingredienti:

25 gr di farina
1 gr di sale
30 gr di zucchero
30 gr di burro
80 gr di canditi
160 gr di uvetta sultanina


Mettete l’uvetta a rinvenire nell’acqua per 20 minuti.

Inserite nel primo impasto, lo zucchero, il burro ammorbidito,  i canditi e l’uvetta ben scolata e asciugata, amalgamate molto bene. Rovesciate sul piano di lavoro e fate riposare all'aria per un’ora. Trascorsa l’ora mettete l’impasto nell’apposita pirottina ( io non l’ho trovata e l’ho messo in uno stampo a cerniera di 18 cm dove ho inserito della carta da forno per alzare i bordi), incidete leggermente una croce, inseriteci un ricciolo di burro  e mettete a lievitare per  altre 12 ore sempre nel forno spento.

Togliete l’impasto dal forno, accendetelo a180°C e inserite un pentolino con dell’acqua sul fondo.
Quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate l’impasto e fate cuocere per 40 minuti. Dopo 20/25 minuti coprite la punta del panettone con un foglio d’alluminio per evitare che si bruci.
Sfornate il panettone e fatelo riposare, per dodici ore, capovolto. Per fare questa operazione  infilzatelo con due ferri (di quelli utilizzati per lavorare la lana)  e appoggiatelo su due supporti alti in modo che non tocchi nessuna superficie.

E Buon Natale!








Risotto con zucca e porri

Oggi non sapevo cosa cucinare, sembrerà paradossale, ma è così... e, sbirciando nel frigorifero ho adocchiato un pezzo di zucca e i porri e allora mi sono detta:"E perché non cucinare il risotto con la zucca?". Voilà eccolo:  semplice semplice ma ricco di straordinarie qualità nutrizionali.


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Ingredienti per 4 persone

350 gr. di riso Carnaroli
2 porri
450 gr di zucca mondata (sono circa 600 gr di zucca da mondare)
1 litro di brodo vegetale salato
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
30 gr di burro
40 gr. di parmigiano
1 cucchiaio di prezzemolo tritato

Procedimento

Pulite e lavate il porro,  tagliatelo a rondelle.  Mondate la zucca, eliminate i semi  e tagliatela cubetti . In una padella versate l’olio, gli ortaggi  e fate stufare dolcemente per qualche minuto, aggiungete il riso e, poco per volta il brodo caldo. Lasciate cuocere per circa 16/20 minuti (leggete sulla confezione i tempi di cottura). A fuoco spento mantecate il riso con il burro e il parmigiano, spolverizzate con  il prezzemolo e servite subito.


venerdì 13 dicembre 2013

Involtini di verza con salsiccia e castagne

Questa ricetta semplice ,  preparata  con ingredienti di stagione, è un secondo piatto ricco e gustoso: per preparare gli involtini di verza  non occorrono particolari doti culinarie ed è il modo migliore per utilizzare un ingrediente come la verza, ricco di minerali, fibre e vitaminaC.
La verza,  essendo ricca di acido ascorbico, favorisce anche l'azione della vitamina E in essa contenuta.
 

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Ingredienti per 6 persone:

1 verza media
300 gr di castagne
200 gr di salsiccia
100 gr di carne tritata di manzo
2 uova
4 cucchiai di parmigiano
1 cipolla
Mezzo bicchiere di Dolcetto di Dogliani
1 bicchiere di brodo vegetale caldo o d’acqua
4 pelati
2 foglie d’alloro
Un pizzico di noce moscata
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Lessate le castagne, sbucciatele e tritatele grossolanamente.
Separate le foglie più grosse della verza, lavatele e sbollentatele per 2 minuti in acqua bollente e salata.
Scolatele, togliete le nervature più grosse e stendetele su di un canovaccio.
Tritate il cuore della verza e mettetelo in una padella con dell’olio. Fatelo soffriggere con la salsiccia sbriciolata e la carne per qualche minuto. Mescolatevi la polpa delle castagne, lasciate insaporire. Togliete la padella dal fuoco e lasciate raffreddare, unite poi il Parmigiano Reggiano, le uova sbattute, la noce moscata e aggiustate di sale (attenzione perché la salciccia è già salata). Mischiate bene il composto. 


Sovrapponete due foglie di cavolo, stendetevi sopra due cucchiaiate del composto e richiudetele a fagottino. 




