lunedì 27 agosto 2018

Panzanella maritata

Con questa ricetta partecipo al  contest “Peperone in 5 minuti- ricette superveloci” legato alla prestigiosa FIERA NAZIONALEDEL PEPERONE “Peperò” che si svolgerà in Italia dall’1 al 10 settembre a Carmagnola.
La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola è la più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo che propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali ed artistici per tutti i sensi e per tutte le fasce di età e che nell’edizione 2017 ha creato un impatto economico sul territorio di oltre 10 milioni di euro.
Tra le numerosissime proposte ci saranno i talk food, i seminari d’assaggio ed altri eventi condotti dai giornalisti Paolo Massobrio e Renata Cantamessa, sfide tra decine di food-blogger italiani e stranieri, cene a tema di alta qualità, spazio ed eventi dedicati alla canapa, iniziative solidali e di alta sostenibilità sociale, punti pet-service per ristoro e attività per cani e gatti, cabaret tutte le sere in collaborazione con il Cab41, un evento multimediale con il mapping 3D e tanta musica con ospiti principali LUCA BARBAROSSA e PLATINETTE.
Il Laboratorio della Camera di Commercio di Torino ha  eseguito delle analisi nutrizionali effettuate sulla parte edibile di quattro ecotipi del Peperone di Carmagnola (Quadrato, Quadrato Allungato, Trottola, Corno di Bue) da cui si riscontra un contenuto medio di  sale, ridotto rispetto al valor medio degli altri peperoni: il valore del Peperone di Carmagnola è tale da poter vantare il claim “SENZA SALE”.
Interessante risulta inoltre il valore di Vitamina C, presente in quantità media di 185 mg/100 g , assolutamente confrontabile con il dato medio degli altri peperoni (155 mg/100 g).  Si conferma come il peperone in generale mostra una naturale presenza di vitamina C che lo rende un vegetale particolarmente importante per la salute, ovviamente se consumato crudo.
Il Peperone di Carmagnola è stato adottato da Slow Food come uno dei presidi della Provincia di Torino.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
 
Ingredienti per 4 persone:

Mezzo peperone  quadrato rosso di Carmagnola
Mezzo peperone  quadrato giallo di Carmagnola
6 fette di pane toscano raffermo
3 pomodori perini sodi
1 cipolla rossa di Tropea
1 cetriolo
1 cucchiaio di capperi dissalati
Olive taggiasche sott'olio a piacere
Qualche foglia di basilico
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto di mele  o bianco di vino q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Bagnate il pane per pochi secondi immergendolo in una ciotola con  acqua e aceto ( se necessita, eliminate l’acqua in eccesso strizzandolo).
Rompete con le mani le fette e mettetele in una ciotola.
Aggiungete i peperoni tagliati a striscioline, il cetriolo  e la cipolla tagliati a rondelle, i pomodori  tagliati e svuotati dai semini, i capperi e le olive.
Condite con sale, olio extravergine d’oliva, un'aggiunta di aceto e completate con il basilico spezzettato con le mani.




Tutte le ricette partecipanti sono state inserite in un bellissimo ricettario cartaceo che potrete scaricare da cliccando qui : Peperone in 5 minuti




mercoledì 22 agosto 2018

Insalata di cocomero bruno

Il cocomero bruno è caratterizzato  dalla  buccia verde scuro e la polpa intensamente rossa. Appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee e ,come tutti i cocomeri o angurie, è costituito per il 90/95% di acqua  che lo rende un idratante naturale nel periodo estivo.  E’ ricco di sali minerali  e vitamine A e C e contiene poche calorie, solo 15/20 per ogni 100 grammi di prodotto edibile.
Essendo, come detto,  ricco di acqua non bisognerebbe consumarlo alla fine di un pasto abbondante perché tenderebbe a rallentare la digestione.




