martedì 3 aprile 2012

Zuppa inglese

La zuppa inglese è un dolce al cucchiaio composto da strati di savoiardi o pan di spagna imbevuti di Alchermes, crema pasticcera e cacao.Sembrerebbe che l’origine di questa ricetta risalga addirittura al Rinascimento, quando un diplomatico italiano, tornato da Londra, chiese ai cuochi dei Duchi d’Este di preparargli un tipico dolce inglese, da lui molto amato, il trifole.
I cuochi ne crearono una versione italianizzata e sostituirono la pasta lievitata all’inglese con  il pan di Spagna, la crema pasticcera sostituì la panna. Più avanti, nel tentativo di renderlo più gustoso e colorato, vennero utilizzati degli ingredienti come l’Alchermes, (liquore profumato e dal colore rosso vivo) nel quale veniva inzuppato il pan di Spagna, e il cacao che serviva a creare il contrasto con la crema pasticcera.
Ai nostri giorni, spesso il pan di spagna è sostituito dai savoiardi: I savoiardi sono dei biscotti dalla forma oblunga e smussata, costituiti da un impasto spumoso di farina e uova (circa 1 uovo ogni 100 gr di farina) che una volta cotto risulta morbido, leggero e ideale per essere inzuppato o impiegato per la preparazione di vari dolci, la Charlotte, Tiramisù, ecc.

Questa versione con il Martini e il Gin al posto dell’Alchermes è una ricetta che mia madre m’insegnò circa quarant’anni fa e così continuo a prepararla. L’unica aggiunta da parte mia sono le gocce di cioccolato. A me così piace molto, spero anche a voi. 


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Ingredienti per 4 persone.

300 gr. di savoiardi
2 bicchieri piccoli di Martini
10 ml. di Gin (1 bicchierino)
500 ml. di latte
2 rossi d’uovo
40 gr. di farina
100 gr. di zucchero
6 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di gocce di cioccolato fondente
1 stecca di vaniglia
Procedimento
Innanzitutto preparate le creme:  fate bollire il latte con la stecca di vaniglia, sbattete i due rossi d’uovo con lo zucchero fino a quando il composto risulterà gonfio, poi aggiungete gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, mescolando continuamente.

Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticciera  spegnete il gas. 




Dividetela  ponendola in due contenitori . 

In uno mettete 2/3 di crema e nell’altro 1/3. In quest’ultimo  aggiungete lentamente   e senza formare grumi ,  quattro cucchiai di cacao amaro e un cucchiaino di gin, miscelate molto bene.
In un contenitore rettangolare fate un sottile strato di crema bianca.

In una ciotola versate il Martini e il gin ed imbibite, uno alla volta, i savoiardi e metteteli sullo strato di crema nel contenitore. Distribuite parte della crema bianca, 




formate un altro strato di savoiardi imbibiti e distribuite tutta la crema al cioccolato 



Formate ancora uno strato, distribuite la crema bianca, spolverizzatela con il cacao rimasto e completate con le gocce di cioccolato fondente. 


Mettete in frigo per almeno 3 ore.
Potete invertite i colori, facendo due strati con la crema  al cioccolato e uno strato con la crema bianca. Se non amate gli alcolici o avete dei bambini, potete sostituire il martini e il gin con succo d’arancia.
Buon appetito!



lunedì 2 aprile 2012

Coniglio in agrodolce con amaretti.

La carne di coniglio è indicata a qualsiasi età per il suo alto contenuto proteico e il ridotto quantitativo di colesterolo ( circa 70 mg per 100 grammi). E' ricca di minerali quali fosforo,magnesio, potassio e povera di sodio e calcio, buono il contenuto di vitamina B12.
Pur essendo una carne bianca, il contenuto di ferro è solo di poco inferiore alle carni bovine.
Per queste sue caratteristiche,  il basso contenuto calorico, la facilità di digestione, il suo consumo è molto indicato nelle diete per le  persone convalescenti, in caso di colesterolo elevato e nelle diete dimagranti (ovviamente cucinato in maniera semplice).
Spesso questa carne non è molto amata per il suo sapore un po' forte, per ovviare  a questo inconveniente vi consiglio (come nella ricetta) di tenere i pezzi di coniglio a bagno nell'acqua fredda acidulata con il succo di due limoni per dieci minuti.
Il coniglio si può cucinare in vari modi, in caso di convalescenza, è ottimo bollito con cipolla carota e sedano.  Il suo  brodo non solo  è molto delicato, ma corroborante.
Altre ricette con il coniglio:



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Ingredienti  per 4 persone

1 coniglio da 1 kg. circa tagliato a pezzi
10 cipollotti novelli medi
1 bicchiere di ottimo aceto bianco
3 bicchieri di vino bianco (Vernaccia di San Giminiano )
30 gr. di amaretti piccoli secchi
2 limoni  grandi (succo)
5 chiodi di garofano
2 cucchiai di zucchero
1 spicchio d’aglio
6 rametti di timo
20 gr. di burro
1 cucchiaio di senape
Olio d’oliva extravergine q.b.
Sale  grosso q.b.
Pepe q.b.

Lavate velocemente i pezzi di coniglio, metteteli  in una ciotola con abbondante acqua fredda  e il succo dei limoni. Lasciateli  in ammollo per 10 minuti, poi scolateli e asciugateli bene.
Nel frattempo pulite i cipollotti eliminando le radici e parte del gambo (lasciatene circa 4 cm), lavateli e infilzatene metà con i chiodi di garofano (1 per cipollotto).
Mescolate 3 cucchiai di olio in una ciotola, unite una macinata di pepe e massaggiate i pezzi di coniglio con l’emulsione ottenuta.
In una casseruola mettete 3 cucchiai di olio, lo spicchio d’aglio  e lasciatelo rosolare per un minuto, toglietelo e aggiungete i pezzi di coniglio.
Fateli rosolare a fuoco vivo da ambo le parti per 5 minuti , spolverizzateli con  lo zucchero, abbassate la fiamma e continuate a rosolarli, girandoli spesso, fino a che avranno preso  una bella patina lucida (circa 5 minuti).
Aggiungete l’aceto, il vino bianco e 4 rametti di timo, portate a bollore e lasciate la fiamma alta per 3 minuti per far evaporare l’alcol, salate.
Abbassate la fiamma e aggiungete i cipollotti, coprite e proseguite la cottura per circa 1 ora a fuoco bassissimo, voltando delicatamente un paio di volte sia i pezzi di coniglio che i cipollotti.
Sbriciolate gli amaretti finemente (io uso il tritatutto), uniteli al burro ammorbidito e al cucchiaio di senape e amalgamate bene fino a formare una crema.
A cottura ultimata togliete i pezzi di coniglio e i cipollotti e sistemateli in un piatto al caldo, filtrate il fondo di cottura, rimettetelo sul fuoco e unite la crema di amaretti e senape, mescolate bene per amalgamare e addensare il sugo (1 minuto).
Versate il fondo su di un piatto di portata, adagiatevi sopra i pezzi di coniglio, i cipollotti, i rametti di timo rimasti tagliati a ciuffetti. Guarnite con qualche amaretto intero e servite subito.
Buon appetito!



venerdì 30 marzo 2012

Straccetti di manzo mediterranei



Qual è il segreto di una ricetta gustosa? L’uso di ingredienti che danno naturalmente sapore e profumo ai nostri piatti preferiti, rendendoli invitanti senza bisogno di aggiungere molto altro.
Per questo, oggi Knorr ha creato Naturalmente!, una nuova gamma di condimenti ispirata ai sapori naturali, l’unica che ti offre contemporaneamente un prodotto:

- senza glutammato
- con il livello di sale più basso*
- con un gusto delicato e naturale

Naturalmente! Knorr ha anche altre caratteristiche che rendono la gamma davvero unica:

- senza conservanti
- senza coloranti
- senza grassi idrogenati
- con pochi grassi

La gamma comprende 3 prodotti:

-         Dado Naturalmente! Knorr Classico
-         Dado Naturalmente! Knorr Vegetale
-         Granulare Naturalmente! Knorr Verdure

Ideali per preparare il brodo perfetto di sempre o per insaporire i tuoi piatti durante la cottura, i condimenti Naturalmente! Knorr sono la soluzione nuova per esaltare il gusto naturale delle tue ricette con un minor apporto di sale e senza glutammato.