Tagliate la cipolla e mettetela con un po’ d’olio in una casseruola con le foglie d'alloro, fatela soffriggere per qualche minuto. Deponetevi sopra i fagottini e lasciateli insaporire, bagnateli poi con il vino e fatelo evaporare, aggiungete il brodo vegetale caldo ( o se non lo avete, aggiungete un bicchiere di acqua calda) e i pelati e fate cuocere lentamente  per trenta minuti.



giovedì 12 dicembre 2013

Focaccia ripiena prosciutto e formaggio

La focaccia è preparata nei forni di ormai diverse città italiane, ma è spesso differente da quella tradizionale genovese. Nelle città liguri e nei borghi dislocati lungo la riviera ligure i buongustai sono soliti aspettare di acquistarla calda, appena uscita da una delle varie infornate che si succedono nella mattinata, come si usa per la farinata. La focaccia è tipica del mattino, la farinata della sera, anche se ormai con i tempi moderni questo ritmo si è perso.
Il segreto della sua fragranza è costituito dalla qualità della farina e soprattutto dall'uso di olio extravergine d'oliva continua...




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Ingredienti per 4 persone

500 gr di farina di semola
150 ml di latte
150 ml di acqua
1 bustina di lievito di birra secco
2 etti di prosciutto cotto
150 gr di gorgonzola
150 gr di toma di Bra
Olio extravergine d’oliva q.b.
2 cucchiai rasi di sale fino

Procedimento

In un pentolino versate il latte e acqua e scaldate leggermente (non superate i 38°C)
In una ciotola versate la farina, unite il lievito, tre cucchiai d’olio, l’acqua con il latte e amalgamate bene. Versate l’impasto sulla spianatoia e lavoratelo velocemente per una decina di minuti, allargatelo e distribuite il sale e un cucchiaio d’olio. Riprendete ad impastare fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Mettete un po’ di olio in una ciotola, infarinatela e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo un’ora (o quando è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo velocemente per qualche minuto, dividetelo a metà e, con l’aiuto di un mattarello stendetelo fino ad ottenere due dischi di 7/8 millimetri di spessore.
Ungete bene una teglia e deponeteci il primo disco. Distribuite uniformemente i formaggi e copriteli con le fette di prosciutto. Ricoprite con il secondo disco, unite e arrotolate i bordi poi premeteli con i rebbi di una forchetta. 



Premete leggermente la superficie e distribuite 4 cucchiai d’olio. Rimettete a lievitare con le stesse modalità ancora per due ore.
Togliete l’impasto dal forno, accendetelo a 200°C e mettete sul fondo un pentolino pieno d’acqua. Quando ha raggiunto la temperatura, infornate la focaccia  e fate cuocere per 20/25 minuti.
Sfornate e servite subito.
Buon appetito!





lunedì 9 dicembre 2013

Cartellate pugliesi

Questi caratteristici dolci sono tipici della tradizione natalizia pugliese, meglio conosciuti come “scartilléte, carteddàte, chelustre ”. Sono preparati con sfoglie di pasta dentellate e arrotolate fino a creare una sorta di rosa o di corona che poi viene fritta e immersa nel vincotto. Significativamente il nome greco kartallos vuol dire cesto o paniere a forma puntuta. Nella tradizione popolare la forma delle cartellate è associata alle fasce in cui è stato avvolto Gesù Bambino e alla corona di spine poggiata sul suo capo.
Come tutte le ricette tradizionali, anche questa varia nella regione da zona a zona, altre varianti non prevedono la frittura, ma la cottura al forno e il vincotto è sostituito con il miele o il cioccolato.


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Ingredienti

1 kg di farina di grano duro
200 ml di olio extravergine d’oliva
200 ml di vino bianco dolce
Vincotto q.b.
Noci q.b.
Zuccherini colorati q.b.

Procedimento

Su di una spianatoia o un ripiano disponete la farina facendo la fontanella al centro.
Versate l’olio e il vino poco alla volta, iniziate a impastare e proseguite fino a ottenere un impasto elastico e omogeneo.
Suddividete l’impasto in pezzi e stendeteli con il mattarello fino a ottenere una sfoglia di 3-4 mm. Tagliate la sfoglia a strisce di circa 4 cm con la rotella a lama ondulata.
Prendete ogni striscia e unite gli estremi superiori e inferiori pizzicandoli a intervelli regolari, poi arrotolatela su se stessa per formare una rosa.
Friggete le rose in abbondate olio bollente. Lasciate raffreddare.
Nel frattempo portate il vincotto a ebollizione e immergetele una per volta rigirandole con una forchetta, poi  disponetele su di un piatto. 


