lunedì 13 maggio 2013

Tortino di zucchine

Le zucchine sono originarie dei paesi tropicali  da cui furono importate intorno al 1500 e la stagione migliore per consumarle è certamente la primavera, anche se ormai, grazie alle serre, possiamo gustare questo delizioso ortaggio tutto l'anno. Ne esitono varie tipologie tra cui ricordiamo le più conosciute che sono quelle lunghe e quelle tonde. Le prime si suddividono in quelle cosiddette scure come lo Zucchino di Milano  e quelle chiare come la Striata d'Italia , le seconde sono quelle più utilizzate per essere farcite con i ripieni. Le più conosciute sono la "Tonda di Piacenza" molto scura e la  “Tonda di Nizza” più chiara.
In campo nutrizionale sono un'ottima fonte di potassio e di vitamine A,C,E, nonchè di acido folico. Hanno proprietà antinfiammatorie, lassative e diuretiche. Possiedono un bassissimo apporto calorico, solo 18 Kcal ogni 100 gr di prodotto, per questo motivo sono indicatissime nelle diete ipocaloriche.


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Ingredienti per 4 persone:
700 gr di zucchine chiare
200 gr di tonno sott'olio sgocciolato
3 uova
100 gr di Parmigiano grattugiato
1 cipolla bianca piccola
10 rametti di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaino d’origano secco
Olio extravergine d'oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Lavate il prezzemolo, asciugatelo e tritate le foglie con lo spicchio d'aglio.Lavate le zucchine, spuntatele e tagliatele a rondelle. Pulite la cipolla e tagliatela a cubetti.
In una padella mettete 4 cucchiai d'olio, unite i cubetti di cipolla e le rondelle di zucchine e fate stufare per 10 minuti poi aggiustate di sale, aggiungete il trito di prezzemolo e aglio, l'origano e fate cuocere ancora per un minuto. Lasciate raffreddare.
Accendete il forno a 180°
Nel frattempo rompete le uova e mettetele in una ciotola, sbattetele leggermente con un po' di sale e di pepe.
Schiacciate il  tonno con i rebbi di una forchetta fino a renderlo cremoso.
Passate al mixer metà delle zucchine, mettetele in una ciotola e unite il tonno, le uova e il Parmigiano grattugiato (meno due cucchiai che serviranno per la finitura), amalgamate bene.

Imburrate una pirofila o rivestitela con della carta da forno, versate il composto, spolverizzate con il rimanente Parmigiano.



Infornate per 30/35 minuti. Spegnete il forno e lasciateci  il tortino ancora per cinque minuti. Sfornate e servite.


Buon appetito!





giovedì 9 maggio 2013

Cheesecake alle nespole


Uno dei frutti che caratterizzano la primavera è la nespola, simile nella forma alle albicocche ha in realtà gusto e caratteristiche ben diverse. Esistono due tipi di nespole: le nespole comuni e le nespole del Giappone.
Le prime sono originarie del bacino del Mediterraneo e si sono poi diffuse anche in America specialmente in California. In Italia questa coltivazione è diffusa prevalentemente in Sicilia e maturano nei mesi di aprile e maggio. Le nespole sono dei frutti particolari che non maturano sull’albero, ma vanno raccolte acerbe e conservate al caldo per completare la maturazione come ci ricorda la saggezza popolare con il famoso proverbio; “Col caldo e con la paglia si maturano le nespole”. 
Questo frutto ha ottime qualità che consentono di riequilibrare l’intestino; possiedono un’azione astringente quando sono acerbe, lassativa quando sono mature.
Contengono molta vitamina C, tannino, acido tartarico, acido acetico, antiossidanti e zuccheri.
Si utilizzano, oltre che al naturale, anche per preparare deliziose torte, mousse, liquori ed elisir.


