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domenica 12 dicembre 2021

Fagioli all’uccelletto con salsiccia

I fagioli all’uccelletto con o senza salsiccia sono un piatto tipico toscano, facilissimo da preparare che utilizza pochi e semplici ingredienti.
L’origine del nome è controversa; alcuni, tra cui lo stesso Artusi, sostengono che derivi dagli ingredienti utilizzati (pomodoro, aglio e salvia) che sono gli stessi usati per cuocere gli uccelletti arrosto, altri sostengono che i fagioli avrebbero questo nome proprio perché utilizzati come contorno per gli uccelletti arrosto.
Qualunque sia l’origine del nome di questa ricetta una cosa è certa, la sua bontà  è unica da gustare.

 


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone

 

4 salsiccie toscane

350 g di fagioli cannellini secchi

350 g di passata di pomodoro

5 0 6 foglie di salvia

1 spicchio d’aglio

4 cucchiai di olio extravergine

Sale grosso q.b

Pepe (facoltativo) q.b.

Per la cottura dei fagioli

Un gambo di sedano

Una carota

Una foglia di alloro

 

Procedimento

 

La sera prima mettete a mollo i fagioli in acqua fredda per dodici ore, al mattino sciacquateli e metteteli a cuocere in una pentola ricoperti con abbondante acqua, la costa del sedano, la carota e l’alloro. Salateli solo a fine cottura perché il sale la rallenterebbe.

Lasciateli cuocere per circa un’ora o fino a quando saranno cotti.

Trascorso il tempo di cottura dei fagioli, in una casseruola scaldate 4 cucchiai d’olio unite la salvia tritata grossolanamente, lo spicchio d’aglio e le salsiccie  bucherellate da tutti i lati con i rebbi di una forchetta. Rosolate dolcemente il tutto poi unite i fagioli scolati, la passata di pomodoro e un paio di mestoli dell’acqua di cottura dei fagioli.

Lasciate cuocere ancora per 15 minuti o fino a quando il sugo sarà ristretto,assaggiate e, se è il caso aggiustate di sale, pepate, eliminate lo spicchio d’aglio.

Irrorate con un filo d’olio a crudo  e servite con crostini di pane (possibilmente toscano o comunque casereccio) grigliati o tostati.

lunedì 23 agosto 2021

Spiedini di lonza grigliati

Regna ancora molta confusione su questa carne che si presenta effettivamente rosata da cruda, diventando persino bianca da cotta. Ma la carne di maiale è bianca o rossa? Come si classifica a livello nutrizionale, e quali sono le sue proprietà?
Dal punto di vista nutrizionale la carne di maiale, contenendo una concentrazione di mioglobina che va dallo 0.1 allo 0.3%, è classificata certamente come rossa. E tale resta, anche se dopo la cottura schiarisce a tal punto da non sembrarlo: il contenuto di mioglobina è comunque superiore a quello del pollo e del pesce (0.05%).
In effetti il suo colore chiaro, soprattutto se paragonato a quello delle altre carni rosse di bovini, equini e ovini, può trarre in inganno. Complici di questo fraintendimento anche quei siti o riviste che definiscono erroneamente la carne di maiale una carne bianca o addirittura “rosa”. Ma quest’ultima è la classificazione gastronomica, che non ha niente a che vedere con la classificazione nutrizionale.
La carne di maiale possiede dunque tutte le proprietà delle carni rosse e in particolare è fonte di proteine di alta qualità e di sostanze nutritive ad elevata biodisponibilità, tra cui le più rappresentate sono la tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e B12, ma anche minerali come fosforo, potassio, zinco e selenio, mentre il ferro è leggermente minore rispetto alle altre carni rosse. Notevole anche la presenza di composti bioattivi positivi per la salute e con funzione antiossidante, come la creatina, la taurina e il glutatione.
Nonostante sia il tipo di carne rossa più popolare e più consumata al mondo, aleggia purtroppo ancora oggi la percezione nel consumatore che il maiale sia in qualche modo “meno sano” del pollo e del manzo: credenza che non trova riscontro nella realtà. Al contrario, il consumo di carne di maiale fresca è perfettamente in linea con le attuali raccomandazioni nutrizionali, anche per quanto riguarda l’apporto di grassi saturi e insaturi.
Proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori i suini di oggi sono allevati e alimentati in modo da avere meno colesterolo e meno grassi saturi nelle carni, a favore invece di un aumento dei grassi monoinsaturi e polinsaturi omega 3 a catena lunga, migliorando il profilo lipidico della carne e il suo impatto sulla salute, dimostrato anche in studi dove si evidenziano gli effetti positivi della carne di maiale sui parametri cardio-metabolici e sulla composizione corporea.

