martedì 22 novembre 2016

Tortelli di melanzane

D’origine americana, la melanzana, appartiene alla famiglia delle Solanaceae. Al suo arrivo in Europa, fu accolta con sospetto e considerata solo una pianta ornamentale. E’ fondamentale mangiarla cotta, perché contiene solanina che è un alcaloide tossico che viene distrutto dal calore, esattamente come le patate. Esistono numerose varietà di melanzane, con forme e colori diversi.
Questo gustosissimo e versatile ortaggio è ricco di fibre e sali minerali, ha un basso indice glicemico e per questi motivi è particolarmente indicato il suo consumo ai diabetici.
L’infuso di melanzana, ottenuto tagliandola a pezzetti e facendola bollire in acqua, abbassa la pressione arteriosa.
Ora non è stagione di melanzane, ma se ci prende la voglia possiamo sempre usare le melanzane disidratate.
Per preparare questa ricetta ho utilizzato le melanzane a cubetti disidratate della ditta Farris.
La ditta Farris S.r.l. produce ortaggi e verdure disidratati, semidry e dry freeze da destinare all’industria alimentare. L’azienda è giovane e dinamica, con stabilimento di produzione sito in Puglia, nella provincia di Foggia, territorio che è ai vertici europei per la produzione di ortaggi e verdure freschi.
La vicinanza ai luoghi di produzione agricola garantisce alla Farris prodotti di prima qualità, grazie anche ad servizio di Controllo ed Assicurazione Qualità L’innovativo processo produttivo permette di ottenere disidratati, semidry e dry freeze dalle caratteristiche organolettiche pressoché identiche ai prodotti freschi, ottimi requisiti microbiologici ed uno standard qualitativo costante nel tempo.
Consente anche di preservare colore, sapore e funzionalità degli ortaggi: il controllo della carica microbica è attuato mediante l’utilizzo di temperature di processo superiori ai 100°C e l’assenza di contatto diretto del vapore con gli alimenti; tali peculiarità consentono, inoltre, l’inattivazione enzimatica e una sensibile riduzione della presenza di germi patogeni.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI



Ingredienti per 4 persone


Per la pasta

300 gr di farina
3 uova
Un pizzico di sale
Un cucchiaio d’olio extravergine d’oliva

Per il ripieno

1 confezione da 40 gr di melanzane disidratate a cubetti Farris
½ cipolla bianca
½ carota
1 gambo di sedano piccolo
1 cucchiaio di pesto
60 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Per il sugo

500 gr di pomodori
½ cipolla
½ carota
1 gambo di sedano
Qualche foglia di basilico
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Mettete la farina sulla spianatoia facendo la classica fontana e inserire al centro le uova, il cucchiaio d’olio e il sale. Partendo dal centro, inglobate lentamente tutta la farina, poi impastate fino ad ottenere un composto morbido. 

Fatelo riposare, coperto, per un’ora.
Nel frattempo preparate il ripieno.
Preparate un soffritto con la cipolla, la carota e il sedano tritati e due cucchiai d’olio extravergine d’oliva. Quando sarà dorato, unite i cubetti di melanzana.



Aggiungete due bicchieri d’acqua, aggiustate di sale e portate a cottura, dovranno rimanere asciutte. Se si consumasse tutto il liquido prima della cottura aggiungete ancora un po’ di acqua calda.


Frullate tutto con il mixer e mettete il composto in una ciotola a raffreddare, Unite poi il Parmigiano, il pesto e il pepe, amalgamate bene tutto.


Riprendete l’impasto e stendetelo con il mattarello, sulla spianatoia infarinata, fino ad ottenere una prima sfoglia sottile circa 2 mm. 



Disponete sulla prima parte della sfoglia, distanziati, dei cucchiaini del ripieno.



Ripiegate la sfoglia sul composto e, con la punta delle dita, premete intorno a tutti i mucchietti, in modo che i due strati di sfoglia si attacchino bene tra loro.  Con la formina tonda  ritagliate la pasta.