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Ingredienti per un cheesecake di 24 cm:

Per la base
200 gr di biscotti secchi
100 gr di burro
1 bicchierino di Porto
1 cucchiaio di miele d’acacia

Per la crema
250 gr di mascarpone
250 gr di ricotta
60 gr di zucchero a velo
2 cucchiai di miele d’acacia
Meno di mezzo cucchiaino di cannella in polvere
3 fogli di gelatina da 5 gr cad.
1 buccia grattugiata di limone
1 limone (solo il succo per non fare annerire le nespole)
2 cucchiai di latte tiepido
6 nespole


Per il topping
10 nespole
1 cucchiaio e mezzo di zucchero di canna
1 foglio di gelatina da 5 gr. (colla di pesce)
Succo di limone

Per guarnire
2 nespole
Un po’ di succo di limone

 Preparazione

Prendete una tortiera a cerchio di 24 cm di diametro e con la chiusura a cerniera, spennellatela di burro fuso e rivestitela con della carta da forno.
Tritate nel mixer i biscotti, metteteli in una ciotola, unite il miele, il bicchierino di Porto e il burro fuso, amalgamate molto bene e stendete il composto sulla base della tortiera. Premete il composto con il dorso di un cucchiaio in modo da rendere il fondo uniforme e ben compatto, mettete in frigo per mezz’ora.
Nel frattempo preparate la crema.
Mettete a bagno in acqua fredda per dieci minuti i fogli di gelatina.
In una ciotola unite i formaggi e lavorateli con la frusta per renderli morbidi, unite il miele, la cannella, lo zucchero, la buccia grattugiate del limone (fate attenzione a non grattugiare il bianco perché la crema prenderebbe un gusto amaro) e amalgamate  il tutto.
Lavate le sei nespole, sbucciatele, apritele, togliete i grossi semi interni, tagliatele a cubetti e irrorateli con un po’ di succo di limone per evitare che anneriscano. Unitele alla crema e amalgamate per distribuirle uniformemente.
Scolate e strizzate  la gelatina, fatela sciogliere nei due cucchiai di latte tiepido e unite tutto alla crema.
Versate tutto sulla base di biscotti, livellate bene e ponete in frigorifero per tre ore, coprendo la torta con della pellicola.



Trascorse le tre ore preparate il topping.
Mettete a bagno in acqua fredda per dieci minuti il foglio di gelatina.
Lavate le dieci nespole, tagliatele a dadini, irrorate con il succo del limone, mettete in un tegamino con lo zucchero e fate cuocere per una decina di minuti. Frullate con il mixer, unite la gelatina scolata e ben strizzata e mescolate per farla sciogliere.  Lasciate intiepidire. Riprendete lo stampo dal frigo e distribuite uniformemente la composta sulla torta livellandola. Rimettete in frigo per altre tre ore.
Al momento di servirla, toglietela delicatamente dallo stampo.
Lavate e affettate due nespole, tagliatele a spicchi, spruzzatele con succo di limone per evitare che anneriscano e distribuitele sopra la torta e nel piatto di portata.
Servite subito.
Se volete potete preparare un quantitativo maggiore di topping e servirlo nei bicchierini in accompagnamento al cheesecake 



Consiglio: Potete aggiungere nella crema delle gocce di cioccolato bianco.



lunedì 6 maggio 2013

Vol au vent con ricotta e prosciutto cotto

Questa ricetta è semplicissima, veloce, gustosa e potete utilizzare la mousse per altre preparazioni tipo tramezzini, panini farciti e quanto la vostra fantasia vi suggerisce


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Ingredienti per 4 persone:

8 vol au vent
100 gr di ricotta freschissima
50 gr di prosciutto cotto di ottima qualità
20 gr di burro ammorbidito

Procedimento
Tritate finemente nel mixer il prosciutto cotto e mettetelo in una ciotola, unite la ricotta e il burro, amalgamate bene con le fruste fino ad ottenere una soffice crema uniforme.
Aiutandovi con un cucchiaino o con un sac a poche riempite i vol au vent. Mettete in frigo per mezz'ora e servite.

