giovedì 18 aprile 2013

Risotto con zucca, Parmigiano Reggiano Tullia e cioccolato


EVVIVA!  Oggi sono felicissima perché, con questa ricetta, ho vinto il concorso “Un’accoppiata vincente: Parmigiano e Cioccolato!” indetto dall’azienda Latteria Tullia di Rolo in provincia di Reggio Emilia

Latteria Tullia
Questa ditta produce il Parmigiano Reggiano ed è una delle tante aziende emiliane colpite duramente dal terremoto dell’anno scorso ed è uno splendido esempio di come la collaborazione di tutti, la tenacia, la voglia di ricominciare e il duro lavoro consentono di risollevarsi anche dopo un durissimo evento.
In pochissimi mesi sono riusciti a rimettere in piedi l’attività e a produrre nuovamente il Parmigiano, un’eccellenza che tutto il mondo conosce, apprezza e ci invidia.
Grazie a voi e alla vostra splendida terra, grazie, grazie di esistere!


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Ingredienti per 4 persone:

280 gr di riso Arborio
1 bicchiere di spumante o di vino bianco
1 cipolla bionda piccola
300 gr di zucca
50 gr di cioccolato fondente
150 gr di Parmigiano Tullia grattugiato
20 gr di burro
1 lt di brodo vegetale salato
Olio extravergine q.b.
Peperoncino q.b.

Procedimento

Mettete sul fuoco un padellino antiaderente di circa 18/20 cm di diametro, quando sarà ben caldo versateci 50 gr di Parmigiano ReggianoTullia grattugiato e lasciatelo dorare. Toglietelo dal fuoco e versate la cialda su di una ciotola rovesciata, lasciatela raffreddare.
Affettate sottilmente la cipolla e fate dorare con 4 cucchiai d’olio  per qualche minuto, poi eliminatela. Unite il riso e tostatelo, rigirandolo spesso, fino a quando diventerà trasparente, unite la zucca tagliata a dadini e rosolate  per un minuto. Versate il bicchiere di spumante, alzate la fiamma e fatelo sfumare per qualche minuto, avendo cura di girare continuamente il riso.
Unite il brodo vegetale caldo, poco alla volta, fino a cottura completa.
Cinque minuti prima di spegnere il gas unite il cioccolato tritato grossolanamente e il peperoncino. Amalgamate fino a sciogliere completamente il cioccolato.
Spegnete il fuoco e mantecate il riso con il burro e Parmigiano Reggiano Tullia, guarnite con la cialda spezzettata di Parmigiano.
Servite subito e buon appetito!






lunedì 15 aprile 2013

Boghe al limone



La boga è un pesce demersale, vive in altre parole nei pressi del fondo, comunissimo nei nostri mari, si riunisce in branchi in zone sabbiose, lungo la costa rocciosa. Si riproduce da febbraio a maggio e come molti altri Sparidi è un pesce ermafrodita, in genere prima è femmina poi diventa maschio e raggiunge la maturità a circa 12 cm di lunghezza.Può raggiungere al massimo i 36 cm di lunghezza ma è comune tra 10 e 25 cm.   Le sue carni sono discrete  ed è regolarmente presente sui mercati, il costo è molto contenuto. La boga è ricca di proteine (18,3 g ogni 100 grammi di prodotto) d’alto valore biologico, di potassio e di ferro nella forma più facilmente assimilabile e il contenuto di colesterolo è bassissimo (20 mg/100 g).Unico neo è la presenza di numerose spine, ma potrete ovviare a questo spiacevole inconveniente se acquistate quelle più grosse e le trasformate (o le fate trasformate dal pescivendolo) in filetti.




Ingredienti per 4 persone:
800 gr di boghe
3 limoni non trattati
1 cucchiaio di aneto
Sale q.b.
Procedimento
Pulite e sviscerate i pesci, lavateli ed asciugateli  con carta da cucina.


Accendete il forno a 180°
Lavate bene i limoni e tagliatene due a fette sottili, spremete l’altro limone e mettete il succo in un bicchiere.
In una teglia da forno fate uno strato con metà delle fette di limoni , adagiateci i pesci, distribuite sopra alle boghe le altre fettine di limone.

