mercoledì 13 novembre 2013

Torta di compleanno al cioccolato

La ricetta di questa torta di compleanno sembra complicata, in realtà e solo un po’ lunga, ma, credetemi, ne vale la pena.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Ingredienti per una torta di 24 cm. di diametro

Per il pan di Spagna

5 uova
150 gr. di zucchero
150 gr. di farina
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale

Per la farcitura

2 rossi d’uovo
100 gr. di zucchero
100 gr. di farina
mezzo litro di latte
1 stecca di vaniglia (facoltativa)
25 gr. di cacao amaro in polvere
200 gr. di panna da montare
2 cucchiai di zucchero a velo
1 bicchiere di  Martini Bianco
1 bicchierino di gin

per la guarnizione

10 bigné
100 gr. cioccolato fondente
1 bustina di codette di cioccolato

Procedimento
Accendete il forno a 180°
Sciogliete a bagnomaria il cioccolato fondente e spalmatelo in uno strato di 1 millimetro sul fondo di un vassoio d’acciaio. Mettetelo nel freezer.
Ponete  in una ciotola dai bordi alti  5 uova, 150 gr. di zucchero e la vanillina. Lavorate gli ingredienti  molto a lungo (20/30 minuti) con la frusta elettrica fino a quando il composto risulterà gonfio e spumoso.
Questa operazione così lunga  è necessaria per far incorporare il maggior quantitativo d’aria possibile che consentirà, nella fase di cottura, di far lievitare il pan di Spagna e di renderlo soffice.
Setacciate la farina con il pizzico di sale e incorporatela al composto di uova e zucchero molto lentamente e con un movimento dal basso verso l’alto.
Versate il tutto in uno stampo (possibilmente a cerniera) imburrato e infarinato e infornate per circa 30/35 minuti. Lasciate raffreddare nel forno semiaperto per evitare che il repentino sbalzo di temperatura faccia afflosciare su stesso il pan di Spagna.
Nel frattempo portate ad ebollizione  il latte con la stecca di vaniglia. Spegnete il fuoco e lasciatelo intiepidire un po’.
Lavorate (sempre con la frusta elettrica)  i due rossi d’uovo con lo zucchero rimasto fino a quando il composto risulterà gonfio. Aggiungere gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, rimestando continuamente.
Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticciera  spegnete il gas. Montate la panna con due cucchiai di zucchero a velo ed unitene 1/3   alla crema fredda. Dividetela  ponendola in due contenitori . In uno aggiungete lentamente  tutto il cacao amaro evitando di fare dei grumi e mescolate molto bene.
Tagliate in tre dischi il pan di Spagna.
Riempite metà bigné con la con la crema pasticcera e metà con la crema al cioccolato
Miscelate il Martini con il gin e un po’ d’acqua (due cucchiai) ed imbibite il primo disco.
Distribuite  con una spatola la crema pasticcera rimasta , ricopritela con il secondo disco, impregnatelo con la miscela di Martini e spalmate  tutta  la crema al cioccolato.
Ricoprite con il terzo disco, imbibite anch’esso e spalmate la panna rimasta.
Guarnite  posizionando attorno alla torta  i bigné alternando quelli al cioccolato con quelli alla crema pasticcera. Distribuite sul bordo le codette di cioccolato.
Togliete il vassoio con il cioccolato dal freezer e aiutandovi con una spatola raschiate il cioccolato  lasciando  cadere nel centro della torta le schegge prodotte, spolverizzate con il cacao in polvere.
Mettete in frigo per un paio d’ore.
Buon appetito!




Idee e varianti:
Se volete presentare la vostra torta di compleanno in modo un po' più coreografico, potete dare ai dischi di pan di Spagna una forma a cuore

lunedì 11 novembre 2013

Pabassinas nuoresi

Le pabassinas sono dei dolci tipici sardi che amo particolarmente e che solitamente gusto quando me li porta mia madre dalla Sardegna. Ho voluto provare a farli e devo dire che mi ritengo abbastanza soddisfatta del risultato. Questi deliziosi dolci devono il loro nome alla presenza dell’uva sultanina, chiamata “pabassa” in sardo. Si preparano e si consumano in tutte le più importanti feste dell’anno, ma soprattutto a Ognissanti. Non esiste un’unica ricetta, ma, in pratica, ogni famiglia ha la sua. Questa che vi propongo, molto semplice, è tipica del Nuorese (zona d’origine di mia madre), ho solo fatto una variante, dividendo l’impasto e aggiungendo del cacao.