lunedì 22 aprile 2013

Agnello alla Vernaccia con carciofi e fave

Per agnello si intende un esemplare giovane (età non superiore ai 12 mesi) di pecora (femmina) o di ariete (maschio, anche detto montone).
L'agnello è una creatura domestica erbivora soggetta ad allevamento da parte dell'uomo. Può essere macellato in giovane età per la produzione di carne o, se lasciato maturare, destinato alla produzione di:
  • Latte e derivati (pecora)
  • Lana (pecora e ariete)
  • Carne (pecora e montone, quest'ultimo castrato o fertile).
L'agnello è un alimento di origine animale, ricco di proteine ad alto valore biologico e di vitamine del gruppo B. Possiede una carne gradita a molti ma dal gusto più intenso rispetto a bovini e suini; anche per questo motivo, la carne di agnello è molto apprezzata dagli amanti della carne ovina e intollerabile per chi, al contrario, non gradisce il gusto e l'aroma tipici dell'animale. 
La carne di agnello, privata del grasso visibile, può essere classificata tra quelle magre. L'apporto lipidico dipende essenzialmente dal taglio ma, in linea di massima, non risulta mai paragonabile a quello della pecora, del bovino o del maiale adulti. L'agnello, nei suoi pezzi magri, è comunque più grasso (anche se di poco) rispetto al petto ricavato dalla carne aviaria SENZA pelle (pollo, tacchino ecc.). D'altro canto, ricordiamo che le ricette tradizionali a base di agnello non sono quasi mai di tipo dietetico, eccezion fatta per le costolette alla griglia; mentre le preparazioni più grasse a base di agnello sono: costolette di agnello fritte (impanate), agnello in fricassea (abbondante olio), cosciotto di agnello lardellato al forno ecc.



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Ingredienti per 4 persone:

800 gr di agnello tagliato a pezzi
4 carciofi
300 gr di fave senza baccello (sono circa 600 gr di fave con il baccello.)
1 cipolla bianca piccola
1 bicchiere di Vernaccia
½ bicchiere di acqua calda
1 limone
Sale e pepe q.b.
1 cucchiaio abbondante di prezzemolo, timo e menta tritati
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Pulite i carciofi togliendo le foglie esterne più dure, tagliate la punta, apriteli a metà e privateli della barba.
Tagliateli a spicchi non troppo sottili e immergeteli in acqua acidulata con il succo del limone.
Estraete le fave dal baccello e fatele sbollentare per dieci minuti in acqua calda.
Pulite e affettate finemente la cipolla.
Togliete l’eccesso di grasso dalla carne di agnello.
In una casseruola mettete quattro cucchiai di olio e fate dorare l’agnello da tutte le parti per una decina di minuti, aggiungete la cipolla e lasciatela caramellare per due minuti. Sfumate con il bicchiere di Vernaccia e dopo due/tre minuti unite gli spicchi dei carciofi ben scolati e continuate la cottura per dieci minuti, poi aggiungete le fave, aggiustate di sale e di pepe e, se è il caso, versate un po’ di acqua calda.
Proseguite la cottura ancora per dieci minuti circa poi spolverizzate con il trito di aromi e spegnete il fuoco dopo due minuti.
Buon appetito!


Vellutata di sedano rapa con chips e pesto di lardo



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Ingredienti per 4 persone:

900 gr di sedano rapa
300 gr di patate farinose gialle
1 litro di brodo vegetale salato
1 cipolla
Mezzo bicchierino di Porto
1 cucchiaino di senape aromatica
Olio extravergine d’oliva q.b.
150 gr di lardo di Arnad
Qualche rametto di timo fresco
Pane nero ai cereali

