mercoledì 30 marzo 2016

Patate alla birra

La patata è  l’alimento più consumato al mondo. E’ un tubero ricco di proprietà e con poche calorie. Contiene una notevole quantità di amido, una discreta quantità  di fosforo e di  potassio e vitamina C. E’ povera di sodio.
Le sue origini si fanno risalire intorno al 3000 a.C. presso la popolazione Incas da cui veniva chiamata “papa”. In Europa giunsero solo nel sedicesimo secolo portate dal conquistatore spagnolo Francisco Pizzaro.
Attualmente si producono circa duemila varietà di patate che sono divise in due grandi gruppi: patate a pasta gialla, con la polpa compatta, adatte ad essere cucinate fritte o intere, e patate a pasta bianca, piuttosto farinose e adatte alla preparazione di gnocchi,  e puré.



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Ingredienti per 4 persone

5/6 patate a pasta gialla
1 bicchiere di birra chiara Edvige  LaVal
Salvia, rosmarino, maggiorana tritati
Sale e pepe q.b.

Procedimento.
Lavate gli aromi, asciugateli bene e tritateli finemente.
Sbucciate le patate, lavatele, asciugatele con la carta da cucina e tagliatele a tocchetti.
In una padella scaldate 4 cucchiai d’olio, versate le patate e gli aromi, rimestate e fatele dorare per una ventina di minuti. Salate, pepate e aggiungete la birra. Coprite con un coperchio e continuate la cottura per altri 10 minuti, finmo a qunado la birra sarà tutta evaporata e le patate ben dorate.








martedì 22 marzo 2016

Uova farcite

La Pasqua si avvicina  le uova sono un classico irrinunciabile.

Per saperne di più su questo prezioso alimento cliccate qui  Speciale uovo 



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Ingredienti per 4 persone
8 uova
250 gr di tonno sottolio
50 gr  di maionese ( 5 cucchiai)
2 cucchiai di capperi
4 rametti di prezzemolo 
3 filetti di acciughe ( o 1 cucchiaino di pasta d’acciughe)

Per decorare:
Qualche foglia di lattuga
Qualche cappero
Mezza falda di peperone rosso e giallo grigliato o sottolio
2  cucchiai di maionese

Procedimento

Mettete le uova in un pentolino e copritele con  dell'acqua fredda, calcolate 10 minuti di cottura dal momento dell’ebollizione.  Raffreddatele velocemente sotto l’acqua fredda.
Sgusciatele, tagliatele a metà ed estraete delicatamente il tuorlo.




Lavate e tritate il prezzemolo con i capperi e i filetti d’acciughe, unite   il tonno sgocciolato e sminuzzato finemente, i rossi d’uovo sodi, la maionese e schiacciate e amalgamate bene il tutto aiutandovi con un po’ d’olio.



Quando il composto sarà ben amalgamato (dovrà risultare morbido ma sodo) riempite le mezze uova.



Guarnitele con la maionese rimasta ,qualche strisciolina di peperone e qualche cappero.
Mettete in frigo per qualche ora e servitele su di un nido di insalata tagliata a striscioline sottili.






giovedì 17 marzo 2016

Panini girasole

Mi piacciono i panini dalle forme insolite e ieri aprendo il mio “cassetto degli attrezzi culinari” ho adocchiato il dividi mela e mi sono detta: “perché non provare a fare dei panini usandolo come stampo?” Detto? Fatto! Ed eccoli qua i miei panini a forma di girasole.


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Ingredienti
250 gr di farina di grano tenero OO con W170 (io ho usato quella della Garofalo)
250 gr di semola rimacinata
300 ml d’acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaio di malto o di miele
8 gr di sale fino ( un  cucchiaio raso da minestra)
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

Procedimento

In una ciotola capiente setacciate le farine, fate un buco al centro e unite il lievito madre, il malto e l’acqua. Iniziate raccogliendo la farina esternamente e portandola verso l’interno, quando avrete amalgamato bene tutto, togliete l’impasto e mettetelo su di una spianatoia, leggermente infarinata e continuate ad impastare per almeno 10 minuti, fino ad ottenere un composto omogeneo. Allargate l’impasto e distribuite il sale, l’olio.  Impastate ancora per cinque minuti per inglobare bene. Mettete l’impasto  in una  ciotola precedentemente unta con un po’ d’olio, coprite con della pellicola e lasciate riposare e lievitare, in luogo caldo e protetto da correnti d’aria, per due ore.