Ingredienti

250 gr di farina
130 gr di zucchero
120 gr di burro
2 uova
80 gr di noci pulite (senza guscio)
80 gr di mandorle
80 gr di uvetta
2 cucchiai di cacao amaro
Granella di zucchero colorato q.b.

Per la glassa
100 gr di zucchero a velo
Acqua tiepida q.b.

Procedimento:

Tagliate a pezzetti il burro e lasciatelo ammorbidire.
Mettete a bagno l’uvetta per 15 minuti.
Tritate grossolanamente la frutta secca.
In una ciotola mettete la farina, lo zucchero, il burro ammorbidito, e lavorate bene il composto, unite le uova e continuate ad amalgamare bene il tutto.
Aggiungete la frutta secca e l’uvetta scolata e infarinata, mescolate.
Infarinate il piano di lavoro e versateci metà del composto, lavoratelo bene con le mani fino a quando diventerà morbido e liscio. Formate una palla, ricopritela con la pellicola trasparente e mettetela in frigo per 30 minuti.
Aggiungete il cacao al composto rimanente e ripetete l’operazione precedente.
Trascorsi i trenta minuti, riprendente gli impasti e stendeteli con il mattarello fino a ridurli a 1 cm di spessore. Con un coltello affilato ricavate dei rombi della misura che preferite.
Cuocete in forno già caldo  a 160° per 20 minuti circa, quando saranno leggermente dorati, sfornateli e metteteli a raffreddare su di una gratella.
Mettete lo zucchero a velo in una ciotola e aggiungete un po’ di acqua tiepida e mescolate bene con una frusta, per evitare grumi, fino a quando otterrete una glassa piuttosto densa.
Aiutandovi con un cucchiaino versate un po’ di glassa sulla superficie di ogni rombo e cospargete la granella di zucchero colorato e infornate di nuovo a 50° fino a quando lo zucchero non si sarà asciugato un po’.

Il vino consigliato in abbinamento è la Malvasia di Bosa.

giovedì 7 novembre 2013

Calamari ripieni

Il calamaro appartiene alla famiglia dei molluschi e lo troviamo nel mar Mediterraneo e nell’Atlantico Orientale. Possiede un corpo allungato e fusiforme, con due pinne apicali e testa con tentacoli, ventose, occhi e bocca. Nell’interno del corpo troviamo la conchiglia cornea (una lisca trasparente a forma di lancia) e gli organi interni. Il colore è rossiccio - rosato, con sfumature brune. Le dimensioni variano fra i 15 e i 30 cm. Le sue carni sono delicate e saporite. Assomiglia molto al totano da cui si differenzia per la posizione delle pinne apicali: nel totano sono corte e partono dall’estremità del corpo, nel calamaro sono inserite più in alto e occupano metà corpo. Lo possiamo trovare tutto l’anno sia fresco sia surgelato. Possiede poche calorie (68 kcal per 100 gr), ma è ricco di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio, sodio, calcio e vitamina A, contiene pochi grassi e un buon quantitativo di proteine. Una caratteristica tipica di questo mollusco e lo spruzzo di liquido nero che rilascia se disturbato.


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Ingredienti per 4 persone.

1 kg di calamari
2 zucchine
3 cucchiai di farina di mais (o di pangrattato)
1 uovo
Un mazzettino di prezzemolo (una decina di rametti)
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 spicchio d’aglio
1 bicchiere di Vernaccia
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.


