mercoledì 1 agosto 2012

La pesca



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E’ tornata l’estate e con essa, tra le altre cose, sono tornate anche le pesche. Questo frutto vellutato, carnoso e succoso nasce dall’albero del pesco (Prunus persica) e appartiene alla categoria delle drupe come la ciliegia e l’albicocca. Ha forma tondeggiante, con una polpa profumata e dolce, possiede un nocciolo ovoidale, grosso e molto duro, con solchi profondi, che racchiude un seme a mandorla. Il pesco è originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità, e i cui fiori furono celebrati da poeti e pittori. Dall’Oriente si diffuse in Persia e infine giunse in Europa.
Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. grazie ad Alessandro Magno che, durante la spedizione contro la Persia, lo importò e si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo con il nome di persica perché erroneamente considerato originario della Persia.
In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, ancora oggi, infatti, le guance dei bambini sono paragonate alle pesche, per la loro carnosità e morbidezza.
Sul piano nutrizionale il contenuto calorico della pesca è molto basso (circa 39 calorie ogni 100 grammi) ma essendo ricca di fibre insolubili, possiede un indice di sazietà elevata, non solo ma queste fibre sono benefiche anche perché riducono il rischio di tumori al colon.
E’ particolarmente succosa, gustosa e dissetante per l’alto contenuto di acqua e di pectina.
La pectina è una fibra solubile utile alla regolazione dei livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue.  La pesca contiene zuccheri facilmente assimilabili e acidi organici che le donano il suo sapore particolare, come l’acido malico, citrico e tartarico. Notevole è il quantitativo di potassio contenuto nel frutto insieme alle vitamine B1, B2, C, discreto è il quantitativo di carotenoidi che nell’organismo si trasformano in vitamina A: questa, oltre ad aiutare la nostra capacità visiva, è fondamentale per la produzione di melanina che ci protegge dai raggi solari e ci fa abbronzare più rapidamente.
Questo delizioso frutto ha un’importante azione diuretica e leggermente lassativa.
Le categorie di pesche più conosciute, sono principalmente tre: quella comune, che può essere con polpa a pasta gialla, ha un nocciolo libero ed è chiamata spiccagnola o spaccarella e l’altra, a pasta bianca, con il nocciolo molto aderente alla polpa ed è chiamata duracina.
Quella a buccia liscia e glabra con polpa sia gialla che bianca denominata Nettarina o pesca noce.
E infine la pesca percoche, principalmente utilizzata dalle industrie alimentari.
Esistono poi altri tipi di pesche, meno conosciute, come la Merendella, che ha la pelle liscia di colore bianco-verde, con la polpa aderente al nocciolo, particolarmente diffusa in Calabria, e la pesca Saturnina o Tabacchiera di forma schiacciata e sapore intenso.
La maturazione delle pesche avviene tra la prima e la seconda decade di maggio nell’Italia meridionale, fino alla fine di settembre per le varietà tardive.
Poiché è un frutto molto delicato, spesso è sottoposto a trattamenti fitoterapici intensi, per cui è prudente lavare molto bene la buccia se la si vuole consumare.
Se acquistate delle pesche non ancora mature, basta conservarle per due o tre giorni in un sacchetto di carta a temperatura ambiente, non utilizzate i sacchetti di plastica perché accelerano troppo il processo di maturazione e l’elevato grado di umidità rischia di far marcire la frutta. Una volta maturate, conservatele in frigo al massimo per quattro giorni.
Nella cosmesi la pesca viene utilizzata per la preparazione di creme, maschere rinfrescanti per il viso, impacchi per capelli, oli da bagno e saponi. Il succo fresco è un’eccellente tonico per la pelle.
Se avete la pelle del viso molto secca e sensibile provate questa maschera: schiacciate la polpa di una pesca, unite un cucchiaino di miele e mettetela sul viso coprendola con delle garzine per non farla colare; lasciate in posa 15 minuti e sciacquate con acqua tiepida.
In cucina le applicazioni sono numerose, le pesche a polpa gialla sono ideali per marmellate, crostate, pasticcini, mentre quelle a polpa bianca sono perfette per la macedonia, per la preparazione di bavaresi, dessert, budini e gelati. Ottime, infine, se impiegate per la realizzazione di tè aromatizzati, frullati, sangrie e cocktails.
Tra le varie ricette troviamo le pesche ripiene, sciroppate, caramellate, affogate nel vino, essiccate.

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Pesche ripiene
   
Torta di pesche e amaretti














crostata di pesche