Trascorso il tempo, riprendete l’impasto e, delicatamente, prelevate 5 o 6  pezzetti di pasta e formate delle palline della dimensione di una pesca. Prendete, con le dita, i quattro lati di una pallina di pasta e tirate leggermente verso il centro per formare delle punte, unitele e mettete   il panino, con le punte sotto, sulla spianatoia, premete leggermente il dividi mela sul panino.


 Depositatelo in una teglia ricoperta di carta da forno.


Mettete tutti i vostri panini nella teglia, spennellateli con un po’d’olio e coprite con uno strofinaccio da cucina. Lasciate lievitare fino al raddoppio ( i tempi di lievitazione variano molto in base alla temperatura esterna, con 23/24 gradi bastano 4 ore) lontano da colpi d’aria.
Accendete il forno a 190/200 gradi, inserite un pentolino colmo d’acqua (servirà a formare del vapore e a rendere il pane più soffice) e, quando raggiunge la temperatura, infornate e lasciate cuocere per 25/30 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella.
Buon appetito!




Potete utilizzare il lievito di birra  secco al posto del lievito madre, in tal caso unitelo direttamente alla farina setacciata e poi versate l’acqua e unite il malto. Il resto del procedimento è lo stesso, salvo che per i tempi di lievitazione che si accorciano notevolmente con l'utilizzo del lievito di birra. Se utilizzate il lievito di birra in panetto, dovete prima scioglierlo in un po' d’acqua.


domenica 6 marzo 2016

Minitortine con ricotta e marmellata d'arancia

L'arancia è sicuramente uno degli agrumi più amati e graditi da grandi e da piccini. Questi deliziosi frutti hanno moltissime proprietà; sono drenanti, antinfiammatori, depurativi e antiossidanti. Hanno poche calorie (circa 35/40 ogni 100 gr) ed essendo ricchi di fibre e di acqua  sono degli ottimi alleati della linea.
Sono ricchi di vitamina C e di vitamine del gruppo B e P; contengono anche una buona percentuale di sali minerali e molti acidi organici come l'acido citrico (utilissimo in caso di calcolosi renale)
Sarebbe utile consumare anche un po' della pellicola bianca che si trova sotto la buccia e che, solitamente, rimane leggermente attaccata al frutto, perché la fibra in essa contenuta regola l'assorbimento degli zuccheri, delle proteine e dei grassi, non solo, ma favorisce anche il transito intestinale.
Esistono molteplici varietà d’arance suddivise in due grandi gruppi:

le bionde con le varietà valencia naveline e ovale: ideali da mangiare

le pigmentate con le varietà tarocco, sanguinella e moro: ideali da spremere.

Si ritiene che il paese d'origine degli aranci sia la Cina da dove si diffusero nel mondo. Furono gli Arabi che nel 1300 li portarono in Sicilia, dove, tuttora, è concentrata la maggiore produzione. L'Italia produce 2,5 milioni di tonnellate d’arance  e questo ci colloca al quinto posto tra i maggiori produttori mondiali dopo il Brasile, gli Stati Uniti, la Cina, il Messico e la Spagna.
La raccolta avviene tra ottobre e fine giugno. 



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Ingredienti per 4 persone:

Per la frolla
200 gr di farina
100 gr di burro
75 gr di zucchero a velo
1 uovo
Un pizzico di sale

Per la farcitura
300 gr  di marmellata d’arancia bio senza zucchero aggiunto
100 gr di ricotta
Gocce di cioccolato q.b.
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Setacciate la farina con lo zucchero, unitevi il burro ammorbidito e, con una forchetta, lavorate per amalgamare gli ingredienti.
Aggiungete l’uovo e il pizzico di sale. Impastate velocemente con le mani, per ottenere un composto omogeneo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola trasparente e riponetela in frigorifero a riposare per un’ora.
Nel frattempo, lavorate la ricotta a crema,  unite la marmellata, qualche goccia di cioccolato e mischiate bene il tutto.
Riprendete l’impasto dal frigo, mettetelo tra due fogli di carta da forno e stendetelo fino ad ottenere una foglia di circa 3 o 4 millimetri.
Imburrate leggermente gli stampini.
Con un coppapasta ricavate dei dischi con il diametro degli stampini più un centimetro. 