 
 Versate sui pesci il succo di limone, irrorate con l’olio, salate e spolverizzate con l’aneto.
Infornate per 30 minuti. E buon appetito!

mercoledì 10 aprile 2013

Macaron



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Piccoli scrigni di bontà dalla forma rotonda, friabili all’esterno e con un tenerissimo cuore di crema ganache o marmellata o altri tipi di creme: sto naturalmente parlando dei macaron.
Il macaron o macaron francese è un pasticcino a base di meringhe, ottenuto da una miscela d’albume d’uovo, farina di mandorle, e zucchero granulato che forma due dischetti a cupola molto lisci con una circonferenza guarnita d’increspature e la base piatta.
La ricetta del macaron è identica a quella dell’amaretto morbido ma è differente la lavorazione che, nel macaron, porta al caratteristico sviluppo a forma di cupoletta con un gradinetto sul bordo.
Questi deliziosi pasticcini possono essere di due tipi: il macaron de Paris, composto da una ganache cremosa racchiusa fra due meringhette che ne riprendono i colori e il macaron Lorraine, una piccola meringa con farina di mandorle che somiglia ad un biscotto.
Contrariamente a quanto si crede, queste piccole bontà, non sono d’origine francese, ma italiana.
Compaiono per la prima volta in Europa alla fine del 1200 con l’espansione delle popolazioni d’origine ebraica in Andalusia. Era consuetudine, infatti, negli otto giorni della Pasqua Ebraica, consumare dolci senza farina e lievito; si diffusero poi nei paesi confinanti compresa l’Italia e subirono varie modificazioni. Anche il nome ha un’etimologia che richiama sia la parola greca sia indica il “dolce ben augurale” sia il maccherone italiano con riferimento alla sua forma tondeggiante.
L’arrivo in Francia dei macarons risale addirittura al 1533, quando Caterina de Medici andò sposa ad Enrico II di Francia e i suoi cuochi personali li introdussero a corte, ma non ancora nella versione colorata che conosciamo. Il loro gradimento si diffuse a tal punto che nel 1682 fu proclamato dolce di corte.
Erano i dolci preferiti di Maria Antonietta e fu per soddisfare il suo senso estetico che s’iniziò a colorarli, seguirono poi una serie d’evoluzioni fino al 1862 quando fu fondata la pasticceria Ladurée che si specializzò proprio nella loro produzione.
Louis Ernest Ladurée rivoluzionò i macarons creando il pasticcino così come lo conosciamo oggi.
La pasticceria Ladurée rimase un piccolo gioiello fino al 1997 quando fu rilevata dal gruppo Holder e portata alla ribalta internazionale: prima il ristorante-sala da thè sugli Champs Elysées e poi l’apertura di negozi anche a Milano, Monaco, Londra, Dublino, Tokyo, Zurigo, Ginevra e Losanna.

immagine tratta da  www.laduree.fr
Sono venduti in deliziose scatole, dai colori acquerello e col marchio scritto in corsivo dorato, piccole opere d’arte anch’esse, assolutamente da conservare!

 Immagine tratta da www.mondorosashokking.com

A rendere famoso al grande pubblico i macaron ha contribuito, negli scorsi anni, il film di Sofia Coppola sulla vita di Maria Antonietta facendoli diventare un simbolo chic e trendy dal profumo inebriante. Inizia quindi la macaron mania con l’uscita di libri e corsi ad hoc. È così invitante da essere diventato anche il protagonista di molti matrimoni illustri.
Alberto e Charlene di Monaco avevano scelto come bomboniera una scatola di macarons della celebre pasticceria, proposti nelle ricette appositamente create, in edizione limitata, per il royal wedding.
La scatola, prodotta in serie limitatissima, era color avorio e oro, decorata con i nomi degli sposi e degli stemmi principeschi, simbolo del Principato di Monaco.
In questi ultimi tempi, questi deliziosi pasticcini, hanno subito un’ulteriore evoluzione grazie a Franck Déville, che ha creato quelli salati.
E dunque, che aspettate? Cimentatevi anche voi con la ricetta di seguito proposta ispirata dal libro "Les meilleurs macarons" scritto dal famoso chef Christophe Felder e stupite e deliziate i vostri ospiti!
Eh bien, bon travail!


