giovedì 31 marzo 2011

Scaloppine di pollo al Marsala

La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di  aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle, come in questo caso, risulta relativamente povera di grassi  e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro.  La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile. 


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

2 petti di pollo
20 gr. di burro
Una manciata di capperi sotto sale
5/6 rametti di prezzemolo
Una decina di foglie di basilico
Mezzo spicchio d’aglio (facoltativo)
30 gr. di farina
Mezzo bicchiere di marsala (in alternativa va bene anche il vino bianco secco)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b. (facoltativo) 

Procedimento

Dissalate i capperi lavandoli molte volte ( io li lascio a bagno 10 minuti e cambio spesso l’acqua)
Asciugate i capperi con la carta da cucina e tritateli insieme al prezzemolo,  al basilico
e al mezzo spicchio d’aglio (facoltativo), aggiungete un po’ d’olio in modo da formare una salsina.
Tagliate a fette non troppo sottili i petti di pollo e infarinateli leggermente.
Ponete sul fuoco una padella con il burro e 4 cucchiai d’olio, adagiatevi le fettine e lasciatele rosolare a fuoco medio.
Quando le fettine saranno ben dorate (circa 5 minuti) aggiungete il mezzo bicchiere di marsala e fate sfumare a fuoco vivo per 4/5 minuti, abbassate la fiamma, aggiustate di sale e di pepe; distribuite la salsina sul pollo e  fate cuocere ancora 2 minuti rigirando le fettine  per far insaporire il tutto e servite subito.

martedì 29 marzo 2011

Pane di kamut con semi di zucca

Kamut è un marchio registrato, di proprietà dell'azienda americana Kamut[1], fondata nel Montana da Bob Quinn, dottore in patologia vegetale e agricoltore biologico. Il nome designa, da un punto di vista commerciale, la cultivar di grano della sottospecie Triticum turgidum ssp. turanicum[2] denominata Khorasan[3], dal nome della regione iraniana Khorasan.
La produzione e la vendita di tale coltivar col nome commerciale di Kamut è strettamente regolamentata e deve essere certificata e rispettare una serie di norme stabilite dall'azienda statunitense.
La storia del grano khorasan a marchio KAMUT® è iniziata nel 1949, quando Earl Dedman, un aviatore americano di stanza in Portogallo, ricevette alcuni chicchi di grano dall’aspetto insolito, da un amico che affermava di averli presi in una tomba in Egitto. Più probabilmente, l'amico li aveva acquistati da un venditore ambulante a Il Cairo, in Egitto, insieme alla storia che provenivano da un'antica tomba egizia. Earl inviò trentasei chicchi di questo grano a suo padre, R. E. Dedman, un agricoltore vicino a Fort Benton, Montana. Di lì a sei anni, l’anziano Dedman aveva fatto crescere da quel piccolo numero di semi più di 40 tonnellate di grano, chiamandolo "Grano di Re Tut".
Il cosiddetto Grano di Re Tut diventò una novità locale. Nel giugno del 1964, il giornale locale di Great Falls, in Montana, riportò la storia, illustrata con una fotografia che mostrava l’agricoltore Clinton Stranahan mentre piantava il grano gigante. Distribuiva campioni di grano fiera di contea lì vicino, quando Bob Quinn, all’epoca sedicenne, lo vide per la prima volta. Qualche anno la novità era svanita e il grano era scomparso continua
 
Fonte : http://www.kamut.com/it/scopri/la-storia



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Ingredienti:

500 gr. di farina integrale di kamut
200 gr di lievito madre rigenerato
350 ml di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto d'orzo (o 1 cucchiaio di zucchero di canna)
sale fino q.b.
3 cucchiai di semi di zucca