Procedimento
Mondate il sedano rapa, sciacquatelo e tagliatelo a cubetti, meno un pezzetto da cui ricaverete otto fettine sottili che serviranno per fare le chips. Pelate le patate, lavatele e tagliatele a cubetti delle stesse dimensioni del sedano rapa.
Pulite la cipolla, tagliatela a fettine sottili e mettetela in una casseruola con quattro cucchiai di olio, fatela caramellare a fiamma dolce per qualche minuto, unite il Porto, alzate la fiamma e fate evaporare per un minuto. Aggiungete le patate, fatele insaporire e versate il brodo vegetale caldo. Dopo dieci minuti unite il cucchiaino di senape, i cubetti di sedano rapa e continuate la cottura per altri dieci minuti. Frullate con il mixer fino a raggiungere una consistenza cremosa.
Nel frattempo che la vellutata cuoce, tagliate a pezzetti il lardo e tritatelo fine insieme al timo. Abbrustolite il pane.
Sbollentate nell’acqua calda per un minuto le chips di sedano rapa, scolatele, asciugatele bene, infarinatele, friggetele, mettetele su carta assorbente da cucina per eliminare l’unto in eccesso, salatele e tenetele al caldo.
Versate la vellutata in quattro piatti fondi, arrotolate le chips attorno a un pezzetto di pane abbrustolito e spalmato con il pesto lardo e mettetele al centro del piatto.
Servite subito accompagnando con le fette di pane abbrustolito e spalmato con il pesto di lardo.








giovedì 18 aprile 2013

Risotto con zucca, Parmigiano Reggiano Tullia e cioccolato


EVVIVA!  Oggi sono felicissima perché, con questa ricetta, ho vinto il concorso “Un’accoppiata vincente: Parmigiano e Cioccolato!” indetto dall’azienda Latteria Tullia di Rolo in provincia di Reggio Emilia

Latteria Tullia
Questa ditta produce il Parmigiano Reggiano ed è una delle tante aziende emiliane colpite duramente dal terremoto dell’anno scorso ed è uno splendido esempio di come la collaborazione di tutti, la tenacia, la voglia di ricominciare e il duro lavoro consentono di risollevarsi anche dopo un durissimo evento.
In pochissimi mesi sono riusciti a rimettere in piedi l’attività e a produrre nuovamente il Parmigiano, un’eccellenza che tutto il mondo conosce, apprezza e ci invidia.
Grazie a voi e alla vostra splendida terra, grazie, grazie di esistere!


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Ingredienti per 4 persone:

280 gr di riso Arborio
1 bicchiere di spumante o di vino bianco
1 cipolla bionda piccola
300 gr di zucca
50 gr di cioccolato fondente
150 gr di Parmigiano Tullia grattugiato
20 gr di burro
1 lt di brodo vegetale salato
Olio extravergine q.b.
Peperoncino q.b.

Procedimento

Mettete sul fuoco un padellino antiaderente di circa 18/20 cm di diametro, quando sarà ben caldo versateci 50 gr di Parmigiano ReggianoTullia grattugiato e lasciatelo dorare. Toglietelo dal fuoco e versate la cialda su di una ciotola rovesciata, lasciatela raffreddare.
Affettate sottilmente la cipolla e fate dorare con 4 cucchiai d’olio  per qualche minuto, poi eliminatela. Unite il riso e tostatelo, rigirandolo spesso, fino a quando diventerà trasparente, unite la zucca tagliata a dadini e rosolate  per un minuto. Versate il bicchiere di spumante, alzate la fiamma e fatelo sfumare per qualche minuto, avendo cura di girare continuamente il riso.
Unite il brodo vegetale caldo, poco alla volta, fino a cottura completa.
Cinque minuti prima di spegnere il gas unite il cioccolato tritato grossolanamente e il peperoncino. Amalgamate fino a sciogliere completamente il cioccolato.
Spegnete il fuoco e mantecate il riso con il burro e Parmigiano Reggiano Tullia, guarnite con la cialda spezzettata di Parmigiano.
Servite subito e buon appetito!






lunedì 15 aprile 2013

Boghe al limone

La boga è un pesce demersale, vive in altre parole nei pressi del fondo, comunissimo nei nostri mari, si riunisce in branchi in zone sabbiose, lungo la costa rocciosa. Si riproduce da febbraio a maggio e come molti altri Sparidi è un pesce ermafrodita, in genere prima è femmina poi diventa maschio e raggiunge la maturità a circa 12 cm di lunghezza.Può raggiungere al massimo i 36 cm di lunghezza ma è comune tra 10 e 25 cm.   Le sue carni sono discrete  ed è regolarmente presente sui mercati, il costo è molto contenuto. La boga è ricca di proteine (18,3 g ogni 100 grammi di prodotto) d’alto valore biologico, di potassio e di ferro nella forma più facilmente assimilabile e il contenuto di colesterolo è bassissimo (20 mg/100 g).Unico neo è la presenza di numerose spine, ma potrete ovviare a questo spiacevole inconveniente se acquistate quelle più grosse e le trasformate (o le fate trasformate dal pescivendolo) in filetti.


