mercoledì 19 agosto 2020

Insalata di spinacini, tonno, mais e peperoni

La scatoletta di tonno,  è tanto diffusa che a cercarla bene si trova in tutte le dispense delle nostre case. Versatile e poco costoso si presta a innumerevoli ricette; dal panino con i carciofini, al primo di pasta passando per l’insalata mista o la classica insalata russa.
L’ Italia si colloca, dopo gli spagnoli, al secondo posto al mondo per il suo consumo annuale: 2,2 kg  pro capite.
“Il tonno è un alimento estremamente nutriente e una risorsa importante per il benessere e la sussistenza dell’organismo” sostiene il professore Migliaccio, Presidente Emerito della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione (SISA).
“Oltre ad essere parte integrante della dieta mediterranea, consente di ottimizzare tutte le funzioni vitali, anche nella versione in scatola che, grazie alle tecniche di conservazione, mantiene caratteristiche nutrizionali simili a quelle del tonno fresco”.
Sia la variante in scatola che quella fresca “sono ricche di proteine nobili; addirittura il tonno in scatola ne contiene una quantità maggiore rispetto a quello fresco”.
Entrambi contengono acidi grassi omega 3. Il tonno in scatola come quello fresco, è ricco di iodio, potassio, ferro, fosforo e vitamine del gruppo B.
“Inoltre, il tonno in scatola, a parità di apporto nutrizionale con quello fresco, è più economico e offre numerosi vantaggi in relazione alla sua facile reperibilità, conservabilità e versatilità in cucina”, continua Migliaccio.
Tra gli italiani che praticano sport, il tonno in scatola risulta essere tra gli alimenti più apprezzati: 7 su 10 lo consumano regolarmente e lo considerano tra i cibi più sani.
Inoltre, il 60 per cento crede che nelle scatolette di tonno ci siano conservanti. Ma non è così: il tonno in scatola si conserva senza additivi conservanti.

Fonte: TPI NEWS



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

 Ingredienti per 4 persone:

200 gr di spinacini
160 gr di tonno sott’olio sgocciolato
1 peperone rosso
1 cetriolo
100 gr di mais in scatola
Succo di 1 limone
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale  fino q.b.

Procedimento

Lavate, sgrondate gli spinacini e metteteli in una ciotola.
Lavate il cetriolo e  il peperone. Tagliate il primo a rondelle e pulite il secondo togliendo i semi e i filamento interni. Tagliatelo prima a falde e poi a dadini.
Scolate il tonno e sminuzzatelo un po’.
Mettete tutto nella ciotola con gli spinacini e unite il mais sgocciolato.
Preparate un’emulsione miscelando il succo di limone con 4 cucchiai d’olio e del sale, e condite l’insalata.
Servite subito.




martedì 11 agosto 2020

Spaghetti ai frutti di mare

Dici cozze o vongole e subito pensi al mare ,al suo colore, al suo meraviglioso profumo, al suo canto, al sole, all’estate. Ecco dunque il piatto per eccellenza: Spaghetti ai frutti di mare.
Semplicissimo da realizzare ottimo da gustare.
Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dal mollusco stesso. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico, ma in commercio , di solito, troviamo quelle allevate.Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questo mollusco nei confronti del cuore. Il suo alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica.Qualche anno fa sono stati fatti degli studi sulle proprietà medicinali delle cozze. Grazie al suo alto contenuto di glucosamina, questo mollusco è considerato il più potente antinfiammatorio naturale, soprattutto per la cura di reumatismi, artrite e artrosi.Contengono 86 calorie ogni 100 grammi, hanno un basso contenuto di grassi, quindi adatte ad un regime ipocalorico.
Fonte: Pazienti.it
Le vongole sono un alimento di origine animale, pertanto contengono colesterolo. Fortunatamente la porzione di grassi saturi è quantitativamente molto limitata.
Tuttavia, non essendo in possesso di dati più precisi inerenti il profilo lipidico delle vongole, è consigliabile consumarle con frequenza sporadica (ad es. una volta alla settimana) e con porzioni medie non eccessive (mediamente 400g a testa, che corrispondono a 100g di parte edibile). Inoltre, trattandosi di organismi bivalvi che filtrano acqua di mare, le vongole racchiudono elevate quantità di sodio, sale minerale da assumere con moderazione e soprattutto in caso di alterazioni della pressione sanguigna.
NB: Le vongole sono alimenti potenzialmente allergizzanti e se ne sconsiglia l'utilizzo sia in gravidanza che in allattamento.
Le vongole contengono pochi lipidi, tracce di carboidrati e una buona quantità di proteine ad alto valore biologico; l'apporto energetico è estremamente ridotto.
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Ingredienti per 4 persone: 