Procedimento

Mettete  la farina e  il sale in una ciotola e miscelateli bene, aggiungete lentamente l’acqua tiepida (la temperatura deve essere tra i 30 e i 35°C, se fosse superiore comprometterebbe la lievitazione)  in cui avrete sciolto  il lievito madre e il cucchiaino di malto d'orzo. Impastate fino a completo assorbimento dell’acqua. Mettete l’impasto su di un piano infarinato e continuate a lavorarlo con le mani tirandolo e raccogliendolo più volte. L’impasto inizialmente  è appiccicoso e rimane incollato alle mani, ma continuando ad impastare  diventerà  elastico e morbido, occorreranno circa 15 minuti. Se è il caso aiutatevi con un po’ di farina. Unite i semi di zucca e impastate per distribuirli uniformemente. Formate una  palla e mettetela in una  ciotola leggermente oliata, copritela e lasciatela lievitare al riparo dalle correnti d’aria,  per 2 ore.
Trascorso questo tempo impastate delicatamente,  e mettete  in una forma da plumcake, se  volete  il pane  come nella foto, oppure create la  forma che preferite.
Lasciate lievitare l’impasto, coperto con un tovagliolo, ancora per circa 4 ore  Accendete per tempo il forno a 200°C in modo che sia ben caldo quando infornerete il pane e mettete all'interno un pentolino con dell'acqua in modo d'avere la giusta umidità
Prima di infornarlo fate una croce sul pane aiutandovi con un coltello, servirà a farlo cuocere meglio.
Infornate e cuocete per circa 35/40 minuti.
A cottura ultimata, sformatelo e lasciatelo riposare per qualche ora su di una griglia.
Questo pane si mantiene per 1 settimana  in un sacchetto di stoffa.

Si possono fare molte varianti:

Alle olive: aggiungetele all’impasto tritate e snocciolate
Al latte : utilizzatelo al posto dell’acqua
All’olio: aggiungete 4 cucchiai
Alle patate: aggiungete una grossa patata schiacciata
Alle noci: aggiungetele all’impasto
Ecc.

Si possono utilizzare anche altri tipi di farine: farro, farina bianca, ecc.
Potete altresì utilizzare il lievito di birra, nel qual caso la dose è 1 cubetto per 1 kg. di farina,  scioglietelo in un bicchiere di acqua tiepida in cui avrete aggiunto 1 cucchiaino di zucchero (servirà a favorire la lievitazione). Lasciatelo riposare un quarto d’ora e unitelo alla farina con lo stesso procedimento che ho spiegato sopra. 












martedì 22 marzo 2011

Radicchio e patate

Il radicchio  rosso è ricco di vitamine e sali minerali come il calcio, il ferro, il potassio, il cromo e il selenio. E’ un ottimo depurativo, povero di calorie e ricco di fibre. Deve il suo splendido colore alla presenza di antocianine che sono delle sostanze dalle proprietà antiossidanti e antibiotiche.


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Ingredienti per 4 persone:

2 cespi di radicchio rosso trevigiano
2 patate
1 cipolla rosa di Tropea
1 etto di Emmentaler
olio extravergine d’oliva q.b.
1 cucchaio d’aceto bianco
Sale q.b.

Procedimento

Tagliate a listarelle il radicchio, lavatelo e lasciatelo scolare. Pelate le patate , tagliatele a rondelle e fatele sbollentare 5 minuti in acqua bollente. Scolare.
Mettete 4 cucchiai d’olio in una padella e fate friggere le fettine di patate per qualche minuto, salatele, toglietele dal fuoco e tenetele da parte.
Tagliate la cipolla a rondelle e fatela dorare leggermente nella padella in cui avete cotto le patate, aggiungete il radicchio, alzate la fiamma e fate cuocere per una decina di minuti, aggiungete l’aceto e fate cuocere ancora per 5 minuti.
Disponete le patate sopra il radicchio e distribuite il formaggio tagliato a scaglie.
Coprite e rimettete 2 minuti sul fuoco o, se preferite, 5 minuti a gratinare in forno e servite.






Vellutata di piselli

I piselli sono comparsi in Europa intorno al Seicento, provenienti dall’Asia, ne esistono più di 250 varietà coltivate: in commercio ne troviamo di due qualità, quelli in cui i semi vanno sgranati e quelli che possono essere consumati con il baccello come le taccole conosciute anche come mangiatutto.
Si raccolgono da fine aprile a tutto maggio.
I piselli hanno un discreto contenuto di vitamine (A,C e alcune del gruppo B) oltre che di potassio, magnesio e fosforo. Come tutte le leguminose , contengono sostanze non digeribile che si degradano durante la cottura.

Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti


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Ingredienti per 4 persone

500 gr. di piselli
2 patate medie
1 costa di sedano
1 cipolla bianca
1 cucchiaio di passata di pomodoro
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Crostini di pane q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.

Procedimento

Tagliate a rondelle il sedano e la cipolla e fateli dorare leggermente in 4 cucchiai di olio extravergine, aggiungete le patate tagliate a tocchetti, i piselli, il cucchiaio di passata di pomodoro e l’acqua. Aggiustate di sale e di pepe.
Portate a bollore e cuocere lentamente per 1 ora.
Frullate tutto con il mixer. La vellutata non deve essere troppo liquida, nel caso, fatela restringere ancora un po’ rimettendola sul fuoco.
Spegnete e aggiungete il Parmigiano grattugiato facendolo sciogliere bene.
Servitela con crostini di pane.



martedì 8 marzo 2011

Buon Anniversario Italia con gli spaghetti con le vongole


Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta dell'elmo di Scipio se cinta la testa.
Dov'è  la Vittoria?
Le porga la chioma, chè schiava di Roma Iddio la creò.
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte.
L'Italia chiamò
Noi siamo da secoli calpesti, derisi,
Perché non siam popolo, perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica Bandiera,una speme:
Di fonderci insieme già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte siam pronti alla morte.
L'Italia chiamò...........

.......E sono 150!

Buon anniversario mia amatissima,  dolcissima e bellissima  patria.
Con i tuoi 150 anni  sei quasi una bambina, piena di contraddizioni  di capricci, d’innocenza e malizia, di furbizia ed ingenuità, ma sei il mio paese.
Sono Italiana ed orgogliosa di esserlo!
A tutti coloro che amano piangersi addosso voglio ricordare  che siamo un grande paese e che, se è vero che abbiamo qualche pecora nera (daltrocanto ne  esistono anche  negli altri paesi  del mondo), è altrettanto vero che la stragrande maggioranza degli   italiani  si sono sempre distinti e si distinguono per serietà, intelligenza, laboriosità ed altruismo.
La nostra terra ha dato i natali ad uomini e donne che si sono distinti in tutti i settori, dalla cultura alla scienza, dallo spettacolo alla moda, dalla medicina alla tecnologia.
Abbiamo il 90% del patrimonio culturale mondiale e, se, qualche volta non tutto è tenuto a dovere, nella stragrande maggioranza dei casi tutto è come deve essere, ma, si sa, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce e la caccia alle streghe è sempre aperta.
Mai come in questo momento dobbiamo rimanere uniti, in barba ai falsi profeti di sventura, a chi ci vuole divisi per meglio gestirci, a chi vuole fiaccare il nostro giusto orgoglio di essere ITALIANI.
Siamo un grande popolo, capaci di lottare contro le avversità di ogni genere e proprio quando le cose vanno male che tiriamo fuori il meglio di noi stessi, l'altruismo, la generosità, l'ingegnosità, la capacità di rinascere dalle nostre ceneri, proprio come l'araba fenice rinasceva dalle sue.
Buon compleanno all'Italia e a tutti noi Italiani!


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Ingredienti per 4 persone:

1 kg di vongole
400 gr. di spaghetti
4 pomodori  a grappolo
1 spicchio d’aglio
Prezzemolo q.b.
Peperoncino q.b. (facoltativo)
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Lavate le vongole e mettetele a bagno in acqua e sale (. 4 cucchiai di sale grosso sciolto in 3 lt. di acqua  per un’ora. Questo trattamento serve per farle spurgare dalla sabbia).
Lavate  i pomodori, pelateli, togliete i semi e tagliateli a cubetti.
Mettete a scaldare  l’acqua  (senza sale perché le vongole sono salate) e quando bolle buttateci gli spaghetti ( scegliete quelli spessi che hanno una cottura tra  gli 11/12 minuti)
Nel frattempo fate dorare lo spicchio d’aglio e il peperoncino  in 5 cucchiai di olio, togliete l’aglio  e aggiungete le vongole e i pomodori. Mettete il coperchio e alzate la fiamma al massimo per qualche minuto fino a quando le vongole saranno aperte ( non mangiate quelle che non si aprono), scoperchiate, abbassate la fiamma e aggiungete il prezzemolo.
Scolate gli spaghetti molto al dente e versateli nel padella con le vongole e fateli  insaporire mescolandoli fino a quando avranno assorbito tutto il sugo delle vongole ( 1 minuto).
Distribuite ancora un po’ di prezzemolo e servite.




