lunedì 19 dicembre 2022

Foie gras

Foie gras (fegato grasso di oca o di anatra) è una famosa  specialità , costosa e ricercata, della cucina francese, che ha la sua massima espressione nel sud-ovest, in particolare nelle regioni dei Midi Pirenei e del Périgord, dove vanta la certificazione IGP dal 2000.

Viene commercializzato secondo diverse tipologie, tutte previste dal disciplinare:
foie gras entier ( fegato grasso intero): il più costoso, è un unico blocco composto da un uno o due pezzi dello stesso fegato
foie gras :composto da diversi pezzi di fegato compattati insieme
bloc de foie gras: il meno costoso, composto da almeno il98% di foie gras cotto i cui vari pezzetti sono mescolati a formare un composto emulsionato: qualora ci fosse la dicitura “avec morceaux” (con pezzi),deve contenere dei pezzi interi di fegato all’interno dell’emulsione.
Troviamo poi il paté de fois gras e la mousse de foie gras (entrambi devono contenere almeno il 50%di foie gras) e il parfait de foie gras che deve contenere almeno il  75% di foie gras.
Le sue origini sono antichissime e risalgono all’epoca degli Egizi (2500 a.C.). Nella necropoli egiziana di Saqqara sono stati ritrovati dei bassorilievi raffiguranti uomini che davano da mangiare forzatamente ad alcuni uccelli, presumibilmente delle oche.
Si suppone che questa pratica sia stata tramandata dagli Egizi a tutti i popoli del mediterraneo, tra cui i Greci e i Romani, che furono i primi a menzionare il foie gras come piatto dei loro banchetti con il nome di “ierum ficatum”.
Nel Medioevo le oche scomparvero dalle tavole europee soppiantate da altri animali quali, il maiale o la pecora, ma gli Ebrei continuarono a mantenere viva la pratica d’ingozzamento delle oche che avevano appreso dai Romani durante la colonizzazione romana della Giudea.
Furono dunque gli Ebrei a far riscoprire al mondo questo piatto prelibato,quando nel 1570, il  cuoco di Papa Pio V, lo assaggiò per caso in un ghetto ebraico e lo ripropose al pontefice che lo trovò delizioso.
A poco a poco il foie gras divenne uno dei piatti più apprezzati tra i re e i principi europei e la sua produzione riprese in tutta Europa.


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Ingredienti:

 

500 gr di fegato  grasso d’oca

1,5 dl di Porto

1 cucchiaio di cognac

5 gr di sale

2 gr di zucchero

Pepe q.b.

 

Procedimento


Dividete i lobi del fegato, eliminate la pellicina che lo ricopre, i nervi e i residui dei vasi sanguigni.
Tagliate le estremità e i lati, pareggiatelo fino ad ottenere un rettangolo.
Mettetelo in recipiente e aggiungete i ritagli comprimendo  in modo da creare un unico pezzo, salate, pepate e coprite con il Porto e il Cognac.
Fatelo marinare in frigo per una  notte, poi scolatelo , tamponatelo un della carta da cucina e sistematelo in una terrina da forno della stessa misura del fegato.
Accendete il forno e portatelo a 140°C , raggiunta la temperatura fate cuocere a bagnomaria per circa 40 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare.
Mettete in frigo per 24 ore poi servitelo come antipasto a temperatura ambiente, tagliato con il coltello a fette spesse mezzo centimetro, massimo uno, servito con fette di pane casereccio e non va spalmato ma mangiato intero.
Lo si può accompagnare con una composta di frutti di bosco oppure con una composta di cipolle o con della gelatina di mango.
Si sposa bene con vini rossi passiti, con bianchi molto profumati, con moscati liquorosi, con il Porto oppure con uno spumante o uno champagne.