Lasciateli riposare per un’ora.
Mentre riposano preparate il sugo.
Lavate i pomodori, spelateli, eliminate i semi e tagliateli a cubetti.
In una casseruola mettete due cucchiai d’olio, scaldate leggermente e unite la cipolla, la carota e il sedano tritati e lasciate dorare, unite i pomodori, aggiustate di sale e fate cuocere per una decina di minuti ( o finché sarà abbastanza denso). Spegnete il fuoco e unite il basilico spezzettato.
Cuocete i tortelli in abbondante acqua salata, a cui avrete aggiunto, un po’ d’olio, per 4 o 5 minuti (serve a non far attaccare la pasta). Scolate e  condite con il sugo e abbondante Parmigiano  Reggiano grattugiato.






Farris S.r.l.
S.P. 109 Loc. Borgo Giardinetto
71027 Orsara di Puglia (FG) – Italia
Tel e fax +39 0881977511
Email: farris@farrisnet.it


giovedì 17 novembre 2016

Panzerotti mediterranei

LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.


Il Taleggio ha origini antichissime forse anteriori al X secolo. Prende il nome dalla Val Taleggio, in provincia di Bergamo, dove veniva prodotto e stagionato in grotte o in casere. 
Nei secoli la produzione si è diffusa anche nelle zone pianeggianti della Lombardia e in provincia di Novara e di Treviso.
È un formaggio da tavola ma ben si presta per la preparazione di primi piatti come risotti, paste e polenta. Ottimo a fine pasto accompagnato da frutti di stagione, va servito a temperatura ambiente per esaltarne aroma e sapore.
Il Taleggio DOP  utilizzato per questa ricetta è prodotto dalla Cooperativa Latteria di Cameri.  La Cooperativa Latteria Sociale di Cameri  aderisce al progetto di Confocooperative-Fedagri Qui da Noi.



Ingredienti:
500 gr di farina di semola rimacinata
1 cucchiaino  di zucchero
Una bustina di lievito di birra secco
300 ml di acqua
10 gr di sale
Olio extravergine d’oliva q.b.
300 gr di formaggio Taleggio DOP Latteria di Cameri
300 gr di pomodorini datterino
Origano q.b.
Sale q.b.


Procedimento

Setacciate la farina, unite lo zucchero, il lievito e mischiate bene. Aggiungete, poca alla volta, l’acqua tiepida, non deve superare i 35°C.
Amalgamate bene, quando l'impasto diventerà più compatto, versatelo sulla spianatoia,  e impastate bene. Allargate l'impasto, distribuite uniformemente il sale e 4 cucchiai d’olio. Riprendete  ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Ungete una ciotola con un po’ d’olio, e deponeteci l’impasto. Mettetelo a lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento).
Nel frattempo tagliate a fettine il Taleggio e a metà i pomodorini. Dopo un’ora (o quando l’impasto  è aumentato del 50%) riprendetelo, stendetelo delicatamente con un mattarello


e con un coppa pasta rotondo ricavate dei dischi.


Su ogni disco mettete dei pomodorini, un po’ di taleggio e una spolverata di origano e sale. 


Chiudete a metà i dischi e formate una piccola mezzaluna, schiacciate bene i bordi. 


Mettete  in una teglia ben oliata o rivestita di carta da forno i panzerotti,  spennellate  con un po’ d’olio e fate lievitare ancora per 10 minuti con gli stessi accorgimenti descritti sopra.
Togliete i panzerotti  dal forno, accendetelo a 200°C . Al raggiungimento della temperatura, infornate e fate cuocere per 15/20 minuti.
Sfornate e servite.
Buon appetito!





Informazioni

Oggi la Latteria Sociale di Cameri opera principalmente nel Nord Italia ma si rivolge anche al mercato europeo, statunitense e giapponese. La Latteria Sociale serve tutti i canali distributivi pur privilegiando il rapporto con altre Cooperative. I prodotti, sia a marchio proprio sia a marchio di terzi, vengono distribuiti tramite grossisti e distributori presso cooperative, negozi tradizionali e la catena di GDO Esselunga (al banco gastronomia).


