Da che cosa deriva il nome peperone? Furono
i botanici del XVI secolo che, quando sbarcò in Europa, lo battezzarono Capsicum
annum prendendo spunto dalla parola greca Kapto, che
tradotto significa “mangio avidamente”. Un’altra versione fa derivare il loro
nome dal latino Capsaovvero scatola, dovuto al fatto che, al suo
interno, ha molti semi.
Questo delizioso ortaggio è uno scrigno
di virtù preziose: ha pochissime calorie (23 gr per 100 gr di prodotto),
contiene provitamina A e moltissima vitamina C presente in quantità maggiore
rispetto agli agrumi.
Sul mercato troviamo diverse varietà;
un’utile distinzione, oltre a quella tra piccanti o dolci, è quella che
considera il colore.
I peperoni verdi hanno questo colore
perché sono raccolti in anticipo, hanno un gusto pungente e sono ideali da
mangiare in insalata o nelle peperonate.
I peperoni rossi hanno una polpa
croccante e zuccherina: sono ideali per la cottura alla brace o per il
pinzimonio. Saziano in fretta e sono più ricchi di principi nutritivi.
I peperoni gialli contengono molti
antiossidante: sono teneri e succosi ideali da consumare crudi o uniti al
pomodoro per rendere corposi i sughi
I friarelli, detti anche puparuoli friarelli, sono dei peperoni verdi
nani e dolci, non piccanti. In alcune zone dell'Italia centrale sono conosciuti anche come friggitelli.
Sono
usati per preparare un piatto tipico della cucina
campana: la cottura avviene per frittura in olio
d'oliva, con i peperoni ben asciutti, interi, lasciando intatto un abbozzo del picciolo. Si servono nel piatto,
salati, ancora caldi, come verdura a sé stante o come contorno di altri piatti. Ai friggitelli si possono accompagnare patate
tenere, tagliate grosse, fritte nello stesso olio di frittura.
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Ingredienti
per 4 vasi da 250 g l’uno
1
kg di peperoncini friggitelli
400
g di zucchero
1
litro d’aceto
1
litro d’acqua
Alcuni
chiodi di garofano
Qualche
bacca di ginepro
4
foglie d’alloro
Un
pizzico di sale grosso
Procedimento
Lavate molto bene con l’acqua calda i vasetti e
i relativi coperchi (cambiateli ogni volta che riutilizzate i vasetti) e
asciugateli perfettamente.
Lavate
i peperoncini, tagliate metà picciolo. In una pentola d’acciaio (assolutamente
non d’alluminio) versate l’aceto, unite i chiodi di garofano, le bacche di
ginepro schiacciate, le foglie d’alloro e il sale.
Portare ad ebollizione e versatevi i peperoncini e fateli bollire per 4 minuti. Lasciate raffreddare i peperoncini nell’aceto, poi scolateli e fateli asciugare sopra un canovaccio insieme alle foglie d’alloro.
Portare ad ebollizione e versatevi i peperoncini e fateli bollire per 4 minuti. Lasciate raffreddare i peperoncini nell’aceto, poi scolateli e fateli asciugare sopra un canovaccio insieme alle foglie d’alloro.
Intanto
preparate lo sciroppo facendo bollire lo zucchero con l’acqua per circa 5
minuti, (dovete ottenere uno sciroppo denso).
Collocate
i peperoncini nei vasi schiacciandoli dolcemente per riempire bene il
contenitore, infilate una delle foglie d’alloro e ricoprite con lo sciroppo.
Chiudete ermeticamente e conservate al buio, saranno pronti per la consumazione dopo circa 25/30 giorni.
Chiudete ermeticamente e conservate al buio, saranno pronti per la consumazione dopo circa 25/30 giorni.
Se
lo sciroppo non dovesse bastare, preparatene dell’altro con le stesse
proporzioni.
Per
la conservazione dovrebbe bastare lo sciroppo, ma per precauzione potete farli
sterilizzare per 10 minuti.
Al
momento del consumo, scolateli da loro liquido e irrorateli con un po’ di olio
extravergine d’oliva.
La
sterilizzazione è una tecnica che consente di conservare gli alimenti con più
sicurezza.
Procedimento:
mettete il prodotto in vasi ermetici (tipo quello della foto e quelli della
Bormioli), avvolgeteli in uno tovagliolo bianco (uno ad uno per evitare che
sbattendo tra loro si rompano), collocateli in una pentola. Ricopriteli d’acqua
fino a 5 cm sopra il coperchio, portate a bollore e fate bollire per 10 minuti.
Lasciate raffreddare nell’acqua, poi toglieteli e asciugateli.
Al
momento del consumo, se qualche coperchio risulta gonfio o il prodotto è
fermentato, gettatelo, vuol dire che non è stato ben conservato.
In
questo blog ho postato un altro metodo di conservazione per questi gustosissimi
peperoncini: lo trovate cliccando
qui
Se
invece volete una ricetta per consumarli subito, cliccate
qui