Fonte : Carni sostenibili


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Ingredienti per 8 spiedini:
 
600 gr di lonza di maiale
1 peperone rosso
1 peperone verde
1 cipolla di Tropea
Erbette di Provenza ((timo, maggiorana, origano, salvia, rosmarino )q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

 

Procedimento

Lavate e pulite i peperoni tagliandoli a metà ed eliminando tutti i semi e le coste bianche. Tagliateli prima a falde e poi ricavate 48 pezzi (24 rossi e 24 gialli).
Pulite la cipolla e tagliatela a rondelle non troppo sottili.
Tagliate la lonza  in 48 cubotti.
Infilzate sugli spiedini di legno  la carne, i peperoni e la cipolla alternandoli. Quando avrete completato tutti gli otto spiedini pennellateli con dell’olio d’oliva. Su di un foglio di carta da forno mettete 3 cucchiai d’erbette di Provenza, un po’ di sale e mischiate bene. Prendete gli spiedini e impanateli velocemente nel composto d’erbette e sale. Lasciate marinare per un  paio d’ore.
Quando la griglia sarà calda appoggiate gli spiedini  e portate a cottura rigirandoli spesso.

Servite  con dell’insalata o delle verdure grigliate.

 

 

 

 

venerdì 23 aprile 2021

Straccetti di pollo alla siciliana

Un secondo di carne semplicissimo, veloce e gustoso.
Gli ottimi prodotti utilizzati per questa ricetta  sono  stati gentilmente offerti da capperi.coop, un portale di e-commerce che intende valorizzare cooperative e produttori del territorio siciliano guardando al mercato in modo innovativo, sostenibile, salutare ed etico.
Capperi.coop parte dalla Sicilia per rendere accessibile in tutto il mondo l’eccellenza dei prodotti del territorio locale con l’ambizione di contribuire anche alla crescita del capitale sociale per lo sviluppo delle comunità locali. 
Storia, tradizioni, gusto e consumo responsabile, fanno parte della mission del portale. 


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Ingredienti per 4 persone:


4 fettine di petto di pollo non troppo sottili
60 g di Pomodori ciliegini secchi sottolio bio Capperi.coop,
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria sotto sale
Origano di Sicilia Bio Aromathica Capperi.coop q.b.
1 spiccio d’aglio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate i capperi e metteteli in una ciotola piena d’acqua per dissalarli.
Tagliate a listarelle  le fettine di petto di pollo.
Scaldate  5/6 cucchiai di olio in una padella e fate rosolare lo spicchio d’aglio.
Quando sarà dorato eliminatelo e aggiungete le listarelle di pollo.
Lasciate dorare a fuoco medio fino a quando saranno cotte e ben dorate, aggiungete i pomodorini, i capperi sciacquati e asciugati, l’origano, il sale e continuate la cottura per 2 minuti.
Servite subito.  







venerdì 2 aprile 2021

Spalla d'agnello arrosto

L'agnello è l'animale sacrificale per eccellenza nelle culture che si affacciano sul bacino del Mediterraneo ed è quindi consumato in molti paesi, è infatti tradizione diffusa in molte zone d'Italia mangiare carne d'agnello nel giorno di Pasqua. Nonostante questo, la carne di montone non è usuale nella cucina tradizionale italiana, ma ha una grande presenza nella cucina etnica specialmente dei paesi di religione islamica, spesso servita insieme al cous cous.