Ingredienti per circa 40  macaron:

200 gr di farina di mandorle
200 gr di zucchero a velo
10 gr di caffè solubile
colorante artificiale rosso q.b.
50 ml d'acqua
200 gr di zucchero semolato
150 gr di albumi (4 albumi) a temperatura ambiente

Ingredienti per la ganache al caffè per 20 macaron
125 gr di cioccolato bianco
100 gr di panna liquida
10 gr. di caffè solubile
20 gr di burro 
 
Ingredienti per la ganache ai lamponi per 20 macaron
90 gr di lamponi
40 gr di zucchero
100 gr di cioccolato bianco
20 gr di burro 

Procedimento

Vi consiglio di preparate innanzitutto la ganache al caffè e quella ai lamponi il giorno prima.
Procedimento per la ganache al caffè
Mettete a scaldare la panna, unite il cioccolato a pezzetti e fatelo sciogliere bene, aggiungete il caffè solubile e il burro. Continuate a mescolare bene fino a quando otterrete una crema liscia e senza grumi. Lasciatela raffreddare poi, aiutandovi con un sac a poche, mettetene un po' su un dischetto (coque), unite l'altro e il vostro macaron è pronto
Procedimento per la ganache ai lamponi
In un pentolino mettete i lamponi con lo zucchero e fateli cuocere fino a che saranno ridotti a purea (circa 7/8 minuti), poi passatela in un setaccio. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, unite il burro, la purea di lamponi e amalgamate bene fino ad ottenere una crema. Lasciatela raffreddare poi, aiutandovi con un sac a poche, mettetene un po' su un dischetto (coque) unite l'altro e il vostro macaron ai lamponi è pronto

Procedimento per i macaron ai lamponi e al caffè.

Versate nel mixer metà delle mandorle, metà dello zucchero a velo e il caffè solubile e tritate finemente fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Mettete un albume in una ciotola, un pizzichino di sale e montate a neve ferma.
Collocate metà dello zucchero semolato con metà dell'acqua in un pentolino e fatelo sciogliere.
Quando lo sciroppo d'acqua e zucchero avrà raggiunto la temperatura di 118° versatelo a filo nella ciotola con gli albumi montati continuando a montare con le fruste elettriche. Continuate così fino a raffreddamento completo del composto. 
In un'altra ciotola versate il composto di mandorle, zucchero e caffè ed unite l'altro albume. Mescolate bene fino ad ottenere un composto denso.
Unite quindi la meringa, lentamente, mescolando dal basso verso l'alto per non smontare il composto. Foderate la placca del forno con carta da forno. 
Accendete il forno statico a 160°.
Trasferite il composto in un sac a poche e formate dei piccoli biscotti tondi (coque) della stessa dimensione, ben distanziati, sulla carta da forno e infornateli per 15 minuti.
Sfornateli e fateli raffreddare bene.
Quando saranno raffreddati uniteli frapponendo la ganache al caffè 
Per i macarons ai lamponi ripetete analogo procedimento con i restanti ingredienti sostituendo il caffè solubile con il colorante rosso. 
  

mercoledì 3 aprile 2013

Nasellini alla mediterranea

Il nasello è un pesce di mare appartenente alla famiglia delle Merlucciidae, ma non è un altro nome del merluzzo, come comunemente si crede. Il merluzzo è di dimensioni maggiori ed ha tre pinne caudali, il nasello ne ha solo una. Ha corpo snello e allungato, ricoperto di piccole squame, il muso a punta e la colorazione è grigio-acciaio sul dorso, più chiara sui fianchi. Viene chiamato anche "luccio di mare" per la somiglianza con il luccio e può raggiungere una lunghezza massima di 100/110 cm e un peso massimo di 15 kg. Vive nel Mar Mediterraneo, nell'Oceano Altantico orientale, nel mar Nero e lungo le coste dall'Islanda alla Mauritania.
Il suo sapore è molto delicato, la carne magra e molto digeribile, ricca di proteine, potassio, calcio , fosforo, ferro e iodio. E' un pesce molto adatto per l'alimentazione dei bambini e delle persone anziane. In cucina può essere preparato in vari modi: lesso. grigliato, in umido, arrosto e, se i pesci sono piccoli, anche fritto.



