Non vi sarà certamente sfuggito che, nel mio precedente articolo
La cottura degli alimenti: metodi e peculiarità. dedicato alla cottura dei cibi, non si faceva cenno alla cottura con il forno a microonde.
Ho volutamente tralasciato questo tipo di cottura perché penso che meriti un articolo a parte.
Tutti noi siamo convinti che si tratti di un metodo scoperto
recentemente, in realtà era già noto nel dopoguerra. Lo scopritore fu
Percy Spencer che lo brevettò nel 1946. L’anno successivo fu costruito
il primo forno a microonde ad uso industriale, era alto 180 cm e pesava
ben 340 chilogrammi. Gli anni settanta, in America, vedono la sua
nascita come elettrodomestico di massa grazie alle ridotte dimensioni e
al costo relativamente modico che lo resero alla portata di tutti.
Da noi arriva intorno agli anni ottanta ed è percepito come un elemento
alieno e pericoloso, solo in questi ultimi anni ha raggiunto una
notevole diffusione grazie anche alla necessità di poter cuocere e
riscaldare celermente i cibi.
Vediamo che cosa consente alle microonde di cuocere e riscaldare i nostri alimenti.
Il principio che regola il suo funzionamento è basato sulle onde
elettromagnetiche che sono prodotte nel forno da un tubo ad elettroni
che si chiama “magnetron”.
Solitamente è posto sulla parte superiore del forno e genera un campo di
forza che consente alle microonde di rimbalzare avanti e indietro
all’interno dell’armatura di metallo del forno finché non sono assorbite
dal cibo. Esse provocano la vibrazione delle molecole di acqua
contenute nell’alimento, sviluppano energia che è trasformata in calore appena è assorbita dal
cibo, consentendone così la cottura senza renderlo contaminato o
radioattivo.
Il magnetron genera un campo di forza che cambia continuamente direzione
ad una frequenza di 2450 MHz cioè 2.450.000.000 di volte il secondo. Le
molecole dei cibi possono essere considerate dei “dipoli”.
In fisica, e precisamente in elettrostatica, il dipolo elettrico è un
sistema composto di due cariche elettriche uguali e opposte di segno.
Cioè, ad un’estremità possiedono una carica elettrica positiva, mentre
l’altra è negativa. Il cambio continuo di polarità delle onde
elettromagnetiche che avviene nel forno fa quindi vibrare le molecole
che per attrito si riscaldano.
Il forno a microonde possiede pareti in metallo per contenere le
microonde ed uno sportello in vetro schermato con una retina di metallo
che consente alla luce di filtrare ma non alle microonde di passare
all’esterno.
Le microonde penetrano nel cibo con una profondità che varia dai due ai
quattro cm. in tutte le direzioni, ma, nonostante il calore sia prodotto
all’interno del cibo, la cottura non avviene dall’interno verso
l’esterno ma viceversa.
Per consentire una cottura ottimale molti forni sono dotati di un piatto
girevole che permette una migliore esposizione. Tuttavia la cottura non
è uniforme, ed è quindi consigliabile tagliare il cibo in piccoli
pezzi, quest’accorgimento consente una cottura più veloce ed uniforme.
Intervenendo sulle molecole, le onde elettromagnetiche creano differenti
tipi di cottura, a seconda che l’alimento contenga più o meno acqua.
L’acqua contenuta nei cibi è portata in superficie ed evaporando non consente la doratura , mentre i cibi ricchi di grasso rimangono dorati e quindi croccanti perché il grasso è portato in superficie.
Per questi motivi è meglio utilizzare i forni a microonde cosiddetti combinati perché dotati di grill.
Per quanto concerne il valore nutrizionale dei cibi, il loro maggiore
mantenimento dipende soltanto dalla cottura più veloce e senza
l’aggiunta di acqua.
Il potenziale pericolo si nasconde nella non perfetta cottura della
carne, del pesce, delle uova e del pollame che, lasciando delle “zone
fredde”, consente la sopravvivenza di batteri nocivi.
Un consiglio per ovviare a questo problema consiste nel distribuire il cibo in maniera uniforme in un contenitore coperto, aggiungere del liquido, se necessario, coprirlo con della pellicola allentata (quella creata per le microonde) per permettere al vapore di fuoriuscire. Il
vapore caldo che si crea consente una cottura uniforme e la distruzione
dei batteri. E’ comunque consigliabile mescolare e ruotate il cibo a
metà cottura.
Quando si cuoce parzialmente l’alimento nel forno a microonde per poi
ultimare la cottura in un forno tradizionale o alla griglia, è bene
traferire l'alimento immediatamente e non in un secondo tempo.
Usare come contenitori solo quelli di vetro, ceramica, plastica che sono
contrassegnati dall’etichetta che ne indica l’uso nel forno a microonde
e che quindi consentono alle microonde di passare attraverso. Fare
attenzione perché le microonde non scaldano questi contenitori, ma, gli
stessi, possono riscaldarsi a causa del calore dei cibi che contengono.
Non utilizzare contenitori per il cibo da asporto e altri contenitori
usa e getta perché potrebbero sciogliersi contaminando il cibo con
prodotti nocivi.
Non utilizzare mai padelle di metallo o fogli di alluminio.
Si ringrazia l’ing. Piero Vignola per la consulenza tecnica
Autore: Maria Antonietta Grassi