La carne d'agnello è paragonabile dal punto di vista nutrizionale alle comuni carni bianche, mentre quella di pecora non differisce troppo da quella bovina adulta o di vitello. Essendo ben tollerata dall'organismo umano, è quindi consigliata come alternativa anche in casi di allergie alimentari.

La digeribilità dipende in genere dal contenuto in grassi, che è maggiore nelle carni più giovani, ma è spesso facilmente rimovibile.

E’ un alimento ricco di proteine animali, circa 20 grammi ogni 100 di carne, con un alto tenore di aminoacidi essenziali. Sono presenti anche lipidi, principalmente trigliceridi, acidi grassi saturi, fosfolipidi e colesterolo, più presenti in tagli saporiti quali petto e cosciotto. Contiene infine ferro, fosforo e zinco, e come molte carni, le vitamine PP e B12.

Fonte: Wikipedia




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Gli ingredienti di seguito specificati sono per una spalla d’agnello.

Ingredienti:
1 spalla d’agnello 
1 spicchio d’aglio
2 rametti di rosmarino
2 rametti di timo
2 rametti di maggiorana
Una decina di foglioline di menta
Sale, pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
¼ di bicchiere di vino bianco

Procedimento

Solitamente il macellaio pratica dei tagli nella spalla, in caso contrario fateli voi.
Tagliate tante fettine di spicchio d’aglio quanti sono i tagli sulla carne.
Tritate grossolanamente gli aromi e suddivideteli nei tagli della carne insieme alle fettine d’aglio intere (le toglierete prima di servire).
Massaggiate bene la carne con un po’ d’olio in cui avrete messo un po’ di sale fino e un po’ di pepe, ponetela in una pirofila, coprite con un foglio d'alluminio e cuocete in forno già caldo (200°) per circa 50 minuti. Dopo 30 minuti togliete il foglio d'alluminio, spruzzate un po’ di vino bianco e portate a cottura.
Potete aggiungere delle patate, ma tenete conto che la spalla d’agnello è molto grassa, quindi le patate saranno molto gustose ma anche molto caloriche.
Personalmente preferisco accompagnarla con un’insalata di belga, arance e olive perché alleggerisce un po’ il piatto.




lunedì 25 gennaio 2021

Fegato alla veneziana

Esistono  tracce di ricette con il fegato già in epoca romana nel De re Coquinaria di Apicio.
In latino il fegato era chiamato iecur, ma poiché Apicio per far sì che il fegato ingrassasse, aveva l’abitudine di nutrire gli animali con i fichi, venne dapprima chiamato iecur ficatum (fegato con i fichi) poi solo ficatum trasformato poi in fegato.
La ricetta degli antichi romani prevedeva, al posto delle cipolle, l’uso dei fichi per contrastare e addolcire il forte sapore del fegato.
I veneziani sostituirono i fichi con la cipolla bianca di Chioggia dando così vita a questo rinomato piatto tipico di Venezia, preparato inizialmente con il solo fegato di maiale e poi anche con quello di vitello.

Nel preparare questa ricetta calcolate bene il quantitativo in modo da consumarlo tutto poiché il fegato riscaldato diventa stopposo.


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Ingredienti per 4 persone:

600 gr di fegato di vitello
2  grosse cipolle bianche
30 gr di burro
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
2 cucchiai d’aceto bianco
1 mazzetto di prezzemolo
Sale q.b.

 

Procedimento
 
Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo finemente.
Pulite le cipolle e tagliatele prima a metà poi  a rondelle sottili (alla mezza veneziana).
In un’ampia padella scaldate il burro e l’olio poi unite le cipolle e lasciatele dorare per un paio di minuti a fuoco lento, unite l’aceto e lasciate stufare  le cipolle per mezz’ora, girandole di tanto in tanto. Non devono friggere né bruciarsi, ma cuocere lentamente.
Trascorso il tempo unite il fegato tagliato a listarelle , il prezzemolo e fate cuocere ancora per 5 minuti.

Servite subito accompagnando con fette di polenta arrostite o fritte o,i n alternativa, con patate o fette di pane grigliate.

