martedì 3 luglio 2018

Macedonia di nettarina e frutta mista

Il pesco è originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità, e i cui fiori furono celebrati da poeti e pittori. Dall’Oriente si diffuse in Persia e infine giunse in Europa.
Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. grazie ad Alessandro Magno che, durante la spedizione contro la Persia, lo importò e si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo con il nome di persica perché erroneamente considerato originario della Persia.
In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, ancora oggi, infatti, le guance dei bambini sono paragonate alle pesche, per la loro carnosità e morbidezza.
Sul piano nutrizionale il contenuto calorico della pesca è molto basso (circa 39 calorie ogni 100 grammi) ma essendo ricca di fibre insolubili, possiede un indice di sazietà elevata, non solo ma queste fibre sono benefiche anche perché riducono il rischio di tumori al colon.
E’ particolarmente succosa, gustosa e dissetante per l’alto contenuto di acqua e di pectina.
La pectina è una fibra solubile utile alla regolazione dei livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue.  La pesca contiene zuccheri facilmente assimilabili e acidi organici che le donano il suo sapore particolare, come l’acido malico, citrico e tartarico. Notevole è il quantitativo di potassio contenuto nel frutto insieme alle vitamine B1, B2, C, discreto è il quantitativo di carotenoidi che nell’organismo si trasformano in vitamina A: questa, oltre ad aiutare la nostra capacità visiva, è fondamentale per la produzione di melanina che ci protegge dai raggi solari e ci fa abbronzare più rapidamente.
Questo delizioso frutto ha un’importante azione diuretica e leggermente lassativa.
Le categorie di pesche più conosciute, sono principalmente tre: quella comune, che può essere con polpa a pasta gialla, ha un nocciolo libero ed è chiamata spiccagnola o spaccarella e l’altra, a pasta bianca, con il nocciolo molto aderente alla polpa ed è chiamata duracina.
Quella a buccia liscia e glabra con polpa sia gialla che bianca denominata Nettarina o pesca noce.
E infine la pesca percoche, principalmente utilizzata dalle industrie alimentari.
Esistono poi altri tipi di pesche, meno conosciute, come la Merendella, che ha la pelle liscia di colore bianco-verde, con la polpa aderente al nocciolo, particolarmente diffusa in Calabria, e la pesca Saturnina o Tabacchiera di forma schiacciata e sapore intenso.






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Ingredienti per 4 persone

2 pesche nettarine bianche
3 kiwi
2 fette di melone bianco
100 gr di more
100 gr di lamponi
100 gr di mirtilli
1 limone succo
2 cucchiai di zucchero di canna

Procedimento.

Lavate delicatamente i frutti di bosco e asciugateli con la carta da cucina.
Sbucciate le fette di melone e i kiwi  e tagliateli a cubetti.
Lavate le pesche, non sbucciatele e tagliatele a fettine.
Unite tutta la frutta in una ciotola, aggiungete lo zucchero e il succo del limone, mescolate bene e servite.


E se avanza? Facciamo il gelo di frutta. Ammollate dei fogli di gelatina (per 500 gr di prodotto servono due fogli da 6 gr cad) Mettete la macedonia in un pentolino e fatela cuocere per 10 minuti. Frullatela e aggiungete i fogli di gelatina strizzati. Fateli sciogliere bene. Versate tutto in una forma  da budino o in altre forme che preferite e mettete in frigo per almeno 4 ore.  Accompagnate con delle palline di gelato alla vaniglia.