venerdì 4 luglio 2014

Galleria del Sapore Cirio





Voglio rendervi partecipi di una bella esperienza che ho vissuto il 25 giugno 2014 a Torino.
Sono stata inviata da Cirio, insieme con altre quindici food blogger a partecipare alla Galleria delSapore Cirio nata in collaborazione con il Gambero Rosso e svoltasi nella prestigiosa sede della Città del Gusto di Gambero Rosso.



E’ stata una serata evento in cui l’amore per la cucina e la passione per l’arte si sono incontrati, perché la cucina per Cirio è la massima espressione di creatività, una vera e propria forma artistica. Per questo motivo era presente alla serata un talentuoso artista emergente 9periodico, autore di una stampa d’arte realizzata in esclusiva per Cirio, che ci è stata gentilmente donata e che, l’artista, presente alla serata, ci ha autografato. 
La sfida culinaria tra noi food blogger consisteva nel creare “un’esposizione temporanea del gusto”, creando delle “opere” con degli ingredienti a sorpresa contenuti in una misteriosa Artistic Box e scelti dallo chef del Gambero Rosso Luca Ogliotti 


che, dopo aver assaggiato tutte le nostre preparazioni, ha decretato la vincitrice. L’unica costante contenuta nel “cestino a sorpresa” era la Polpa Più di Cirio abbinata a ingredienti di diversa natura, dalla verdura alla carne, dal pesce al formaggio, differenti ed unici per ognuna di noi. Ci hanno fatto scegliere la postazione nella cucina e in ognuna di esse c'era il famoso cestino "a sorpresa" coperto da un telo.


Postazione e misteriosi cestini....

Dal via dovevamo scoprirlo e decidere in cinque  minuti cosa fare e con quali ingredienti integrare. Dopo una master class tenuta dallo chef Luca Ogliotti,

Lo chef durante la master class

lo stesso ha dato il via alla sfida.  Indovinate un po' cosa ho trovato io nel cestino? Il barattolo di Polpa più, un pezzo di Brié e della noce moscata……sic!

 


Non ho saputo resistere..ho assaggiato la splendida amatriciana preparata dallo Chef Ogliotti: fantastica!
Sono comunque riuscita a fare una ricetta,  crostoni con uova e brié su letto di Polpa Più,
Mentre noi eravamo tutte indaffarate ai fornelli


l’artista 9periodico realizzava la sua opera con una performance live in cui ha interpretato con proprio stile il legame tra arte e cucina.

l'artista 9PERIODICO

Va da sé che, alla fine, essendo tutte le preparazioni gustosissime, ha vinto il piatto, preparato da Alessandra, che ha saputo coniugare al meglio gusto e arte.
Questa bellissima esperienza sarà riproposta a luglio in altre due tappe, a Roma e Napoli.
Se volete seguire gli altri eventi cercate #GalleriadelsaporeCirio sui canali social e raccontate che cos’è per voi l’arte in cucina.


Ed infine ecco le nostre preparazioni:


















Questa è la mia ricetta: Crostoni con uova e Brié su letto di Polpa Più



 Le magnifiche 16!



 La mia ricetta? Prossimamente qui.....intanto vi lascio una foto e l'acquolina in bocca...









E tutto questo si è trasformato in un bellissimo libro pubblicato in edizione limitata




















mercoledì 25 giugno 2014

Pane margherita

Come ho già avuto modo di scrivere spesso qui , adoro preparare il pane e provare nuove forme e ricette. Adesso è stata la volta del pane Margherita preparato con il lievito madre, lo yogurt e i semi di sesamo.


 
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.