 

 

 

giovedì 25 giugno 2020

Aspic di pollo e ortaggi

L’aspic è una celebre ricetta  originaria della cucina francese molto conosciuta e apprezzata anche in altri paesi come Austria, Germania, Finlandia, Croazia e Russia. E’  un preparato culinario da consumarsi tipicamente nelle grandi occasioni come capodanno o in tarda primavera o estate. Gli ingredienti possono essere i più svariati (pezzetti di carne, frutta, verdura, giardiniera, salumi, pesce, latticini) ma il componente essenziale è il brodo  leggero e sgrassato.
La preparazione avviene ponendo gli ingredienti desiderati in un recipiente idoneo a conferire alla composizione da portare in tavola una forma solitamente  a tronco di cono arrotondato ma ormai lo ai prepara Anche in altre forme come in questo caso.. Si ricoprono quindi con il brodo amalgamato con gelatina  (o altri addensanti) e si pone il tutto in frigorifero finché il brodo non si è rassodato e il piatto non ha assunto un aspetto gelatinoso. Si capovolge quindi il recipiente in un piatto di portata e si serve in tavola, eventualmente con una guarnizione a piacere. A Milano prende il nome di Marbré (marmorizzato) in francese.
La sua storia ha origini in Francia a inizio Ottocento anche se in realtà ricette di carne in gelatina erano già diffuse durante il Medioevo come testimonia la citazione nel Viander, ricettario del XIV secolo ma l’aspic così come lo conosciamo e come si è diffuso lo dobbiamo a Marie Antoine Carême, chef de cuisine di Napoleone Bonaparte che creò lo chaud-froid (caldo-freddo) una pietanza a base di carne o pesce che veniva irrorata con una salsa calda e lasciate raffreddare. Seguendo lo stesso procedimento ma utilizzando del brodo addensato realizzò l’aspic, allo scopo di migliorare il sapore e la conservabilità al pesce freddo e al pollame.  
I francesi probabilmente gli diedero questo nome dal latino aspis (vipera) per la sua temperatura fredda che ricordava quella dei rettili.



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Ingredienti per 4 persone

400 gr di petto di pollo
1 carota
1 zucchina
1 peperone rosso
150 gr di fagiolini
150 gr di piselli in scatola
2 cucchiai di succo di limone
3 fogli di gelatina
Sale q.b.

Procedimento
Pulite tutti gli ortaggi  e fateli cuocere in acqua salata calcolando le diverse cotture. Scolateli al dente, Scottate per 5  minuti, nella stessa acqua le falde del peperone. Fate raffreddare, tagliate tutto a cubetti, mettete  in una ciotola e mischiate.
Lessate il petto di pollo, sciolatelo e lasciatelo raffreddare. Filtrate il brodo e tenete da parte.
Fate ammorbidire la gelatina in acqua fredda per 15 minuti e nel frattempo tagliate il pollo a pezzetti.
Preparate la gelatina portando a ebollizione ½ litro del brodo di pollo e, via dal fuoco,fatevi sciogliere la gelatina ben strizzata, unite il succo di limone e lasciatela intiepidire.
Versate uno strato di gelatina sul fondo di uno stampo e mettete in frigorifero a rassodare per 10 minuti.
Riprendete lo stampo fate uno strato con gli ortaggi, mettete sopra  il pollo e versate la gelatina rimanente facendo in modo che copra bene il tutto.
Coprite con pellicola da cucina e mettete in frigorifero per almeno 2 ore.
Al momento di servire immergete un attimo lo stampo in acqua calda, sformate capovolgendo su un piatto da portata e servite .