Punto vendita di via per Novara, 67
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 338/2833236

Orari: 8,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.

Punto vendita di via San Francesco, 17
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 0321/518239

Orari: 7,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.






venerdì 11 novembre 2016

Costatine di maiale con crema di gorgonzola e noci


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Il Gorgonzola dolce DOP  utilizzato per questa ricetta è prodotto dalla Cooperativa Latteria di Cameri.  Grazie  alla sua felice collocazione al centro del territorio più vocato per la produzione del Gorgonzola (nel novarese infatti e  prodotto oltre il 50%  di questo D.O.P. di cui buona parte a Cameri) La Latteria ha fatto di questo prezioso erborinato il proprio prodotto di punta. Nella nuova struttura produttiva sono rimaste invariate le tecniche di lavorazione tradizionale ritenendo fondamentale l’artigianalità della produzione quale garanzia di una qualità che possa eccellere rispetto alla produzione industriale standardizzata. E’ quindi una produzione che si rivolge a quella fascia di mercato che cerca un prodotto esclusivo, in grado di apprezzare un’impronta sensoriale superiore.
Prodotto con latte vaccino intero proveniente dagli allevamenti dei soci, il latte dopo essere pastorizzato viene coagulato. La cagliata ottenuta viene tagliata, cavata prima su spersori poi formata manualmente in stampi. Le forme ottenute vengono salate a secco in superficie. La stagionatura avviene s tavole di abete in celle alla temperatura di 4°-5°C e umidità del 95/98%. Durante la stagionatura le forme vengono forate sulle due facce piane per permettere lo sviluppo dell’erborinatura e rivoltate periodicamente. La stagionatura minima consentita è di 50 giorni, l’ottimale per il consumo, nell’extracremoso da gastronomia è di almeno 80 giorni. Nasce così questa meraviglia, cremoso, che si scioglie in bocca provocando un’esplosione di sapore.
Dire che questo gorgonzola è buono, credetemi, è riduttivo. E’ eccellente!




Ingredienti per 4 persone

4 costate di maiale non troppo grandi
250 ml di brodo vegetale
20 noci
1 spicchio d’aglio
30 gr di burro
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Contorno
Patate rosse



Procedimento

Salate e pepate leggermente le costatine e rosolatele in padella, a fuoco medio,  con tre cucchiai d’olio e l’aglio. Bagnatele con il brodo vegetale, aggiungete Gorgonzola dolce DOP Latteria di Cameri e lasciate stufare il tutto per circa 10 minuti, in modo che la carne cuocia e il formaggio diventi cremoso, infine unite i gherigli di noce spezzettati.
Servite i medaglioni con il loro saporito intingolo  e con le patate lessate, tagliate a fettine e ripassate nel burro.
Servite subito e buon appetito!





Informazioni

Oggi la Latteria Sociale di Cameri opera principalmente nel Nord Italia ma si rivolge anche al mercato europeo, statunitense e giapponese. La Latteria Sociale serve tutti i canali distributivi pur privilegiando il rapporto con altre Cooperative. I prodotti, sia a marchio proprio sia a marchio di terzi, vengono distribuiti tramite grossisti e distributori presso cooperative, negozi tradizionali e la catena di GDO Esselunga (al banco gastronomia).


Punto vendita di via per Novara, 67
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 338/2833236

Orari: 8,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.