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Ingredienti per 4 persone:
800 gr di boghe
3 limoni non trattati
1 cucchiaio di aneto
Sale q.b.

Procedimento

Pulite e sviscerate i pesci, lavateli ed asciugateli  con carta da cucina.
Accendete il forno a 180°
Lavate bene i limoni e tagliatene due a fette sottili, spremete l’altro limone e mettete il succo in un bicchiere.
In una teglia da forno fate uno strato con metà delle fette di limoni , adagiateci i pesci, distribuite sopra alle boghe le altre fettine di limone.

 
 Versate sui pesci il succo di limone, irrorate con l’olio, salate e spolverizzate con l’aneto.
Infornate per 30 minuti. 

mercoledì 10 aprile 2013

Macaron



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Piccoli scrigni di bontà dalla forma rotonda, friabili all’esterno e con un tenerissimo cuore di crema ganache o marmellata o altri tipi di creme: sto naturalmente parlando dei macaron.
Il macaron o macaron francese è un pasticcino a base di meringhe, ottenuto da una miscela d’albume d’uovo, farina di mandorle, e zucchero granulato che forma due dischetti a cupola molto lisci con una circonferenza guarnita d’increspature e la base piatta.
La ricetta del macaron è identica a quella dell’amaretto morbido ma è differente la lavorazione che, nel macaron, porta al caratteristico sviluppo a forma di cupoletta con un gradinetto sul bordo.
Questi deliziosi pasticcini possono essere di due tipi: il macaron de Paris, composto da una ganache cremosa racchiusa fra due meringhette che ne riprendono i colori e il macaron Lorraine, una piccola meringa con farina di mandorle che somiglia ad un biscotto.
Contrariamente a quanto si crede, queste piccole bontà, non sono d’origine francese, ma italiana.
Compaiono per la prima volta in Europa alla fine del 1200 con l’espansione delle popolazioni d’origine ebraica in Andalusia. Era consuetudine, infatti, negli otto giorni della Pasqua Ebraica, consumare dolci senza farina e lievito; si diffusero poi nei paesi confinanti compresa l’Italia e subirono varie modificazioni. Anche il nome ha un’etimologia che richiama sia la parola greca sia indica il “dolce ben augurale” sia il maccherone italiano con riferimento alla sua forma tondeggiante.
L’arrivo in Francia dei macarons risale addirittura al 1533, quando Caterina de Medici andò sposa ad Enrico II di Francia e i suoi cuochi personali li introdussero a corte, ma non ancora nella versione colorata che conosciamo. Il loro gradimento si diffuse a tal punto che nel 1682 fu proclamato dolce di corte.
Erano i dolci preferiti di Maria Antonietta e fu per soddisfare il suo senso estetico che s’iniziò a colorarli, seguirono poi una serie d’evoluzioni fino al 1862 quando fu fondata la pasticceria Ladurée che si specializzò proprio nella loro produzione.
Louis Ernest Ladurée rivoluzionò i macarons creando il pasticcino così come lo conosciamo oggi.
La pasticceria Ladurée rimase un piccolo gioiello fino al 1997 quando fu rilevata dal gruppo Holder e portata alla ribalta internazionale: prima il ristorante-sala da thè sugli Champs Elysées e poi l’apertura di negozi anche a Milano, Monaco, Londra, Dublino, Tokyo, Zurigo, Ginevra e Losanna.

immagine tratta da  www.laduree.fr
Sono venduti in deliziose scatole, dai colori acquerello e col marchio scritto in corsivo dorato, piccole opere d’arte anch’esse, assolutamente da conservare!