Ingredienti

500 gr di farina per panificazione
125 ml di yogurt
200 ml d’ acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaio di malto o di miele
10 gr di sale fino
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Semi di sesamo bianchi 3 cucchiai

Procedimento

In una ciotola capiente setacciate la farina e unite due cucchiai di semi di sesamo. Fate un buco al centro e unite il lievito madre, il malto, lo yogurt e l’acqua. Impastate raccogliendo la farina esternamente e portandola verso l’interno. Togliete l’impasto e mettetelo su di una spianatoia e continuate ad impastare per almeno 10 minuti. Allargate l’impasto e distribuite il sale e l’olio, continuate ad impastare per altri 5 minuti. Rimettete l’impasto nella ciotola e lasciatelo riposare e lievitare per 2 ore. Trascorso il tempo, riprendete l’impasto e, delicatamente, formate un rotolino.


Aiutandovi con un paio di forbici, dividete il rotolino in 4 o 5 parti con dei tagli obliqui e formate con i resti dell’ estremità, una pallina, praticate un'incisione, non troppo profonda, al centro dei vari pezzi che compongono i petali.


In una teglia unta e infarinata, distribuite i vari pezzi opposti tra loro e mettete in mezzo la pallina di pasta. 



Spennellate con un po’ d’olio, distribuite i semi di sesamo  rimasti, coprite con uno strofinaccio da cucina e lasciate lievitare fino al raddoppio ( i tempi di lievitazione variano molto in base alla temperatura esterna, con 23/24 gradi bastano 4 ore) lontano da colpi d’aria.
Accendete il forno a 190/200 gradi, inserite un pentolino colmo d’acqua (servirà a formare del vapore e a rendere il pane più soffice) e, quando avrà raggiunto la temperatura, infornate e lasciate cuocere per 35 minuti o, se lo preferite più colorato, per 40 minuti.
Sfornate e lasciate raffreddare su di una gratella.



Consiglio: potete prepararlo con più o meno "petali" , secondo i vostri gusti e utilizzare il lievito di birra  secco al posto del lievito madre, in tal caso unitelo direttamente alla farina setacciata e poi versate l’acqua e lo yogurt e unite il malto. Il procedimento seguente  è lo stesso, salvo che per i tempi di lievitazione che si accorciano notevolmente con l'utilizzo del lievito di birra. Se utilizzate  il lievito di birra in panetto, dovete prima scioglierlo in un po' di acqua.

Rotolini di zucchine e spuma di tonno

Le zucchine sono originarie dei paesi tropicali  da cui furono importate intorno al 1500 e la stagione migliore per consumarle è certamente la primavera, anche se ormai, grazie alle serre, possiamo gustare questo delizioso ortaggio tutto l'anno. Ne esistono varie tipologie tra cui ricordiamo le più conosciute che sono quelle lunghe e quelle tonde. Le prime si suddividono in quelle cosiddette scure come lo Zucchino di Milano  e quelle chiare come la Striata d'Italia , le seconde sono quelle più utilizzate per essere farcite con i ripieni. Le più conosciute sono la "Tonda di Piacenza" molto scura e la  “Tonda di Nizza” più chiara.
In campo nutrizionale sono un'ottima fonte di potassio e di vitamine A,C,E, nonché di acido folico. Hanno proprietà antinfiammatorie, lassative e diuretiche. Possiedono un bassissimo apporto calorico, solo 18 Kcal ogni 100 gr di prodotto, per questo motivo sono indicatissime nelle diete ipocaloriche.


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Ingredienti per 4 persone:

3 zucchine
100 gr di formaggio fresco cremoso tipo robiola o abitella
2 cucchiai di yoghurt greco
300 gr di tonno sott’olio
1 limone non trattato
1 cespo di lattughino
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Lavate e centrifugate il lattughino.
Lavate e spuntate le zucchine, asciugatele e tagliate con un pelapatate delle fettine molto sottili nel senso della lunghezza.
Scolate il tonno e sminuzzatelo finemente con una forchetta, aggiungete la scorza grattugiata del limone, un po’ di pepe e di sale e amalgamate tutto con il formaggio e lo yoghurt.
Spalmate la crema di tonno sulle fette di zucchina e arrotolatele su se stesse.