Disponete i dischi di pasta negli stampini, farcite con il composto di ricotta e marmellata e ripiegate leggermente i bordi all’interno.
Con la pasta avanzata fate dei cuoricini e metteteli al centro delle tortine.


Infornate (forno già caldo) a 180° e fate cuocere per 10/15 minuti.
Lasciatele  riposare  nel forno, leggermente aperto, per 5 minuti.
Sfornatele e fatele raffreddare, poi toglietele dagli stampini, spolverizzatele di zucchero a velo, distribuite ancora delle gocce di cioccolato e servite.
Buon appetito.




Consiglio: Per velocizzare i tempi, potete utilizzare anche la pasta frolla già pronta.

sabato 27 febbraio 2016

Passato di verdure con pancetta e provolone

Passato: una parola modesta, che sa di cucina e di ambiente famigliare. Che sa d’autunno, d’inverno, di finestre chiuse, appannate dal vapore, freddo fuori. E’ strano, ma anche se le minestre si mangiano pure in estate e si offrono nelle cene eleganti, la loro evocazione ci porta sempre ai ricordi dell’infanzia e alla nonna che, di fronte al nostro nasino arricciato e un po’ schifiltoso, soleva commentare che “la minestra è la biada dell’uomo”. Ma quando si è piccoli tante cose non si capiscono e non si sente il bisogno di passati, brodini, minestre.
La minestre, il passato sono piatti universali e popolari: basta spulciare fra le varie cucine regionali o nazionali e si scoprirà che ogni paese ha la “sua” e che in quella ricetta si può leggere la storia di quel paese. Prendiamo due esempi, due paesi opposi: la Spagna e la Russia.
La Spagna è un paese ricco di colori, favorito dal clima, ancora legato alle tradizioni del mondo arabo. Così la sua minestra, il “gazpacho” è un piatto che va servito ghiacciato ed è costituito da verdure saporitissime come il cetriolo, i peperoni, l’aglio e i pomodori. Dunque, una minestra da paese caldo, con verdure “estive".
Sull’altro fronte, quello russo, troviamo il “bortsch”, la tipica minestra contadina che va servita molto calda, a base di brodo di pollo e di carne, nel quale galleggiano le barbabietole, il cavolo e la carne, e che è resa squisita dall’aggiunta di una bella cucchiaiata di panna acida.
Leggendo tra le righe di queste ricette non è forse vero che si trova un po’ la storia di quei paesi?



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Ingredienti per 4 persone:

3 patate medie
2 etti di zucca
1 carota
1 cipolla
1 porro
2 coste di sedano
1 scatola di fagioli borlotti
150 gr di pancetta in una sola fetta
150 gr di provolone
Pane tipo toscano o altamura
1 litro e mezzo d’acqua
Timo e maggiorana q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento.

Mondate tutte le verdure, lavatele e tagliatele a pezzetti.
Tagliate a dadini il provolone,
Tagliate a cubetti la pancetta e fatela soffriggere nella casseruola con un cucchiaio d’olio, fino a renderla croccante, scolatela e tenetela da parte, aggiungete le verdure tagliate, i fagioli scolati, l’acqua, un po’ di timo e maggiorana e fate cuocere a fuoco medio e pentola semicoperta. Quando le verdure saranno cotte e il liquido si sarà ridotto (circa un’ora), frullate tutto con il mixer a immersione, salate e rimettete sul fuoco per qualche minuto.
Tagliate a fette il pane e poi a dadini, in una padella versate due cucchiai d’olio e fatelo scaldare, unite i dadini di pane e un po’ di maggiorana e timo, fateli dorare.
Servite la crema di verdure in singoli piatti distribuendo in ognuno un po’ di pancetta e di formaggio e accompagnate con i crostini di pane.