mercoledì 23 febbraio 2011

Ragù di carne

Chi non conosce e non ama il ragù? Ce ne sono infinite versioni, almeno tante quante sono le regioni italiane; dal famosissimo ragù alla bolognese a quello, non meno famoso, napoletane giù giù fino alle isole.

Questa è la mia versione.




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Ingredienti per 6 persone:

4 etti di carne di manzo tritata
400 gr. di pomodori pelati
1 cucchiaio di conserva,
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
1 rametto di rosmarino
2 foglie di salvia
2 foglie d'alloro
1 spicchio d'aglio
1 quarto di bicchiere di vino rosso corposo 
1 bicchiere di acqua calda
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.

Procedimento

Lavate e tagliate a cubettini la carota, la cipolla, il sedano e l'aglio (o lasciatelo intero se preferite e toglietelo a fine cottura), tritate gli aghi del rosmarino e la salvia.
Mettete tutto in una pentola con 4 cucchiai di olio extravergine e fate dorare  a fuoco dolce per 5 minuti, unite la carne tritata e fatela rosolare a fuoco vivo.
Quando sarà ben rosolata e tutto l'eventuale liquido prodotto si sarà asciugato, versate il vino e lasciate sfumare sempre a fuoco vivo per 2/3 minuti.
Aggiungete i pelati tritati, il cucchiaio di conserva, le foglie di alloro,il bicchiere d'acqua calda, il sale e il pepe.
Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo per 25/30 minuti.
Ottimo per condire gli agnolotti, la pasta, le fettuccine ecc.ecc. (questa precisazione è utile per gli amici  stranieri che seguono questo blog)



agnolotti alla piemontese

lunedì 21 febbraio 2011

Ratatouille

Una pietanza povera ma ricca di nutrienti.
Non si capisce bene se sia nata al di qua o al di là delle Alpi, dove di chiama ratatouille. Facendo riferimento a questo termine che in lingua d’oc (occitana) vuol dire “mescolare”, gli viene attribuita un’origine provenzale.

Tuttavia, occorre notare che in Piemonte, oltre la linea Saluzzo-Pinerolo-Susa-Lanzo si è sempre parlato e si continua a parlare occitano.


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Ingredienti per 4 persone:

1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 grossa cipolla
1 melanzana media
2 carote
4 zucchine
2 coste di sedano
2 cucchiai di prezzemolo tritato
Origano q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Pulite, lavate e tagliate i peperoni, le carote e le zucchine a julienne, la cipolla a spicchi, il sedano a rondelle e melanzana a dadini
Mettete 4 cucchiai d’olio in una padella e fate rosolare dolcemente le cipolle, i peperoni, il sedano   e le carote per 15 minuti, toglieteli dalla padella, aggiungete (se è il caso) un po’ d’olio e le zucchine. Fatele cuocere per altri 10/15 minuti, toglietele ed aggiungetele alle altre verdure già cotte. Cuocete anche i dadini di melanzana per 5 minuti.
Rimettete in padella tutte le verdure, aggiungete il prezzemolo, l’origano, il sale e lasciate insaporire per 5 minuti.
Volendo potete aggiungere anche dei ceci e 2 cucchiai di passata di pomodoro.


mercoledì 16 febbraio 2011

Quiche di spinaci e pasta di pane

Per una variante un po’ particolare e meno calorica della classica quiche, ho sostituito la pasta brisèe con la pasta di pane, la panna e la groviera con la ricotta, il Parmigiano Reggiano e la Casciotta d'Urbino, la pancetta con il prosciutto crudo, le uova di gallina con le uova di quaglia che contengono meno colesterolo. Questo è il risultato, provare per credere!