300 gr di spaghetti
500 gr di cozze
500 gr di vongole
500 gr di pomodori perini
1 mazzetto di prezzemolo
Peperoncino q.b.
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva  Frantoio Rosciano q.b.


Procedimento.

Lavate le cozze e le vongole eliminate quelle con il guscio rotto o già aperto ( vuol dire che sono già morte quindi da non mangiare) e ponetele a spurgare in acqua fredda con disciolto il sale ( 1 litro di acqua e 20 gr. di sale grosso) per un’oretta. Scolatele, sciacquatele e mettetele in una padella con due cucchiai di olio e un po’ di prezzemolo tritato e fatele aprire a fuoco vivace e a padella coperta. Quando i gusci saranno tutti aperti, sfumate con il vino e lasciate evaporare, sempre a fuoco vivo, per 1 minuto.
Spegnete il fuoco, togliete i gusci dalla padella, staccate i molluschi, meno qualcuno che terrete per decorare il piatto, e scartate quelli che non si sono aperti.
Filtrate il liquido di cottura e tenetelo da parte.
In una padella mettete 4 cucchiai d’olio e fate soffriggere a fuoco moderato l’aglio tritato , aggiungete i pomodori pelati, privati dei semi e tritati e il peperoncino.
Versate il liquido filtrato dei frutti di mare e lasciate cuocere per 15/20 minuti.
Prima di aggiungere il sale assaggiate per verificare la sapidità (il sugo dei frutti di mare è piuttosto salato).
Unite le vongole, le cozze, il prezzemolo tritato e lasciate insaporire ancora per 1 minuto.
Nel frattempo fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua ( io normalmente non aggiungo sale essendo il sugo molto salato) , scolateli molto al dente ( ma tenete 3 cucchiai d’acqua) e fateli saltare per due minuti nella padella con il sugo aggiungendo l’acqua della cottura della pasta se necessario.
Spolverate con il prezzemolo tritato e servite.



lunedì 10 agosto 2020

Frantoio Rosciano



Nel 1983 Sandra Rosciano e Mario Richero, rilevano un antico frantoio nel paese di Toirano (SV) affascinati da questa secolare attività, risalente all’epoca dei primi “ 900 ”, ed è esattamente da allora che io compro il loro splendido olio e tutti gli altri prodotti biologici, dalle salse tipiche liguri ai prodotti cosmetici derivati sempre dall'olio. 
Vi assicuro che è il miglior olio in assoluto che io abbia mai gustato. Dolce e senza retrogusto acido che fa "pizzicare" la gola come spesso capita con altri oli. Prodotto esclusivamente con olive liguri e spremute a freddo. Racchiude in sé tutto il calore, il colore,  il gusto, il profumo della Liguria.
Nel ’84 il negozio di vendita va ad affiancare il frantoio, che si può visitare in qualsiasi periodo dell’anno ( ma da novembre a marzo è interessante vedere la spremitura a freddo delle olive Taggiasca, Olivotto, Colombara, Frantoiana e Carparina: questo tipo di spremitura mantiene inalterate le qualità organolettiche degli oli ).
Nel ’94, negozio e frantoio trovano una nuova locazione più ampia ed accogliente, con parcheggio e facilmente raggiungibile all’entrata sud del paese e a soli 2 chilometri dalla nuova uscita autostradale di Borghetto
S. Spirito
Grazie alla nuova ubicazione è stato possibile anche modernizzare il processo di spremitura utilizzando moderni macchinari permettendo cosi di facilitare le operazioni di molitura, e di ricavare un prodotto più consono alle aspettative dei clienti.



