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martedì 31 dicembre 2024
Buon anno!
lunedì 23 dicembre 2024
Tantissimi auguri di Buone Feste!
domenica 15 dicembre 2024
Insalata di sedano rapa cavolo rosso, verde e carote
Fonte: Humanitas
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
Ingredienti
per 4 persone:
Mezzo sedano
rapa
80 g di cavolo
rosso
80 g di cavolo
verza
3
carote medie
5
cucchiai di olio extravergine d’oliva
Aceto
di vino bianco q.b. (secondo i vostri gusti)
Sale
fino q.b.
Pepe
bianco q.b. (facoltativo)
Procedimento
Prelevate
le foglie più interne dei cavoli (le altre potete usarle per fare un buon
minestrone o per stufarle).
Tagliatele
a striscioline, lavatele, sgrondatele bene e mettetele in una ciotola.
Pelate
il sedano rapa e le carote, lavate, asciugate e tagliate a julienne (bastoncini
sottili), inserite tutto nella ciotola con i cavoli.
Preparate
un’emulsione miscelando insieme l’olio, l’aceto, il sale e il pepe.
Mischiate
bene e servite.
lunedì 9 dicembre 2024
Fusi di tacchino al forno
I consumatori sono più attenti a ciò che portano in tavola e si sono riscoperti cibi che, nel corso degli anni, erano stati un po’ dimenticati. Tra questi il tacchino che, nonostante fosse presente in Spagna fin dal 1519, importato dall’America da Cristoforo Colombo e diffuso in tutta Europa dai Gesuiti, fino a poco tempo fa era considerato un patrimonio della cultura anglosassone, un alimento quasi esclusivamente natalizio.
Oggi sappiamo che le carni di questo grosso volatile, che può raggiungere e superare il peso di quindici chili, sono ricche di proteine nobili, con una percentuale molto bassa di grassi, adatte ad una dieta ricca e leggera allo stesso tempo.
“La carne di tacchino ha un eccellente contenuto proteico e, considerato il fatto che possiamo consumarlo senza la pelle, è da considerarsi tra le più magre. Poi, se consideriamo la qualità dei suoi grassi, scopriamo che il contenuto d'acido linoleico (che è un acido grasso essenziale molto importante) nel tacchino è quasi 10 volte superiore a quello d'altri tipi di carne. Non solo, ma il contenuto di colesterolo è tra i più bassi: si tratta di 8 -8,25 mg per cento grammi di parte edibile contro un valore che varia da 70 a 125 mg nella carne di manzo e da 70 a 105 mg in quella di maiale.
Ricapitolando i vantaggi del tacchino consistono in un elevato contenuto proteico e discreto contenuto di ferro e zinco, contenuto in grassi ridotto (nel petto di tacchino, secondo i nutrizionisti, sono solo l’1,56 per cento) e ottimo rapporto tra grassi polinsaturi e insaturi.”
(Professor Aldo Mariani – Istituto della Nutrizione di Roma)
L’allevamento intensivo del tacchino si differenzia da quello degli altri avicoli perché, per crescere, necessita di ampi spazi in cui potersi muovere e camminare. È allevato su una lettiera di truccioli di legno in stanzoni luminosi e molto vasti.
L’alimentazione consiste in un mangime costituito prevalentemente da granoturco o frumento, soia, glutine di mais e crusca cui sono aggiunte vitamine ed oligominerali.
La versatilità di questa carne si presta a tutti i tipi di preparazione, in umido, al forno, bollita, alla griglia.
La fesa è il petto del tacchino da cui ricavano le fettine. È la parte più magra e la più ricca di proteine nobili. Possiamo utilizzare la fesa per le rollate, per i bocconcini, per bolliti magri e gustosi.
Le cosce intere formate da cosce e fusi, possono trasformarsi in un robusto arrosto o, private della pelle e cotte a vapore, tagliate a dadini, in una deliziosa insalata.
Le cosce (parte superiore) hanno la carne rossa e si possono disossare e farcire.
I fusi sono la parte inferiore della coscia sono ottimi stufati.
Dalla parte più grossa dei fusi si ricavano gli ossibuchi. Sono un’economica e ottima alternativa a quelli di manzo.
Infine, possiamo preparare degli ottimi spiedini utilizzando bocconcini di coscia e fesa intervallati da pezzetti di peperone, cipolline o quanto la vostra fantasia vi suggerisce.
LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.
Ingredienti per 4 persone:
2 fusi di tacchino
Procedimento
Tritate insieme tutti gli aromi e lo spicchio d’aglio, unite il sale e il pepe macinato al momento.
venerdì 6 dicembre 2024
Pere con formaggio blu erborinato
Ideale da abbinare con un buon vino rosso ma anche con un passito di buona struttura.