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Ingredienti per 3 persone:

500 gr di nasellini puliti
300 gr di pomodorini pizzutelli o pachino
Olive taggiasche senza nocciolo (una trentina)
1 cucchiaio di capperi salati (possibilmente di Pantelleria)
5 rametti di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
Olio extravergine q.b.
Sale q.b.
Peperoncino (facoltativo) q.b.

Procedimento
Mettete a bagno i capperi per 15 minuti cambiando spesso l'acqua.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà, lavate il prezzemolo e tritate le foglioline.
In una padella mettete lo spicchio d'aglio e 4 cucchiai d'olio, unite i nasellini e fateli dorare per 5 minuti da ambo i lati.


Unite i pomodorini, le olive, i capperi, aggiustate di sale (attenzione perchè sia le olive che i capperi contengono sono già sapidi), unite il peperoncino ( se vi piace) e fate cuocere per 10 minuti.


Spolverizzate con il prezzemolo e servite subito. E buon appetito!



giovedì 28 marzo 2013

Torta salata di broccoletti e tacchino

E' primavera, tempo di picnic! Cosa c'è di meglio di una fetta di torta salata? Se poi la fate utilizzando gli avanzi unite l'utile al dilettevole e il risultato sarà questo.

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Ingredienti per 4 persone:
1 rotolo di pasta di pane
400 gr di cimette di broccoli cotte a vapore avanzate
300 gr di sovracoscia  di tacchino arrosto avanzato
3 uova
1 spicchio d'aglio
130 gr di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaio raso di erbette di Provenza
Olio extravergine d’oliva q.b
Sale q.b.
Pepe q.b. 

Procedimento


In una padella mettete tre cucchiai d'olio, lo spicchio d'aglio e le cimette di broccoli e fatele soffriggere per qualche minuto, eliminate l'aglio.
Accendete il forno a 180°.
Tritare con il mixer i broccoletti e il tacchino e mettete il composto in una ciotola. Unite 100 grammi  di Parmigiano  Reggiano grattugiato, una macinata di pepe,  le uova sbattute, due cucchiai di olio e le erbette di Provenza.  Aggiustate di sale e amalgamate bene tutto.
Stendete il rotolo di pasta di pane e mettetelo in una pirofila ricoperta da carta da forno. Versate il composto e richiudete i lembi.  
Spolverizzate con il rimanente Parmigiano Reggiano e cuocete in forno già caldo per 40 minuti.
Lasciate riposare 5 minuti la torta nel forno spento e servite: buon appetito!



Con questa ricetta ho vinto il concorso internazionale SMARTCOOKING indetto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con l'associazione CHEF to CHEF.

Sono particolarmente orgogliosa di questa vittoria perché la ricetta è stata scelta da cinque chef stellati!





lunedì 25 marzo 2013

Rotolini di peperoni


Adoro i peperoni, sia crudi sia cotti; mi piace il loro gusto e i colori bellissimi che sono un inno alla gioia e, evidentemente, anche i botanici del XVI secolo la pensavano come me perché, quando sbarcò in Europa, lo battezzarono Capsicum annum prendendo spunto dalla parola greca Kapto, che tradotto significa “mangio avidamente”. Un’altra versione fa derivare il loro nome dal latino Capsa ovvero scatola, dovuto al fatto che, al suo interno, ha molti semi.
Questo delizioso ortaggio è uno scrigno di virtù preziose: ha pochissime calorie (23 gr per 100 gr di prodotto), contiene provitamina A e moltissima vitamina C presente in quantità maggiore rispetto agli agrumi.
Sul mercato troviamo diverse varietà; un’utile distinzione, oltre a quella tra piccanti o dolci, è quella che considera il colore.
I peperoni verdi hanno questo colore perché sono raccolti in anticipo, hanno un gusto pungente e sono ideali da mangiare in insalata o nelle peperonate.
I peperoni rossi hanno una polpa croccante e zuccherina: sono ideali per la cottura alla brace o per il pinzimonio. Saziano in fretta e sono più ricchi di principi nutritivi.

I peperoni gialli contengono molti antiossidante: sono teneri e succosi ideali da consumare crudi o uniti al pomodoro per rendere corposi i sughi.