Oltre all’extravergine e all’olio di oliva, si possono trovare molti altri tipi di prodotti tipici artigianali, senza conservanti e biologici come: salse da condimento ( dal pesto, paté d’oliva nero e verde, salsa di noci ecc…) delicatezze sott’olio ( pomodori, olive, funghi, tranci di tonno ecc…).
Non mancano anche il miele, i vini, polpa di frutta, e i dolci tipici della vallata come il torrone morbido di Toirano. Inoltre prodotti cosmetici all’olio di oliva testati e confezionati con il marchio dell’azienda.
È possibile con questi prodotti realizzare fantastiche confezioni regalo abbellendole con ceramiche dipinte a mano, con disegni che rappresentano alcuni luoghi di Toirano.


Il frantoio si trova nel comune di Toirano, noto borgo, antico e storico, della val Varatella, ( a 3 km dal mare ), rinomato per le sue famosissime grotte, aperte al pubblico tutto l’anno.
Il centro storico abbellito e ristrutturato, nel corso degli ultimi anni, ove nel mese di Agosto si svolge la caratteristica festa di Gumbi ( frantoi ).
Il bellissimo ed attrezzatissimo museo etnografico della civiltà contadina, allestito nel vecchio palazzo del Marchese completamente ristrutturato con adiacente il parco ove vengono svolte numerose manifestazioni culturali e culinarie del paese.




Visitate il loro sito cliccando qui , troverete tutte le meravigliose specialità che possono offrirvi.
  


Per sapere come raggiungerli cliccate qui

Frantoio Rosciano
Via Provinciale 1/A - Toirano (SV)- Italia
Tel. 0182-98204
Fax 0182- 596041
sito: www.frantoiorosciano.it

sabato 8 agosto 2020

Calamari ripieni grigliati


Il calamaro appartiene alla famiglia dei molluschi e lo troviamo nel mar Mediterraneo e nell’Atlantico Orientale. Possiede un corpo allungato e fusiforme, con due pinne apicali e testa con tentacoli, ventose, occhi e bocca. Nell’interno del corpo troviamo la conchiglia cornea (una lisca trasparente a forma di lancia) e gli organi interni. Il colore è rossiccio - rosato, con sfumature brune. Le dimensioni variano fra i 15 e i 30 cm. Le sue carni sono delicate e saporite. Assomiglia molto al totano da cui si differenzia per la posizione delle pinne apicali: nel totano sono corte e partono dall’estremità del corpo, nel calamaro sono inserite più in alto e occupano metà corpo. Lo possiamo trovare tutto l’anno sia fresco sia surgelato. Possiede poche calorie (68 kcal per 100 gr), ma è ricco di sali minerali quali magnesio, fosforo, potassio, sodio, calcio e vitamina A, contiene pochi grassi e un buon quantitativo di proteine. Una caratteristica tipica di questo mollusco e lo spruzzo di liquido nero che rilascia se disturbato.




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Ingredienti per 4 persone.

500 gr di calamari
2 zucchine
3 cucchiai di farina di mais (o di pangrattato)
1 uovo
Un mazzettino di prezzemolo (una decina di rametti)
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.


Pulizia dei calamari

La prima cosa da fare è pulire i calamari, procedete quindi in questo modo:

Staccate i tentacoli dal corpo (sacca).
Asportate le interiora e la penna cartilaginosa trasparente infilando un dito nella sacca.
Se non vi piace la pelle, eliminatela ma non togliete le pinne laterali
Passate poi alla pulizia della testa dei calamari:
Tagliate appena al di sotto degli occhi. Gettate la parte sovrastante e tenete i tentacoli.
Eliminate dai tentacoli il becco (rostro), posto al centro e scartatelo.
Terminata la pulizia, lavate bene, sotto l’acqua corrente, le sacche e i tentacoli.
La pulizia è ultimata e potete utilizzare i calamari per qualunque ricetta.

Procedimento

Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a dadini molto piccoli.
Tagliate i tentacoli  a pezzetti molto piccoli.
Lavate il prezzemolo e tritatelo con l’aglio.
In una padella mettete 4 cucchiai d’olio e fate soffriggere per 5 minuti le zucchine, unite i tentacoli e lasciate cuocere ancora per 5 minuti. 