La pera Williams è un’antica varietà antica di origine inglese, selezionata alla fine del ‘700 e diffusa in Italia principalmente nella pianura del Po.
Dal punto di vista botanico la forma dei frutti di Williams è definita “cidoniforme”, ( “a fiaschetto” nel linguaggio comune).
Il colore della buccia è variabile dal verde al giallo in relazione allo stato di maturazione più o meno avanzato, con zone rugginose più o meno estese. Occasionalmente i frutti possono presentare una colorazione rosso-rosata dell’epidermide nelle parti più direttamente esposte al sole. I frutti più verdi sono croccanti e molto succosi. Mano a mano che la buccia assume una colorazione progressivamente più gialla, la polpa ( che è succosa, bianca, fondente, dolce e zuccherina e dall’aroma tipico) diventa sempre più morbida e fondente.
L’unione della dolcezza della pera con il sapore leggermente piccante del formaggio e la sapidità della bresaola creano un’armonia di sapori unica.
Ingredienti
per 4 persone:
3 pere Williams non eccessivamente mature
Procedimento
Tagliate
a fette il formaggio.
giovedì 28 novembre 2024
Sgombri al forno
È facilmente digeribile e ricchissimo di Omega3 che rendono il suo consumo ideale per contrastare il colesterolo e l’accumulo di tossine nel sangue.
2 limoni bio
4 rametti di maggiorana
4 rametti di timo
4 spicchi d’aglio (facoltativi)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale rosa q.b. (ma potete utilizzare qualunque tipo di sale grosso).
Lavate i limoni e affettate delle fette sottili.
Sul fondo di una pirofila da forno mettete quattrofettine di limone e disponete sopra uno sgombro.
Allargate leggermente la pancia e inserite lo spicchio d’aglio, le erbette, qualche grano di sale.
Inserite mezza fettina di limone in ogni taglio obliquo.
Continuate così anche per gli altri tre.
Irrorate con un filo d’olio e inserite nel forno (statico) già caldo a 200° per 20/30minuti, il tempo di cottura dipende dalle dimensioni del pesce.
lunedì 25 novembre 2024
Tapenade
Gli antichi romani, ad esempio, preparavano già una salsa simile a base di olive, capperi e olio.
Il nome “tapenade” deriva dal termine provenzale “tapeno”, che significa cappero.
Inizialmente era composta solo da tre ingredienti: olive nere e capperi e olio, a cui si sono poi aggiunte, nel XIX secolo le acciughe sotto sale raggiungendo così la composizione attuale.
Tradizionalmente tutti gli ingredienti erano pestati in un mortaio aggiungendo, poco alla volta, dell’olio d’oliva; ai nostri giorni utilizziamo il più comodo frullatore, ma i puristi sostengono che quella preparata con il mortaio sia più gustosa grazie alla composizione più rustica.
Come tutte le ricette di estrazione popolare anche qui si trovano alcune varianti,per esempio c’è ci aggiunge uno spicchio d’aglio, un pochino di succo di limone, o delle erbe aromatiche di stagione o del vino rosso o del brandy.
Sono tutte ottime ugualmente; la cosa fondamentale rimane la qualità degli ingredienti che deve essere ottima.
Ai nostri giorni, e con la fretta che ci caratterizza, le acciughe sott’olio hanno occupato il posto di quelle sotto sale e i capperi sottaceto di quelli sotto sale.
Infiniti solo gli utilizzi di questa salsa; si può utilizzare per preparare le classiche tartine, crostini, condire primi piatti, accompagnare carni o pesci o per insaporire sughi di pomodoro o vinaigrette per condire le insalate.
Dopo la preparazione può essere conservata, per una settimana, in frigorifero in un barattolo di vetro con chiusura ermetica e coperta con abbondante olio d’oliva.
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200 g di olive nere denocciolate
50 g di capperi sottaceto
4 filetti d’acciuga sott’olio
180 g di olio extravergine d’oliva
Procedimento
Sciacquate i capperi e asciugateli bene con della carta da cucina e metteteli in un mortaio,unite le olive e i filetti di acciuga e iniziate a pestare aggiungendo poco alla volta dell’olio.
Quando avrà raggiunto la giusta consistenza, che dovrà essere piuttosto rustica, mettetela nel barattolo di vetro e aggiungete tutto l’olio rimanente.
Chiudete ermeticamente e ponete in frigorifero.
Per accorciare i tempi, potete utilizzare un frullatore seguendo sempre lo stesso procedimento, ma mantenendo sempre la medesima consistenza rustica.