Pulizia dei calamari

La prima cosa da fare è pulire i calamari, procedete quindi in questo modo:

Staccate i tentacoli dal corpo (sacca).
Asportate le interiora e la penna cartilaginosa trasparente infilando un dito nella sacca.
Se non vi piace la pelle, eliminatela insieme con le pinne laterali.
Passate poi alla pulizia della testa dei calamari:
Tagliate appena al di sotto degli occhi. Gettate la parte sovrastante e tenete i tentacoli.
Eliminate dai tentacoli il becco (rostro), posto al centro e scartatelo.
Terminata la pulizia, lavate bene, sotto l’acqua corrente, le sacche e i tentacoli.
La pulizia è ultimata e potete utilizzare i calamari per qualunque ricetta.

Procedimento

Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a dadini molto piccoli.
Tagliate i tentacoli.
Lavate il prezzemolo e tritatelo con l’aglio.
In una padella mettete 4 cucchiai d’olio e fate soffriggere per 5 minuti le zucchine, unite i tentacoli e lasciate cuocere ancora per 5 minuti. 


Togliete le zucchine e i tentacoli e metteteli in una ciotola, lasciate raffreddare un po’ e unite l’uovo, il trito di prezzemolo, il parmigiano, la farina di mais, sale, pepe e amalgamate bene il tutto, dovrete ottenere un composto morbido.

Aiutandovi con un cucchiaino o con un sac a poche riempite le sacche dei calamari per ¾ (non di più perchè quando cuociono, si riducono notevolmente) con il composto ottenuto e chiudeteli con uno stecchino.



Mettete 4 cucchiai di olio extravergine in padella e fate dorare i calamari per 5 minuti. Unite il bicchiere di Vernaccia e fate cuocere per 20/25 minuti a pentola coperta e a fuoco bassissimo. A cottura ultimata eliminate lo stecchino e serviteli così o tagliati a rondelle cosparsi del loro sughetto.



lunedì 4 novembre 2013

Fettuccine al salmone affumicato e zucchine

Il salmone affumicato deriva da un metodo di conservazione che può essere effettuato in due modi dopo aver pulito ed eviscerato il pesce fresco.
Affumicatura a freddo:  il salmone viene filettato, messo sotto sale con l’aggiunta di un po’ di zucchero e infilato in contenitori di legno, viene poi  affumicato per 12 ore a una temperatura non superiore ai  20°C
Affumicatura a caldo: il salmone viene filettato e messo sotto sale e affumicato con legno di betulla a una temperatura di 120°C nei primi venti minuti, poi a 80°C per tre ore. La temperatura interna del salmone non deve mai superare i 75°C


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Ingredienti per 4 persone:

300 gr di fettuccine all’uovo
200 gr di salmone affumicato
2 zucchine chiare
150 gr di ricotta piemontese
3 cucchiai di latte
Olio extravergine d’oliva q.b.
Prezzemolo q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento:

Mettete sul fuoco una pentola con dell’acqua salata per far cuocere le fettuccine.
Lavate, spuntate e tagliate a dadini le zucchine.
Setacciate la ricotta, unite il latte e amalgamate bene.
Tagliate a dadini il salmone affumicato.
In una padella capiente mettete 4 cucchiai d’olio e fate dorare le zucchine per 5 minuti, salate (attenzione perchè il salmone è già molto sapido) e unite il salmone, fate saltare per 2 minuti e aggiungete la ricotta, amalgamate bene per 1 minuto unendo anche un po’ dell’acqua di cottura delle fettuccine. Lessate la pasta lasciandola al dente (4 minuti). Spegnete il gas, unite le fettuccine scolate grossolanamente, amalgamate bene, spolverizzate di prezzemolo, servite subito e buon appetito!



lunedì 28 ottobre 2013

Dolcetti al cocco

Questa ricetta  veloce e facilissima, potete modificarla a vostro piacimento aggiungendo del cacao o una nocciola al centro del dolcetto.
La Noce di Cocco è il frutto della palma da cocco ( Cocos nucifera), una pianta longeva e possente, tipica dei Paesi a clima caldo-temperato. Originaria dell'Indonesia e simbolo delle isole del Pacifico, è tuttora largamente coltivata in Thailandia, India, Brasile e Messico.  La polpa che mangiamo, bianca e gustosa, è composta per il 50% d’acqua e per la restante parte da fibre, carboidrati, vitamine, sali minerali ( in particolare potassio) e grassi. La presenza delle vitamine del complesso B e della vitamina C la rendono utile per combattere stati di stanchezza fisica e mentale. L’acqua che si trova al suo interno (latticello) coadiuva la digestione e, essendo ricca di sali minerali e vitamine, rinforza il sistema immunitario, ha un potere rigenerativo a livello cellulare e ha effetti benefici sul sistema nervoso.