Versate tutto in  una ciotola, lasciate raffreddare un po’ e unite l’uovo, il trito di prezzemolo, il Parmigiano Reggiano, la farina di mais, sale, pepe e amalgamate bene il tutto, dovrete ottenere un composto morbido.


Aiutandovi con un cucchiaino o con un sac a poche riempite le sacche dei calamari per ¾ (non di più perché quando cuociono, si riducono notevolmente) con il composto ottenuto e chiudeteli con uno stecchino.


Spennellate i calamari con un pochino d’olio e cuoceteli sulla griglia caldissima da ambo le parti per circa 10/12  minuti spennellandoli ogni tanto con l’olio.
Serviteli subito accompagnati da pomodorini pachino o da una fresca insalatina.




domenica 2 agosto 2020

Composta di albicocche e zenzero


L'albicocco è una pianta originaria della parte di Cina nordorientale confinante con la Russia. La sua presenza data più di 5000 anni di storia. Da lì si estese lentamente verso ovest attraverso l'Asia centrale sino ad arrivare in Armenia (da cui prese il nome, ancora oggi in Liguria vengono chiamate in dialetto "armugnin", in Lombardia "mugnàgh" e in Veneto "armełin") dove, si dice, venne scoperta da Alessandro Magno.
I Romani la introdussero in Italia e in Grecia nel 70-60 a.C., ma la sua diffusione nel bacino del Mediterraneo fu consolidata dagli arabi: infatti "albicocco" deriva dalla parola araba al-barqūq.
L'albicocco crescerebbe selvatico in natura in Cina da ben 4 000 anni. Oggi è diffuso in oltre 60 paesi e viene coltivato in climi caldi o temperati e relativamente asciutti.
Il suo frutto, l’albicocca, si compone per l’85% di acqua ed ha una buona quantità di fibre alimentari. Grazie a queste componenti principali le albicocche sono essenziali per regolare l’intestino e aiutare la digestione. Inoltre, elevata è la presenza di vitamine A e C, essenziali per la crescita delle ossa e per combattere i radicali liberi che causano l’invecchiamento delle cellule del corpo. Diversi sono i minerali presenti come potassio, fosforo, sodio, calcio e ferro. Essi sono indispensabili per chi soffre di spossatezza, convalescenza e anemia; particolare la funzione del potassio, utile nell’attività fisica in generale ma soprattutto estiva. La presenza del sorbitolo ha un’ottimo potere per chi soffre di stitichezza. Mentre la presenza di Betacarotene e Licopene aiuta la rimozione del colesterolo cattivo.




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La composta, a differenza delle marmellate e delle confetture contiene una  percentuale di frutta non inferiore ai due terzi e lo zucchero aggiunto è sensibilmente minore, così come il conseguente apporto calorico.
Le confetture, come le marmellate e le composte, sono semplicissime da preparare, ma bisogna porre molta attenzione ai contenitori che devono essere sempre ben lavati con acqua bollente e sterilizzati prima dell’utilizzo; i coperchi devono essere nuovi per garantire la chiusura ermetica.

Per sterilizzarli potete utilizzare vari metodi, personalmente utilizzo il seguente:

Lavo i vasetti e i coperchi con acqua calda e detersivo, li sciacquo molto bene sempre con l’acqua calda e li asciugo.

Accendo il forno a 100 gradi (non di più perché si rischia di rompere il vetro), quando la temperatura è raggiunta, pongo i vasetti e i coperchi assicurandomi che non si tocchino. Spengo il forno e li lascio lì per 20/25 minuti. Trascorso il tempo, li tolgo usando i guanti e invaso la confettura caldissima, poi chiudo ermeticamente, li capovolgo e lascio raffreddare su dei sottopentola. Lo sbalzo di temperatura potrebbe far rompere i vasetti.



Ingredienti per 4 vasetti  tipo Bormioli da 250 gr

1 , 3  kg di albicocche  (per avere circa 1 kg di prodotto senza noccioli)
450 gr di zucchero di canna
1 limone bio piccolo
40 gr di zenzero fresco o 1 cucchiaio di zenzero in polvere.