lunedì 6 aprile 2020

Petto d'anatra al balsamico e nocciole

LAceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP notissimo fin dai tempi remoti, se ne ha traccia fin dal 1046,  è composto da un solo ingrediente, il mosto derivato da vitigni selezionati di Lambrusco e Trebbiano modenesi, che dopo la cottura a fuoco dolce  fino a quando non risulti concentrato e di un colore marrone scuro, subisce una lenta fermentazione naturale e viene lasciato ad invecchiare per più di 12 anni in botti di legno pregiato prima di poter essere consumato, se l’invecchiamento continua di definisce extra vecchio dopo 25 anni. Necessitano circa 100 litri di mosto per ottenere un paio di litri di aceto balsamico.
Diverso è invece il trattamento per l’Aceto balsamico di Modena, che a differenza del Tradizionale subisce una procedura semplificata che parte dal vino e non dal mosto e la cui fase di affinamento è meno laboriosa. Questo prodotto è quello avente prezzi inferiori.
Spettacolare su verdure, selvaggina e carne; splendido su formaggi, gelato, fragole….o semplicemente da meditazione. 


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Ingredienti per 4 persone:

800 gr di petto d’anatra
1 cipolla bianca
2 spicchi d'aglio
60 gr di nocciole sgusciate, tostate e tritate
Rosmarino, salvia, timo q.b.
1 cucchiaio di miele d’acacia
4 cucchiai di aceto balsamico  tradizionale di Modena
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Pulite il petto d’anatra rimuovendo (se presenti) i residui delle piume, eliminate la pelle ,il grasso in eccesso, le nervature in modo da dare al petto una forma regolare.
Praticate dei piccoli tagli sulla pelle equidistanti  per permettere una cottura ottimale.
Condite con sale e pepe da entrambi i lati.
Pulite la cipolla e tagliatela a spicchi spessi.
Accendete il forno a 190°C.
Ungete  una padella antiaderente con il cucchiaio d’olio e mettetela  sul fuoco, quando sarà molto calda adagiatevi il petto  dalla parte della pelle per scottarlo.
Quando sarà ben dorato giratelo sull’altro lato e fate dorare.
Aggiungetele la cipolla, l’aglio e gli aromi e fate insaporire per 1 minuto.
Togliete dalla padella, mettete tutto in una pirofila o con la stessa padella se utilizzabile anche in forno, e infornate (a forno già a temperatura) per ultimare la cottura.
Lasciate cuocere per 15 minuti, estraete il petto d’anatra dal forno, avvolgetelo nella carta d’alluminio e preparate la salsa con il fondo di cottura.
Eliminate il grasso in eccesso e rimettete tutto sul fuoco aggiungendo l’aceto balsamico, il miele e ancora rosmarino, salvia e timo. Fate ridurre la salsa per 1 minuto, poi filtratela con un colino, premendo in modo da estrarre tutti gli aromi e aggiungete le nocciole tritate.
Togliete la carne dall’alluminio, tagliatela a fette oblique .
Impiattate disponendo le fette irrorate con la salsa e servite.




martedì 11 febbraio 2020

Pollo alla cacciatora

Il pollo alla cacciatora è una ricetta tipica italiana, preparata con delle varianti, in tutte le regioni d’Italia anche se i Toscani ne rivendicano la paternità.
Di solito nell’Italia centro settentrionale si utilizza il vino bianco, mentre in quella centro meridionale usano il vino rosso. Personalmente preferisco quest’ultima versione.
La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di  aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle risulta relativamente povera di grassi  e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro.  La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile. 


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Ingredienti per 4 persone

1 pollo da 1 kg circa
400 gr di pomodori
2 carote
3 gambi di sedano
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
1 bicchiere di vino rosso
Rosmarino
Sale e pepe q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento

Tagliate il pollo a pezzi, lavatelo e asciugatelo.
Pulite e tagliate la carota e il sedano a cubetti.
Pelate la cipolla e tagliatela a fettine (alla veneziana).
Scaldate 2 cucchiai d’olio e aggiungete gli ortaggi e l’aglio e lasciateli dorare per qualche minuto.
Aggiungete i pezzi di pollo ,  gli aghetti di rosmarino tritati, salate, pepate e fate dorare.
Sfumate il pollo con il vino e lasciate cuocere per 10 minuti circa, unite i pomodori, coperchiate e fate cuocere fino a quando il pollo sarà cotto. 
Servitelo ben caldo.




giovedì 23 gennaio 2020

Ali di pollo grigliate

La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di  aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle risulta relativamente povera di grassi  e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro.  La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile.