Il consumo eccessivo di sale…

… produce effetti negativi sulla salute: in particolare aumenta la pressione arteriosa, che è uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di infarti e ictus. Secondo i dati riportati dalla SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) in Italia il consumo pro-capite di sale è 2-3 volte superiore a quanto raccomandato. Per questo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) promuove campagne per ridurre il consumo di sale della popolazione. Solo il 15% del sale assunto durante la giornata è però naturalmente presente negli alimenti: tutto il resto proviene da alimenti industriali o viene aggiunto durante la preparazione o a tavola. E, con i giusti accorgimenti in cucina, può essere ridotto.

(A cura del Dipartimento di Nutrizione e Salute - Unilever Italia)

 La nuova gamma Naturalmente! Knorr può essere d’aiuto per chi desidera moderare il consumo di sale: il consiglio è utilizzarli per insaporire senza aggiungere altro sale, nell’ambito di un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita sano. E in più, unisce al minore contenuto di sodio anche l’assenza di glutammato… Ideale per chi non vuole rinunciare né al gusto né al benessere!
Un modo per godersi la buona cucina... Naturalmente! Grazie a Knorr. Perché il gusto è nella nostra natura.

Vi propongo, pertanto, questa ricetta veloce, resa più gustosa dall'utilizzo del dado Knorr che è l'ideale per le chi ha poco tempo per cucinare, ma non vuole rinunciare a mangiare sano e saporito!

Ingredienti per 4 persone:

5 fettine di manzo un po' spesse
8 pomodori ramati a grappolo
1 cipolla rossa di Tropea
1 cucchiaio di origano
1 cucchiaio di prezzemolo tritato

Tagliate le fettine di carne a strisce.
Lavate, pelate e togliete i semi ai pomodori e tagliateli a dadini.
Pulite e tagliate a rondelle sottili la cipolla e mettetela in una casseruola con 4 cucchiai di olio, fatela dorare per qualche minuto. Aggiungete la carne, rosolatela a fuoco vivo per 5 minuti, unite i pomodori, il dado Knorr e l'origano. Cuocete a casseruola scoperta ancora per 5/6 minuti. Spolverizzate di prezzemolo e servite subito.











lunedì 26 marzo 2012

Ravioli di spinaci con crema di zucchine

La pianta che produce le zucchine è originaria dell'America centro-meridionale e appartiene alla  famiglia delle curcubitacee, la stessa dei cetrioli, delle zucche, dei meloni. Ne esistono di diverse varietà: verde di Milano, rampicante, bianca, striata, tonda di Nizza. Sono un prodotto dell'orto  tipico della tarda primavera e dell'estate, ma ormai  sono reperibili sul mercato tutto l'anno.
Le zucchine forniscono poche calorie e sono ricche di sali minerali quali  potassio, fosforo, calcio e ferro. Contengono anche una discreta quantità di vitamina E (potente antiossidante), vitamina C, acido folico (vit. B9), di zeaxantina e di luteina.
Hanno proprietà antiinfiammatorie, diuretiche , lassative e quindi disintossicanti.
Sceglietele sempre piccole, molto sode, con la buccia lucida e cucinatele nel giro di 3 o 4 giorni per non perdere le loro preziose qualità nutritive.


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Ingredienti per 4 persone:

400 gr di farina
6 uova
250 gr  di ricotta
400 gr di spinaci
4 zucchine medie
125 gr.di panna da cucina
40 gr di burro
1 cipolla bianca piccola
1 spicchio d’aglio
Qualche rametto di prezzemolo e timo
6 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Noce moscata q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Mettete la farina sulla spianatoia, inserite al centro quattro uova ed impastate fino ad ottenere un composto morbido ed elastico.  Formate una palla, copritela con un telo e lasciate riposare per mezz’ora.
Nel frattempo, lavate gli spinaci, cuoceteli per 2 minuti in pochissima acqua, scolateli, strizzateli e tritateli. In una ciotola rompete le altre due uova, sbattetele, unite la ricotta, gli spinaci,  quattro cucchiai di parmigiano, il sale e un po’ di noce moscata.


