martedì 22 settembre 2015

Scrigno di gorgonzola, Nergi® e lamponi

Il Nergi® è il frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza,  è il cugino “piccolo” del kiwi.  E’ coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).  La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia,in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. E’ un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco, dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. E’ ideale come snack, street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate, o  da condividere in famiglia e con gli amici, in ogni momento della giornata. Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.
E’ ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.
Una curiosità: il suo nome Nergi® deriva da Energy.

Lo trovate in tutti i supermercati a partire dal mese di settembre.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI- VIETATA LA RIPRODUZIONE,  ANCHE PARZIALE, DEI TESTI E DELLE FOTO SENZA AUTORIZZAZIONE.




Ingredienti per 5 mini scrigni di cm 7-8 cm di diametro

150 g di tarallucci 
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
50 g di burro
200 g di gorgonzola
50 g di ricotta
1 confezione di Nergi®
1 confezione di lamponi da 125 g

Procedimento

Prendete 5 coppapasta, spennellateli  con un po’ di burro e rivestiteli  internamente di carta da forno e metteteli in un contenitore.



Tritate finemente i tarallucci, aggiungete il Parmigiano Reggiano e mischiate bene.
Fate sciogliere il burro e unitelo ai tarallucci tritati, amalgamate bene e distribuite il composto nei coppa pasta, premete molto bene con il dorso di un cucchiaio.
Mettete il tutto a raffreddare in frigo per mezz’ora.
In una ciotola mettete tutti  i formaggi e amalgamateli.
Estraete delicatamente gli scrigni dai  coppapasta, metteteli su piatti da portata singoli.
Tagliate a rondelle i Nergi e guarnite distribuendoli tutt’intorno alla crema di formaggi.  Sopra ponete al cento un lampone e un Nergi tagliato a metà. Mettete in frigo.
Ricordatevi di tirarli fuori dal frigorifero un quarto d’ora prima di mangiarli.
Se non avete i coppapasta così piccoli, potete fare un’unica forma quadrata o rotonda e poi ricavate dei quadratini o dei cerchi.
Buon appetito!

 Con questa ricetta partecipo al contest ANCH'IO SUPERNERGI

http://nergi.parkeretparker-dev.fr/it/le-mie-novita/supernergi/




mercoledì 16 settembre 2015

Insalatina di Nergi®, Pecorino sardo D.O.P. e nocciole

Il Nergi® è il frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza,  è il cugino “piccolo” del kiwi.  E’ coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).  La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia,in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. E’ un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco, dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. E’ ideale come snack, street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate, o  da condividere in famiglia e con gli amici, in ogni momento della giornata. Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.

E’ ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.
Una curiosità: il suo nome Nergi® deriva da Energy.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI- VIETATA LA RIPRODUZIONE,  ANCHE PARZIALE, DEI TESTI E DELLE FOTO SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

1 cespo di radicchio rosso
100 g di lattughino
150 gr di Pecorino sardo dolce D.O.P.
1 confezione di Nergi
50 g (peso netto) di nocciole  qualità Tonda Gentile del Piemonte
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto bianco q.b.
Sale q.b.





Procedimento.
Lavate e sgrondate bene  le insalate, tagliate a striscioline il radicchio.
Lavate i Nergi e tagliateli a rondelle.
Tagliate il formaggio a dadini.
Sgusciate le nocciole e sminuzzatele grossolanamente.
Preparate un’emulsione (vinaigrette)  con l’olio l’aceto e il sale.
Mettete il tutto in un’insalatiera, condite con la vinaigrette e servite subito.


Buon appetito!




Con questa ricetta partecipo al contest ANCH'IO SUPER NERGI

http://nergi.parkeretparker-dev.fr/it/le-mie-novita/supernergi/



martedì 15 settembre 2015

Moussakà

Il moussakà (in greco: μουσακάς) o mussacà è un piatto tipico della cucina greca, balcanica e medio-orientale, affine alla parmigiana di melanzane nella versione siciliana (piuttosto che quella napoletana, caratterizzata da mozzarella e sugo di pomodoro). La versione greca del moussakà è la più nota. Si tratta di uno sformato a base di melanzane e nelle zone più vicine alla Turchia con carne tritata, da cuocere in forno, guarnito con una spessa copertura di besciamella gratinata (Internazionalizzazione del piatto tipico in quanto la Besciamella è una Salsa di invenzione Francese (François Pierre (de) La Varenne (1615 - 1678), ma ne esistono numerose varianti basate su zucchine, patate ed altre verdure, aromatizzate con spezie a piacimento.
Le origini non sono totalmente chiare, sebbene il termine greco mousakàs derivi dal turco musakka che a sua volta trova radici nella lingua araba e persiana.

Fonte: Wikipedia


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Ingredienti per 4 persone

550 g di melanzane
300 g di carne d’agnello macinata
400 g di passata di pomodoro
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
300 g di besciamella
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
Qualche rametto di prezzemolo
Pecorino sardo maturo D.O.P. q.b.
Farina q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale, pepe q.b.