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Ingredienti per 4 persone:

300 gr di farina di  cocco
370 gr di latte condensato
2 albumi 

Procedimento
Mettete il cocco in una ciotola, aggiungete il latte condensato e gli albumi. Amalgamate bene tutto per 7/8 minuti fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo.
Accendete il forno a 180°
Prelevate dalla terrina un poco di preparato, aiutandovi con un sac a poche o con le mani formate delle palline grosse come una noce e, a mano a mano che sono pronte posatele nei pirottini.
Mettete i pirottini sulla placca da forno distanziandoli un po’ tra loro e infornate per 5 minuti o fino a quando la superficie dei dolcetti risulterà dorata.
Sfornateli e fateli raffreddare su di una gratella prima di servirli.




martedì 22 ottobre 2013

Panfiore

Quando ho visto la foto non ho saputo resistere e mi sono cimentata, apportando alcune modifiche alla ricetta e sostituendo alcuni ingredienti:  questo è stato il risultato. Provate anche voi, è molto più semplice di quel che sembra ed è buonissima:  sulla vostra  tavola durante le feste farà un figurone! 


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Ingredienti:

500 g di farina di grano duro
250 ml di latte
200 g di lievito madre rigenerato
90 g  d’olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di miele d'acacia
12 gr di sale fino
Olio per spennellare q.b.
Semi di papavero q.b.

Procedimento

Scaldate il latte a 36°C (fate attenzione perché una temperatura superiore a i 38°C ucciderebbe il lievito)
Immergete il lievito madre e scioglietelo molto bene con una frusta elettrica, unite il miele e poco alla volta aggiungete tutta la farina impastando, unite lentamente l'olio e per ultimo il sale. Continuate ad impastare fino a quando non avrete ottenuto un impasto liscio ed omogeneo. 



Mettetelo in una ciotola, coprite con un canovaccio inumidito e mettete a lievitare, lontano da correnti d'aria (l'interno del forno spento sarebbe l'ideale), fino a quando raddoppierà il suo volume (3/4 ore a 22/23°C).
Quando l'impasto è pronto, stendetelo con le mani e dividetelo in tre parti: piccolo, grande e medio.




Il piccolo lasciatelo intero, le pezzature medie e grandi dividetele in cinque parti uguali e formate con tutti i pezzi delle palline (in totale saranno 10) che stenderete con il mattarello fino ad ottenere dei dischi sottili.



 Incominciate con le palline più grandi, stendetele e posizionatele nella teglia precedentemente unta (lasciate un bordo interno di 3/4 cm per lasciare spazio alla lievitazione), spennellatele con un po' d'olio prima di sovrapporle per evitare che si attacchino tra loro e per creare l'effetto sfoglia in cottura.
Dopo aver posizionato il quinto disco, che non andrà unto, con un coltello affilatissimo incidete tutti i dischi e create otto spicchi. 




Aiutandovi con la punta del coltello sollevate delicatamente le punte degli spicchi e portatele verso l'esterno. 


Quindi procedete con le le altre palline piccole seguendo lo stesso criterio.
Con l'ultimo pezzetto d'impasto rimasto formate una pallina che posizionerete nel centro del fiore.



Spennellate tutto il fiore e distribuite i semi (papavero, sesamo, quelli che preferite).

