sabato 19 gennaio 2019

Cavolo rosso stufato con le mele


Il cavolo rosso (o cavolo cappuccio rosso)   appartiene alla famiglia delle Brassicaceae, strettamente imparentata con cavoli verza, cavolfiore, broccoli e cime di rapa.
E’ anche noto come cavolo viola o crauto rosso o blu. Possiede delle foglie dal colore rosso scuro, tendente al violaceo. Tuttavia, grazie ad un pigmento appartenente alla famiglia delle antocianine (flavine), la pianta cambia colore in base al pH del terreno.
E’ diffuso in Nord Europa, nelle Americhe e in Cina.
Rispetto al cavolo verde, quello rosso ha un contenuto 10 volte superiore di pro vitamina A ed il doppio del ferro, contiene anche una notevole quantità di retinolo (pro vit A)  e vitamina C (molto utili nel periodo invernale, momento in cui scarseggia la maggior parte degli ortaggi). Queste vitamine sono due potenti antiossidanti ed esercitano un buon effetto contro i radicali liberi prevenendo l'invecchiamento dei tessuti ed alcune forme di tumore.
A supportare questo effetto antiossidante e anticancerogeno, contribuiscono anche i pigmenti fenolici (antocianine), che nel cavolo rosso appaiono numerosi e piuttosto concentrati. Dotati di un effetto positivo anche sul metabolismo, questa volta in sinergia alla fibra alimentare (ben presente), i polifenoli aiutano a mantenere normali i livelli di colesterolo nel sangue.
La fibra alimentare svolge un effetto positivo sul trofismo della flora batterica intestinale, prevenendo la stipsi ed alcune forme di tumore del colon retto.
La vitamica C tende ad essere degradata con la cottura; il beta-carotene (retinolo equivalente) si trova più nelle foglie esterne rispetto a quelle centrali.
Tuttavia, queste vengono solitamente scartate per questioni igieniche, in particolar modo nella dieta della donna in gravidanza (per ridurre il rischio di contrarre la temibile toxoplasmosi).







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Ingredienti per 4 persone:

1 cavolo rosso piccolo
1 mela Ambrosia o una Golden
4 cucchiai d’aceto di mele
2 scalogni
½ bicchiere di vino rosso
½ bicchiere d’acqua
1 cucchiaino di zucchero di canna
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e tagliate a striscioline sottili il cavolo.
Scaldate 4 cucchiai di olio in una casseruola, unite gli scalogni tritati e fateli appassire per qualche minuto.
Aggiungete  le striscioline di cavolo e fate insaporire a fuoco vivo per qualche minuto mescolando spesso.
Aggiungete l’aceto, il vino, lo zucchero, il sale e l’acqua. Rimestate e portate  ad ebollizione.
Abbassate la fiamma al minimo, coprite la pentola e lasciate cuocere per circa 30minuti.
Aggiungete la mela tagliata a spicchi e continuate la cottura per circa 10 minuti.
Tutto il liquido dovrà evaporare. Lasciate riposare 24 ore e poi, gustatelo caldo di contorno alla salciccia, ai wurstel,  al cotechino ecc.










martedì 15 gennaio 2019

Gnocchi con crema di broccoli


I broccoli appartengono alla famiglia delle crucifere e sono un alimento dal sapore gradevole e gustoso, inoltre contengono pochissime calorie (27 per 100 gr.) e il loro consumo è spesso consigliato nelle diete ipocaloriche. Generalmente si consumano lessati o al vapore e quest’ultimo tipo di cottura è da preferire perché, non solo esalta al massimo il gusto, ma mantiene inalterate tutte le qualità nutritive.
Sono ricchi di sali minerali quali calcio, ferro, fosforo, potassio e vitamine come la C, la B1, la B2; contengono, inoltre, fibra alimentare utile per combattere la stitichezza, e tiossozalidoni, sostanze coadiuvanti nella cura della tiroide.
Questo splendido vegetale contiene anche una sostanza, il sulforafano, che non solo previene la crescita delle cellule cancerogene, ma ne impedisce anche il processo di divisione. Questa sostanza, insieme agli isotiocianati, possiede un’azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, del seno e polmonari.
I broccoli possiedono anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. 
Inoltre,l’alto potere antiossidante in essi contenuto, aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso, gli specialisti, consigliano il loro consumo per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere.
L’unico elemento negativo insito in questi ortaggi è lo sgradevole odore emanato durante la cottura: ciò è dovuto allo zolfo in essi contenuto in discreta quantità, ma potete evitare quest’inconveniente semplicemente spremendo un limone nell’acqua di cottura




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Ingredienti per 4 persone

1 grosso broccolo
1  spicchio d’aglio
4 filetti d'acciuga sott’olio
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Pulite i broccoli e separate le cimette.
Fatele cuocere per 10 minuti a vapore.
In una padella scaldate 4 cucchiai d’olio con lo spicchio d’aglio tagliato a fettine. Una volta rosolato eliminatelo, unite i filetti d’acciuga  e lasciateli sciogliere dolcemente a fuoco bassissimo.
Aggiungete le cimette di broccolo e fatele saltare per qualche minuto.
Aggiustate di sale.
Frullate metà delle cimette e lasciate intere le altre.
Rimettete la crema di broccolo nella padella.
Tuffate  gli gnocchi in abbondante acqua salata e quando vengono a galla scolateli grossolanamente e versateli nella padella con i broccoli e la crema, unite un pochino di acqua di cottura degli gnocchi e amalgamate il tutto, spolverizzate con del Parmigiano Reggiano e servite subito.