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Ingredienti per 4 persone:

12 ali di pollo
1 spicchio d’aglio (facoltativo)
1 cucchiaino di origano tritato
1 cucchiaino di rosmarino tritato
Succo di 1 limone.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Eliminate dalle ali le eventuali piumette passandole velocemente sulla fiamma del gas.
Sciacquate e asciugate con carta da cucina.
Preparate la marinata.
In una ciotola mettete 4 cucchiai d’olio, il succo di limone, l’origano, il rosmarino, pezzetti di aglio e amalgamate.
Mettete le ali di pollo in un contenitore con coperchio, versate la marinata e giratele in modo che s’imbibiscano con la stessa. Chiudete il contenitore e mettetelo in frigo per almeno 4 ore, più sarà lunga la marinatura più saranno gustose.
Estraete il contenitore dal frigo almeno mezzora prima della cottura e rigiratele.
Preriscaldate la griglia a calore medio-alto (circa 200°C) .
Scolate le ali di pollo una ad una e adagiatele sulla griglia in modo uniforme e senza sovrapporle, salate e pepate.
Lasciate cuocere 10 minuti per lato fino completa cottura (importantissimo che siano ben cotte).
Per assicurarvi che la cottura sia ottimale, prima di rimuoverle dalla griglia incidete l’aletta più grande al centro e verificate che sia cotta, diversamente lasciate cuocere ancora per qualche minuto.
Servite subito.
Potete consumarle così o accompagnate da delle salse e  da verdure grigliate.





giovedì 19 dicembre 2019

Arrosto di maiale glassato


Regna ancora molta confusione su questa carne che si presenta effettivamente rosata da cruda, diventando persino bianca da cotta. Ma la carne di maiale è bianca o rossa? Come si classifica a livello nutrizionale, e quali sono le sue proprietà?
Dal punto di vista nutrizionale la carne di maiale, contenendo una concentrazione di mioglobina che va dallo 0.1 allo 0.3%, è classificata certamente come rossa. E tale resta, anche se dopo la cottura schiarisce a tal punto da non sembrarlo: il contenuto di mioglobina è comunque superiore a quello del pollo e del pesce (0.05%).
In effetti il suo colore chiaro, soprattutto se paragonato a quello delle altre carni rosse di bovini, equini e ovini, può trarre in inganno. Complici di questo fraintendimento anche quei siti o riviste che definiscono erroneamente la carne di maiale una carne bianca o addirittura “rosa”. Ma quest’ultima è la classificazione gastronomica, che non ha niente a che vedere con la classificazione nutrizionale.
La carne di maiale possiede dunque tutte le proprietà delle carni rosse e in particolare è fonte di proteine di alta qualità e di sostanze nutritive ad elevata biodisponibilità, tra cui le più rappresentate sono la tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e B12, ma anche minerali come fosforo, potassio, zinco e selenio, mentre il ferro è leggermente minore rispetto alle altre carni rosse. Notevole anche la presenza di composti bioattivi positivi per la salute e con funzione antiossidante, come la creatina, la taurina e il glutatione.
Nonostante sia il tipo di carne rossa più popolare e più consumata al mondo, aleggia purtroppo ancora oggi la percezione nel consumatore che il maiale sia in qualche modo “meno sano” del pollo e del manzo: credenza che non trova riscontro nella realtà. Al contrario, il consumo di carne di maiale fresca è perfettamente in linea con le attuali raccomandazioni nutrizionali, anche per quanto riguarda l’apporto di grassi saturi e insaturi.
Proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori i suini di oggi sono allevati e alimentati in modo da avere meno colesterolo e meno grassi saturi nelle carni, a favore invece di un aumento dei grassi monoinsaturi e polinsaturi omega 3 a catena lunga, migliorando il profilo lipidico della carne e il suo impatto sulla salute, dimostrato anche in studi dove si evidenziano gli effetti positivi della carne di maiale sui parametri cardio-metabolici e sulla composizione corporea.
Il consumo regolare di carne di maiale all’interno della dieta mediterranea è in grado di fornire benefici per la salute come quelli legati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete, oltre ad essersi dimostrata anche più saziante rispetto ad altre carni, con risultati concreti nella perdita di peso dovuto ad una riduzione della massa grassa, preservando quella magra.
Anche negli anziani la carne di maiale, e in generale tutta la carne rossa fresca, si è rivelata ottima per la prevenzione della sarcopenia e della demenza, diminuendo il rischio cognitivo, la perdita di tessuto muscolare e l’invecchiamento. È interessante notare la costante presenza di carne di maiale, lardo e cotenna nell’alimentazione delle popolazioni più longeve, di cui il maiale è piatto tipico di tante ricette tradizionali.
Anche gli abitanti di Okinawa, tra i più longevi al mondo, contrariamente a chi li vorrebbe vegani mangiano in realtà carne di maiale e usano abitualmente lo strutto nella loro dieta, che ha tante similitudini con la nostra mediterranea. Non a caso i sardi, che hanno nel menù tradizionale il “porcetto”, oltre a una gran varietà di salumi suini  di cui sono fra i maggiori consumatori in Italia, sono il secondo popolo più longevo al mondo, e il primo per ultracentenari.
La carne di maiale è anche una delle più adatte per l’alimentazione degli sportivi, per il suo contenuto in beta-alanina e carnosina, che oltre ad avere una funzione antiossidante sono utili per riprendersi dalla fatica neuromuscolare e migliorare le performance.
Anche nei bambini è molto apprezzata, soprattutto nella forma processata anziché fresca. Ne è il miglior esempio il prosciutto cotto, il tipo di carne di maiale più frequentemente consumato tra i più piccoli, che anche quando consumato in quantità superiori alle raccomandazioni nutrizionali non sembra provocare effetti avversi sulla salute o sul rischio di obesità.
La carne di maiale si rivela dunque davvero adatta a tutti e a tutte le fasce d’età, e se consumata una o due volte a settimana come tutte le carni rosse apporta sicuramente sostanze nutritive preziose e quindi benefici per la salute.