Procedimento

Mondate le albicocche del picciolo, lavatele e snocciolatele.
Tagliatele a tocchetti e mettetele in una pentola d’acciaio (assolutamente non usate mai pentole d’alluminio per preparare conserve e marmellate o confetture).
Unite lo zucchero, lo zenzero pulito spelato e grattugiato, il succo del limone e la buccia (solo la parte gialla) grattugiata.
Lasciate riposare per un paio d’ore poi mettete sul fuoco basso e fate cuocere sobbollendo per circa 40/45 minuti schiumando.
A questo punto se amate, come me, la confettura con i pezzi di frutta invasate,diversamente frullate con il mixer poi invasate subito.





martedì 28 luglio 2020

Polpette di nasello in umido e piselli

Il nasello è un pesce di mare appartenente alla famiglia delle Merlucciidae, ma non è un altro nome del merluzzo, come comunemente si crede. Il merluzzo è di dimensioni maggiori ed ha tre pinne caudali, il nasello ne ha solo una. Viene chiamato anche "luccio di mare" per la somiglianza con il luccio e può raggiungere una lunghezza massima di 100/110 cm e un peso massimo di 15 kg. Vive nel Mar Mediterraneo, nell'Oceano Altantico orientale, nel mar Nero e lungo le coste dall'Islanda alla Mauritania.
Il suo sapore è molto delicato, la carne magra e molto digeribile, ricca di proteine, potassio, calcio , fosforo, ferro e iodio. E' un pesce molto adatto per l'alimentazione dei bambini e delle persone anziane. In cucina può essere preparato in vari modi: lesso. grigliato, in umido, arrosto e, se i pesci sono piccoli, anche fritto.
Quello che differenzia questa ricetta  è l’utilizzo di alcuni eccellenti  prodotti cooperativi che danno quel tocco in più che trasforma una normale ricetta in un tripudio di sapori.
Il formaggio vaccino di Fossa di Sogliano DOP, che ho utilizzato, è prodotto in Emilia Romagna a Sogliano al Rubicone. Ha un gusto aromatico e sapore fragrante, leggero e gradevole, con un odore intenso e persistente, ottimo così, estremamente versatile per numerose ricette; si sposa perfettamente con queste polpette di pesce con sugo di pomodori e piselli. Ottenuto con latte vaccino  100% italiano viene stagionato per tre mesi, avvolto nella paglia, in tipiche fosse di forma ovale, scavate nella roccia. La tecnica di stagionatura del formaggio nelle fosse ha origine molto antica. Questo tipo di formaggio è nominato in due inventari del 1497 e del 1498. Da entrambi i documenti si evince che la fossa di tufo aveva un duplice utilizzo: in autunno era il luogo di conservazione del formaggio e in tempi diversi dell'anno serviva ad immagazzinare il grano per preservarlo dalle razzie dei soldati. Il produttore di formaggio affittava la fossa per il tempo che era necessario alla stagionatura, tre mesi o al massimo 100 giorni. Il formaggio veniva posto, come tutt'oggi avviene, in sacchetti di tela, coperti di paglia di fieno, per isolare il formaggio dall'aria.
Il periodo tradizionale di infossatura era fine agosto-settembre; la riapertura delle fosse avveniva il 25 novembre, giorno di Santa Caterina.
Il Sugo fresco con datterino pelato che ho utilizzato è prodotto dell’azienda agricola  Rosso Gargano di Foggia.
Questi pomodori sono coltivati con passione da agricoltori che hanno deciso di unire le proprie forze e la loro dedizione per farli diventare un prodotto unico e inconfondibile. Sono seguiti in tutto il loro percorso di crescita dai soci agricoltori che selezionano di persona soltanto il meglio , da quando è una piantina fino a quando diventa frutto rosso e maturo e, nel giro di poche ore dalla raccolta, vengono trasformati, con mille attenzioni, perché  possano conservare tutta la loro freschezza fin sulla nostra tavola.
Tutte e due le Cooperative aderiscono al circuito Qui da Noi- Cooperative Agricole - Confcooperative


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Ingredienti per 4 persone:


600 gr di polpa di nasello
200 gr di pane raffermo
1 scatola di piselli
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 uova
2 bicchieri di latte o di acqua
100 gr di mais per impanature o di farina o di pangrattato
5 rametti di prezzemolo
Un paio di rametti di maggiorana.
Sale  q.b.