Lavorate bene l’impasto.
Mettete, sulla spianatoia infarinata,  la palla di pasta e tiratela con un mattarello fino a ricavare una sfoglia sottile. Mettete sulla metà della sfoglia, ben distanziati, dei cucchiaini di composto. Sovrapporre l’altra metà della sfoglia e, con la punta delle dita, premere intorno a tutti i mucchietti, in modo che i due strati di sfoglia si attacchino bene tra loro. Con la rotella dentellata ritagliare i ravioli in forma quadrata.






In alternativa, se avete poco tempo o poca dimestichezza, potete acquistarli già fatti.
Pulite la cipolla e le zucchine.
In una padella mettete 4 cucchiai d’olio, la cipolla tagliata a rondelle sottili, l’aglio e le zucchine
tagliate a cubetti, fate rosolare per 15 minuti.
Salate, pepate, aggiungete il prezzemolo e il timo e frullate il tutto. Rimettetelo nella padella, aggiungete il burro, il parmigiano rimasto, la panna e scaldate per 1 minuto ( giusto per far amalgamare bene tutto).
Fate cuocere i ravioli in abbondante acqua salata, scolateli al dente e poco, versateli nella padella con la crema di zucchine, mescolate delicatamente e servite subito.


sabato 24 marzo 2012

Insalatina di songino (valeriana) e rucola

Con i primi caldi cosa c'è di meglio di un insalatina fresca fresca, veloce veloce?





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Ingredienti per 4 persone:

2 etti di songino (valeriana)
1 etto di rucola
8 gherigli di noce
8 uova di quaglia
Scaglie di parmigiano q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.
Sale q.b.
Aceto balsamico  di Modena q.b.

Procedimento

Lavate e asciugate molto bene le insalate e mettetele in una ciotola.
Rassodate  le uova di quaglia facendole bollire per 4 minuti, raffreddatele sotto l'acqua corrente, sgusciatele e tagliatele a metà.
Schiacciate le noci e spezzettate i gherigli
Preparate un'emulsione con l'olio, il sale e un po' di aceto balsamico e condite l' insalata, unite i gherigli di noce, mischiate bene e distribuite sopra le scaglie di parmigiano e le mezze uova di quaglia.
Buon appetito!



Chips di tortilla e salsa guacamole

Le chips di tortilla  sono dei triangolini di mais  ricavati dal taglio delle tortillas e fritti nell’olio.
Vengono servite con salse varie come snack  o come accompagnamento ad alcune pietanze tex-mex.
Qui ve le presento accompagnate dalla salsa  Guacamole che  è una tipica salsa messicana a base di avocado la cui ricetta risale al tempo degli Atzechi.


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Ingredienti  per circa 12 tortilla

300 gr  di  farina di mais bianca  precotta per tortilla
300 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di sale

Procedimento

Mettete la farina di mais e il sale in una ciotola, aggiungete l’acqua ed impastate bene fino ad ottenere un composto liscio e sodo. Mettetelo in una ciotola, copritelo con della pellicola per alimenti e lasciatelo  riposare per mezz’ora.
Trascorsa la mezz’ora, prendete l’impasto e dividetelo in 12 palline.
Prendete una pallina per volta,  schiacciatela leggermente e tiratela con un mattarello fino ad ottenere una sfoglia rotonda di circa 12 cm di diametro. Per renderla perfettamente rotonda, potete sovrapporre una piccola ciotola e ritagliate con una rotella tagliapasta la pasta in eccesso.
Ritagliate il cerchio ottenuto in otto spicchi e friggeteli in olio caldo ma non bollente rigirandole spesso.
Mettetele  a scolare  l’unto in eccesso su di un foglio di carta da cucina  evitando di sovrapporle.
Sono ottime così oppure potete accompagnarle con le salse tipiche messicane:

Salsa Guacamole

Ingredienti:

2 avocado maturi
2 pomodori grandi
1 lime (succo e scorza grattugiata)
1 cipolla piccola
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino  piccante
Pepe e sale q.b.
½ cucchiaino di cumino in polvere

Procedimento

Tagliate a metà gli avocado e togliete il nocciolo, poi spelateli, tagliateli a dadini e divideteli in due ciotole.
Schiacciate con una forchetta i dadini di avocado contenuti in una ciotola fino a ridurli in poltiglia.
Pulite la cipolla, l’aglio, il peperoncino, tritateli finemente e aggiungeteli alla crema di avocado.
Lavate i pomodori, spelateli, togliete i semi, tagliateli a cubetti e uniteli al composto. Aggiungete il sale, il pepe,il cumino, il succo e la scorza grattugiata del lime. Miscelate bene, unite un po’ d’olio e i dadini di avocado rimasti nell’altra ciotola. Amalgamate bene e lasciate riposare per almeno un’ora prima di servire. Questa salsa serve anche ad accompagnare il pesce o la carne alla griglia.

Per quanto riguarda la salsa rossa è molto simile al nostro Bagnet Russ  piemontese,  e io trovo che con le chips tortilla si sposi benissimo, per cui se cliccate sul nome sotto la foto vi si aprirà il collegamento con la ricetta.
Buon appetito!



mercoledì 21 marzo 2012

Come apparecchiare la tavola ; ovvero come disporre vasellame e accessori e la distribuzione dei posti.


foto scaricata dal sito pixabay.com, libere da copyright con licenza Creative Commons CC0.


Dopo il primo articolo dedicato al Galateo , ovvero: Come comportarsi a tavola, vediamo come disporre il vasellame e come distribuire i posti.
Una tavola ben apparecchiata è non solo un elemento importante, ma è anche indice di buona educazione e raffinatezza e denota l’attenzione che i padroni di casa hanno verso gli ospiti.
La tavola deve avere dimensioni tali da consentire ai commensali di stare a proprio agio, ma non deve essere troppo grande perché troppa distanza tra un ospite e l’altro rischierebbe di raffreddare la conversazione.
La tavola può essere apparecchiata in maniera formale (per le occasioni importanti) o informale.
Iniziamo da quella formale.
Bisogna tener presente, innanzitutto, che la tavola non deve essere troppo ingombra, è consigliabile quindi predisporre su un qualche mobile della stanza o su di un carrello, tutto quanto necessiterà man mano durante il pranzo: i piatti di ricambio, i piattini per la frutta, per il dolce, per il formaggio, i bagnadita, le bottiglie di vino, le posate di ricambio, il pane messo in un cestino (da prendere rigorosamente con l’apposita molla) per rifornire chi ne è rimasto privo prima che costui debba chiederlo.
I piatti di portata, invece, devono provenire direttamente dalla cucina di volta in volta.
Solo la frutta fresca e secca si predispone, volendo, nella sala da pranzo, ma in modo decorativo.
Sulla tavola va posto un mollettone per attutire il rumore di piatti e bicchieri e per proteggerlo dal calore.
La tovaglia da stendere sopra il mollettone deve essere perfettamente stirata: può essere di cotone, di lino, di voile, in tinta unica o a disegni, più o meno elegante, a seconda delle occasioni, ma è fondamentale che si accordi con i piatti.
La decorazione della tavola è affidata solitamente alle composizioni di fiori o di frutta. Il centrotavola non deve essere ingombrante per non ostacolare i movimenti, i candelabri, invece, devono essere piuttosto alti per evitare che la fiamma ondeggiante non sia allo stesso livello degli occhi.
I tovaglioli devono avere la stessa tinta della tovaglia, si possono disporre sia a destra sia a sinistra del piatto, o sul piatto stesso, calcolando che lo spazio per un posto non deve essere inferiore ai 50 cm. Per pranzi non molto importanti si possono piegare artisticamente e infilare nel bicchiere.
I piatti, posati su sottopiatti o direttamente sulla tavola si dispongono a una distanza uguale l’uno dall’altro. Di norma va solo il piatto piano, il piatto fondo si mette solo in caso di minestra e le tazze per il consommé.  Se il servizio è eseguito da camerieri, si apparecchia con un solo piatto per volta. Quando invece non c’è servizio, si possono apparecchiare fino a tre piatti, per l’antipasto, il primo e il secondo.  Se i piatti sono decorati con disegni, stemmi o fregi, questi devono essere rivolti verso il bordo del tavolo. A sinistra del piatto si pone un piccolo piattino per il pane.
Quando si serve l’insalata, si può aggiungere alla sinistra di ogni commensale l’apposito piattino a mezzaluna.
Quando si serve la frutta, si mette il bagnadita posato sul piattino da frutta; ogni commensale sposta il suo dal piatto sulla tavola, a sinistra.
Il sottopiatto si toglie prima di servire il dessert. Il piatto da dolce sarà portato alla fine, immediatamente prima di servirlo.
Il numero dei piatti necessari varia secondo le portate del menù e lo stesso vale per le posate.
Una delle cose più complesse è sicuramente il modo in cui sono poste le posate. Il loro ordine segue una logica di comodità: le posate più esterne al piatto saranno quelle utilizzate prima.
Alla sinistra del piatto vanno poste le forchette, quella normale e quella da pesce: alla destra il coltello normale e quello e da pesce, con la lama rivolta verso il piatto, il cucchiaio va messo di fianco. Le posate da dessert vanno disposte orizzontalmente davanti al piatto, la forchettina con il manico volto a sinistra e il cucchiaino verso destra. Tra i due si può inserire il coltello da frutta nello stesso senso del cucchiaino.
I bicchieri vanno messi leggermente a destra del piatto davanti al coltello. Necessitano minimo due bicchieri, uno più grande per l’acqua e, alla sua destra, uno più piccolo per il vino. Se si servono più vini, il numero dei bicchieri aumenta, ma vanno sempre posti a destra di quello per l’acqua.

