martedì 4 giugno 2019

Foglie di pane allo zafferano

Un pane con il colore del sole, il profumo delle spighe e dal sapore intenso.
Ottimo così, ideale per accompagnare salumi e formaggi.
L’ho preparato con la farina di semola di grano duro  bio varietà “Senatore Cappelli” prodotta dalla Cooperativa Agricola Palazzo Piccolo e con l’olio extravergine d’oliva bio San Martino prodotto dall’Azienda Agricola Masseriola.
Il grano duro varietà “Senatore Cappelli” è un’antica varietà di grano duro coltivata principalmente nel Sud Italia.
La sua storia inizia nel 1915 quando il genetista Nazareno Strampelli, partendo dai grani nordafricani, selezionò una qualità molto resistente e adatta ai terreni del Meridione.
Una pianta che può raggiungere il metro e ottanta e a cui decise di dare il nome del Senatore Cappelli in onore al suo impegno di modernizzazione dell’agricoltura in Puglia.
Le spighe di grano Cappelli, ottenute da un’attenta selezione naturale a Foggia, sono state per decenni le coltivazioni più diffuse Nel Sud d’Italia e nelle Isole. Viene considerato il padre del grano duro, definito negli anni ’30 “razza eletta” è un grano duro rustico che predilige terreni poveri e argillosi.
Possiede eccellenti qualità nutrizionali e un alto valore proteico; in Puglia tali caratteristiche gli hanno valso l’appellativo di “carne dei poveri”.
L'Azienda Agricola Masseriola, che sorge nella parte meridionale del Subappennino Dauno, in agro di Ascoli Satriano, ad un'altitudine di circa 300 metri sul livello del mare, da ormai 50 anni dedica 30 ettari alla coltivazione dell'olivo di varietà Coratina e Moraiolo.
Le olive migliori vengono raccolte per brucatura, ossia direttamente dalla pianta, e sottoposte a molitura entro 24-36 ore. con un sistema di frangitura mediante macine di pietra. L’olio “Masseriola” è oggi riconosciuto a livello internazionale fra i migliori oli a certificazione biologica e D.O.P.
L'alta qualità di quest’olio si esprime attraverso il colore dal verde al giallo. Il suo sapore fruttato, l'odore di fruttato medio con sentori di frutta fresca e note ben equilibrate di amaro e piccante, il bassissimo grado di acidità lo rendono ideale per qualsiasi tipo di ricetta, ma specialmente per questa donandole un gusto particolare.
Sia la Cooperativa Palazzo Piccolo sia l'Azienda Agricola Masseriola aderiscono al circuito Qui da Noi- Cooperative Agricole - Confcooperative




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti

400 g di semola di grano duro bio Masseria Palazzo Piccolo
100 g di farina 0
300 ml di acqua
1 bustina di zafferano
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva San Martino ( Azienda Agricola Masseriola)
200 gr di lievito madre rigenerato o, in alternativa 35 gr di lievito madre essiccato
1 cucchiaio pieno di sale fino




Procedimento

Scaldate leggermente l’acqua (non deve superare i 35°.)
Scioglieteci il lievito madre rigenerato (se usate quello essiccato, mettetelo direttamente nella farina.) e lo zafferano.
Setacciate la farina in una ciotola e aggiungete gradualmente l’acqua con il lievito iniziando a impastare. Quando l’impasto avrà raccolto tutta l’acqua, aggiungete l’olio e alla fine il sale.
Impastate fino a ottenere un composto omogeneo, elastico e asciutto (10/15 minuti).
Formate una palla poi ricopritela con un panno umido riposare e lasciatela lievitare per due ore, al caldo e lontano da colpi d’aria. 


Trascorso il tempo, riprendete l’impasto, e sulla spianatoia leggermente infarinata, lavorate la pasta dividetela in due metà e tiratela a mano a formare una sfoglia.



La prima spennellatela con un pochino di olio (rimarrà più intagliata nel disegno), la seconda no. Arrotolate a formare  due cilindri .Tagliate la pasta in modo obliquo e disponete le rondelle  ottenute su di una leccarda, coperta con della carta da forno, sovrapponendole e premendo bene nel punto d’attacco come nella foto.



Spennellate con un pochino d’olio, coprite con altra carta da forno e  con un canovaccio.
Lasciate lievitare fino al raddoppio (il tempo dipende dalla temperatura ambiente, si va dalle 2 alle 4 ore).
Accendete il forno a 200° e inserite sul fondo un pentolino con dell’acqua (servirà a mantenere la giusta umidità). Quando il forno raggiungerà la temperatura, infornate il pane e lasciate cuocere per 35/40 minuti.
Sfornate e fate raffreddare su di una gratella.



Consiglio: potete usare il lievito di birra sia secco che fresco e in questo caso i tempi di lievitazione si dimezzano.







