La focaccia
di Recco è una ricetta tipica della tradizione culinaria ligure semplicissima, sia per la
preparazione sia per gli ingredienti. La
sua caratterista è quella di essere composta da due sfoglie sottilissime d’impasto
non lievitato che racchiudono un delizioso e filante ripieno di Prescinsêua, una sorta di stracchino tipico
della Liguria e del genovese in particolare.
Si ottiene
così una focaccia molto croccante con un ripieno morbidissimo, quasi liquido.
Il
contrasto che ne deriva è ciò che la rende inimitabile.
La storia
La ricerca storica che accompagna la documentazione storica per la
richiesta di tutela europea narra che già ai tempi dei romani questo prodotto
esisteva, Catone lo cita nel “De re rustica” come “scripilita cum caseo sine
mille”; grazie alla storica Simonetta Duodo Valenziano si colloca il prodotto
in Liguria all’epoca della terza crociata.
“Era la Pentecoste di rose dell’anno 1189… la cappella dell’Abbazia di San
Fruttuoso accoglieva i crociati liguri per un solenne Te Deum prima della
partenza della flotta per la Terra Santa… Sulle bianche tovaglie di lino
ricamate facevano bella vista i piatti di peltro e di rame, zuppiere di
ceramica e di coccio colme di ogni bendiio: pagnotte di farro ed orzo impastate
con miele, fichi secchi e zibibbo, carpione di pesce, agliata, olive e una
focaccia di semola ripiena di giuncata appena rappresa (la focaccia col
formaggio)…”.
In seguito, la leggenda narra che la popolazione recchese si rifugiava
nell’immediato entroterra per sfuggire alle incursioni dei saraceni e grazie
alla possibilità di disporre di olio, formaggetta e farina, cuocendo la pasta
ripiena di formaggio su una pietra d’ardesia coperta, venne “inventato” quel
prodotto gastronomico che oggi conosciamo come “Focaccia di Recco col
Formaggio”.
Sul finire del 1800, quando Recco contava circa 3.000 abitanti, ritroviamo
la “Focaccia di Recco col Formaggio” nei cinque forni cittadini che campavano
alla meglio vendendo esclusivamente le focacce liguri, uno di essi esiste ancor
oggi (forno Moltedo). Alla fine, dell’800 aprono a Recco le prime trattorie con
cucina, ed a quei tempi la “Focaccia col Formaggio” veniva proposta unicamente
nel periodo di celebrazione dei morti.
Grazie all’intraprendenza di “rechelini doc” di allora, professionisti
panificatori e ristoratori di oggi, “Manuelina, Vittorio, Vitturin, le famiglie
Moltedo e Tossini fra i più conosciuti, la focaccia col formaggio vide il suo
sviluppo commerciale e d’immagine. Con le loro abilità attirarono nelle osterie
e nei forni recchesi il bel mondo d'inizio secolo diffondendo questo prodotto
“principe” della gastronomia cittadina, (di quei tempi si ricorda che persino
Guglielmo Marconi e l’Infanta di Spagna degustarono la focaccia col formaggio andando appositamente a Recco).
Le compagnie teatrali divennero clienti fissi perché dopo lo spettacolo in
teatro, da Genova si trasferivano a Recco richiamati dal profumo ... e
dall’ospitalità infinita di quegli “osti” recchesi che fin da allora fecero
della loro arte naturale “del far da mangiare” una professione cresciuta poi
nel tempo precorrendo i tempi e tenendo aperto fino a tarda notte i loro locali,
tutto grazie a lei, la focaccia col formaggio che solo qui si trovava.
Durante l’ultimo conflitto mondiale Recco venne più volte rasa al suolo dai
bombardamenti vedendo così annullate tutte le sue capacità di attrattiva
turistica conservate nel tempo da altre vicine località balneari della riviera. Ciò nonostante, gli abitanti recchesi hanno dato estro alle proprie fantasie del
“saper fare” creando da una tradizione quasi “leggendaria” un vero e proprio
filone d’imprenditoria che ancora oggi risulta trainante.2000
Negli anni ‘50 arrivano i primi turisti e si inizia a comprendere che il
futuro di Recco sarebbe stato basato su di loro, con particolare attenzione a
quello che oggi viene ormai chiamato “Turismo di gola”. 2000
Nel 1955 nasce la prima festa della Focaccia di Recco col Formaggio
promossa dai ristoratori e dai fornai dell’intera città. Nel frattempo, viene
costruita, raggiungendo la Riviera di Levante, l’autostrada Genova-Livorno, e
Recco, grazie all’apertura del casello autostradale, vede un incremento
notevolissimo dell’afflusso turistico.
Sono gli anni in cui il boom economico accompagna il successo sempre
crescente della gastronomia e della ristorazione recchese che attirava, come
ancor oggi attira, personaggi del mondo dello spettacolo, politico e
giornalistico, sempre in quegli anni, con i successi sportivi della famosa Pro
Recco Pallanuoto, decretando alla propria città l’indiscusso titolo di
“Capitale Gastronomica della Liguria”.
Fonte:
Focaccia di Recco
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Ingredienti per 4 persone:
400
gr di farina 00
250
ml di acqua
500
gr di Prescinsêua o di stracchino
45
ml di olio extravergine d’oliva
10
gr di sale fino
Procedimento
Sciogliete
il sale nell’acqua.
Setacciate
la farina in una ciotola e versate lentamente l’acqua iniziando ad impastare.
Unite, poco
alla volta, l’olio e continuate ad
impastare fino inglobarlo tutto, quando
si staccherà dalla ciotola, versatelo su di un piano di lavoro e lavoratelo fino ad ottenere un impasto
morbido ed omogeneo.
Formate
una palla e rimettetela nella ciotola, coprite con della pellicola e mettete in
frigorifero per due o tre ore. Questo riposo farà sì che l’impasto sarà poi più
malleabile per la stesura.
Trascorso
il tempo riprendete la pasta e dividetela in due parti uguali.
Stendete
due sfoglie molto sottili, io per facilitarmi il compito
lo faccio su della carta da forno infarinata.
Stendete
la prima sfoglia su tutta la superficie di una teglia ben oliata facendola
sbordare leggermente, comprimete leggermente per eliminare l’aria,
Distribuire
sopra la prescinsêua o lo stracchino a
pezzettoni (io ho utilizzato quest’ultimo in quanto la prescinsêua è
introvabile fuori Genova).
Prendete
l’altra sfoglia e adagiatela sopra il formaggio.
Comprimete
leggermente in modo da uniformare il tutto.
Eliminate
la pasta in eccesso aiutandovi con un coltello affilato e dalla lama liscia. Chiudete bene il bordo e arrotolatelo leggermente.
Praticate
dei piccoli fori con i rebbi di una forchetta e allargarli con le dita in modo
da far fuoriuscire un pochino del formaggio, irrorate con un filo d’olio,
Infornate
a 200° in forno statico per circa dieci/quindici minuti.
Estraetela
dal forno e lasciatela riposare per circa dieci minuti prima di servirla posizionata su di un tagliere di legno.