Il Bicerin di gianduiotto è un
liquore senza glutine cremoso a base di crema gianduia che
appartiene alla tradizione torinese, tanto da essere considerato prodotto
Agroalimentare Tradizionale (PAT) della Regione Piemonte, da non confondere con
il Bicerin (pronunciato [bitʃeˈriŋ] in piemontese,
letteralmente bicchierino)
che è una storica bevanda calda e analcolica tipica di Torino
fin dal 1700, evoluzione della settecentesca “bavareisa”gustosa bevanda servita
in grandi bicchieri tondeggianti, composta da una mescolanza di caffè, cioccolato e crema di
latte dolcificata con
sciroppo.
Il rituale del
bicerin prevedeva che i tre ingredienti fossero serviti separatamente.
Inizialmente erano previste tre varianti: pur
e fiòr (l'odierno
cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), un pòch ëd tut (ovvero un po' di tutto), con tutti e
tre gli ingredienti miscelati. È
stata quest'ultima formula ad avere più successo e a prevalere sulle altre. Una
curiosità che è rara da leggere è che il tutto veniva accompagnato da dei
"bagnati", dolcezze artigianali di ben 14 specie.
Al tempo la ricetta si basava su due
prodotti, il caffè e il cacao, entrambi molto costosi da importare. Fu così che
nel corso della seconda metà dell’800 si preferì eliminare tra gli ingredienti
il caffè e tagliare il cacao con un frutto molto diffuso in Piemonte, le nocciole.
Questa rivisitazione del Bicerin ottenne subito
l’apprezzamento da parte dell’aristocrazia torinese e presto acquistò grande
fama. Non mancarono tra gli estimatori personaggi illustri che ne aumentarono
la fama, come Alexandre Dumas e Camillo Benso di Cavour.
Nacque così il Bicerin di Giandujotto, ovvero si
iniziò ad avviare la produzione di
liquore artigianale a base di crema di gianduia, un
vero cioccolatino sciolto nell’alcool. Da allora la ricetta è rimasta immutata
e, dal 1930, è stata registrata da Nuove
Distillerie Vincenzi, che ancora oggi ne detiene il marchio originale.
Ovviamente
questa non è la ricetta delle Nuove Distillerie Vicenzi, ma una ricetta
casalinga tramandata di generazione in generazione.
Fonte: Distillerie Vicenzi - Artimondo
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300 gr. gianduiotti (cioccolatino tipico piemontese a base di nocciole e cioccolato)
300 ml. di latte
200 ml. di panna
120 ml di alcool da liquori a 90°
1 tazzina di caffè
Procedimento
Scaldate il latte senza farlo bollire e scioglietevi i gianduiotti, aggiungete il caffè, la panna e mescolate bene ancora per qualche minuto, avendo cura di non far bollire.
Spegnete il fuoco, lasciate raffreddare e aggiungete l’alcool. Invasate, si conserva per un mese in frigorifero.
Al momento di servirla scaldatela leggermente, versatela in un bicchiere e distribuite sopra un po’ di panna montata.