Come spiegato sopra, potete preparala nelle varie varianti che più v’ispirano.
La tendenza attuale è quella di prepararla, in una versione più delicata, con le olive verdi.
giovedì 21 novembre 2024
Patate al forno con formaggio e funghi
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400 g di funghi porcini
Procedimento
martedì 12 novembre 2024
Il bosco di polpette e Nergi®
Frutto dell’Actinidia arguta, una liana di sei metri d’altezza, è il cugino “piccolo” del kiwi. Il Nergi è coltivato a pergola per impedire il contatto a terra del frutto che si sviluppa a grappoli e la raccolta è esclusivamente manuale e particolarmente accurata per la delicatezza del prodotto. Dopo la raccolta, che avviene da settembre a novembre, richiede un periodo di riposo (affinamento).
La coltura di questo frutto è rispettosa della natura, perché, essendo una pianta molto resistente alle malattie, non necessita di trattamenti. Non solo, ma aiuta la natura, poiché durante il suo ciclo di vita, la sua bella fioritura bianca e profumata attira naturalmente api e bombi. Coltivato principalmente in Francia, in Portogallo e nella provincia di Cuneo proviene, originariamente dall’Asia Orientale e dalla Siberia, dove è apprezzato da molti secoli. È un piccolo frutto (circa 3 cm), simile ai frutti di bosco, dolce e zuccherino già al naturale, che si consuma con tutta la buccia, dopo averlo lavato. Ideale da consumare in ogni momento della giornata come snack, street-food, finger-food, per preparazioni dolci o salate o da condividere in famiglia e con gli amici . Una leccornia pratica e conviviale, da spizzicare per appagare il palato e la salute.
È ricco di antiossidanti e di vitamina C, la buccia è una buona fonte di fibre e apporta solo 48 kcal per 100 grammi di prodotto.
Una curiosità; il suo nome NERGI deriva da ENERGY.
sabato 9 novembre 2024
Olive verdi condite
Come vedete è un procedimento semplice ma piuttosto lungo.
Ho saltato questo passaggio acquistando un barattolo di olive verdi denocciolate in salamoia.
Il condimento utilizzato è quello classico che prevede l’uso di aglio, peperoncino, origano e olio d’oliva, ma potete anche aggiungere dei pomodori secchi o dei peperoni cruschi (cioè essiccati).
Sono ottime e potete utilizzarle come antipasto, per l’aperitivo, per il brunch ecc.
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Ingredienti per quattro persone:
1 barattolo di olive verdi grandi denocciolate in salamoia
1 peperoncino rosso secco
1 spicchio d’aglio
Origano q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Procedimento
Svuotate il barattolo di olive in uno scolapasta e lasciatecele fino a quando tutta la salamoia sarà scolata, dovranno essere ben asciutte, se è il caso utilizzate anche della carta da cucina.
Mettetele in una ciotola e condite con fettine d’aglio, un pezzetto di peperoncino tritato e origano (peperoncino e origano secondo i vostri gusti).
Mischiate bene il tutto, lasciate riposare almeno un’ora e servite, l'ideale sarebbe prepararle il giorno prima e conservarle ben chiuse in frigorifero
dove si conservano per un massimo di cinque giorni.
martedì 5 novembre 2024
Uova in camicia con fonduta e tartufo
Nasce dalle radici delle querce e si cerca e si trova solo grazie ai cani appositamente addestrati.
Il suo caratteristico profumo è composto da 120 molecole volatili.
La stagione della raccolta inizia il 21 settembre e termina il 31 gennaio.
Per gustarlo al meglio va consumato fresco e crudo lamellato con il tagliatartufi. Dal momento della raccolta si può conservare circa una settimana in frigorifero avvolto in carta da cucina e in un contenitore di vetro dotato di coperchio.
Prima del consumo, si pulisce con una spazzolina inumidita, si asciuga e si lascia riposare per 15/20 minuti.
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4 uova
1 etto di Fontina D.O.P. della Valle d’Aosta
200 ml di latte
1 tuorlo d’uovo
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
30 g di burro
1 cucchiaio di farina
1 tartufo nero
Aceto bianco q.b.
1 pizzico di sale fino
Procedimento
Tagliate a dadini la fontina, metteteli in una ciotola e ricopriteli con un po’ di latte. Lasciateli riposare per 3 ore.
Trascorso il tempo, scolate i dadini di fontina ma non gettate il latte.
Mettete la farina in un pentolino, versate lentamente a filo il latte in cui era immersa la fontina, mescolando per evitare la formazione di grumi.