In un piatto di portata o in singoli piatti disponete al centro un po’ di lattughino e attorno distribuite i rotolini. Con 4 cucchiai d’olio e il succo di limone preparate un’emulsione e distribuitela sui rotolini e l’insalata.
E buon appetito!

giovedì 19 giugno 2014

Saltimbocca con lonza e speck

Questa è una mia personale rivisitazione della classica ricetta romana, conosciuta in tutto il mondo, che prevede l’utilizzo di carne di manzo e prosciutto. Personalmente ho molto apprezzato anche questa versione, provatela anche voi e fatemi sapere.









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Ingredienti per 4 persone:

8 fettine di lonza
8 fette di speck o 16 se sono piccole
8 foglie di salvia grandi
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Adagiate sopra ogni fettina di lonza, una fetta di speck e una foglia di salvia. Fermate tutto con uno stecchino. 


Mettete due cucchiai d’olio in una padella antiaderente, adagiate le fettine con la farcitura in alto e fate dorare per quattro minuti. Giratele e fatele dorare per due minuti dall’altro lato, rivoltatele, cuocete  ancora un minuto, servitele subito e buon appetito!





venerdì 13 giugno 2014

Pasticcio di verdure e salsiccia

Carmagnola è una delle capitali italiane del peperone, o meglio di quattro diverse tipologie di peperone: il Quadrato (quasi un cubo, con quattro punte), il Corno o Lungo (un cono molto allungato), il Trottola (a forma di cuore), il Tomaticot (ibrido tondeggiante schiacciato ai poli come un pomodoro, tomatica o pomatica nei dialetti subalpini). L’oggetto del Presidio Slow Food è il Lungo, nel Carmagnolese sempre chiamato Corno di Bue.
Un peperone che ha colori splendidi (giallo intenso o rosso vivace) e forma conica molto allungata (oltre i 20 centimetri) con tre o quattro lobi (modellata sullo spagnolìn primordiale, il peperone oblungo giunto dalle Americhe).Fin dalla sua introduzione, risalente all'inizio del Novecento, la coltura intensiva del peperone nell'area circostante Carmagnola ha riscontrato un grandissimo interesse tra gli operatori agricoli, in quanto le ottime rese assicurate dalle ideali condizioni pedoclimatiche dell'area hanno garantito buoni redditi. Se si considera poi che, fin dopo la seconda guerra mondiale, la gran parte della popolazione attiva era dedita all'attività agricola, è facile intuire quanto il peperone sia stato importante per l'economia locale. Per forza di cose, con il tempo, l'interesse per il peperone è diventato parte integrante della cultura locale. L'acquisizione di formazione ed esperienza nel settore specifico da parte degli operatori agricoli ha fatto sì che il peperone entrasse come protagonista nella storia e nella vita di tutti i giorni a Carmagnola. Ne sono testimonianza le manifestazioni, le fiere, l'arte e gli aneddoti, spesso incentrati sul peperone, per non parlare della cucina locale, che si caratterizza fortemente per la presenza quasi ossessiva di questo ortaggio.



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Ingredienti per 4 persone:

2 peperoni (uno rosso e uno giallo)
3 zucchine
1 melanzana non troppo grande
1 cipolla
600-700 gr di salsiccia
Mezzo bicchiere di passata di pomodoro o in alternativa 4 o cinque pomodori
3 cucchiai di kechup
1 cucchiaio di capperi sottaceto 
Prezzemolo qualche rametto
Sale q.b.
Olio extravergine d'oliva q.b.

Procedimento

Mettete 2 cucchiai  d'olio in una padella, scaldatelo un po’, poi  aggiungete la salciccia tagliata a tocchi e fatela arrostire per qualche minuto, unite i capperi.
Nel frattempo pulite gli ortaggi e  tagliate a spicchi non troppo piccoli le cipolle, a tocchetti le zucchine e la melanzana e i peperoni.
Unite alla salciccia le cipolle e i  peperoni   e fate cuocere a fiamma media per 10 minuti, poi unite, nell'ordine a distanza di cinque minuti,  le zucchine e la melanzana. Salate poco, tenendo conto che la salsiccia dona già sapidità.
Dopo 15/20 minuti aggiungete la passata di pomodoro, il kechup e portate a cottura (10 minuti circa)
A fine cottura aggiustate di sale ,se necessario,  e aggiungete il prezzemolo tritato.