Punto vendita di via San Francesco, 17
28062 Cameri (NOVARA)
Tel. 0321/518239

Orari: 7,30 - 12,30 / 16,00 - 19,00
chiuso lunedì e mercoledì pomeriggio.



lunedì 7 novembre 2016

Rotolini di melanzane con pollo prosciutto e fontina

Il consumo di frutta e verdura è indicato da tutti i dietologi come ottimale per mantenerci in salute o per ritrovarla dopo qualche malattia, personalmente io non potrei farne a meno. Per questo, quando sono stata contattata per dare il mio contributo a Fruit24, non ho esitato ad accettare.
Questo lodevole progetto promosso da Apo-Conerpo e co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e Forestali(MIPAAF) si propone di diffondere e consolidare uno stile di vita e di consumo improntato al benessere diffondendo l’importanza di un’alimentazione ricca di verdura e frutta da consumare a qualsiasi ora con piatti semplici, dolci o salati, snack e spuntini; non a caso il motto dell’iniziativa è “E’sempre l’ora di frutta e verdura.
Ho preparato 4 ricette con i magnifici prodotti che mi sono stati inviati, tutti biologici.
Questa è la prima ricetta è dedicata alle ORE 13- PRANZO IN TECHNICOLOR, #fruit24. 
La potete trovare anche sul sito di Fruit24 cliccando qui 




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Ingredienti per 4 persone

2 melanzane viola ovali grandi
250 gr di pollo tritato
150 gr di prosciutto cotto in una sola fetta
80 gr di fontina
500 gr di pomodorini
½  cipolla piccola
1 gambo di sedano
½ carota
1 spicchio d’aglio
Qualche rametto timo e di maggiorana
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate le melanzane, asciugatele e tagliatele a fette sottili. Spennellatele con un po’ d’olio e  grigliatele.
Tritate il prosciutto e riducete a piccoli cubetti la fontina.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà
In una ciotola  mettete il pollo tritato, il prosciutto e la fontina, salate un po’ e unite qualche fogliolina di timo e di maggiorana, amalgamate il tutto  con i rebbi di una forchetta.


Disponete su di ogni fetta di melanzana un po’ di ripieno e arrotolatele. Fissatele con uno stecchino



In una casseruola scaldate tre cucchiai d’olio e fatevi soffriggere, a fiamma molto dolce, lo spicchio d’aglio, la cipolla, la carota e il sedano tagliati a piccoli cubetti. Quando il soffritto sarà dorato, unite i pomodorini, salate e fate stufare per 5 minuti. Versate un bicchiere d’acqua calda, ciò che rimane del timo e della maggiorana e immergete  gli involtini.


Lasciate cuocere per 25/30 minuti.


Fruit24

venerdì 4 novembre 2016

L'energia si fa frutto: Nergi




Saluzzo, capitale di un antico e potente marchesato, é riuscita a conservare il suo magnifico centro storico medievale, dominato dal profilo del Monviso, la montagna da cui nasce il Po. Da qualunque punto si arrivi in città, guardando verso la sommità della collina non si può fare a meno di essere affascinati dalla maestosità dell’antico Castello dei Marchesi, che sovrasta il borgo medievale e si staglia dalla prestigiosa cornice del Monviso.
Adagiato ai piedi delle valli Po, Bronda e Varaita, tra frutteti e affascinanti borghi medievali, il Saluzzese rappresenta une delle aree a maggior vocazione turistica della provincia di Cuneo.
Protette dalla rassicurante catena del Monviso queste terre regalano prodotti straordinari come la Susina Santa Clara del Saluzzese, l'Actinidia di Cuneo (kiwi) e la pregiata Gallina Bianca di Saluzzo.
Saluzzo é una delle cittadine che meglio hanno preservato il sapore della villa medievale, cui si aggiunge la particolarità di risentire dell’influenza della cultura italiana e quella provenzale.
Poco lontano da Saluzzo si trovano poi due splendide opere architettoniche come il Castello della Manta, bene tutelato dal Fai e la monumentale Abbazia di Staffarda risalente al primo secolo dell'anno Mille.


E in questa splendida cornice ci offrono un aperitivo molto speciale….tante delizie dolci e salate preparate con il Nergi.
Frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza,  è il cugino “piccolo” del kiwi.  Il Nergi è coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).