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Ingredienti per 4 persone:

1 kg di spalla di maiale
1 bicchiere di brandy
2 cucchiai di miele d’acacia
1 cucchiaio di paprica
1 cucchiaino di salsa Worcester
1 spicchio d’aglio
4 rametti di rosmarino
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Accendete il forno in modalità statico a 200°C.
Praticate dei fori nella spalla con un coltello appuntito in diversi punti e infilate in ognuno un pezzetto di aglio.
Ungete una pirofila con 2 cucchiai d’olio.
Versate il resto dell’olio in una ciotolina, salate, pepate e spennellate il condimento su tutta la carne.
Appoggiate il pezzo di carne sulla pirofila e infornate (mi raccomando il forno dev’essere già a temperatura).
Fate rosolare 20 minuti, voltando la carne una volta dopo 10 minuti.
Irroratela con metà brandy , e aggiungete due rametti di rosmarino.
Abbassate la temperatura a 180°C e continuate la cottura per altri 40 minuti.
Bagnate ogni tanto con poco brandy e con il fondo di cottura raccolto con un cucchiaio.
Mescolate in una ciotolina, sbattendo con una forchetta, il brandy rimasto, il miele,la paprica, la salsa Worcester, il sale e il pepe fino ad ottenere una salsina omogenea.
Spennellatela sulla carne e rimettetela in forno a 220°C per 10 minuti.
Lasciate riposare il tutto poi mettete l’arrosto in un piatto da portata e servitelo con il fondo di cottura filtrato e con un contorno di patate arrosto o di verdure.