Procedimento
Mettete in ammollo il pane nel latte, se non lo avete va bene anche l’acqua.
Lavate  e sgrondate il prezzemolo.
Tagliate a tocchetti la polpa del nasello.
Nel robot da cucina tritate il nasello con il prezzemolo e il pane ben strizzato.
Versate il trito in una ciotola, salate e incorporate le uova, due cucchiai di farina di mais per impanature e tanto formaggio di Fossa fino ad ottenere un composto consistente.
Formate con le mani delle polpette poi rotolatele nel mais.
Scaldate l’olio  in un tegame e fatevi rosolare le polpette da tutti i lati.
Quando saranno ben dorate unite il sugo pronto, la maggiorana  e fate cuocere per 10 minuti ( se il sugo si asciuga troppo aggiungete un pochino di acqua) poi unite i piselli e continuate la cottura per altri 5 minuti.
Servitele subito.




lunedì 13 luglio 2020

Misticanza con frutti di bosco, bacche di Goji, semi di Chia e feta

Una fresca insalata che potremo definire internazionale poiché unisce ai prodotti italiani, misticanza e frutti di bosco,  i semi di Chia, le bacche di Goji e la Feta.
I semi di Chia sono ricavati dalla Salvia hispanica diffusa nel Centro e Sud America. Cresce spontaneamente in Bolivia e in Messico.
Hanno notevoli proprietà nutrizionali, sono ricchi di calcio e contengono un discreto quantitativo di acidi grassi essenziali omega3 e omega6.
Le civiltà precolombiane dell’America Centrale e Meridionale e li Atzechi li consumavano insieme al mais, ai fagioli e all’amaranto.
Furono i conquistadores ad introdurre la chia in Europa, ma, nonostante crescesse facilmente sotto il sole spagnolo, essa fu presto dimenticata a favore di altri prodotti provenienti dalle Americhe.
Nell’ottobre del 2009 i semi di Chia sono stati ammessi nel mercato europeo come ingrediente alimentare.
Le bacche di Goji sono frutti di una pianta originaria degli altopiani asiatici del Tibet, Cina e Mongolia. Sono piccoli frutti rossi ricchissimi di vitamine , sali minerali e aminoacidi


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Ingredienti per 4 persone

150 gr di misticanza  (insalata mista) 
100 gr di lamponi
100 gr di mirtilli
100 gr di semi di Chia
100 gr di bacche di Goji secche
3 kiwi
150 gr di feta
1 limone (succo)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate l’insalata.
Lavate e asciugate delicatamente i frutti di bosco.
Sbucciate i kiwi e tagliateli a fettine.
Tagliate a cubetti la feta.
Mettete tutti gli ingredienti più le bacche di Goji e i semi di Chia in un’insalatiera.
Preparate una vinaigrette unendo il succo di limone a 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e al sale.
Condite l’insalata con l’emulsione e servite.


