All’interno del suo corpo troviamo una conchiglia detta “osso di seppia” che le consente di galleggiare perché è pieno di bollicine di gas che lo rendono più leggero dell’acqua.
La seppia si difende dagli attacchi dei predatori espellendo inchiostro che si trova in una sacca all’interno del suo corpo.
È diffusa in tutti i mari e gli oceani del globo e vive sui fondali costieri melmosi o sabbiosi. In Adriatico vi sono due distinte popolazioni di seppie, una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.
Le sue caratteristiche nutrizionali sono molto simili a quelle dei cosiddetti “pesci magri”: è ricca di vitamina A, B1, D e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e proteine. È ricca di fibre e quasi priva di grassi per cui è consigliata nelle diete ipocaloriche.
Infine, per riconoscere la freschezza della seppia, occorre controllare il colore che deve essere iridescente, non deve avere macchie particolari sul corpo e deve profumare di mare. La carne deve essere soda e gli occhi devono avere un colore nero brillante. Se l’inchiostro è rappreso, probabilmente è stata congelata.
La cottura delle seppie è particolare: Si possono cuocere solo per 10 minuti, ma se superate questo tempo diventano dure e occorre proseguire la cottura per altri 30 minuti.
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Ingredienti per 4 persone:
700 gr di seppioline già pulite
1
confezione di mais e piselli da 170 gr
Una
ventina di olive nere taggiasche sott’olio
1
mazzettino di prezzemolo
1
cucchiaio di capperi sottaceto
1/2
spicchio d’aglio
1
limone bio
Olio
extravergine d’oliva q.b.
Sale
fino q.b.
Procedimento
Normalmente le seppioline le trovate già pulite e basta solo lavarle bene, diversamente leggete sotto come fare per pulirle.
Lavate
il prezzemolo e tritate le foglioline con mezzo spicchio d’aglio e i capperi.
Ponete
sul fuoco una pentola con dell’acqua fredda e aggiungete il succo di mezzo
limone, le seppioline e portate a bollore.
Fatele
cuocere per 35 minuti.
Scolatele
e mettetele in una ciotola, aggiungete le olive, unite il mais e i piselli ben
sgocciolati dal liquido di conservazione.
Condite
con il trito di prezzemolo, aglio e capperi, irrorate con l’olio e il rimanente
succo di limone.
Mescolate
e mettete in frigo se la gradite fredda, ma può essere consumata anche tiepida
Come
pulire le seppie
Indossate
dei guanti di lattice per evitare di macchiarvi le dita con il nero di seppia,
poi sciacquatele con delicatezza sotto il getto dell’acqua corrente a testa in
giù.
Fate
un taglio verticale sul retro delle seppie e con la punta delle dita
individuate l’osso ed estraetelo.
Estraete
delicatamente anche la sacca nera nella quale è presente il nero di seppia,
senza schiacciarla, mettetela in una ciotolina con un pochino d’acqua, potrà
servirvi per preparare un ottimo piatto di pasta al nero di seppia.
Rimuovete
le interiora, incidete la pelle della seppia per rimuoverla interamente,
individuate il “sottopelle” e sollevatela in modo uniforme e in un unico
momento.
Dalla
testa eliminate il rostro o “becco”: facile da individuare poiché posizionato
al centro dei tentacoli. Fate pressione con le dita spingendolo verso l’alto.
Infine,
rimuovete gli occhi.
Lavate
accuratamente sotto il getto dell’acqua corrente e in profondità.