 
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Ingredienti per 4 persone:
2 peperoni rossi quadrato di Carmagnola
1 uovo
2 cucchiaini di capperi sottaceto
80 gr di tonno sottolio
5 rametti di prezzemolo
1 cucchiaino di senape
Aceto 1 cucchiaino
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento
Lavate e asciugate i peperoni, poi metteteli, interi, nel forno già caldo a 180° per 25/30 minuti, girandoli in modo che la cottura avvenga in maniera uniforme.
Nel frattempo rassodate l’uovo, fatelo raffreddare e sgusciatelo.
Estraete i peperoni dal forno e chiudeteli ermeticamente in un foglio di alluminio per 10 minuti.
Aprite il pacchetto e spellate i peperoni eliminando completamente i semi e il picciolo.
Ricavate da ogni peperone quattro falde.
Lavate il prezzemolo e tritatelo insieme ai capperi.
Tagliate a metà l’uovo sodo, togliete il tuorlo e mettetelo in una ciotola, unite il trito di prezzemolo e capperi, il tonno, la senape, l’olio e mescolate bene, schiacciando il tuorlo e il tonno fino ad ottenere quasi una crema: unite il bianco dell’uovo tritato grossolanamente.
Salate leggermente le falde di peperoni, poi distribuitevi sopra il composto preparato.
Chiudete le falde arrotolandole sul ripieno e fermatele con uno stecchino di legno su cui infilzerete un cappero.
Mescolate due cucchiai d’olio all’aceto, sistemate i rotolini sul piatto da portata, irrorateli con l’olio all’aceto e servite.
E buon appetito!










venerdì 22 marzo 2013

Tortiera di verdure

Ieri pomeriggio ho aperto il frigo e mi sono ritrovata questi "resti" di ortaggi, è nata così questa tortiera semplice e colorata che ho servito a cena accompagnata con del prosciutto cotto e della robiola.
Tempo di preparazione 25 minuti
Tempo di cottura 30 minuti

Ingredienti per 4 persone:
2 finocchi
2 porri
4 carote
2 pomodori ramati
400 gr di pelati,
1 cipolla
1 mazzetto di basilico
100 gr di Parmigiano grattugiato
Olio extravergine d'oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento
Togliete le foglie esterne ai finocchi (tenete le barbette verdi), tagliateli in 4 spicchi,  pelate le carote, togliete la parte superiore verde del porro. Lavate bene tutto. Mettete sul fuoco una pentola di acqua salata e quando bolle unite i finocchi e le carote e lasciate cuocere per 6/7 minuti. Scolate e nella stessa acqua sbollentate per 3 minuti i porri.
Mentre gli ortaggi scolano e si raffreddano preparate il sugo.
Pulite la cipolla, tritatela e mettetela in una padella con 2 cucchiai d'olio, lasciatela stufare per qualche minuto poi aggiungete i pelati, salate e fate cuocere per 10 minuti.Terminata la cottura unite le foglie di basilico pulite e spezzettate grossolanamente.
Tagliate a fettine di 3 o 4 mm gli spicchi dei finocchi, a listarelle la carote e i porri, a rondelle i pomodori.
Mettete sul fondo di una pirofila qualche cucchiaio di sugo e distribuite un primo strato di finocchi, metteteci sopra un po' di sugo e di Parmigiano, fate un secondo strato con le carote, distribuite il sugo e il parmigano, fate un terzo strato con i porri, il sugo e il Parmigiano. Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.Terminate l'ultimo strato e poi distribuite le rondelle di pomodori e le barbette verdi dei finocchi Irrorate con l'olio extravergine e infornate per 30 minuti.
E buon appetito!

martedì 19 marzo 2013

Torta di ricotta e agrumi

La ricotta non viene prodotta dalla cagliata, ma da un suo sottoprodotto, il siero di latte, e per questo motivo non può essere considerata un vero e proprio formaggio ma un latticino perché si ottiene riscaldando, con o senza aggiunta di acidificanti, il siero residuato dalla lavorazione del formaggio e a questo processo deve il suo nome ri-cotta.Può essere prodotta sia con il latte vaccino sia con il latte di pecora. 
Durante il riscaldamento del siero le proteine del latte (sieroproteine) si coagulano e formano dei fiocchi bianchi, che affiorano spontaneamente in superficie e inglobano al loro interno una certa quantità di grasso, lattosio e sali minerali. Questa massa viene quindi estratta con la schiumarola e raccolta in appositi cestelli forati per consentirne lo sgocciolamento, prima di conferirgli la caratteristica forma.La ricotta è il più nobile tra tutti i latticini; la qualità proteica è, infatti, nettamente superiore rispetto a quella dei formaggi (ricchi di caseine anziché di sieroproteine), mentre il contenuto lipidico è notevolmente inferiore. La ricotta è quindi un prodotto relativamente povero di calorie, facilmente digeribile e apportatore di proteine ad altissimo valore biologico, calcio ed altri preziosi minerali.