Per il vino rosso si usa un calice grande, per quello bianco un calice piccolo, una coppa per lo champagne.

TAVOLA APPARECCHIATA IN MODO FORMALE


Per una tavola apparecchiata in modo informale valgono buona parte delle regole su menzionate, ma con meno rigore.
La tovaglia può essere sostituita da tovagliette all’americana, una per ogni commensale, distanziando simmetricamente i posti dei vari commensali. Va da sé che anche in caso di un pranzo informale, la tovaglia o le tovagliette devono essere perfettamente pulite.
 A ciascun posto si mette un piatto, due bicchieri e le posate, il tutto diposto secondo lo schema indicato per il pranzo formale.

Anche se i piatti e i bicchieri sono di carta, non c’è ragione per cui non li si debba sistemare in modo da appagare anche la vista e rendere invitante il pranzo che si andrà a consumare. Sale, pepe, acqua  e vino non vanno concentrati in un unico punto , ma distribuiti sulla tavola. La formaggera, la si fa girare di mano in mano.

TAVOLA APPARECCHIATA IN MODO INFORMALE



Ed infine vediamo la distribuzione dei posti in rapporto anche alla posizione della cucina.
 Se gli inviati sono numerosi, sarebbe opportuno disporre un segnaposto davanti a ciascun piatto per evitare confusioni.  Bisogna alternare un uomo e una donna evitando di mettere vicini o di fronte le coppie di coniugi. Il padrone e la padrona di casa occupano i due posti a capotavola, l’uno di fronte all’altra. Alla loro destra siedono il signore e la signora più importanti, alla sinistra quelli che sono subito dopo in ordine d’importanza o di anzianità. Le altre coppie si alternano tenendo presente questa regola: i parenti, gli invitati più giovani o quelli con cui si ha maggiore confidenza sono i più distanti dai padroni di casa.

Se chi invita è una signora sola cederà il posto di capotavola all’invitato più importante; se è un signore celibe lo darà all’invitata di maggior riguardo.

Autore: Maria Antonietta Grassi