foto scaricata dal sito pixabay.com, libere da copyright con licenza Creative Commons CC0. |
Dopo
il primo articolo dedicato al Galateo , ovvero: Come comportarsi a tavola, vediamo come disporre il vasellame e come
distribuire i posti.
Una tavola ben apparecchiata è non solo un elemento importante, ma è anche indice di buona educazione e raffinatezza e denota l’attenzione che i padroni di casa hanno verso gli ospiti.
Una tavola ben apparecchiata è non solo un elemento importante, ma è anche indice di buona educazione e raffinatezza e denota l’attenzione che i padroni di casa hanno verso gli ospiti.
La
tavola deve avere dimensioni tali da consentire ai commensali di stare a
proprio agio, ma non deve essere troppo grande perché troppa distanza tra un
ospite e l’altro rischierebbe di raffreddare la conversazione.
La
tavola può essere apparecchiata in maniera formale (per le
occasioni importanti) o informale.
Iniziamo
da quella formale.
Bisogna
tener presente, innanzitutto, che la tavola non deve essere troppo ingombra, è
consigliabile quindi predisporre su un qualche mobile della stanza o su di un
carrello, tutto quanto necessiterà man mano durante il pranzo: i piatti di
ricambio, i piattini per la frutta, per il dolce, per il formaggio, i
bagnadita, le bottiglie di vino, le posate di ricambio, il pane messo in un
cestino (da prendere rigorosamente con l’apposita molla) per rifornire chi ne è
rimasto privo prima che costui debba chiederlo.
I
piatti di portata, invece, devono provenire direttamente
dalla cucina di volta in volta.
Solo
la frutta fresca e secca si predispone, volendo, nella sala da pranzo, ma in
modo decorativo.
Sulla
tavola va posto un mollettone per attutire il rumore di piatti e bicchieri e
per proteggerlo dal calore.
La tovaglia da
stendere sopra il mollettone deve essere perfettamente stirata: può essere di
cotone, di lino, di voile, in tinta unica o a disegni, più o meno elegante, a
seconda delle occasioni, ma è fondamentale che si accordi con i piatti.
La decorazione
della tavola è affidata solitamente alle composizioni di fiori o di
frutta. Il centrotavola non deve essere ingombrante per non ostacolare i
movimenti, i candelabri, invece, devono essere piuttosto alti per evitare che
la fiamma ondeggiante non sia allo stesso livello degli occhi.
I
tovaglioli devono avere la stessa tinta della
tovaglia, si possono disporre sia a destra sia a sinistra del piatto, o sul
piatto stesso, calcolando che lo spazio per un posto non deve essere inferiore
ai 50 cm. Per pranzi non molto importanti si possono piegare
artisticamente e infilare nel bicchiere.
I
piatti, posati su sottopiatti o direttamente sulla
tavola si dispongono a una distanza uguale l’uno dall’altro. Di norma va solo
il piatto piano, il piatto fondo si mette solo in caso di minestra e le tazze
per il consommé. Se il servizio è eseguito da camerieri, si apparecchia
con un solo piatto per volta. Quando invece non c’è servizio, si possono
apparecchiare fino a tre piatti, per l’antipasto, il primo e il secondo.
Se i piatti sono decorati con disegni, stemmi o fregi, questi devono essere
rivolti verso il bordo del tavolo. A sinistra del piatto si pone un piccolo piattino
per il pane.
Quando
si serve l’insalata, si può aggiungere alla sinistra di ogni commensale
l’apposito piattino a mezzaluna.
Quando
si serve la frutta, si mette il bagnadita posato sul piattino
da frutta; ogni commensale sposta il suo dal piatto sulla tavola, a sinistra.
Il sottopiatto si
toglie prima di servire il dessert. Il piatto da dolce sarà
portato alla fine, immediatamente prima di servirlo.
Il
numero dei piatti necessari varia secondo le portate del menù e lo stesso vale
per le posate.
Una delle cose più complesse è
sicuramente il modo in cui sono poste le posate. Il loro ordine
segue una logica di comodità: le posate più esterne al piatto saranno quelle
utilizzate prima.
Alla sinistra del piatto vanno poste le
forchette, quella normale e quella da pesce: alla destra il coltello
normale e quello e da pesce, con la lama rivolta verso il piatto, il
cucchiaio va messo di fianco. Le posate da dessert vanno
disposte orizzontalmente davanti al piatto, la forchettina con il manico volto
a sinistra e il cucchiaino verso destra. Tra i due si può inserire il coltello
da frutta nello stesso senso del cucchiaino.
I bicchieri vanno messi leggermente a destra del piatto
davanti al coltello. Necessitano minimo due bicchieri, uno più grande per
l’acqua e, alla sua destra, uno più piccolo per il vino. Se si servono più
vini, il numero dei bicchieri aumenta, ma vanno sempre posti a destra di quello
per l’acqua.
Per il vino rosso si usa un calice
grande, per quello bianco un calice piccolo, una coppa per lo champagne.
TAVOLA APPARECCHIATA IN MODO FORMALE
Per una tavola apparecchiata in modo
informale valgono buona parte delle regole su menzionate, ma con meno rigore.
La tovaglia può essere sostituita da
tovagliette all’americana, una per ogni commensale, distanziando
simmetricamente i posti dei vari commensali. Va da sé che anche in caso di un
pranzo informale, la tovaglia o le tovagliette devono essere perfettamente
pulite.
A ciascun posto si mette un
piatto, due bicchieri e le posate, il tutto diposto secondo lo schema indicato
per il pranzo formale.
Anche se i piatti e i bicchieri sono di
carta, non c’è ragione per cui non li si debba sistemare in modo da appagare
anche la vista e rendere invitante il pranzo che si andrà a consumare. Sale,
pepe, acqua e vino non vanno concentrati in un unico punto , ma
distribuiti sulla tavola. La formaggera, la si fa girare di mano in mano.
TAVOLA APPARECCHIATA IN MODO INFORMALE
Ed infine vediamo la distribuzione dei posti in
rapporto anche alla posizione della cucina.
Se gli inviati sono numerosi, sarebbe opportuno
disporre un segnaposto davanti a ciascun piatto per evitare
confusioni. Bisogna alternare un uomo e una donna evitando
di mettere vicini o di fronte le coppie di coniugi. Il padrone e
la padrona di casa occupano i due posti a capotavola, l’uno di fronte
all’altra. Alla loro destra siedono il signore e la signora più
importanti, alla sinistra quelli che sono subito dopo in ordine
d’importanza o di anzianità. Le altre coppie si alternano tenendo presente
questa regola: i parenti, gli invitati più giovani o quelli con cui si
ha maggiore confidenza sono i più distanti dai padroni di casa.
Se
chi invita è una signora sola cederà il posto di capotavola
all’invitato più importante; se è un signore celibe lo darà
all’invitata di maggior riguardo.
Autore: Maria Antonietta Grassi