venerdì 18 gennaio 2013

Batsoà’ (bastuà’) piemontesi

Amo molto la cucina tradizionale di tutte le regioni, perché ritengo che in lei si racchiuda la cultura e la storia di tutto un popolo, dei loro sacrifici, del loro sopravvive ai tempi grami, ed è per questo, per non dimenticare il nostro passato che mi piace proporre e far conoscere ai più le ricette che conosco.
I batsoà (bastuà) sono un’antichissima ricetta piemontese, risalente addirittura al 1700, che deriva il proprio nome dalla dialettizzazione del termine francese “bas de soie” (calze di seta). Il nome esprime perfettamente la delicatezza e la tenerezza di questo cibo.
Nella cultura contadina, tradizionalmente, erano preparati il giorno dell’uccisione del maiale, tra novembre e febbraio.
Non richiedono una preparazione laboriosa ma una lunga cottura certamente sì, ma, credetemi, ne vale la pena.
Con pochi euro (uno zampino di maiale costa circa 1 euro e 50) mangerete una vera bontà.



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Ingredienti per quattro persone:
2 zampini di maiale
1 bicchiere di vino moscato o altro vino bianco dolce
½ bicchiere d’aceto bianco
1 carota
1 cipolla
1 costa di sedano
2 foglie d’alloro
1 uovo
Farina q.b.
Farina di mais per impanature q.b.
Burro q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Di solito gli zampini di maiale sono venduti già tagliati a metà, altrimenti fateveli tagliare. Passateli  sulla fiamma viva per eliminare eventuali setole (di solito sono già ben puliti), sciacquateli velocemente, metteteli in una pentola capiente, ricopriteli abbondantemente d’acqua, metteteli sul fuoco e schiumateli appena l’acqua prende bollore. Lasciate cuocere per un’ora poi toglieteli dalla fiamma e gettate via l’acqua, rimettete dell’altra acqua nella pentola insieme agli zampini e aggiungete la carota, il sedano, la cipolla, le foglie d’alloro e il sale. Fate cuocere ancora per circa un’ora e mezza. Gli zampini dovranno essere molto morbidi. Toglieteli dal loro brodo e appena si saranno intiepiditi disossateli.
Poneteli in una ciotola. Mettete il vino e l’aceto in un pentolino e portatelo a bollore. Dopo un minuto versatelo sugli zampini nella ciotola. Durante la prima ora rigirateli spesso, poi metteteli in frigo per 24 ore.

Trascorse le 24 ore toglieteli dalla gelatina che nel frattempo si sarà formata (aiutatevi scaldando tutto leggermente), asciugateli bene con della carta da cucina e tagliateli a pezzi
In un piatto fondo sbattete l’uovo con un po’ di sale. Infarinate i batsoà, eliminate l’eccesso, passateli nell’uovo sbattuto e nella farina di mais.

Mettete sul fuoco una padella, aggiungete circa 50 gr di burro e fate scaldare dolcemente,
quando il burro sarà spumeggiante unite i batsuà e fateli dorare da tutti i lati. Attenzione, non è necessario farli friggere ad altissima temperatura è perché, essendo già cotti, deve solo dorarsi l’impanatura (6/7 minuti).
Serviteli caldissimi accompagnati dai Sancrau (crauti piemontesi) o da purè di patate.
E.. buon appetito!




Vino consigliato: Barbera o Dolcetto.

E questa è la ricetta in piemontese:
Passé ij piotin ëd crin an sla fiama, laveje e tajeje për longh.
(Fiammeggiate gli zampini sulla fiamma, lavateli,e tagliateli per lungo)
Feje chiuse dosman, scoleje, disosseje e feje a fëtte.
(Fateli cuocere dolcemente, scolateli, disossateli e tagliateli a fette)
Vestije ‘d farin-a bianca, passere ant l’euv ësbatù, salé e carësseje ant ël pan-pist. Fricioleje ant el butir.
(Vestiteli di farina bianca, passateli nell’uovo sbattuto, salateli e carezzateli nel pangrattato. Friggeteli nel burro)

#cucinapiemontese