Buon appetito!



sabato 7 giugno 2014

Rana pescatrice alla mediterranea

La rana pescatrice, detta anche coda di rospo, è un pesce dalle carni molto magre e dal gusto delicato che è diffuso dal Mare del Nord all'Atlantico (fino alle coste nord occidentali africane) comprese le coste islandesi. È inoltre presente nel Mediterraneo (più diffuso nella parte occidentale) e nel Mar Nero. Abita le acque di fondale sabbiose e sassose comprese tra 20 e 1000 metri.
Dal punto di vista nutrizionale è ricco di proteine ad alto valore biologico e d’acidi grassi polinsaturi della famiglia omega-3 e di potassio. Per quanto concerne le vitamine, contiene anche Niacina (vit. PP) e un notevole quantitativo di vitamina D.



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Ingredienti per 4 persone:

                                                
500 gr di  coda di rana pescatrice
500 gr di pomodorini pachino qualità datterino
1 cucchiaio di conserva
1 scalogno
2 cucchiai di capperi sotto sale
15/20 olive nere taggiasche denocciolate sott’olio
1 cucchiaio di origano
Mezzo cucchiaino raso di zucchero
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale q.b.
Pane tipo Altamura q.b.

Procedimento.
Mettete a dissalare i capperi per almeno 15 minuti cambiando spesso l’acqua.
Togliete l’eventuale pelle residua della rana pescatrice e tagliatela a tranci di circa 5 cm.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà.
In una padella versate l’olio unite lo scalogno tagliato a rondelle sottili e lasciatelo imbiondire leggermente, unite i pomodorini, le olive, i capperi dissalati, la conserva, l’origano, lo zucchero e poco sale (le olive e i capperi daranno già sapidità). 


Date una mescolata e lasciate cuocere a fuoco medio per 3 minuti, unite la rana pescatrice, abbassate la fiamma e proseguite la cottura a padella coperta per 15 minuti. Scoprite e fate cuocere ancora per 5 minuti per far rapprendere un po’  il fondo di cottura.
Servite subito accompagnato con le fette di pane.








giovedì 29 maggio 2014

Dolcetti al cocco senza uova

La Noce di Cocco è il frutto della palma da cocco ( Cocos nucifera), una pianta longeva e possente, tipica dei Paesi a clima caldo-temperato. Originaria dell'Indonesia e simbolo delle isole del Pacifico, è tuttora largamente coltivata in Thailandia, India, Brasile e Messico.  La polpa che mangiamo, bianca e gustosa, è composta per il 50% d’acqua e per la restante parte da fibre, carboidrati, vitamine, sali minerali ( in particolare potassio) e grassi. La presenza delle vitamine del complesso B e della vitamina C la rendono utile per combattere stati di stanchezza fisica e mentale. L’acqua che si trova al suo interno (latticello) coadiuva la digestione e, essendo ricca di sali minerali e vitamine, rinforza il sistema immunitario, ha un potere rigenerativo a livello cellulare e ha effetti benefici sul sistema nervoso.


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Ingredienti per 6 persone:

300 gr di cocco secco grattugiato
370 gr di latte condensato
100 gr di nocciole tostate

Procedimento
Mettete il cocco in una ciotola e aggiungete il latte condensato. Amalgamate bene tutto per 7/8 minuti fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo.



Accendete il forno a 170°
Prelevate dalla terrina un poco di preparato, introducete al centro una nocciola e con le mani formate delle palline grosse come una noce e, a mano a mano che sono pronte inseritele nei pirottini.