 

Rimettete a lievitare fino al raddoppio del volume e infornate a forno già caldo ( in cui avrete inserito un pentolino con dell'acqua) per 10 minuti a 200°, abbassate la temperatura a 170/180 e continuate la cottura per altri 30 minuti. Per evitare che si colorisca troppo copritela con un foglio di carta stagnola. Sfornate e fate raffreddare su di una gratella.


giovedì 17 ottobre 2013

Sua maestà la zucca

Un ebook  gratuito di ricette, cultura, curiosità, dedicato alla zucca

 

È online il nuovo ebook gratuito di ricette, cultura e curiosità dal titolo
ZUCCA & ZUCCA, che ho realizzato assieme a tre colleghi food blogger.

Potete scaricare il PDF cliccando QUI 

L'ebook può essere liberamente condiviso e diffuso: spero lo troverete interessante e utile.

A presto!
Maria Antonietta Grassi

mercoledì 16 ottobre 2013

Gnocchi di zucca e toma

Questo meraviglioso ortaggio, tipicamente autunnale ha, molto probabilmente, origini centro americane: i semi più antichi sono stati ritrovati in Messico e risalgono a oltre 4.000 anni fa. Furono i nativi americani, per cui la zucca era un alimento base della dieta, a insegnare la loro coltivazione ai primi coloni che la portarono in Europa insieme al mais, al tabacco, ai peperoni e alle patate.
Le qualità nutrizionali della zucca sono molteplici, contiene vitamina E, vitamina C, acido folico, pro-vitamina A, vitamine del gruppo B, Sali minerali come potassio, fosforo, ferro e magnesio, e infine i caroteni cui deve lo splendido colore arancione.
I carboidrati ammontano al 3,5%.
“Inoltre il suo consumo può contribuire a riparare le cellule pancreatiche danneggiate dal diabete” (Dott. Ciro Vestita- nutrizionista.)
Infine, la zucca, possiede proprietà digestive, diuretiche, lassative e rinfrescanti.
In fitoterapia sono utilizzati i semi che contengono cucurbitina, tocofenoli, tocotrienoli, steroidi (1%) proteine, pectine e olio grasso e modeste quantità di Sali minerali quali manganese, zinco, selenio e rame.


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Ingredienti per 4 persone:

300 gr di patate farinose a pasta gialla
300 gr di zucca
200 gr di farina
1 uovo
300 gr di toma
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Mezzo bicchiere di latte
Un pizzico di cannella
Noce moscata q.b.
Sale e pepe bianco q.b.

Procedimento

Tagliate a dadini la toma e mettetela a bagno con il latte in un pentolino.
Fate cuocere la zucca al forno per venti minuti a 180° (infornate a forno già caldo).
Cuocete le patate in abbondante acqua, sbucciatele e passatele, ancora calde insieme alla zucca allo schiacciapatate.



Aggiungete la farina, l’uovo, la cannella, la noce moscata e  il sale . Impastate con cura, formate un rotolo, tagliatelo a fette spesse circa 2 cm. 


Su di un piano infarinato arrotolate con le mani le singole fette, formate un rotolino spesso un dito e ritagliate gli gnocchi  più o meno di due cm. l’uno. Passateli con l’aiuto del pollice sui rebbi di una forchetta per dargli la caratteristica forma. 


Mettete sul fuoco il tegame con la toma e fatela sciogliere a fuoco bassissimo fino a ottenere una crema priva di grumi, aggiungete un po’ di pepe  (facoltativo) e spegnete il fuoco.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata. Quando gli gnocchi saliranno a galla scolateli con una schiumarola, versateli nel tegame con la crema di toma, spolverate con il Parmigiano Reggiano  e mescolate delicatamente. Servite subito e buon appetito!





mercoledì 9 ottobre 2013

Peperoni alle acciughe



L’alimento che fornisce un gusto particolare a questa ricetta è la pasta d’acciughe che è ottenuta frullando 100 gr di filetti d’acciughe dissalate con un bicchiere d’olio d’oliva e un cucchiaino d’aceto, volendo potete aggiungere anche uno spicchio d’aglio. La salsa ottenuta può essere utilizzata anche per delle bruschette o per altre preparazioni.  Se non avete tempo per preparala, potete acquistarla già  pronta. Solitamente è venduta in tubetti e ce ne sono di arie marche tutte  di ottima qualità e a costi modici.
Questa salsa è controindicata per tutti coloro che devono seguire una dieta iposodica o che hanno problemi di acidi urici.
Se volete conoscere le caratteristiche nutrizionali dei peperoni cliccate qui



Ingredienti per 4 persone

2 peperoni rossi
2 peperoni gialli
50 gr di pasta d’acciughe
½ bicchiere d’acqua
1 mazzetto di prezzemolo
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine q.b.