La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia,in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. E’ un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco,  dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. E’ ideale come snack,  street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate, o  da condividere in famiglia e con gli amici, in ogni momento della giornata. Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.
E’ ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.

Una curiosità; il suo nome NERGI deriva da ENERGY.



Ricette con il Nergi.


Insalatina di Nergi®, Pecorino sardo D.O.P. e nocciole


Trovate l'articolo anche sul magazine on line  FUUDLY

lunedì 31 ottobre 2016

Pane dei morti

Fin dai tempi più remoti esiste, in tutte le culture, la tradizione di donare cibo ai morti. Gli Egizi e, non solo, avevano la consuetudine di mettere del cibo nelle tombe dei loro morti affinché fosse di ristoro per il loro viaggio verso l’Adilà. Nella  comunità cristiana del 835 d.c. Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti dal 13 di maggio al 1 novembre. La stretta associazione con la festa dei defunti fu istituita  il giorno dopo, 2 novembre, solo nel 998 d.c..
In  onore dei cari scomparsi  ci si mascherava da angeli, santi e diavoli e si accendevano falò. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, a rendere obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d’Occidente.
I cibi offerti alle anime dei defunti, che tornano dall’aldilà nel giorno a loro dedicato, simboleggiano i doni che portano dal cielo e, contemporaneamente,  come nell’antico Egitto,  il conforto per il loro viaggio.
Un’abitudine  per esorcizzare la paura della morte e dell’ignoto.
Nasce così una tradizione culinaria dedicata a questa festività.
Oggi la nostra cultura risente fortemente dell’influenza della cultura americana e non solo e le nostre tradizione sono soppiantate a poco a poco dalle loro. Oggi parliamo sempre meno  di commemorazione dei defunti, ma  festeggiamo Halloween.
Sono infiniti i dolci preparati in tutt’Italia per celebrare la commemorazione dei defunti. Non c’è regione italiana, dal Nord al Sud, che non abbia almeno 4 varianti dello stesso dolce tipico.
Comunque, sia che festeggiate l’una o l’altra,  quello di cui oggi voglio darvi la ricetta è forse il dolce  più antico, molto diffuso in Lombardia e, soprattutto, in Toscana.


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Ingredienti per 4 persone (2 pezzi a testa  circa):

125 gr. di farina
50 gr. di amaretti
150 gr. di savoiardi 
25 gr. cacao in polvere
3 albumi
70 gr di mandorle
50 gr di uvetta sultanina
50 gr di fichi secchi
150 gr. di zucchero
zucchero al velo q.b.
½ cucchiaino di cannella
1 pizzichino di noce moscata
50 ml. di Vin Santo o di Passito di Pantelleria.

Procedimento

Mettete a bagno l’uvetta con un po’ di  Vin Santo.
Tritate  con il mixer le mandorle  e poi i fichi secchi.
Tritate,  fino a renderli farinosi, i biscotti e i savoiardi.
Unite tutti questi ingredienti in una ciotola capiente, aggiungete lo zucchero, la farina, la cannella, la noce moscata, il cacao, il lievito. Mischiate bene ed aggiungete l’uvetta scolata e infarinata e gli albumi. Impastate bene  con le mani aggiungendo, poco alla volta,  il vino fino ad ottenere un impasto sodo e ben amalgamato.
Ponete l’impasto su di una spianatoia o sul tavolo e dividetelo in 8 panetti, modellateli in modo da conferire una forma affusolata di circa 12 cm , spessa circa 1 cm e larga 5/6 cm.
Sistemateli  distanziati sulla placca del forno imburrata e infarinata, o, se preferite ricoperta da carta da forno, schiacciateli leggermente e cuoceteli nel forno già preriscaldato a 180° per 25 minuti.
Sfornateli, fateli raffreddare completamente e spolverizzateli con lo zucchero a velo.
Lasciateli riposare per 2 giorni in un contenitore chiuso.
Serviteli a fine pranzo  accompagnati da Vin Santo o Passito di Pantelleria.