lunedì 31 ottobre 2016

Pane dei morti

Fin dai tempi più remoti esiste, in tutte le culture, la tradizione di donare cibo ai morti. Gli Egizi e, non solo, avevano la consuetudine di mettere del cibo nelle tombe dei loro morti affinché fosse di ristoro per il loro viaggio verso l’Adilà. Nella  comunità cristiana del 835 d.c. Papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti dal 13 di maggio al 1 novembre. La stretta associazione con la festa dei defunti fu istituita  il giorno dopo, 2 novembre, solo nel 998 d.c..
In  onore dei cari scomparsi  ci si mascherava da angeli, santi e diavoli e si accendevano falò. Fu Papa Sisto IV, nel 1474, a rendere obbligatoria la solennità in tutta la Chiesa d’Occidente.
I cibi offerti alle anime dei defunti, che tornano dall’aldilà nel giorno a loro dedicato, simboleggiano i doni che portano dal cielo e, contemporaneamente,  come nell’antico Egitto,  il conforto per il loro viaggio.
Un’abitudine  per esorcizzare la paura della morte e dell’ignoto.
Nasce così una tradizione culinaria dedicata a questa festività.
Oggi la nostra cultura risente fortemente dell’influenza della cultura americana e non solo e le nostre tradizione sono soppiantate a poco a poco dalle loro. Oggi parliamo sempre meno  di commemorazione dei defunti, ma  festeggiamo Halloween.
Sono infiniti i dolci preparati in tutt’Italia per celebrare la commemorazione dei defunti. Non c’è regione italiana, dal Nord al Sud, che non abbia almeno 4 varianti dello stesso dolce tipico.
Comunque, sia che festeggiate l’una o l’altra,  quello di cui oggi voglio darvi la ricetta è forse il dolce  più antico, molto diffuso in Lombardia e, soprattutto, in Toscana.


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Ingredienti per 4 persone (2 pezzi a testa  circa):

125 gr. di farina
50 gr. di amaretti
150 gr. di savoiardi 
25 gr. cacao in polvere
3 albumi
70 gr di mandorle
50 gr di uvetta sultanina
50 gr di fichi secchi
150 gr. di zucchero
zucchero al velo q.b.
½ cucchiaino di cannella
1 pizzichino di noce moscata
50 ml. di Vin Santo o di Passito di Pantelleria.

Procedimento

Mettete a bagno l’uvetta con un po’ di  Vin Santo.
Tritate  con il mixer le mandorle  e poi i fichi secchi.
Tritate,  fino a renderli farinosi, i biscotti e i savoiardi.
Unite tutti questi ingredienti in una ciotola capiente, aggiungete lo zucchero, la farina, la cannella, la noce moscata, il cacao, il lievito. Mischiate bene ed aggiungete l’uvetta scolata e infarinata e gli albumi. Impastate bene  con le mani aggiungendo, poco alla volta,  il vino fino ad ottenere un impasto sodo e ben amalgamato.
Ponete l’impasto su di una spianatoia o sul tavolo e dividetelo in 8 panetti, modellateli in modo da conferire una forma affusolata di circa 12 cm , spessa circa 1 cm e larga 5/6 cm.
Sistemateli  distanziati sulla placca del forno imburrata e infarinata, o, se preferite ricoperta da carta da forno, schiacciateli leggermente e cuoceteli nel forno già preriscaldato a 180° per 25 minuti.
Sfornateli, fateli raffreddare completamente e spolverizzateli con lo zucchero a velo.
Lasciateli riposare per 2 giorni in un contenitore chiuso.
Serviteli a fine pranzo  accompagnati da Vin Santo o Passito di Pantelleria.