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Ingredienti per 4 persone:

250 gr di farina bianca
400 gr di ricotta
120 gr di burro
3 uova
120 gr di zucchero semolato
80 gr di zucchero a velo
1 arancia non trattata
1 limone non trattato
70 gr di scorze di arance candite
Un pizzico di sale

Preparazione

Mettete in una ciotola la farina con un pizzico di sale, il burro ammorbidito a pezzetti, lo zucchero a velo e un uovo. Amalgamate bene (o se preferite potete frullare tutto nel mixer) fino a quando si sarà formata una palla di pasta. Avvolgetela nella pellicola e mettetela riposare in frigo per trenta minuti.
Nel frattempo, mescolate la ricotta con lo zucchero semolato e le uova leggermente sbattute fino a ottenere una crema liscia e omogenea.Unite la scorza grattugiata degli agrumi e le scorze di arancia candite.
Accendete il forno a 180°.
Imburrate uno stampo di 20 cm di diametro, stendete la pasta in un disco di circa mezzo cm di spessore, rivestite lo stampo e bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta, eliminate la pasta in eccesso e tenetela da parte per formare poi delle striscioline.
Versate il composto di ricotta e disponete sopra le striscioline di pasta . Infornate per circa 35/40 minuti. Fatela intiepidire, sfornatela e quando si sarà ben raffreddata, spolverizzatela con un po’ di zucchero a velo.
Buon appetito!








martedì 12 marzo 2013

Lingua al verde

La lingua di vitello o di manzo è una gustosa frattaglia indispensabile nel bollito misto alla piemontese. Da consumare bollita, sia calda come secondo, accompagnata da salse tipo il bagnet russ o il più conosciuto ketchup, la senape, ecc. oppure, come in questo caso, sia fredda come antipasto, ricoperta di una bella salsa verde o di una salsa tonnata.
Come tutte le frattaglie è ricca di vitamine: B1,B2, PP, B12, A  e di sali minerali come ferro, zinco e rame.
La ricetta originale del bagnét verd è piemontese e prevede anche l’uso di un tuorlo d’uovo rassodato e schiacciato e al posto del cucchiaino d’aceto  viene utilizzata  un po’ di mollica di pane imbibita d’aceto.
Questa è la mia versione "alleggerita" che utilizzo praticamente su tutto, dalle carni bollite, ai pesci, alle verdure stufate, ecc.




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Ingredienti:

1 lingua di manzo o di vitello
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
3 foglie di alloro
2 lt di acqua calda
2 etti di prezzemolo
una ventina  di capperi sottaceto
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di pasta d'acciughe o 5 filetti di acciughe
1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva q.b.
1 cucchiaio raso di aceto bianco
Sale q.b.

Procedimento

In una capiente pentola mettete l' acqua e ponetela sul fuoco.
Quando l’acqua sta per bollire, aggiungete la lingua ben lavata e quando l'acqua bollirà, schiumatela con una schiumarola eliminando tutta la schiuma  che viene a galla. Aggiungete il gambo di sedano, la carota, la cipolla,  le  foglie di alloro e il sale. Lasciate cuocere per 2 ore circa. Lasciate raffreddare la lingua nel suo brodo.
Nel frattempo preparate il bagnet
Tritate con il mixer il prezzemolo con l’aglio e i capperi ben strizzati ,unite le acciughe precedentemente lavate, dissalate e continuate a tritare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Aggiungete l’aceto e l’olio, amalgamare bene  tutto.
Scolate la lingua dal brodo  e mettetela su di un tagliere


  
Eliminate la pelle


Affettate sottilmente la lingua, disponetela su di un piatto di portata e ricopritela con il bagnetto, aggiungete qualche pomodorino tagliato a fettine, qualche cappero, un filo d'olio e servite. E buon appetito!