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Ingredienti per 4 persone

150 gr di spinacini
2 cetrioli
2 fette di cocomero bruno
Una ventina di olive nere
100 gr di feta
Olio extravergine d'oliva q.b.
Aceto di mele q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Pulite e lavate e sgrondate gli spinacini,  lavate bene i cetrioli e tagliateli a rondelle.  
Togliete la scorza al cocomero e tagliatelo a dadini.
Mettete tutto  in una ciotola  unite il formaggio tagliato a cubetti e le olive.
Preparate una vinaigrette miscelando cinque cucchiai d’olio con un cucchiaio d’aceto e    un po’ di sale e condite l’insalata.
Buon appetito.




giovedì 16 agosto 2018

Pomodori ripieni di riso e patate


Questa è una delle ricette italiane conosciuta in tutte le regioni, dal Nord al Sud.
Semplice da realizzare è il sinonimo stesso dell’estate.
Ottima da consumare anche tiepida



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Ingredienti per 4 persone:

8 pomodori medi rotondi a grappolo
150 gr di riso Carnaroli
4 patate medie
4 rametti di prezzemolo e mezzo spicchio d’aglio tritati insieme
2 rametti di timo
Qualche foglia di basilico
Sale q.b.
Pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Lavate i pomodori e privateli della calotta superiore,  svuotateli, salateli e fateli sgocciolare per circa 20 minuti capovolti.
Tagliate a cubetti piccolissimi la polpa estratta e mettetela in una ciotola schiacciandola con i rebbi di una forchetta, unite il trito di prezzemolo e aglio, gli aghetti di  un rametto timo e il basilico spezzettato, salate, pepate e mescolate bene.
Fate bollire il riso in abbondante acqua salata per 10 minuti, scolate  e versate nella ciotola con la polpa di pomodoro.
Irrorate con abbondante olio, mescolate e lasciate intiepidire. 

Spelate le patate, lavatele, tagliatele a tocchetti e mettetele in una ciotola, unite gli aghetti del restante  il timo, aggiustate di sale, condite con 2 cucchiai d’olio, mescolate bene.
Riempite i pomodori con il riso, richiudeteli con le calotte, sistemateli in una teglia e contornateli con le patate.


Irrorate tutto con un filo d’olio e cuocete in forno già caldo a 180° per 40 minuti.


sabato 11 agosto 2018

Peperoncini tondi piccanti ripieni

I botanici del XVI secolo quando sbarcò in Europa, lo battezzarono Capsicum annum prendendo spunto dalla parola greca Kapto, che tradotto significa “mangio avidamente”. Un’altra versione fa derivare il loro nome dal latino Capsa ovvero scatola, dovuto al fatto che, al suo interno, ha molti semi.
Questo delizioso ortaggio è uno scrigno di virtù preziose: ha pochissime calorie (23 gr per 100 gr di prodotto), contiene provitamina A e moltissima vitamina C presente in quantità maggiore rispetto agli agrumi.
Sul mercato troviamo diverse varietà; un’utile distinzione, oltre a quella tra piccanti o dolci, è quella che considera il colore.
I peperoni verdi hanno questo colore perché sono raccolti in anticipo, hanno un gusto pungente e sono ideali da mangiare in insalata o nelle peperonate.
I peperoni rossi hanno una polpa croccante e zuccherina: sono ideali per la cottura alla brace o per il pinzimonio. Saziano in fretta e sono più ricchi di principi nutritivi.
I peperoni gialli contengono molti antiossidante: sono teneri e succosi ideali da consumare crudi o uniti al pomodoro per rendere corposi i sughi.




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Ingredienti per 4 persone:

12 peperoncini piccanti tondi
120 gr di tonno al naturale
Una ventina di capperi sottaceto
Qualche rametto di maggiorana
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Lavate i peperoncini, togliete la calotta e tutti i semi (fatelo con un paio di guanti usa e getta per evitare il bruciore alle mani).
Scolate il tonno, mettetelo in una ciotola e schiacciatelo con i rebbi di una forchetta.
Tritate i capperi e uniteli al tonno insieme a qualche  foglia di maggiorana. Aggiungete 3 cucchiaio d’olio e mescolate.
Riempite con il composto i peperoncini e teneteli in frigo, coperti con della pellicola fino al momento di servirli.