Potete aggiungere gli zuccherini colorati o le palline o le noci.
Le cartellate hanno una lunga conservazione e si possono consumare anche a distanza di settimane.





venerdì 6 dicembre 2013

Fesa di tacchino in crosta

Le carni di questo grosso volatile, che può raggiungere e superare il peso di quindici chili, sono ricche di proteine nobili, con una percentuale molto bassa di grassi, adatte ad una dieta ricca e leggera allo stesso tempo.
La carne di tacchino ha un eccellente contenuto proteico e, considerato il fatto che possiamo consumarlo senza la pelle, è da considerarsi tra le più magre. Poi, se consideriamo la qualità dei suoi grassi, scopriamo che il contenuto d'acido linoleico (che è un acido grasso essenziale molto importante) nel tacchino è quasi 10 volte superiore a quello d'altri tipi di carne. Non solo, ma il contenuto di colesterolo è tra i più bassi: si tratta di 8 -8,25 mg per cento grammi di parte edibile contro un valore che varia da 70 a 125 mg nella carne di manzo e da 70 a 105 mg in quella di maiale.


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Ingredienti per 6 persone:
1 kg di fesa di tacchino
1 rotolo di pasta sfoglia
1 bicchiere di marsala
1 tuorlo d’uovo
2 etti di pancetta  coppata in una sola fetta
6 bacche di ginepro
2 rametti di rosmarino
Qualche foglia di salvia
4 porri medi
Sale q.b.

Procedimento

Tagliate la pancetta coppata a bastoncini di circa 1 cm di larghezza. 

Praticate diverse incisioni nella fesa , nel senso della lunghezza, e infilatevi i bastoncini di pancetta. 

Legate la fesa per mantenerla in forma durante la cottura. 


In una pentola mettete 4 cucchiai di olio, unite il rosmarino, la salvia e le bacche di ginepro pestate e fatevi rosolare la fesa a fiamma media; salate, bagnate con metà bicchiere di marsala e fatelo evaporare. Aggiungete i porri tagliati a rondelle  e il marsala restante, coprite e fate cuocere per 15 minuti.
Scolate la fesa, mettetela in un piatto e lasciatela raffreddare.
Srotolate la pasta sfoglia e disponete al centro la fesa slegata.
Incidete la pasta ai lati con tagli obliqui paralleli e ripiegate le strisce ottenute sulla fesa, sovrapponendole alle estremità in modo da formare un motivo a treccia. 


Trasferite il rotolo in una pirofila rivestita con carta da forno e spennellatelo con il tuorlo diluito con un cucchiaino d’acqua (lo renderà croccante e lucido). Cuocete in forno già caldo a 200°  per 30 minuti.
Scaldate il fondo di cottura con  porri e servitelo come accompagnamento alla fesa in crosta.


giovedì 5 dicembre 2013

Pantorta alle albicocche

Questa torta in realtà ha una consistenza e un gusto molto simile al panettone. Potete inserire altri ingredienti, come la frutta candita, le noci, le gocce di cioccolato, ecc.
I dolci preparati con lievito madre, richiedono un lungo tempo di lievitazione, ma la loro bontà e fragranza ripagherà tutta la vostra pazienza. 
E siccome Natale si avvicina, perché non stupire i vostri cari o vostri ospiti con questo pantorta?


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Ingredienti per una tortiera di 22/24 cm

300 gr di farina
40 gr di burro
2 uova
100 gr di zucchero
200 ml di latte (1 bicchiere)
Un pizzico di sale
100 gr di albicocche secche morbide
100 gr di pinoli
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Setacciate la farina, unite lo zucchero e un pizzico di sale.
Tagliate le albicocche in piccoli pezzi.
Mettete il burro su di un piattino a temperatura ambiente in modo che si ammorbidisca.
In una ciotola capiente mettete le uova e il latte e sbattete  tutto con uno sbattitore elettrico per cinque minuti, poi  scioglieteci il lievito madre. Quando il composto risulterà senza grumi, unite la farina e amalgamate bene, incorporate  il burro ammorbidito, un po’ alla volta,( non incorporate altro burro fintanto che non si sarà assorbito quello precedente). Continuate a impastare ancora per 5/8 minuti. Unite i pezzi di albicocca e i pinoli e inglobateli bene nell’impasto.
Dovete ottenere un impasto molto morbido e omogeneo. Copritelo con un foglio di pellicola trasparente e mettetelo a lievitare nel forno chiuso e spento per 4 ore. Trascorso questo tempo imburrate ed infarinate  uno stampo da torta.
Impastate velocemente per qualche minuto (sempre con lo sbattitore) e mettete il tutto nello stampo da torta. Rimettete nel forno, spento e  chiuso, e lasciate lievitare per altre dodici ore. Togliete la torta dal forno, accendetelo a 180°C in modalità statica, inserite nella parte bassa un piccolo pentolino con dell'acqua  e, quando è raggiunta la temperatura, infornate la torta e lasciate cuocere per 40 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella.




Quando sarà completamente fredda spolverizzate con lo zucchero a velo.
Potete gustare questo dolce così o accompagnandolo con della crema pasticciera o della panna, del cioccolato o qualunque altro tipo di crema.