Mescolate fino a quando avrete sciolto tutti i grumi e ottenuto una miscela liscia e omogenea, aggiungete i dadini di fontina e ponete sul fuoco bassissimo rimestando continuamente.
Quando la fontina si sarà sciolta completamente unite il tuorlo sbattuto, il burro e amalgamate bene poi unite anche il Parmigiano.
Continuate la cottura ancora per 5 minuti sempre rimestando.
Sgusciate l’uovo in una ciotolina.
Portate a leggero bollore un litro d’acqua, unite un cucchiaino d’aceto e un pizzico di sale.
Abbassate il gas e, con una frusta a mano, girate nell’acqua, sempre nello stesso verso creando un vortice.
Fate scivolare delicatamente l’uovo al centro del vortice facendo attenzione a non rompere il tuorlo, lasciate cuocere per due minuti senza toccarlo.
Ripetete l’operazione per le altre tre uova.
Suddividete la fonduta calda in 4 pirofile di terracotta, prelevate l’uovo con una schiumarola e deponetelo sopra, decorate con le fettine di tartufo e servite subito
giovedì 24 ottobre 2024
Pollo in umido con le castagne
Il castagno o “albero del pane” come fu definito da Senofonte nel IV secolo a.C. è originario dell’Asia Minore e della Grecia: si diffuse in Italia grazie agli Etruschi e cresce spontaneamente nella fascia climatica del Mediterraneo, dalla Turchia ai Balcani, alla penisola Iberica, sulle coste del Magreb, dall’Italia alla Francia. Furono gli ellenici i primi a sviluppare la coltivazione e a selezionare le varietà di castagne pur considerandole inizialmente come una sorta di ghianda. Utilizzavano questo nutriente frutto per preparate le pietanze più disparate, come il pane nero di Sparta, sfarinate, minestre. Greci, Ebrei e Fenici con i loro commerci le diffusero in tutto il bacino Mediterraneo.
La carne di pollo è ricca di proteine nobili indispensabili all’organismo per rinnovare i tessuti, e di aminoacidi ramificati utili nel metabolismo dei muscoli e nell’aiutare allo smaltimento delle tossine che si formano quando si svolge un inteso lavoro fisico. Se eliminiamo la pelle, come in questo caso, risulta relativamente povera di grassi e con un discreto contenuto di vitamine del gruppo B e di ferro. La ridotta presenza di tessuto connettivo ed il diametro ridotto delle sue fibre rendono la carne di pollo facilmente digeribile.
Ingredienti per 4 persone:
600 gr di sovra cosce di pollo
250 gr di castagne
200 ml di acqua calda (1 bicchiere)
1 cipolla bianca
Farina q.b.
1 foglia di alloro
2 rametti di rosmarino
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.
Preparazione.
Lavate le castagne, poi incidete la buccia facendo un taglio al centro (vi renderà più semplice sbucciarle).
Mettetele in una pentola, riempitela d’acqua fredda, aggiungete un pizzico di sale grosso e la foglia di alloro.
Portate a bollore, abbassate il fuoco e fate cuocere per trenta minuti, scolatele, lasciatele raffreddare e sbucciatele.
Pulite la cipolla e affettatela.
In una casseruola scaldate due cucchiai d’olio extravergine d’oliva, unite la cipolla e gli aghetti di rosmarino e fate dorare.
Nel frattempo, infarinate il pollo e unitelo alla cipolla e al rosmarino e lasciatelo rosolare a fuoco medio per cinque minuti.
Unite l’acqua calda, salate, abbassate la fiamma e lasciate cuocere, girandolo ogni tanto.
A cottura quasi ultimata, aggiungete le castagne bollite, pepate e fate cuocere ancora per dieci minuti, mescolando delicatamente per far amalgamare bene i sapori.
Servite subito.
mercoledì 16 ottobre 2024
Palline di formaggio all'uva
Per l’alto contenuto di zuccheri il consumo è sconsigliato ai diabetici.
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Ingredienti per 4 persone:
100 gr di uva bianca senza semi
100 gr di grissini tritati
150 gr di ricotta
200 gr di robiola spalmabile non troppo morbida
50 gr di gorgonzola
1 cucchiaino di maggiorana secca
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Granella di pistacchi q.b.
Granella di nocciole q.b.
Procedimento
In una ciotola mettete i formaggi, l’olio e la maggiorana.
Lavorate con una forchetta fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo, unite i grissini tritati e amalgamate bene.
Dovete ottenere un composto non troppo morbido.
Lavate l’uva, asciugatela con carta da cucina e staccate delicatamente gli acini.
Prelevate un pochino del composto di formaggi e formate delle palline di circa 3 cm. (inumidite leggermente le mani per agevolare l’operazione) e inserite al centro un chicco d’uva.