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Ingredienti per 6 persone:

Per la pasta:
250gr. di farina di farina tipo “O”
10 gr. di lievito di birra
1,5 dl di acqua
½ cucchiaino  di sale
un pizzico di zucchero

Per il ripieno:
800 gr. di spinaci
200 gr. di prosciutto crudo tritato
1 carota  piccola
1 cipolla piccola
1 gambo di sedano
225 gr. di ricotta
100 gr di Casciotta d'Urbino
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
10 uova di quaglia (o se non le trovate 3 uova di gallina)
3 cucchiai di latte.
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva p.b.




Procedimento

Mettete il lievito sbriciolato in un recipiente. Aggiungete metà dell’acqua necessaria, tiepida, lo zucchero e poi mescolate bene  per sciogliere il tutto.
Lasciate riposare per 10 minuti.
Nel frattempo setacciate in un recipiente la farina con il sale. Formate una fontana al centro e versatevi il lievito con l’acqua restante.
Mescolate il tutto con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una palla di pasta.
Spolverizzate con la farina la spianatoia, posatevi la palla di pasta poi appiattatela con le mani stendendola leggermente.
Ripiegate i bordi opposti uno sopra l’altro poi appiattiteli nuovamente con le mani. Ripetete l’operazione più volte ( per circa 10 minuti) facendo girare la pasta sulla spianatoia .
Quando la pasta sarà diventata elastica e liscia, ricopritela con un panno pulito e umido, al riparo dalle correnti d’aria e dal freddo (l’ideale è porla nel forno spento) e lasciatela lievitare per 30 minuti.
Rimettete la pasta lievitata  sulla spianatoia infarinata, impastatela tirando in tutti i sensi allo scopo di aerarla per 5 minuti.
Confezionate una palla  girandola tra le mani infarinate, ricopritela nuovamente con un telo e lasciatela lievitare per 1 ora.
Se non avete tempo o voglia per farvi la pasta di pane, potete sempre acquistarla già pronta.

Nel frattempo lavate, cuocete in pochissima acqua salata, strizzate e tagliate grossolanamente gli spinaci.
Tagliate la carota, la cipolla e il sedano a piccoli dadini e metteteli a soffriggere con un po’ olio in una padella. Quando saranno dorati aggiungete gli spinaci e fate insaporire ed asciugare il liquido in eccesso.
Lasciate intiepidire e aggiungete il prosciutto crudo tritato e la Casciotta d'Urbino tagliata a cubetti Mescolate bene.
Stendete la pasta di pane e ricavatene un disco di circa mezzo cm. di spessore e ponetelo in una pirofila.



Versate il composto di spinaci  e livellatelo.


Sbattete le uova, unite la ricotta setacciata e amalgamate bene. Versate il tutto sopra gli spinaci, Richiudete i lembi della pasta e spennellate con il latte



Spolverizzate con Parmigiano Reggiano  e infornate in forno già caldo (180°) per 40 minuti.
Buon appetito!


Filetti di trota alla mugnaia

Il Piemonte, dove vivo,è una bellissima  regione  ricca di fiumi, di laghi e di torrenti dove le trote sono rintanate dietro i sassi, in attesa della preda, dove l’acqua fa la schiumetta: lì si ossigenano ed aspettano il nutrimento. Oppure, se sono in caccia, si trovano ovunque.
Parlando di laghi, la trota, a seconda della stagione, ama stazionare dove l’acqua è più fresca, d’inverno più verso la superficie e d’estate più sul fondo. Quelle utilizzate per questa ricetta arrivavano dalla Valchiusella.
#PiemonteinBocca #trote #pescedacquadolce #pranzo


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Ingredienti per 2 persone:

2 filetti di trota
30 gr. di burro
Prezzemolo q.b.
Farina q.b.
Vino bianco secco sale q.b.

Procedimento
Infarinate i filetti di trota ed eliminate la farina in eccesso poi poneteli in una casseruola con metà del burro e fateli dorare, spruzzateli con il vino bianco e lasciatelo evaporare. Togliete i filetti dal fuoco e teneteli al caldo. Nel fondo di cottura mettete il rimanente burro e un cucchiaio di farina e fate dorare. Versate il sugo sui filetti, spolverizzate di prezzemolo e servite subito.
Accompagnate con una insalatina mista.
Buon appetito!