E se avanza? Tagliate i peperoncini a spicchietti e preparate un’insalata di pasta. Fate cuocere la pasta (formato corto tipo fusilli, maccheroni ecc) in abbondante acqua salata, scolatela al dente,  passatela subito sotto l’acqua fredda per fermare la cottura, scolatela bene e mettetela in una ciotola, unite gli spicchietti di peperoncini al tonno, aggiungete delle olive verdi e nere, qualche nocciolino di mozzarella e condite con olio extravergine.


domenica 5 agosto 2018

Macedonia estiva

Il cocomero conosciuto anche come anguria appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee come i cetrioli, gli zucchini, il melone e la zucca.
Frutto tipicamente estivo la cui coltivazione è molto diffusa nelle nostre pianure. Giunse in Europa nel tredicesimo secolo dall’Africa tropicale e meridionale.
E’ ricchissimo di acqua e povero di grassi e proteine. Poco calorico, dissetante e remineralizzante in quanto contiene discrete quantità di potassio, magnesio e fosforo. E’ una buona fonte di vitamine antiossidanti come la A e la C, le vitamine del gruppo B.
Grazie alla sua efficacia diuretica, il regolare consumo di cocomero è indicato per chi soffre di ritenzione idrica.

Fonte: GreenStyle




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Ingredienti per 4 persone:

2 fette di Cocomero Brunetto
2 fette di Melone Mantovano IGP
2 banane
4 kiwi
100 gr di lamponi
Succo di  un limone
Due cucchiai di zucchero di canna

Procedimento

Lavate delicatamente i lamponi e asciugateli con carta da cucina
Togliete la scorza alle fette di cocomero e al melone e riduceteli a dadini, sbucciate i kiwi e tagliateli a piccoli spicchi.
Sbucciate le banane e tagliatele a rondelle.
Mettete tutto in una ciotola e unite il succo del limone e lo zucchero. Mischiate delicatamente e servite.


E se avanza? Trasformate la vostra macedonia in dei golosi ghiaccioli. Frullate tutta la frutta, aggiungete un po’ di nocciole tritate o altra frutta secca a piacere, versate il tutto negli appositi stampini e mettete a solidificare in freezer.

martedì 31 luglio 2018

Coppette di lamponi e mirtilli con yoghurt e cereali

Il termine "frutti di bosco" identifica un insieme di frutti che sono reperibili nel sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano oggetto di colture agrarie). Hanno un impiego gastronomico estremamente diffuso e variegato e sono impiegati prevalentemente freschi aggiunti a yoghurt, bavaresi, mousse , gelati e altri dolci al cucchiaio, tuttavia sono ottimi anche cucinati con brasati di selvaggia, risotti, paste ecc..
I frutti di bosco più conosciuti e consumati sono: mirtilli rossi e neri, lamponi, more, fragole, ribes rossi e neri, uva spina, more di gelso, bacche del sambuco, amarene, uva spina.
Sono ricchi di vitamine e antiossidanti utilissimi al buon funzionamento del nostro organismo.


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Ingredienti per 4 persone

2 confezioni di Bis mirtilli-lamponi
400 gr. di yoghurt greco
300 gr di muesli
2 cucchiai di miele d’acacia

Procedimento

Lavate delicatamente i frutti di bosco e asciugateli.
Unite il miele allo yoghurt e amalgamate bene.
Componete le coppette mettendo sul fondo un po’ di yoghurt, poi il muesli e i frutti di bosco, ripetete il procedimento ancora una volta (o più volte, come preferite) terminando con i mirtilli e i lamponi.


E se avanza?  Se vi avanza una coppetta preparate una piccola cheesecake.  Schiacciate dei frollini, unite un po’ di burro, amalgamate e mettete in una formina comprimendo bene. Frullate lo yoghurt con il muesli e i frutti di bosco, unite mezzo foglio di gelatina bagnata, strizzata e sciolta in un cucchiaio di latte (mettete sul fuoco 2 minuti), versate sui biscotti, livellate e mettete in frigo a rapprendere. Dopo tre ore togliete dal frigo, distribuite sopra della glassa di cioccolato e servite.