lunedì 3 giugno 2019

Pollo al sesamo zenzero e soia


La cucina cinese è la somma di ben otto cucine regionali che, nel corso dei secoli, si sono evolute e si sono modificate . Da ritrovamenti archeologici sappiamo che coltivazione del riso e la produzione di spaghetti  vedrebbero la luce durante l’età della pietra cinese.
Con  la scoperta durante i secoli di nuove materie prime per cucinare e nuovi metodi di cottura, la cucina cinese si modificò gradatamente e nacque l’uso delle bacchette, realizzate con diversi materiali e adoperate come utensili per mangiare.
Per chi disponeva di poche risorse economiche, un pasto era semplicemente un piatto di pasta o di riso, condito con un pugno di verdure o qualche boccone di carne. Tuttavia, in occasione delle feste o di visite da parte di ospiti, anche i cinesi meno abbienti si prodigavano in banchetti ricchi di pietanze, colori e gusto. Spesso il cibo era una questione d'onore e senza dubbio il primo segno di appartenenza sociale.
Durante un tipico pasto cinese si condividono i piatti, che vengono di solito messi in comune e fatti girare sul tavolo. Si mangia con l'aiuto di bacchette oppure, in caso di pietanze brodose, con l’aiuto di cucchiai di legno o di porcellana. La tavola è un simbolo dello status sociale e deve essere sempre rotonda e a volte sormontata da un grande piatto girevole dove sono poste le pietanze da condividere; non sono mai presenti coltelli a tavola perché tutto ciò che deve essere tagliato, viene tagliato in cucina. La successione cronologica dei piatti segue una ricerca di equilibrio a partire dai cinque sapori di base (dolce-salato-acido-amaro-piccante).


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Ingredienti per 4 persone:

Per la marinatura e la salsa

1 tazza di brodo di pollo
½ tazza d’acqua
½ tazza di salsa di soia
85 gr di miele
60 ml di aceto di vino di riso
3 cucchiaio di zucchero di canna
2 cucchiai di amido di mais
2 cucchiai di olio di sesamo
2 spicchi d’aglio tritati
1 cucchiaio di zenzero fresco tritato
2 pizzichi di peperoncino tritato

Per friggere il pollo

680 gr di petto di pollo tagliato a pezzi da 2,5 cm
3 albumi
210 g di amido di mais
65 gr di farina
½ cucchiaino di bicarbonato
114 cl di olio vegetale per fritture
Sale q.b.

Per guarnire
Semi di sesamo q.b.
Erba cipollina   q.b.


Procedimento

Preparate la marinata mettendo in una ciotola il brodo di pollo, l’acqua, la salsa di soia, il miele, l’aceto, lo zucchero ,l’amido di mais e l’olio di sesamo. Mescolate tutti gli ingredienti con una frusta.
Mettete i pezzi di pollo in un sacchetto, unite  6 cucchiai dell’emulsione, agitate un pochino e mettete in frigorifero per 30 minuti.
Mettete da parte la rimanente marinata.
Nel frattempo preparate la salsa.
Scaldate  a fuoco medio 1 cucchiaio d’olio di semi di sesamo in una padella grande , unite l’aglio, lo zenzero, il peperoncino e fate saltare per 2 minuti.
Versate 2 tazze della marinata e lasciate sobbollire, continuando a mescolare, finché non si imbrunisce.
Quando avrà raggiunto una consistenza abbastanza densa, togliete la padella dal fuoco e copritela.
Preparate la pastella per friggere il pollo.
Sbattete gli albumi con un pochino di sale. In una ciotola mettete la farina, l’amido di mais, il bicarbonato e la marinata rimanente. Mescolate tutto.
Scaldate abbondante olio fino a raggiungere la temperatura di 180°C.
Togliete il pollo dal frigo, scolatelo dalla marinata, asciugatelo e immergetelo, poco alla volta, negli albumi e poi rotolatelo nel composto di amido e farina per ricoprirlo completamente.
Friggete il pollo (sempre poco alla volta per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi troppo) fino a dorarlo e renderlo croccante da ambo i lati.
Scolatelo e mettetelo su carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso.
Riscaldate la salsa poi aggiungete i pezzi di pollo fritto e ricopriteli interamente.
Servite il pollo al sesamo su di un letto di riso bianco cospargendolo di semi di sesamo e erba cipollina tagliuzzata.