Mettete i pirottini sulla placca da forno distanziandoli un po’ tra loro e infornate per 10 minuti o fino a quando la superficie dei dolcetti sarà dorata.
Sfornateli e fateli raffreddare su di una gratella prima di servirli.
Buon appetito!




Rotolini di pane farciti

Semplici da realizzare e ideali per un aperitivo, come spezzafame o come antipasto.


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Ingredienti per 4/5 persone:
 
Per la sfoglia

400 gr di semola rimacinata di grano duro
1 cucchiaino di malto d’orzo (o di miele)
200 ml d’acqua appena tiepida
3 gr di sale
2 cucchiai d’erbette di Provenza

Nota: se preferite, potete utilizzare il lievito di birra ( ovviamente si riducono notevolmente i tempi di lievitazione), o per velocizzare ulteriormente, potete acquistare 500 gr. di pasta di pane lievitata dal fornaio e aggiungere le erbette.

Per il ripieno e la copertura

100 gr di paté d’olive nere q.b.
150 gr di salame tagliato a fettine
100 gr di pomodori secchi sott'olio
1 cucchiaio di capperi
100 gr di pesto genovese
1 tuorlo d’uovo   
2 cucchiai di latte o di acqua
Semi di sesamo bianchi e neri q.b.

Procedimento

Scaldate il latte a 35°C e scioglieteci il lievito madre e il cucchiaino di malto aggiungete lentamente la semola e le erbette di Provenza e amalgamate bene, quando l’impasto risulta un po’ solido,  versatelo sulla spianatoia, aggiungete la rimanente semola e impastate bene, allargate l’impasto, distribuite il sale, versate l’olio e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto omogeneo, elastico ed asciutto (circa 15 minuti).
Mettete un po’ di olio in una ciotola, infarinatela e deponeteci l’impasto. Fatelo  lievitare in un luogo caldo e lontano da colpi d’aria o repentini abbassamenti di temperatura (l’ideale è all’interno del forno spento).  Nel frattempo tagliate a striscioline i pomodorini.Dopo due ore (o quando è aumentato del 50%) riprendete l’impasto,  ben lievitato, stendetelo delicatamente in una sfoglia rettangolare di circa tre o quattro millimetri



Tagliatela nel senso della lunghezza, formando 4 rettangoli di circa 15 cm per 22 cm.
Distribuite su una striscia il paté d’oliva, sull’altra il pesto e così via, fino ad ultimare gli ingredienti. 



Arrotolate le sfoglie e mettetele su di una leccarda rivestita con un della carta da forno, leggermente imburrata, e lasciatele lievitare fino al raddoppio del volume (3/4 ore). Questi tempi, valgono per una temperatura dell’ambiente di 24/25 gradi, altrimenti si allungano.
Accendete il forno a 190° C e ponete un pentolino con dell’acqua sul fondo (servirà a rendere più soffice la preparazione).
Mettete il rosso d’uovo in una tazzina e unite due cucchiai di latte ( tutto a temperatura ambiente), mischiate bene e spennellate delicatamente i rotolini, distribuite i semi di sesamo


Infornate nel forno statico, già caldo, e fate cuocere per 20/25 minuti (dipende dal vostro forno), dovranno risultare ben dorati.
Sfornate e fate raffreddare su di una gratella, poi tagliate a fette regolari di circa quattro o cinque cm, secondo i vostri gusti.
Buon appetito!




mercoledì 28 maggio 2014

Agnolotti alla piemontese

Gli agnolotti sono una ricetta tipica piemontese, molto apprezzata anche in altre regioni. Per tradizione si consumano durante tutte le feste o gli avvenimenti particolari. Molte sono le ricette diffusesia in rete che sulle riviste specializzate e spesso vengono spacciati per agnolotti alla piemontese anche quelli che nulla hanno a che vedere e che contengono carne di maiale come mortadella o simili. I veri agnolotti contengono la carne del brasato o dell'arrosto di manzo.


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Ingredienti  per 6 persone:

Per la pasta all'uovo:,
300 gr. di farina
3 uova
sale q.b.

