mercoledì 25 ottobre 2017

Insalata autunnale

La Crimson Seedless è un’uva  da tavola, senza semi, con polpa soda e croccante. Gli acini sono  di colore rosso-porpora e con forma cilindrico-allungata.  L’epoca di maturazione è medio-tardiva: da metà settembre a metà ottobre. La Crimson seedless è una varietà  creata da David Ramming e Ron Tarailo presso all' Università di Fresno, California. La varietà è entrata in commercio nel 1989. E’ consigliabile la coltivazione in zone con escursioni termiche elevate nei mesi estivi per favorire la colorazione.
Il consumo di frutta e verdura è indicato da tutti i dietologi come ottimale per mantenerci in salute o per ritrovarla dopo qualche malattia.
L’uva è ricca di vitamine A,B e C, di fibre  e di sali minerali quali calcio, ferro. Magnesio, fosforo e potassio. Grazie all’elevata presenza di zuccheri semplici è un alimento altamente energetico e facilmente assimilabile. L’uva ha proprietà antiossidanti, antianemiche e anticancro.
Per l’alto contenuto di zuccheri il consumo è sconsigliato ai diabetici.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone

Un grappolo di uva Crimson Seedless
Un piccolo cespo di scarola
Un piccolo cesto di radicchio
50 gr di nocciola Tonda Gentile IGP del Piemonte
Parmigiano Reggiano q.b.
Aceto balsamico di Modena q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento
Sgusciate le nocciole, fatele tostare in un padellino antiaderente senza aggiungere nulla e spelatele. Tritatene qualcuna e lasciate intere le altre.
Lavate, sgrondate e asciugate le insalate.  Tagliatele a strisce sottili.
Lavate l’uva, sgranate gli acini e asciugateli.


In un insalatiera o nei singoli piatti mettete un po’ d’insalata, distribuite la granella di nocciole e le nocciole intere e gli acini d’uva.
Preparate una vinaigrette miscelando l’olio, l’aceto balsamico, il sale e distribuite sull’insalata. Scagliate sopra  il Parmigiano Reggiano e servite.








lunedì 16 ottobre 2017

Pesche in agrodolce

Con le ultime pesche della stagione provate a preparare questa ricetta. È una preparazione un po’ diversa dalle solite tuttavia le pesche in agrodolce, accompagnate ai bolliti o all’anatra, sono veramente squisite e di piacevole sapore agrodolce.
Per sapere qualcosa di più sulle pesche cliccate qui



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

 
Ingredienti per 3-4 vasetti Bormioli o simili da 250 ml.

1 kg di pesche sane e non troppo mature
1 kg di zucchero (io uso quello di canna grezzo)
½ litro di aceto bianco
1 limone non trattato
5 chiodi di garofano
1 pezzetto di cannella

Procedimento

Lavate accuratamente  con l’acqua calda i vasetti e i relativi coperchi (cambiateli ogni volta che riutilizzate i vasetti) e asciugateli perfettamente.

Sbucciate le pesche (immergendole un attimo in acqua bollente e subito dopo in acqua fredda) e dividetele a metà o in quarti se sono molto grandi.
Spruzzatele con il succo del limone per evitare che anneriscano e collocatele nei vasi.



Fate bollire l’aceto con tutti gli altri ingredienti e le scorze del limone, lasciatelo sul fuoco molto basso per una decina di minuti affinché si addensi.



Quando lo sciroppo raggiunge la giusta densità levatelo dal fuoco, eliminate le scorze di limone e versatelo nei vasi fino a ricoprire completamente  le pesche.
Chiudete ermeticamente i vasi e conservateli al buio, in un luogo ben asciutto.



domenica 8 ottobre 2017

Coppette di Nergi per una pelle perfetta

Questa ricetta, nata dalla collaborazione con il Nergi e il Fondo Assistenza e Benesere S.M.S., è adatta alla prima colazione ma anche ad uno spuntino; unisce al gusto il benessere dato dalla frutta, dai carboidrati complessi dei biscotti l’azione rinfrescante e protettiva dello yogurt. E' stata pubblicata su SanremoNews per la rubrica : " Il piacere della colazione con Nergi della Domenica!"