domenica 5 luglio 2020

Zucchine grigliate farcite con speck e Casciotta d’Urbino

La Casciotta d’Urbino D.O.P. è un formaggio che ha origini antichissime. Il suo nome deriva da un errore di trascrizione di un impiegato che scambio la “c” in “sc” pronuncia dialettale della “c” tipica dell’area marchigiana.
L’area di produzione della “Casciotta d’Urbino” coincide con l’intera provincia di Pesaro-Urbino. Una zona fondamentale per il pascolo intensivo, caratterizzata da particolari erbe montane, da una flora ricca e variata, da una ricchezza di terreni erbosi a base di graminacee, che fornisce l’alimentazione delle pecore e delle mucche.
Nasce dalle stesse colline che abbracciano il Montefeltro, in quella culla del Rinascimento che ha nutrito la sapienza artigiana, artistica e contadina. Sapori e saperi che testimoniano come la Cultura nasca dal rapporto con la terra, la Cultura si coltiva (non a caso Cultura deriva da còlere-coltivare) L’ispirazione è nelle cose, nei paesaggi, nei sapori.
Tra gli estimatori più famosi di questo formaggio troviamo Michelangelo Buonarroti come testimonia un carteggio con l’amico Francesco Amatori di Casteldurante (attuale Urbinia) dove si citano le Casciotte prodotte per la mensa dell’illustre artista. Egli amava a tal punto questo formaggio da affittare una serie di poderi nel territorio durantino, allo scopo di garantirsi un continuo rifornimento.
Questo delizioso formaggio ha forma cilindrica a scalzo basso con facce arrotondate e un diametro tra i 12 e i16 cm e pesa dagli 800 ai 1200 grammi circa. Il colore della pasta è bianco paglierino e la struttura molle e friabile caratterizzata da lieve occhieggia tura. La crosta  paglierina è sottile (circa 1 mm).
Il sapore è dolce, caratteristico della miscela del latte di provenienza (3 parti di ovino e 1 parte di vaccino) e della breve stagionatura di circa 15/20 giorni. Essendo una D.O.P. dal 1996(Denominazione di Origine Protetta),  deve essere munito del contrassegno indicato nel decreto di riconoscimento, a garanzia delle rispondenza del prodotto alle specifiche normative.
La Casciotta d’Urbino va consumata fresca e una volta tagliata va protetta con la pellicola trasparente e conservata in frigo (4/8°C) per qualche giorno. Se usato come formaggio da tavola, prima di consumarlo, si consiglia di lasciarlo almeno un’ora a temperatura ambiente.
La “Casciotta d’Urbino che utilizzato per questa ricetta è stata prodotta dalla Cooperativa Agricola TreValli Cooperlat che aderisce al progetto “Qui da Noi” di Confcooperative.



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Ingredienti per 4 persone:



4 zucchine chiare grandi
150 gr di speck a fettine
200 gr di Casciotta d’Urbino
Olio extravergine d’oliva q.b.
Aceto balsamico q.b.

Procedimento

Lavate, asciugate e spuntate le zucchine.
Tagliatele a fette non troppo sottili e spennellatele con  un pochino d’olio.
Grigliatele e mettetele da parte.
Prendete una fetta di zucchina deponeteci sopra una fettina  di Casciotta d’Urbino e un po’ di speck, sovrapponete un’altra fetta di zucchina e terminate con una fettina di formaggio.
Mettete la torretta sulla leccarda ricoperta da carta da forno.
Continuate così fino ad esaurimento degli ingredienti.
Infornate per 3 minuti (forno già caldo a 180°C) per far sciogliere il formaggio, impiattate e servite con qualche goccia di aceto balsamico.



mercoledì 1 luglio 2020

Insalata estiva con formaggio al tartufo

Il tocco raffinato di questa insalata è il  formaggio  misto al tartufo; di origini marchigiane è una caciotta fresca mista, a pasta cremosa aromatizzata al tartufo e ottenuta con latte bovino e ovino 100% italiano.
Le caciotte aromatizzate sono ottimi formaggi da tavola e spesso vengono degustati al taglio accompagnati da una buona fetta di pane casereccio o dalla tipica "crescia" marchigiana.
Ottime per insaporire insalate fresche e come condimento di primi piatti al forno. Si accompagnano con vini bianchi ricchi di gusto, ma delicati.
Ed infine il tocco ricercato è dato  dall’olio extravergine prodotto dalla Cooperativa San Marzano di  San Marzano di San Giuseppe (TA). Alla vista si presenta di colore verde brillante con riflessi dorati, l’aroma che sprigiona ha un’elegante carica fruttata. Si ottiene mediante la spremitura fredda delle olive.
Tutte e due le Cooperative aderiscono al circuito Qui da Noi- Cooperative Agricole  che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.




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Ingredienti per 4 persone


100 gr  di misticanza (songino/rucola/spinacino)
100 gr di radicchio rosso
24  pomodorini  datterini
2 cetrioli
50 gr di nocciole tostate
Aceto balsamico q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate le insalate.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà.
Lavate e  pelate i cetrioli e tagliateli a rondelle sottili.
Tagliate il formaggio a cubetti.
In una ciotola versate le insalate e unite i pomodorini, i cetrioli, le nocciole tostate e divise a metà, e i cubetti di formaggio.
Preparate un’emulsione miscelando l’olio con qualche goccia d’aceto e il sale.
Irrorate l’insalata, mischiate e servite.