 Immagine tratta da www.mondorosashokking.com

A rendere famoso al grande pubblico i macaron ha contribuito, negli scorsi anni, il film di Sofia Coppola sulla vita di Maria Antonietta facendoli diventare un simbolo chic e trendy dal profumo inebriante. Inizia quindi la macaron mania con l’uscita di libri e corsi ad hoc. È così invitante da essere diventato anche il protagonista di molti matrimoni illustri.
Alberto e Charlene di Monaco avevano scelto come bomboniera una scatola di macarons della celebre pasticceria, proposti nelle ricette appositamente create, in edizione limitata, per il royal wedding.
La scatola, prodotta in serie limitatissima, era color avorio e oro, decorata con i nomi degli sposi e degli stemmi principeschi, simbolo del Principato di Monaco.
In questi ultimi tempi, questi deliziosi pasticcini, hanno subito un’ulteriore evoluzione grazie a Franck Déville, che ha creato quelli salati.
E dunque, che aspettate? Cimentatevi anche voi con la ricetta di seguito proposta ispirata dal libro "Les meilleurs macarons" scritto dal famoso chef Christophe Felder e stupite e deliziate i vostri ospiti!
Eh bien, bon travail!


Ingredienti per circa 40  macaron:

200 gr di farina di mandorle
200 gr di zucchero a velo
10 gr di caffè solubile
colorante artificiale rosso q.b.
50 ml d'acqua
200 gr di zucchero semolato
150 gr di albumi (4 albumi) a temperatura ambiente

Ingredienti per la ganache al caffè per 20 macaron
125 gr di cioccolato bianco
100 gr di panna liquida
10 gr. di caffè solubile
20 gr di burro 
 
Ingredienti per la ganache ai lamponi per 20 macaron
90 gr di lamponi
40 gr di zucchero
100 gr di cioccolato bianco
20 gr di burro 

Procedimento

Vi consiglio di preparate innanzitutto la ganache al caffè e quella ai lamponi il giorno prima.
Procedimento per la ganache al caffè
Mettete a scaldare la panna, unite il cioccolato a pezzetti e fatelo sciogliere bene, aggiungete il caffè solubile e il burro. Continuate a mescolare bene fino a quando otterrete una crema liscia e senza grumi. Lasciatela raffreddare poi, aiutandovi con un sac a poche, mettetene un po' su un dischetto (coque), unite l'altro e il vostro macaron è pronto
Procedimento per la ganache ai lamponi
In un pentolino mettete i lamponi con lo zucchero e fateli cuocere fino a che saranno ridotti a purea (circa 7/8 minuti), poi passatela in un setaccio. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato, unite il burro, la purea di lamponi e amalgamate bene fino ad ottenere una crema. Lasciatela raffreddare poi, aiutandovi con un sac a poche, mettetene un po' su un dischetto (coque) unite l'altro e il vostro macaron ai lamponi è pronto

Procedimento per i macaron ai lamponi e al caffè.

Versate nel mixer metà delle mandorle, metà dello zucchero a velo e il caffè solubile e tritate finemente fino ad ottenere un composto omogeneo. 
Mettete un albume in una ciotola, un pizzichino di sale e montate a neve ferma.
Collocate metà dello zucchero semolato con metà dell'acqua in un pentolino e fatelo sciogliere.
Quando lo sciroppo d'acqua e zucchero avrà raggiunto la temperatura di 118° versatelo a filo nella ciotola con gli albumi montati continuando a montare con le fruste elettriche. Continuate così fino a raffreddamento completo del composto. 
In un'altra ciotola versate il composto di mandorle, zucchero e caffè ed unite l'altro albume. Mescolate bene fino ad ottenere un composto denso.
Unite quindi la meringa, lentamente, mescolando dal basso verso l'alto per non smontare il composto. Foderate la placca del forno con carta da forno. 
Accendete il forno statico a 160°.
Trasferite il composto in un sac a poche e formate dei piccoli biscotti tondi (coque) della stessa dimensione, ben distanziati, sulla carta da forno e infornateli per 15 minuti.
Sfornateli e fateli raffreddare bene.
Quando saranno raffreddati uniteli frapponendo la ganache al caffè 
Per i macarons ai lamponi ripetete analogo procedimento con i restanti ingredienti sostituendo il caffè solubile con il colorante rosso. 
  