IL PIACERE DI NERGI... PER UNA PELLE E UNA CHIOMA SEMPRE VIGOROSE!
L’esposizione al sole di pelle e capelli - tanto in estate, quanto in inverno - molto positiva per la produzione di vitamina D, può però causare la comparsa di macchie, secchezza ed altri inestetismi. Per proteggere pelle e capelli, è bene depurare l’organismo dall’interno, consumando cibi ricchi di micronutrienti come Nergi. Con il suo elevato contenuto di vitamina C (una porzione da 150 g contiene l’82% del fabbisogno giornaliero nelle donne – una vaschetta contiene 125 g), questo superfrutto aiuta a distendere la pelle, attenua le rughe, migliora la struttura epiteliale e combatte i danni causati dall’esposizione solare e dall’inquinamento. Inoltre, la vitamina C è essenziale per la formazione del collagene, proteina strutturale della pelle. Anche la cheratina, che dona lucidità ai capelli, viene stimolata dall’assunzione di vitamine e sali minerali che entrano a far parte della sua struttura. Infine, l’azione benefica della vitamina C viene combinata con l’elevato apporto di rame, contenuto in Nergi in quantità così alte da coprire il 20% del fabbisogno giornaliero.

A cura di FAB - Fondo Assistenza e Benessere S.M.S. (Ilaria Goria, biologa nutrizionista) https://www.fondoassistenzaebenessere.it/
https://www.facebook.com/FondoAssistenzaBenessere







LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI


Ingredienti per 2 persone:
125 gr di Nergi (1 confezione)
250 gr di yogurt bianco bio
6 biscotti ai cereali integrali
1 pesca nettarina
2 cucchiaini di miele d’acacia.



Procedimento
Lavate bene la pesca, tagliatela a fettine sottili senza sbucciarla.
Lavate i Nergi e tagliateli a rondelle
Unite il miele allo yogurt e miscelate bene.
Sbriciolate grossolanamente i biscotti e suddividetene una parte nei bicchieri, versate un po’ di yogurt, mettete metà delle rondelle di Nergi e delle fettine di pesca.
Coprite con i biscotti rimasti, versate lo yogurt e disponete sopra le rondelle di Nergi e le fettine di pesca.





lunedì 2 ottobre 2017

Composta di peperoni, zenzero e aceto

All’inizio del Novecento, Domenico Ferrero faceva il commerciante a Torino e scoprì che nel Borgo Salsasio di Carmagnola si producevano degli ottimi peperoni e spinse i contadini a produrne su ampia scala sostituendo la coltura della canapa fino ad allora dominante.
Nacquero così diverse varietà locali ed una produzione di elevata qualità, che diede luogo ad un fiorente commercio.
Allora la maggior parte delle persone in questi luoghi faceva il contadino e quest’ortaggio che cresceva facilmente e dava ottimi risultati fu come la manna dal cielo, diventò molto importante e fonte di guadagno per le famiglie di allora.
L’interesse crebbe sempre più e si fecero manifestazioni, fiere; nacquero aneddoti e ricette fino ad arrivare ai nostri giorni alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.
Col tempo si perfezionò la coltivazione e attualmente ne sono state selezionate cinque diverse qualità: il Quadrato con la forma cubica  , il Quadrato Allungato, il Corno o Lungo (un cono molto allungato), il Trottola (a forma di cuore), il Tomaticot (tondeggiante schiacciato ai poli come un pomodoro).
Questa composta è stata realizzata con il peperone quadrato di Carmagnola e si accompagna con gli arrosti di selvaggina, anitra, tacchino ecc  o con i formaggi molto stagionati.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4/5 vasetti da gr. 250 tipo Bormioli
2 kg di peperoni quadrato di Carmagnola (rossi e gialli)
800 gr di zucchero (io ho utilizzato quello di canna)
1 limone
30 gr di zenzero
50 ml di aceto di mele bio o di aceto bianco
Una scorzetta di cannella
3 chiodi di garofano

Procedimento

Lavate accuratamente  con l’acqua calda i vasetti e i relativi coperchi (cambiateli ogni volta che riutilizzate i vasetti) e asciugateli perfettamente.
Lavate i peperoni, tagliateli in quarti per asportare il torsolo ed i semi.
Riduceteli a pezzettini e metteteli in una pentola d’acciaio (non utilizzate l’alluminio), unite lo zucchero la scorza grattugiata del limone e il succo, la scorzetta di cannella, i chiodi di garofano e lo zenzero pulito e grattugiato.