Preparazione

Lavate bene il prezzemolo, sgrondatelo e tritate le foglie insieme ai capperi sgocciolati e all’aglio, aggiungete un po’ di olio e amalgamate per ottenere una salsa morbida.
Lavate bene i peperoni, tagliateli a metà, eliminate i semi e i filamenti e suddivideteli ancora in pezzi non troppo grandi.
In una padella mettete 4 cucchiai di olio e i pezzi di peperoni, fateli dorare per dieci minuti, aggiungete la pasta d’acciughe, l’acqua e mescolate bene per far amalgamare il tutto, continuate la cottura ancora per dieci minuti  o fino a quando saranno teneri. Aggiungete la salsa di prezzemolo mescolate in modo da distribuire bene tutto e fate cuocere ancora per tre o quattro minuti.
E buon appetito!




mercoledì 2 ottobre 2013

Pane alle olive taggiasche con lievito madre


Per la preparazione di questa pagnotta ho utilizzato il lievito Madre (il re dei lieviti) rigenerato. il lievito Madre è un impasto realizzato con una laboriosa procedura in cui si utilizza un frutto, farina ed acqua e tanta pazienza (occorrono 43 giorni per ottenerlo), dopo di che, rigenerato, può durare fino a 200 anni (avete letto bene: duecento anni) Il lievito Madre utilizzato per questo pane ha 14 anni. Il risultato è un pane morbidissimo, profumato  e digeribilissimo che non vi gonfierà assolutamente!

 


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Ingredienti:
500 gr di farina per panificazione
1 cucchiaino  di malto d’orzo
300 ml di acqua
5 gr di sale (le olive sono già sapide, quindi bisogna aggiungere poco sale)
100 gr di olive taggiasche snocciolate sott’olio

Procedimento

In una ciotola capiente versate la farina, arieggiatela bene mischiandola e ponete al centro il lievito madre  e il cucchiaio di malto. Versate lentamene l'acqua a temperatura ambiente e amalgamate bene. Quando  l'impasto diventa abbastanza solido, versatelo sulla spianatoia, e impastate, delicatamente, fino a quando diventerà omogeneo. Occoreranno circa 10/15 minuti,  allargate l’impasto e versate l’olio, distribuite  il sale. Riprendete  ad impastare fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto (circa 5 minuti).
Versate un po’ di olio in una ciotola, infarinatela e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo un’ora (o quando  è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo nuovamente aggiungendo le olive, dategli la forma desiderata e fatelo lievitare ancora per 4 o 5 ore.
Questi tempi valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti i tempi si allungano.
Togliete l’impasto dal forno, accendetelo a 200°C e mettete sul fondo un pentolino pieno d’acqua. Quando avrà raggiunto la temperatura infornate il pane e fate cuocere per 35/40 minuti.
Sfornate e fate raffreddare il pane su di una gratella.

Pane alle olive con lievito di birra

Se non avete il lievito madre utilizzate una bustina di lievito di birra secco, unitelo alla farina, miscelate bene e aggiungete lentamente l’acqua tiepida addizionata con il malto o il miele. Impastate, unite il sale, l’olio e le olive: continuate a impastare per altri 15 minuti, fino a quando otterrete un impasto liscio e omogeneo. Formate una palla e deponetela in una ciotola oliata. Mettete a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento). Dopo mezz’ora (o quando è aumentato del 50%) riprendete l’impasto, impastatelo velocemente per qualche minuto, dategli la forma desiderata e fatelo lievitare ancora per 3 ore circa. Importantissimo è aggiungere il sale alla fine poiché se dovesse venire a contatto con il lievito prima impedirebbe la lievitazione.