Le percoche, per l'intensità del sapore e del
profumo e per la compattezza della polpa, sono spesso sinonimo di
"pesche industriali", adatte alla produzione dei migliori derivati
della pesca: succhi, passati, polpa e frutta sciroppata. Per contro, l’aderenza
della polpa al nòcciolo è tale da costringere a staccarla con il coltello. Il
nome percocca e il colore aranciato dei frutti ha portato alla
falsa credenza, specialmente nell’Italia centro-settentrionale, dove il
prodotto è meno comune, che si tratti d’un ibrido tra la pesca e l'albicocca; ma
la percoca è in realtà una pesca a tutti gli effetti. Vero è che le forme precoca, percoca e percocca sono allotrope della
parola albicocca, risalendo tutte all’aggettivo latino PRAECŎQUUS,
cioè primaticcio.
Particolarmente note sono le coltivazioni in Campania,
soprattutto nell'area flegrea, nella Valle del Sarno e a Siano (SA);
ma sono coltivate ed assai diffuse anche in Puglia, in Basilicata,
in Calabria e in Sardegna.
In quasi tutta la Campania e in alcune zone della
Basilicata, del Molise, della Calabria e nella Puglia è diffusa l'usanza di
immergere pezzettoni di percoca in un contenitore pieno di vino rosso o bianco,
da riporre in frigorifero. A questa specialità, che si consuma bevendo prima il
vino e poi mangiando le percoche intrise di vino rimaste sul fondo del bicchiere[1], è dedicata una sagra annuale
a Siano.
Una sagra simile si svolge anche a Loconia,
frazione di Canosa di Puglia.
Anche nel settentrione, e specialmente in Liguria,
preparazioni simili sono largamente consumate alla fine del pasto; in queste
zone, al posto delle percoche, meno facilmente reperibili che nel mezzogiorno,
si usano a volte pesche di altre varietà non ancora completamente mature.
Fonte: Wikipedia
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Ingredienti per 4 persone.
200 gr di farina 00
140 gr di zucchero di canna
1 vasetto di yogurt bianco al naturale
½ bicchiere di Rum
12 uova di quaglia ( o in alternativa 2 di gallina)
400 gr di percoche
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva Frantoio Rosciano
1 limone bio
1 bustina di cremor tartaro ( o lievito per dolci)
1 pizzico di sale fino.
Procedimento
In una ciotola mettete la farina, grattugiate
sopra la buccia del limone (solo la parte gialla), unite il lievito e mischiate
bene.
Accendete il forno a 180°
Lavate le percoche, asciugatele, sbucciatele e tagliatele a pezzetti.
Irroratele con il succo del limone per evitare che anneriscano
Versate lo yogurt in una scodella, unite il rum e amalgamate il tutto..
Imburrate uno stampo e infarinatelo o, se preferite rivestitelo di carta da
forno inumidita.
Rompete le uova in una ciotola, lavoratele con lo zucchero e un pizzico di
sale e l'olio Incorporatevi a poco a poco la farina, alternandola con il
composto di yoghurt e rum fino a ottenere una pastella piuttosto morbida.
Versate la pastella nello stampo e ricopritela con i pezzetti di percoche
lasciandoli affondare da soli.
Spolverizzate con un cucchiaio di zucchero ed infornate per 35/40 minuti.
N.B. DURANTE LA COTTURA L’ALCOOL CONTENUTO NEL
RUM EVAPORA COMPLETAMENTE LASCIANDO SOLO L’AROMA PER CUI LA CIAMBELLA PUO’
TRANQUILLAMENTE ESSERE CONSUMATA ANCHE DAI BIMBI O DA CHI NON PUO’ O NON VUOLE
ASSUMERE DELL’ALCOOL