martedì 23 febbraio 2016

Polpette di nasello

Mi manca il mare, con i suoi colori, odori, sapori. L’estate è lontana e questo inverno, che qui in Piemonte sembra non finire mai, acuisce la mia nostalgia. Eppure amo questa regione, ma le mie origini sarde, mi riportano a quella che è la terra dei miei avi, la splendida, selvaggia e dolcissima Sardegna. Terra e mare, connubio coinvolgente,opposti che uniscono, si fondono e completano, come in questa ricetta. Il sapore delicato del nasello incontra quello  pieno del Pecorino Sardo DOP maturo e le patate, dolci e coinvolgenti, aiutano a celebrare questo matrimonio. La rotondità delle polpette mi riporta a quella della terra e il colore dorato al calore del sole, l’aroma ai profumi del mare, il gusto è appagante, rassicurante con la pienezza del Pecorino.


Faccio parte della “Pecorino Sardo Cheese’s Official Chef” e ho avuto l’onore di essere chiamata a fare da testimonial per il bimestre Gennaio-Febbraio 2016 della campagna “PECORINO SARDO CHEESE CREATIVE COOKING 2015-2016”.

Questa è la quinta ricetta che vi propongo.

PECORINO SARDO CHEESE CREATIVE COOKING 2015-2016






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Ingredienti per 4 persone:

500 gr. di filetti di nasello
2 patate bollite
5 cucchiai di farina di mais per impanature
80 gr. di Pecorino sardo D.O.P. maturo
2 uova
1 mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi dissalati
1 spicchi d’aglio
Sale q.b.
Pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento
Fate bollire le patate per 30/35 minuti. Pelatele e schiacciatele  con i rebbi di una forchetta. Tritare il prezzemolo con uno spicchio d’aglio e i capperi. Tritate il nasello, unite la patata, il composto di prezzemolo e aglio, il Pecorino grattugiato, le uova il sale, il pepe e la noce moscata.



Amalgamate bene e formate delle palline, passatele rapidamente nella farina di mais


e friggetele in abbondante olio ben caldo. Deponete  le polpette di nasello su carta assorbente da cucina per togliere l’unto in eccesso e servitele calde.





martedì 16 febbraio 2016

Rolatine di tacchino e Pecorino Sardo Dolce

Fin da giovanissima amavo cucinare e sperimentare e scrivevo le ricette sui fogli di un quadernetto ad anelli. Sono passati tanti anni e l’altro giorno mi è ricapitato tra le mani, con la sua copertina lisa,  le pagine ingiallite e i ricordi di un tempo felice, quando ancora la mia vita era tutta da scrivere. L’ho sfogliato con nostalgia ed eccola lì, la mia ricetta “storica” dei rotolini! Li adoro in tutte le versioni e così ho deciso di proporvela leggermente modificata ed arricchita dall’aggiunta della frittata con l’erbette di Provenza e del Pecorino Sardo Dolce DOP.
Ne è scaturita una ricetta semplice e gustosa, allegra e colorata.


Faccio parte della “Pecorino Sardo Cheese’s Official Chef” e ho avuto l’onore di essere chiamata a fare da testimonial per il bimestre Gennaio-Febbraio 2016 della campagna “PECORINO SARDO CHEESE CREATIVE COOKING 2015-2016”.

Questa è la sesta e ultima  ricetta che vi propongo.







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Ingredienti per 4 persone:

8 fettine di fesa di tacchino
2 uova
8 fette di prosciutto cotto
100 gr di Pecorino Sardo Dolce Dop
1 cucchiaio di erbette di Provenza
1 rametto di rosmarino
4 foglie di salvia
2 foglie di alloro
olio extravergine d’oliva q.b.
mezzo bicchiere di Marsala
Un barattolo di pomodori pelati
1 bicchiere d’acqua calda
sale q.b.
pepe q.b.

Procedimento
Sbattete le uova con le erbette di Provenza e un po’ di sale e fate una frittata sottile.
Tagliatela a striscioline.
Tagliate a fettine il Pecorino
Stendete e battete un poco le fettine di fesa.