Mescolate e lasciate riposare per un’ora.
Dopo di che unite l’aceto e iniziate la cottura  a fuoco molto dolce, mescolate e schiumate.
Proseguite la cottura a fuoco un po’ più vivo, finché i peperoni tenderanno a spappolarsi.
Eliminate la cannella e i chiodi di garofano e frullate con il mixer.
Rimettete sul fuoco bassissimo e lasciate addensare, mescolando spesso.
Per vedere se la confettura è pronta mettetene un po’ in un piattino,  lasciatela raffreddare e inclinatelo, se non scorre via ha raggiunto la giusta densità.
Togliete dal fuoco, versate subito nei vasi e  chiudeteli ermeticamente.
Conservatela in un luogo fresco e al buio.


giovedì 28 settembre 2017

Frità rognosa

La frità rognosa  (Frità rugnusa) è una ricetta tipica piemontese della Langhe e del Monferrato. E’ una sinfonia di sapori per il palato e un trionfo dell’odorato  per l’intenso aroma che unisce il gusto pieno del salame con l’acidulo del formaggio e la freschezza degli aromi. Rallegra la tavola con i suoi colori vivaci.
La  Salsiccia Casareccia Maestri Salumieri Clai che ho utilizzato per questa ricetta è prodotta dalla Cooperativa Clai.
Dalla tradizione rurale e gastronomica della Romagna, nasce la tipica salsiccia passita-casereccia. Prodotta rispettando l’antica ricetta, utilizzando esclusivamente le migliori carni magre di suino italiano con la giusta quantità di grasso, viene insaccata in budello naturale. Caratterizzata dalla facile pelabilità, dal gusto dolce, rimane tenera e scioglievole al palato. Ottima in ogni momento della giornata, come pasto, spuntino veloce o per aperitivi
CLAI (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi) è una Cooperativa agricola che opera nell’agroalimentare sia nel settore dei salumi, con una particolare specializzazione nel segmento del salame, che in quello delle carni fresche bovine e suine.
L’azienda opera principalmente in due stabilimenti: a Sasso Morelli di Imola (BO) dedicato alla produzione dei salumi e a Faenza (RA) dove si effettuano macellazione e sezionamento dei bovini e dei suini, adottando le procedure operative più avanzate per assicurare il benessere animale e alti standard di qualità nel sistema di trasformazione e lavorazione.
I prodotti dell’azienda sono presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni Italiane.
Negli ultimi anni CLAI ha sviluppato la sua presenza all’estero soprattutto nel comparto dei salumi. Fanno parte della cooperativa 283 soci, formati sia da soci allevatori che conferiscono il bestiame, che da soci lavoratori che svolgono la loro attività nei vari settori dell’impresa.
Nella preparazione dei salumi vengono utilizzate solo carni italiane, puro suino, sale iodato.
Non sono presenti il glutine  e i derivati del latte.
La filiera è controllata e certificata ed infine hanno ottenuto la certificazione iso 1400 per il rispetto per l’ambiente.
Come cooperativa agricola aderente a Fedagri Confcooperative hanno da tempo aderito al progetto “QUI DA NOI” che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

80 gr di robiola fresca
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Basilico,timo, menta
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento.
Lavate, sgrondate gli aromi e tritateli. Tritate grossolanamente la salsiccia casereccia e il formaggio.
Rompete le uova in una ciotola e sbattetele, unite il trito di aromi, il trito di salsiccia e di formaggi, il Parmigiano Reggiano grattugiato e il sale. Amalgamate bene. In una padella antiaderente (in realtà l’ideale sarebbe una padella di ferro), versate 4 cucchiai  d’olio e scaldate bene, Versate il composto di uova e fate cuocere da ambo le parti.