 Per il ripieno

600 gr. di brasato già cotto
250gr. di spinaci
2 tuorli d’uovo + 1 uovo intero
50 gr. di parmigiano grattugiato

Procedimento
Preparate il brasato e tritate il quantitativo indicato,  fare cuocere in pochissima acqua gli spinaci, scolarli, strizzarli e tritarli.
Mettete  tutto in una ciotola ed aggiungete i tuorli, l’uovo, il parmigiano, alcuni cucchiai del sugo del brasato e pochissimo pepe.
Amalgamate bene il tutto.
Mettete la farina sulla spianatoia ed inserite al centro le uova ed impastate fino ad ottenere un composto morbido ed elastico. Stendete, sulla spianatoia infarinata, una prima sfoglia sottile, con una parte del panetto


Ricavate dalla sfoglia delle strisce, sulle quali disporre,  distanziati, dei cucchiaini di composto. Sovrapponete un altro rettangolo e, con la punta delle dita, premete intorno a tutti i mucchietti, in modo che i due strati di sfoglia si attacchino bene tra loro. Con la rotella dentellata ritagliate gli agnolotti in  forma quadrata o utilizzaee gli appositi stampini. 




Fateli cuocere in abbondante acqua salata  per circa 10 minuti. Scolateli e conditeli  con il sugo del brasato  o con del burro fuso, salvia e parmigiano grattugiato o con un buon ragù
di carne.




sabato 24 maggio 2014

Tonno di coniglio

Il tonno di coniglio è un’antica ricetta piemontese, tipica del Monferrato. Deve il suo nome al fatto che la carne di coniglio, una volta cotta, viene messa a macerare nell’olio, esattamente come il tonno e in egual maniera le sue carni diventano tenere e saporite.

Dal punto di vista nutrizionale, la carne di coniglio appartiene alla categoria delle cosiddette “carni bianche”. E’ povera di colesterolo ma ha un alto contenuto proteico, è povera di grassi ed è ricca di vitamina B12 di potassio, fosforo e magnesio. Scarseggia invece di  calcio e sodio mentre risulta essere molto ricca di ferro, con una percentuale ogni 100 gr di prodotto di poco inferiore a quella della carne di bovino.




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Ingredienti per 4 persone:

1 coniglio di circa 1 kg
1 carota
2 coste di sedano
1 cipolla
2 chiodi di garofano
12 foglie di alloro
2 spicchi d’aglio
½ litro di olio extravergine (circa)
Sale q.b.
Pepe in grani q.b.

Procedimento

Lavate il coniglio e mettetelo in una capiente pentola, aggiungete la cipolla steccata con i due chiodi di garofano, la carota, le coste di sedano, e due foglie di alloro. Portate ad ebollizione, salate  e lasciate cuocere finché risulterà tenero (tra i 60 per i conigli d’allevamento e i 90 minuti per quelli di fattoria)
Scolate bene il coniglio, lasciatelo intiepidire e spolpatelo. Tagliate la carne a pezzetti non troppo piccoli ma regolari e metteteli in un contenitore di vetro o in una terrina di coccio facendo degli strati. Su ogni strato mettete dei pezzetti di aglio e di foglie di alloro, e qualche grano di pepe e versate un po’ olio. Alla fine aggiungete tanto olio quanto basta a ricoprire bene il tutto. 







Chiudete e mettete in frigo per almeno 48 ore.  Toglietelo dal frigo due ore prima di servirlo. Accompagnatelo con una bella insalatina mista o un’insalata di patate.
Buon appetito!


Consiglio: Si utilizza anche la salvia al posto dell’alloro. Il brodo del coniglio rimasto è ottimo  da gustare e molto corroborante. Potete utilizzarlo per fare un risotto o un semolino o, aggiungendo dei fogli di colla di pesce, potete farne della gelatina da utilizzare per ricoprire del prosciutto cotto, della maionese, ecc.