Adagiate sopra ad ognuna una fetta di prosciutto, qualche strisciolina di frittata e qualche fettina di Pecorino.



Arrotolatele e chiudetele con uno spago da cucina.







Scaldate  4 cucchiai di olio in una casseruola, unite  gli aromi tritati e le rolatine.
Fate dorare per una decina di minuti, poi versate la Marsala e fate sfumare.



Aggiungete un bicchiere di acqua calda,  i pelati tritati, aggiustate di sale e di pepe e fate cuocere per 30 minuti.
Buon appetito.



martedì 9 febbraio 2016

Tortelli di pere e Pecorino sardo DOP

Noi italiani, si sa, adoriamo la pasta per tanti motivi, perché si cucina in poco tempo, si adatta con ogni sugo e condimento, perché è un pretesto per stare con chi si ama e con gli amici, perché dà allegria, perché permette di creare, perché ogni piatto ha un sapore unico, perché un campo di grano è uno spettacolo impagabile e il profumo della farina riporta a vecchi mulini di un epoca lontana, quando il tempo scorreva lento e a misura d’uomo.
In quei tempi lontani le donne imparavano presto a fare la pasta fresca e a preparare degli ottimi ripieni per i ravioli, i tortelli, gli agnolotti o le lasagne. Era quasi un rito d’iniziazione all’età adulta,oggi, con i ritmi frenetici non c’è più tempo, eppure ci sono eventi, occasioni uniche che vale la pena di festeggiare con questi piccoli scrigni di bontà dal sapore deciso o delicato, come quello di questi tortelli in cui la freschezza e la dolcezza delle pere si coniuga splendidamente con il sapore deciso del Pecorino Sardo Maturo e, proprio per esaltarne le caratteristiche, ho scelto un condimento semplice. L’occhio è appagato dalla rotondità che riporta alla perfezione, l’olfatto dal profumo intenso e delicato al tempo stesso. Si addenta il piccolo scrigno e nel palato esplodono sensazioni uniche, che per un attimo ci portano in paradiso….

Faccio parte della “Pecorino Sardo Cheese’s Official Chef” e ho avuto l’onore di essere chiamata a fare da testimonial per il bimestre Gennaio-Febbraio 2016 della campagna “PECORINO SARDO CHEESE CREATIVE COOKING 2015-2016”.

Questa è la quarta ricetta che vi propongo.









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Ingredienti per 4 persone:

Per la pasta
300 gr di farina
3 uova
Un pizzico di sale
Un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva

Per il ripieno
150 gr di ricotta
100 gr di Pecorino Sardo Maturo DOP grattugiato
2 pere abate non troppo mature
Sale, pepe, noce moscata q.b.

Per condire
50 gr di burro fuso
5 foglie di salvia
Pecorino Sardo Maturo


Procedimento

Mettetela farina sulla spianatoia facendo la classica fontana e inserire al centro le uova, il cucchiaio d’olio e il sale. Partendo dal centro, inglobate lentamente tutta la farina, poi impastate fino ad ottenere un composto morbido. Mettetelo a riposare, coperto, per un’ora.
Nel frattempo preparate il ripieno.

Sbucciate le pere e frullatele a crudo, unite la ricotta, il Pecorino, un pizzico di sale e di pepe, un po’ di noce moscata. Amalgamate bene.


Riprendete l’impasto e stendetelo con il mattarello, sulla spianatoia infarinata, fino ad ottenere una prima sfoglia sottile circa 2 mm. Disponete sulla prima parte della sfoglia, distanziati, dei cucchiaini del ripieno. 


Ripiegate la sfoglia sul composto e, con la punta delle dita, premete intorno a tutti i mucchietti, in modo che i due strati di sfoglia si attacchino bene tra loro.



Con la rotella dentellata ritagliate la pasta


Lasciateli riposare per un’ora. Cuoceteli in abbondante acqua salata, a cui avrete aggiunto, un po’ d’olio, per 4 o 5 minuti (serve a non far attaccare la pasta).

Tritare grossolanamente le foglie di salvia e fatele rosolare leggermente nel burro. Scolate i tortelli , condite con il burro fuso e la salvia, spolverizzate con un po’ di Pecorino e servite subito.