Procedimento

Tritate il prezzemolo e tenetelo da parte. Tritare finemente anche la cipolla e l’aglio. Scaldate tre cucchiai d’olio, aggiungetevi il battuto di cipolla e aglio e fate rosolare dolcemente finché saranno trasparenti. Unite la carne e rosolatela bene, aggiungete la passata di pomodoro, il concentrato, diluito in un po’ d’acqua calda, il sale e il pepe. Lasciate cuocere per quindici/venti minuti. Tagliate le melanzane a fettine sottili, nel senso della lunghezza. Passatele in un velo di farina e friggetele, poche alla volta, in abbondante olio ben caldo. Scolatele su carta assorbente e salatele.
Ungete una pirofila e fate un primo strato di melanzane, ricopritele con il ragù e spolverizzate con molto Pecorino grattugiato.



Fate un altro strato di melanzane, continuate con il sugo e il formaggio. Proseguite fino a esaurire gli ingredienti, avendo come ultimo strato il ragù e il Pecorino.



Terminate, versando sopra la besciamella e infornate (forno già caldo a 180°) per 30/35 minuti.





Consiglio: Se non amate la carne d’agnello, potete sostituirla con quella di manzo. E, per alleggerire il piatto, potete grigliare le melanzane anziché friggerle.

venerdì 11 settembre 2015

Maccheroni con gorgonzola Nergi® e noci

Il Nergi® è il frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza,  è il cugino “piccolo” del kiwi.  E’ coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).  La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia,in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. E’ un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco, dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. E’ ideale come snack, street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate, o  da condividere in famiglia e con gli amici, in ogni momento della giornata. Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.
E’ ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.
Una curiosità; il suo nome NERGI®  deriva da ENERGY.
E' in consegna  in tutti i supermercati.



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Ingredienti per 4 persone

360 g di maccheroni
200 g di Gorgonzola cremoso
40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 bicchiere di latte piccolo
Una confezione di  NERGI® 
Gherigli di noce q.b.
30 g di burro
Sale  q.b.

Procedimento

Tagliate i piccoli Nergi® a rondelle. Lessate la pasta in abbondante acqua salata.
Nel frattempo, tagliate a cubetti il gorgonzola, mettetelo in un pentolino, aggiungete il bicchiere di latte e fatelo fondere a bagnomaria, mescolandolo fino a completa fusione, poi unite  il burro e il  Parmigiano Reggiano e amalgamate il tutto.
Scolate la pasta al dente, versatela in una zuppiera, condite con la crema di Gorgonzola e Parmigiano Reggiano, unite le fettine di Nergi®, i gherigli di noci e servite subito.
Buon appetito!




 Con questa ricetta partecipo al contest ANCH'IO SUPERNERGI
Nergi



mercoledì 9 settembre 2015

Straccetti di manzo e pomodorini

La carne di manzo appartiene alla categoria delle carni rosse. Ha un apporto nutrizionale diverso che varia in base al taglio specifico. E’ ricca di proteina ad alto valore biologico, di sali minerali quali ferro e potassio, ed è un’ottima fonte di vitamina B12 e vitamina PP (niacina).
Pur essendo un ottimo alimento, va consumata con parsimonia in quanto non solo è ricca di colesterolo e purine, ma, se non associata al consumo di  verdura e frutta, predispone l’organismo al rischio di aterosclerosi e tumori del colon.
I tipi di carne di manzo più adatti a questo tipo di preparazione, sono il bianco costato di pancia, il collo, lo scalfo e il fusello.



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Ingredienti per 4 persone:

4 fettine di manzo tagliate un po' spesse
16 pomodorini secchi
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria sotto sale
Origano q.b.
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
½ litro di acqua
1 cucchiaio d’aceto
Procedimento
Mettete a bollire mezzo litro d’acqua con un cucchiaio d'aceto, spegnete il gas e immergetevi i pomodorini secchi. Lasciateli a bagno per 15 minuti, scolateli, tamponateli delicatamente con della carta da cucina e tagliateli a listarelle.
Lavate i capperi e metteteli in una ciotola piena d’acqua per dissalarli.
Tagliate a listarelle anche le fettine di manzo.
Scaldate  5/6 cucchiai di olio in un tegame, aggiungete i pomodorini, le listarelle di carne, i capperi sciacquati e asciugati, l’origano e fate cuocere a fuoco medio per 5/10 minuti.
Assaggiate e, se necessario (i pomodorini sono piuttosto salati) aggiustate di sale.


lunedì 7 settembre 2015

Schiacciatine di grano saraceno- Gluten free

Il grano saraceno non appartiene alla famiglia delle graminacee, ma a quella delle Poligonacee e quindi non contiene glutine, per questo motivo può essere consumato da chi ha problemi di celiachia.
La pianta è originaria dell’Asia e fu introdotta in Europa dai Turchi (da qui il nome di grano saraceno) e dai Crociati nel XIII secolo.
Attualmente la sua coltivazione è diffusa nell’Europa nord orientale dove il suo uso è molto diffuso. In Italia si coltiva nel Sud Tirolo e in Valtellina dov’è utilizzato per la preparazione dei famosi pizzoccheri e della polenta taragna.
E’ un alimento ricco di ferro e sali minerali, di vitamina B ed E. Contiene anche buone quantità d’aminoacidi essenziali e il valore biologico delle sue proteine è paragonabile a quello delle proteine della carne e della soia.
Queste schiaccine sono ottime per tutti, ma in particolare per chi soffre di celiachia o intolleranza al glutine essendone prive. 