Si ringraziano le cooperative e le aziende per la fornitura degli ingredienti per la realizzazione della ricetta.


lunedì 3 giugno 2019

Pollo al sesamo zenzero e soia


La cucina cinese è la somma di ben otto cucine regionali che, nel corso dei secoli, si sono evolute e si sono modificate . Da ritrovamenti archeologici sappiamo che coltivazione del riso e la produzione di spaghetti  vedrebbero la luce durante l’età della pietra cinese.
Con  la scoperta durante i secoli di nuove materie prime per cucinare e nuovi metodi di cottura, la cucina cinese si modificò gradatamente e nacque l’uso delle bacchette, realizzate con diversi materiali e adoperate come utensili per mangiare.
Per chi disponeva di poche risorse economiche, un pasto era semplicemente un piatto di pasta o di riso, condito con un pugno di verdure o qualche boccone di carne. Tuttavia, in occasione delle feste o di visite da parte di ospiti, anche i cinesi meno abbienti si prodigavano in banchetti ricchi di pietanze, colori e gusto. Spesso il cibo era una questione d'onore e senza dubbio il primo segno di appartenenza sociale.
Durante un tipico pasto cinese si condividono i piatti, che vengono di solito messi in comune e fatti girare sul tavolo. Si mangia con l'aiuto di bacchette oppure, in caso di pietanze brodose, con l’aiuto di cucchiai di legno o di porcellana. La tavola è un simbolo dello status sociale e deve essere sempre rotonda e a volte sormontata da un grande piatto girevole dove sono poste le pietanze da condividere; non sono mai presenti coltelli a tavola perché tutto ciò che deve essere tagliato, viene tagliato in cucina. La successione cronologica dei piatti segue una ricerca di equilibrio a partire dai cinque sapori di base (dolce-salato-acido-amaro-piccante).


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Ingredienti per 4 persone:

Per la marinatura e la salsa

1 tazza di brodo di pollo
½ tazza d’acqua
½ tazza di salsa di soia
85 gr di miele
60 ml di aceto di vino di riso
3 cucchiaio di zucchero di canna
2 cucchiai di amido di mais
2 cucchiai di olio di sesamo
2 spicchi d’aglio tritati
1 cucchiaio di zenzero fresco tritato
2 pizzichi di peperoncino tritato

Per friggere il pollo

680 gr di petto di pollo tagliato a pezzi da 2,5 cm
3 albumi
210 g di amido di mais
65 gr di farina
½ cucchiaino di bicarbonato
114 cl di olio vegetale per fritture
Sale q.b.

Per guarnire
Semi di sesamo q.b.
Erba cipollina   q.b.


Procedimento

Preparate la marinata mettendo in una ciotola il brodo di pollo, l’acqua, la salsa di soia, il miele, l’aceto, lo zucchero ,l’amido di mais e l’olio di sesamo. Mescolate tutti gli ingredienti con una frusta.
Mettete i pezzi di pollo in un sacchetto, unite  6 cucchiai dell’emulsione, agitate un pochino e mettete in frigorifero per 30 minuti.
Mettete da parte la rimanente marinata.
Nel frattempo preparate la salsa.
Scaldate  a fuoco medio 1 cucchiaio d’olio di semi di sesamo in una padella grande , unite l’aglio, lo zenzero, il peperoncino e fate saltare per 2 minuti.
Versate 2 tazze della marinata e lasciate sobbollire, continuando a mescolare, finché non si imbrunisce.
Quando avrà raggiunto una consistenza abbastanza densa, togliete la padella dal fuoco e copritela.
Preparate la pastella per friggere il pollo.
Sbattete gli albumi con un pochino di sale. In una ciotola mettete la farina, l’amido di mais, il bicarbonato e la marinata rimanente. Mescolate tutto.
Scaldate abbondante olio fino a raggiungere la temperatura di 180°C.
Togliete il pollo dal frigo, scolatelo dalla marinata, asciugatelo e immergetelo, poco alla volta, negli albumi e poi rotolatelo nel composto di amido e farina per ricoprirlo completamente.
Friggete il pollo (sempre poco alla volta per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi troppo) fino a dorarlo e renderlo croccante da ambo i lati.
Scolatelo e mettetelo su carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso.
Riscaldate la salsa poi aggiungete i pezzi di pollo fritto e ricopriteli interamente.
Servite il pollo al sesamo su di un letto di riso bianco cospargendolo di semi di sesamo e erba cipollina tagliuzzata.

venerdì 31 maggio 2019

Millefoglie d’avena e frutti di bosco


Il termine "frutti di bosco" identifica un insieme di frutti che sono reperibili nel sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano oggetto di colture agrarie). Hanno un impiego gastronomico estremamente diffuso e variegato e sono impiegati prevalentemente freschi aggiunti a yoghurt, bavaresi, mousse , gelati e altri dolci al cucchiaio, tuttavia sono ottimi anche cucinati con brasati di selvaggia, risotti, paste ecc..
I frutti di bosco più conosciuti e consumati sono: mirtilli rossi e neri, lamponi, more, fragole, ribes rossi e neri, uva spina, more di gelso, bacche del sambuco, amarene, uva spina.
Sono ricchi di vitamine e antiossidanti utilissimi al buon funzionamento del nostro organismo.






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Ingredienti per 4 persone.

200 gr di frutti di bosco (More, mirtilli, lamponi, ribes)
8 gallette croccanti di avena e semi di girasole
200 gr di Robiola di Roccaverano ( o altro tipo di robiola morbida)
5 foglie di basilico tritate
Olio extravergine d’oliva q.b.
Pepe bianco q.b.

Procedimento

In una ciotola mettete la robiola, unite il basilico sminuzzato, un po’ d’olio, pepe e amalgamate.
Spalmate metà del formaggio su una galletta.
Distribuite metà dei frutti di bosco e coprite con l’altra galletta.
Ripetete il procedimento con gli ingredienti rimasti.