sabato 28 luglio 2018

Confettura di susine Ramassin

Il Ramassin del Saluzzese fa parte del gruppo delle susine cosiddette “Siriache”, originarie della Siria. Il frutto di piccole dimensioni ha un  colore blu violaceo e una volta maturo tende a cadere a terra. Questa caratteristica fa sì che venga tradizionalmente raccolto da terra, solo quando i frutti hanno raggiunto la piena maturazione, e venga commercializzato senza classi qualitative di grandezza o peso. Si tramanda che la vendita tradizionale non avvenisse a peso, ma bensì “al palot”, cioè un tanto per ogni piccola pala di susine. Il frutto, oltre che per le piccole dimensioni, si differenzia dalle comuni susine per la sua dolcezza e per la sua aromaticità che lo rendono inconfondibile. E’ una specie molto rustica che richiede poche cure e si mostra poco esigente anche in termini di difesa fitosanitaria.
La coltivazione è talmente antica che non esiste una documentazione specifica ma solo testimonianze della sua coltivazione negli archivi comunali del saluzzese.
L’etimologia araba del termine Ramassin , che sta ad indicare la capitale siriana Damasco, sembra ricondurre l’introduzione della specie al periodo delle invasioni dei saraceni o al periodo delle crociate in Terra santa.
In Piemonte la diffusione della coltura avvenne inizialmente ad opera dei Frati Benedettini provenienti dalla Francia nelle zone collinari del torinese e del chierese e solo successivamente avvenne la diffusione della specie nel saluzzese.
La Valle Bronda divenne un importante centro produttivo e commerciale del prodotto a tal punto che nel periodo di raccolta si tenevano ogni sera due mercati completamente dedicati al Ramassin: uno nel comune di Pagno e l’altro nel comune di Saluzzo nella Frazione di S. Lazzaro.
Nel 2006 è stato costituito da alcuni produttori il “Consorzio di promozione e valorizzazione del Ramassin del Monviso-Valle Bronda”.


I Ramassin che ho utilizzato per questa confettura (si può chiamare marmellata solo quella di agrumi, le altre sono denominate confetture) arrivano dall’albero che si trova nel mio orto in quel di Sommariva del Bosco (CN) e sono di una dolcezza incredibile e assolutamente bio.





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Ingredienti per 4 vasetti da 250 gr tipo Bormioli.

1800 gr di Ramassin
900 gr di zucchero di canna
1 limone
50 ml di vino bianco dolce tipo Moscato


Procedimento.
Lavate e denocciolate le susine lasciandole cadere in una pentola adatta in acciaio inox o ceramica (non utilizzate l’alluminio).
Terminata l’operazione aggiungete il succo del limone, la scorza dello stesso (solo la parte gialla, state attenti a non prelevare la parte bianca (albedo) che renderebbe amara la confettura), il vino e lo zucchero.



Mescolate e ponete la pentola sul fuoco facendo bollire adagio adagio, mescolando e schiumando.



Quando la confettura raggiungerà la giusta densità  (fate la prova versando un po’ di confettura in un piatto ed inclinandolo, se non scorre è perfetta), toglietela dal fuoco e invasatela immediatamente nei vasi, chiudeteli ermeticamente e conservateli all’asciutto e all’oscuro.

NOTA: L'alcool contenuto nel vino cuocendo evapora, quindi può essere tranquillamente consumata dai bambini o dalle persone che non possono consumare alcool.



Sentiamo spesso parlare di marmellate, confetture e composte, ma in che cosa si differenziano?
La marmellata è un prodotto fatto di zucchero e agrumi (arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto, pompelmo) in cui la percentuale di frutta sia almeno il 20%. Le parti di agrumi utilizzabili sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.
La confettura è un   prodotto contenente zucchero e polpa (o purea) di tutti gli altri tipi di frutta. La percentuale di frutta non è in generale inferiore al 35% (con differenze anche notevoli a seconda del frutto usato), ma sale al 45% nel caso della “confettura extra“.
La composta. In questo caso si ritiene che la percentuale di frutta non debba essere inferiore ai due terzi. Nella composta lo zucchero aggiunto è sensibilmente minore, così come il conseguente apporto calorico.
Le confetture, come le marmellate e le composte, sono semplicissime da preparare, ma bisogna porre molta attenzione ai contenitori che devono essere sempre ben lavati con acqua bollente e sterilizzati prima dell’utilizzo; i coperchi devono essere nuovi per garantire la chiusura ermetica.

Per sterilizzarli potete utilizzare vari metodi, personalmente utilizzo il seguente:
Lavo  i vasetti e i coperchi con acqua calda e detersivo, li sciaquo molto bene sempre con l’acqua calda e li asciugo.
Accendo il forno a 130 gradi (non di più perché si rischia di rompere il vetro) posiziono i vasetti e i coperchi assicurandomi che non si tocchino. Spengo il forno e li lascio lì per 20/25 minuti. Trascorso il tempo, li tolgo usando i guanti e invaso la confettura caldissima, poi chiudo ermeticamente e lascio raffreddare su dei sottopentola. Lo sbalzo di temperatura potrebbe far rompere i vasetti.