  

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Ingredienti:

200 g di farina di grano saraceno
100 g d’amido di mais
100 g di fecola di patate
250 ml d’acqua appena tiepida
1 bustina di lievito di birra liofilizzato
3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino da the di sale fino.

Procedimento

In una ciotola capiente setacciate la farina di grano saraceno con la fecola di patate,  l’amido e il sale.  Sciogliete il lievito nell’acqua appena  tiepida e versate lentamente nella farina, aiutandovi con un cucchiaio o un mestolo di legno. Quando il composto sarà ben amalgamato, unite l’olio e inglobatelo bene. 


Lasciate riposare l’impasto, coperto, per 20 minuti. Prendete la leccarda e copritela con della carta da forno.
Prelevate un po’ d’impasto con un cucchiaio e depositatelo sulla carta da forno, continuate così fino ad esaurimento. 


Mettete a lievitare per altre tre ore nel forno spento e chiuso.
Trascorso il tempo, togliete la leccarda dal forno, accendetelo e portate la temperatura a 200°C, mettete all’interno un pentolino con po’ di acqua e, quando il forno avrà raggiunto la temperatura, infornate i panini per 20 minuti.
Ultimata la cottura, estraeteli e fateli raffreddare su di una gratella.
Buoni così, eccezionali farciti.
Tagliate a metà la schiacciatina, spalmate un velo di senape aromatica su tutte e due le metà, mettete sopra del prosciutto crudo, qualche fettina di pomodoro e una foglia di radicchio rosso.




venerdì 4 settembre 2015

Lonza con la senape e cipolle di Tropea



La cipolla rossa (allium cepa) coltivata tra i comuni in provincia di Vibo Valentia di Cosenza e lungo la fascia tirrenica è denominata cipolla rossa di Tropea. La caratteristica principale che contraddistingue quest’ortaggio, oltre al bellissimo colore, è la dolcezza dovuta alle particolari sostanze contenute nei terreni di queste zone che la rendono ricca di zuccheri quali glucosio, fruttosio e saccarosio.
E’ ricca di vitamina C e di vitamina E, di selenio, ferro, iodio, zinco e magnesio.
Grazie ai composti solforati e al cromo possiede proprietà anticoagulanti e antibiotiche, nonché attività ipoglicemizzante e di contenimento dei livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Il succo è considerato diuretico. Grazie ai numerosi flavonoidi presenti sembrano avere effetti anticancerogeni specialmente per il cancro allo stomaco.
E’ ipocalorica; 100 gr di prodotto forniscono circa 20 calorie.






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Ingredienti per 4 persone

500 gr di lonza
4 cipolle di Tropea
3 cucchiai di senape
1 cucchiaio d’aceto bianco
Olio extravergine d’oliva q.b.
2 rametti di timo
2 rametti di maggiorana
2 rametti di rosmarino
2 rametti di menta
4 rametti di rosmarino
4 foglie d’alloro
Una decina di bacche di ginepro
Aceto balsamico di Modena q.b.
Sale q.b.
Pepe  nero in grani q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento
Con un po’ di sale fino massaggiate la lonza. Nel cestello della vaporiera mettete due rametti di rosmarino e due foglie d’alloro con qualche bacca di ginepro schiacciata. Deponeteci sopra la lonza e copritela con il rosmarino, l’alloro e le bacche rimanenti. Fate cuocere per un’ora. Lasciatela raffreddare nella vaporiera.
Nel frattempo pulite e lavate le cipolle, tagliatele a fette orizzontali di 5 mm di spessore. Disponetele su di un vassoio, una accanto all’altra. Mescolate tre cucchiai di acqua con due pizzichi di sale. Spennellate sulle fette di cipolla l’acqua e sale e cospargetele con qualche grano di pepe nero pestato.
Lasciate così per una decina di minuti e nel frattempo tritate finemente tutti gli altri aromi, quindi fate cuocere le fette di cipolla sulla griglia ben calda per 2/3 minuti per parte.
Trasferite le cipolle in un contenitore, disponetele a strati e condite ogni strato con un po’ del misto di aromi e d’aceto balsamico. Irrorate abbondantemente d’olio.
Sciogliete la senape con un cucchiaio d’aceto, unite un po’ d’olio e mescolate per ottenere un’emulsione.
Quando la lonza sarà ben fredda, tagliatela a fette sottili, spalmatele con la salsina e distribuite sopra le cipolle. Accompagnate con pomodorini e insalatina.
Buon appetito.
  


Consiglio: Potete preparare, sia lonza sia le cipolle, anche il giorno prima, o utilizzare qualsiasi altro tipo di carne, magari avanzata o cotta alla griglia o bollita.
Se avanzate delle cipolle, potete conservarle, in un contenitore chiuso e in frigorifero,  per 4/5 giorni.