mercoledì 3 aprile 2013

Nasellini alla mediterranea

Il nasello è un pesce di mare appartenente alla famiglia delle Merlucciidae, ma non è un altro nome del merluzzo, come comunemente si crede. Il merluzzo è di dimensioni maggiori ed ha tre pinne caudali, il nasello ne ha solo una. Ha corpo snello e allungato, ricoperto di piccole squame, il muso a punta e la colorazione è grigio-acciaio sul dorso, più chiara sui fianchi. Viene chiamato anche "luccio di mare" per la somiglianza con il luccio e può raggiungere una lunghezza massima di 100/110 cm e un peso massimo di 15 kg. Vive nel Mar Mediterraneo, nell'Oceano Altantico orientale, nel mar Nero e lungo le coste dall'Islanda alla Mauritania.
Il suo sapore è molto delicato, la carne magra e molto digeribile, ricca di proteine, potassio, calcio , fosforo, ferro e iodio. E' un pesce molto adatto per l'alimentazione dei bambini e delle persone anziane. In cucina può essere preparato in vari modi: lesso. grigliato, in umido, arrosto e, se i pesci sono piccoli, anche fritto.



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Ingredienti per 3 persone:

500 gr di nasellini puliti
300 gr di pomodorini pizzutelli o pachino
Olive taggiasche senza nocciolo (una trentina)
1 cucchiaio di capperi salati (possibilmente di Pantelleria)
5 rametti di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
Olio extravergine q.b.
Sale q.b.
Peperoncino (facoltativo) q.b.

Procedimento

Mettete a bagno i capperi per 15 minuti cambiando spesso l'acqua.
Lavate i pomodorini e tagliateli a metà, lavate il prezzemolo e tritate le foglioline.
In una padella mettete lo spicchio d'aglio e 4 cucchiai d'olio, unite i nasellini e fateli dorare per 5 minuti da ambo i lati.


Unite i pomodorini, le olive, i capperi, aggiustate di sale (attenzione perchè sia le olive che i capperi contengono sono già sapidi), unite il peperoncino ( se vi piace) e fate cuocere per 10 minuti.


Spolverizzate con il prezzemolo e servite subito. E buon appetito!



giovedì 28 marzo 2013

Torta salata di broccoletti e tacchino

E' primavera, tempo di picnic! Cosa c'è di meglio di una fetta di torta salata? Se poi la fate utilizzando gli avanzi unite l'utile al dilettevole e il risultato sarà questo.

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Ingredienti per 4 persone:
1 rotolo di pasta di pane
400 gr di cimette di broccoli cotte a vapore avanzate
300 gr di sovracoscia  di tacchino arrosto avanzato
3 uova
1 spicchio d'aglio
130 gr di Parmigiano Reggiano
1 cucchiaio raso di erbette di Provenza
Olio extravergine d’oliva q.b
Sale q.b.
Pepe q.b. 

Procedimento


In una padella mettete tre cucchiai d'olio, lo spicchio d'aglio e le cimette di broccoli e fatele soffriggere per qualche minuto, eliminate l'aglio.
Accendete il forno a 180°.
Tritare con il mixer i broccoletti e il tacchino e mettete il composto in una ciotola. Unite 100 grammi  di Parmigiano  Reggiano grattugiato, una macinata di pepe,  le uova sbattute, due cucchiai di olio e le erbette di Provenza.  Aggiustate di sale e amalgamate bene tutto.
Stendete il rotolo di pasta di pane e mettetelo in una pirofila ricoperta da carta da forno. Versate il composto e richiudete i lembi.  
Spolverizzate con il rimanente Parmigiano Reggiano e cuocete in forno già caldo per 40 minuti.
Lasciate riposare 5 minuti la torta nel forno spento e servite: buon appetito!



Con questa ricetta ho vinto il concorso internazionale SMARTCOOKING indetto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano in collaborazione con l'associazione CHEF to CHEF.

Sono particolarmente orgogliosa di questa vittoria perché la ricetta è stata scelta da cinque chef stellati!