mercoledì 9 gennaio 2019

Velluta di cavolfiore

Fin dai tempi più remoti, erano note le proprietà curative dei vari tipi di cavolo che erano utilizzati, sopratutto, nella cura di ulcere, ferite e affezioni respiratorie. I recenti studi hanno confermato le proprietà terapeutiche di questi ortaggi, non solo, ma ne hanno scoperte delle altre, come la funzione protettiva a livello arterioso e di prevenzione in alcune forme tumorali. I cavoli sono ricchi di sali minerali quali ferro, potassio, calcio, fosforo e di vitamina A, B2, C. di carotenoidi, di acido folico e di folati, indispensabili per prevenire la spina bifida in gravidanza. Il cavolfiore, normalmente, si consuma in autunno- inverno, anche se si coltivano tutto l’anno. Si consuma l’infiorescenza bianca o sfumata di violetto, quando è ben compatta e s’intravede appena tra le foglie centrali. Contrariamente al broccolo, una volta eliminata l’infiorescenza centrale, la pianta non ne produce altre.
 
Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti


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Ingredienti per 4 persone:

1 cavolfiore da circa 800 g
4 patate medie
1 cipolla bianca grande
Olio extravergine d’oliva q.b
100 g di gorgonzola (facoltativo)
2 rametti di timo
Sale q.b.
Crostini di pane q.b.

Procedimento

Pulite e lavate il cavolfiore e dividetelo a cimette. Sbucciate le patate e tagliatele a dadini. Spellate la cipolla, affettatela sottilmente e mettetela ad appassire in una pentola con due cucchiai d’olio. Aggiungete i dadini di patate, il cavolfiore e i rametti di timo. Versate dell’acqua calda fino a coprire a filo le verdure, salate e lasciate cuocere per trenta minuti.
Togliete dal fuoco e, con un mixer ad immersione, frullate fino ad ottenere una vellutata. Aggiungete il gorgonzola lasciando la parte 4 piccole porzioni per guarnire il piatto. Sciogliete bene  il formaggio e servite subito mettendo al centro di ogni piatto un pezzetto di gorgonzola e accompagnando con i crostini di pane.



Consiglio: l’uso del mixer ad immersione ha il grande pregio, oltreché di essere praticissimo, d’incorporare aria, rendendo così la vellutata più cremosa.

Se non amate il gorgonzola, potete sostituirlo con altri formaggi, come la fontina, la toma ecc.

venerdì 28 dicembre 2018

Faraona al forno con frutti di bosco e aceto balsamico


A Capodanno provate a stupire i vostri ospiti con questa ricetta semplice e coreografica.
La faraona o gallina faraona è originaria dell’Africa, da cui fu introdotta in Europa nel XIII secolo d.C. ad opera dei marinai e dei mercanti che provenivano da quelle zone.
Possiede carni magre, gustose   e ricche di proteine ad alto valore biologico, di ferro e di vitamine del gruppo B. 
Il termine "frutti di bosco" identifica un insieme di frutti che sono reperibili nel sottobosco o, più genericamente, nelle macchie di vegetazione selvatica (nonostante siano oggetto di colture agrarie). Hanno un impiego gastronomico estremamente diffuso e variegato e sono impiegati prevalentemente freschi aggiunti a yogurt, bavaresi, mousse , gelati e altri dolci al cucchiaio, tuttavia sono ottimi anche cucinati con brasati di selvaggia, risotti, paste ecc..
I frutti di bosco più conosciuti e consumati sono: mirtilli rossi e neri, lamponi, more, fragole, ribes rossi e neri, uva spina, more di gelso, bacche del sambuco, amarene, uva spina.
Sono ricchi di vitamine e antiossidanti utilissimi al buon funzionamento del nostro organismo.



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Ingredienti per 4 persone:



1 faraona di circa un chilo e mezzo pulita e tagliata a pezzi
300 gr di frutti di bosco (mirtilli, lamponi, ribes)
1 carota piccola
1 cipolla piccola
1 costa di sedano
½ bicchiere di vino rosso
1 bicchiere di acqua calda
4 cucchiai di aceto balsamico
2 foglie d’alloro
2 chiodi di garofano
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Pulite gli ortaggi  e tritateli finemente.
Scaldate 4 cucchiai d’olio in un tegame, unite la faraona e lasciatela dorare da tutti i lati, poi unite il trito di ortaggi e lasciatelo dorare per qualche minuto.


Aggiungete l’alloro, i chiodi di garofano, il sale e il pepe.
Irrorate con il vino e fatelo evaporare completamente a fuoco vivace.


Trasferite tutto in una pirofila da forno, bagnate con mezzo bicchiere d’acqua calda e infornate (forno già caldo a 190°C), fate cuocere per 40 minuti.
Girate ogni tanto i pezzi  di carne e bagnateli con il loro sughetto, se fosse troppo asciutto aggiungere ancora un pochino di acqua calda.
Trascorso il tempo irrorate con l’aceto balsamico e continuate la cottura per altri 15 minuti.
Unite quasi tutti i frutti di bosco e mescolate.
Disponete la faraona nel piatto da portata o nei singoli piatti e decorate con i frutti rimasti.