Per info e acquisti
Clai S.c.a.
Via Gambellara  62/a
Sasso Morelli
Imola (BO)
www.clai.it


giovedì 21 settembre 2017

Cozze gratinate

Le cozze gratinate sono un antipasto ottimo e leggero, diffusissimo in tutto il Meridione d’Italia e sono preparate in varie versioni.
Questa è  una versione molto diffusa in Sicilia e potete prepararla anche senz’aglio saranno comunque ottime.
Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dai
i molluschi stessi. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico ma in commercio,  di solito, troviamo quelle allevate.
Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questi molluschi nei confronti del cuore. Il loro alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica. (Fonte: Pazienti.it)




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

1 kg di cozze
½ bicchiere di vino bianco
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
80 gr di pangrattato
Peperoncino rosso q.b.
Olio Extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento
Lavate bene le cozze, eliminate quelle già aperte o con il guscio rotto, raschiate i gusci per eliminare le impurità e il bisso (la barbetta che fuoriesce dal guscio).
Risciacquate bene.
Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo insieme allo spicchio d’aglio.
In una casseruola scaldate  3 cucchiai d’olio,  aggiungete le cozze, un po’ del trito di prezzemolo e aglio, il peperoncino, il vino  e fatele cuocere a fuoco vivace  finché saranno tutte aperte (5 minuti).
Scolatele, gettate quelle che non si sono aperte e filtrate il liquido di cottura.
Lasciatele raffreddare.
Nel frattempo preparare il composto per la gratinatura.
In una ciotola unite il pangrattato, il formaggio, il rimanente trito di prezzemolo e aglio e un pochino dell’acqua di cottura delle cozze.
Prima di aggiungere il sale assaggiate sia le cozze che il liquido perché normalmente sono già sapide e non richiedono l’aggiunta di sale, diversamente aggiustate la sapidità.
Amalgamate bene il tutto fino ad ottenere un composto morbido e cremoso, non acquoso, se è il caso aggiungete ancora un po’ di pangrattato.
Staccate dalle cozze la parte di guscio senza il mollusco e gettatelo, disponete l’altra metà in una teglia e farcite con il preparato.
Infornate in forno preriscaldato a 180°C per 15 minuti, passate poi alla funzione grill per 3 minuti.
Le cozze dovranno rimanere morbide all’interno e croccanti fuori.

Potete servirle sia calde che fredde accompagnate da un buon bicchiere di vino bianco.

martedì 19 settembre 2017

Tortini di banane e crema di nocciole al cacao

La banana, disponibile 365 giorni l'anno, è il frutto del banano, una pianta gigantesca (non un albero) alta fino a 7 metri.
Nascono a testa in giù, una vicina all’altra, in una grande massa di frutti chiamata casco. Un casco può superare il metro di lunghezza, contenere anche più di 200 frutti e pesare oltre 25 chili.
E’ uno dei frutti presente da più tempo sul nostro pianeta; originaria della Nuova Guinea, dove sembra sia nata attorno al 5000 a. C. durante i secoli questo dolce frutto si è diffuso prima in India, poi in Africa ed infine in Centro America. Seguendo le rotte dei grandi commerci marittimi la banana ha fatto il giro del mondo e conquistato i cinque continenti.
In America Centrale viene coltivata la varietà "Cavendish" regina della tavola italiana grazie alla sua dolcissima polpa.
Il termine banana deriva dall'arabo "banan", che significa "dito".
Frutto prezioso per la nostra salute ,contiene triptofano, un aminoacido che viene       trasformato dal nostro corpo in serotonina e che è in grado di rendere più sereno l’umore e svolgere un'azione rilassante.
La sua polpa è ricca di vitamina A, B1, B2, B6, C, E, PP che contribuiscono a mantenere elastica la pelle, a stimolare le difese immunitarie e a favorire il metabolismo delle proteine. Nella banana, inoltre, abbondano  sali minerali quali il calcio, il ferro e, soprattutto, il potassio, indispensabile per il funzionamento del sistema cardiovascolare.
Le banane possono essere utilizzate nelle diete da chi soffre di mal di stomaco: è in grado di neutralizzare l'acidità e ridurre l'irritazione delle pareti dello stomaco.




LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 6 muffin grandi

2 banane mature
3 cucchiai abbondanti di Crema di nocciole al cacao  Arigoni
50 gr di zucchero di canna
150 gr di farina OO
1 uovo
2 cucchiaini di lievito per dolci
Zucchero a velo q.b.

Procedimento

Schiacciate le banane con i rebbi di una forchetta fino a ridurli in poltiglia, unite la crema di nocciole mischiate bene.




Aggiungete l’uovo e amalgamate.


Unite lo zucchero e, poco alla volta la farina con il lievito.
Inglobate il tutto .


Imburrate i classici stampini da muffin e versate il composto.


In una pirofila mettete due dita d’acqua e inserite gli stampini.


Infornate (preriscaldato 0 180°C – statico) per 30/35 minuti.
A cottura ultimata lasciate riposare ancora 5 minuti nel forno spento.
Sfornate, lasciate raffreddare e prima di servire spolverizzate con lo zucchero  a velo.





giovedì 14 settembre 2017

Peperoni conservati in agrodolce

All’inizio del Novecento, Domenico Ferrero faceva il commerciante a Torino, scoprì che nel Borgo Salsasio di Carmagnola si producevano degli ottimi peperoni e spinse i contadini a produrne su ampia scala sostituendo la coltura della canapa fino ad allora dominante.
Nacquero così diverse varietà locali ed una produzione di elevata qualità, che diede luogo ad un fiorente commercio.
Allora la maggior parte delle persone in questi luoghi faceva il contadino e quest’ortaggio che cresceva facilmente e dava ottimi risultati fu come la manna dal cielo, diventò molto importante e fonte di guadagno per le famiglie di allora.
L’interesse crebbe sempre più e si fecero manifestazioni, fiere; nacquero aneddoti e ricette fino ad arrivare ai nostri giorni alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.
Col tempo si perfezionò la coltivazione e attualmente ne sono state selezionate cinque diverse qualità: il Quadrato con la forma cubica  , il Quadrato Allungato, il Corno o Lungo (un cono molto allungato), il Trottola (a forma di cuore), il Tomaticot (tondeggiante schiacciato ai poli come un pomodoro).


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti
3 kg di peperoni Tomaticòt o trottola
700 g di zucchero di canna (o bianco se preferite)
1 litro di aceto di vino bianco o di mele
2 bicchieri d’olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio colmo di sale
Foglie d’alloro
Qualche bacca di ginepro.


Procedimento
Lavate accuratamente  con l’acqua calda i vasetti e i relativi coperchi (cambiateli ogni volta che riutilizzate i vasetti) e asciugateli perfettamente.
Lavate i peperoni, tagliateli in quarti e  asportarte il torsolo ed i semi.
Ponete sul fuoco una pentola d’acciaio (non utilizzate l’alluminio), versateci l’aceto, l’olio, lo zucchero, il sale , tre foglie d’alloro e qualche bacca di ginepro schiacciata.
Portate a bollore poi tuffateci (pochi alla volta) i peperoni e fateli cuocere per 3 o quattro minuti al massimo.


Scolateli, lasciateli raffreddare, 


sistemateli nei vasi, aggiungete una foglia  d’alloro (ben lavata e asciugata) in ogni vaso e ricoprite con il liquido di cottura da cui avrete eliminato le bacche di ginepro.


Chiudete ermeticamente e conservate in luogo fresco e asciutto.
Consumate non prima di un mese. Si conservano per 1 anno.

Ricordatevi di non consumare mai il prodotto qualora il tappo risultasse gonfio o il prodotto risultasse fermentato, vorrebbe dire che non è stato  ben confezionato o conservato.