Impanatene metà con la granella di pistacchi e metà con quella di nocciole.
Mettete in frigo per mezz’ora prima di servirle.
Potete prepararle in anticipo anche il giorno prima.
martedì 8 ottobre 2024
Patate e pancetta affumicata al forno
Le sue origini si fanno risalire intorno al 3000 a.C. presso la popolazione Incas da cui veniva chiamata “papa”. In Europa giunsero solo nel sedicesimo secolo portate dal conquistatore spagnolo Francisco Pizzaro.
Attualmente si producono circa duemila varietà di patate che sono divise in due grandi gruppi: patate a pasta gialla, con la polpa compatta, adatte ad essere cucinate fritte o intere, e patate a pasta bianca, piuttosto farinose e adatte alla preparazione di gnocchi, e purè.
4 patate medie
80 gr di pancetta affumicata (o normale se la preferite) tagliata non troppo sottile
2 rametti di rosmarino
4 foglie di salvia
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale fino q.b.
Portare a bollore e fate cuocere per 10 minuti.
Scolate e lasciate raffreddare.
Nel frattempo, tritate gli aghetti di rosmarino e la salvia, tagliate a pezzetti la pancetta.
Pelate le patate, tagliatele a spicchi non troppo grandi e metteteli nella pirofila che metterete nel forno.
Aggiungete il trito di erbe aromatiche, la pancetta, l’olio e pochissimo sale in quanto la pancetta è già piuttosto salata.
Mischiate bene il tutto delicatamente (sarebbe meglio farlo con le mani).
Infornate (forno statico e già caldo) a 200° per circa 20/30 minuti, (il tempo di cottura dipende dalla grandezza degli spicchi e dal vostro forno) o fino a quando non saranno ben cotte e dorate.
Sfornate e servite.
giovedì 3 ottobre 2024
Fichi al forno con gorgonzola noci e miele
I più diffusi sono: il fico nero, il fico verde e quello viola.
Maturano da giugno a settembre e in realtà quello che noi conosciamo non è il frutto, ma l’infiorescenza, all’interno del quale sono contenuti i veri frutti, cioè dei piccoli acheni immersi nella polpa.
Possiedono notevoli proprietà nutritive, sono ricchi di vitamina A, B1, B2, C, di sali minerali (potassio, ferro, cromo, calcio) e di fibre che sono utili a riequilibrare i disturbi intestinali legati alla stitichezza. Contengono un’alta percentuale di polifenoli (sostanze antiossidanti) che contrastano i rischi di malattie tumorali e cardiovascolari. Il loro consumo è particolarmente indicato per i bambini, gli anziani, le donne incinte e gli atleti. Sono controindicati per i diabetici e gli obesi a causa dell’alto contenuto di calorie e di zuccheri; freschi forniscono circa 65 calorie per 100 grammi, secchi arrivano a fornire 280 calorie per 100 grammi.
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100 gr di gorgonzola piccante
8 noci
Miele d’acacia q.b.
Tagliateli a croce, allargateli leggermente.
Sgusciate le noci e lasciate interi metà gherigli, i rimanenti spezzettateli e uniteli al gorgonzola.
In ogni fico inserite un po’ di formaggio con i pezzetti di noce e deponete sopra il gheriglio intero.
Continuate così con gli altri sette fichi.
Deponeteli su di una leccarda ricoperta con carta da forno e infornate a 190°C (forno statico e già a temperatura) per una decina di minuti.
Sfornate, impiattate, irrorate con un pochino di miele e servite.
lunedì 23 settembre 2024
Crêpes di lenticchie rosse e salmone
Rientrano nel IV gruppo fondamentale degli alimenti e costituiscono un'abbondante fonte nutrizionale di amido e proteine a medio valore biologico (VB), che forniscono la quasi totalità delle calorie in esse racchiuse. I grassi sono marginali ma insaturi e quindi benefici per l'organismo.
Quelle solubili, in particolare, sono percentualmente superiori se paragonate alle lenticchie con buccia, anche se il livello complessivo delle fibre è comunque inferiore.
Non contengono colesterolo, bensì fitosteroli, sostanze dall'azione ipocolesterolemizzante. Sono anche prive di lattosio, glutine e istamina.
Contengono molte vitamine, quasi tutte di tipo idrosolubile del gruppo B. Nella fattispecie si apprezza il livello di: folati, tiamina (vit B1), acido pantotenico (vit B5) e piridossina (vit B6). Ottimo l'apporto di certi minerali, soprattutto ferro, fosforo e zinco.
Per tali motivi supportano diverse funzioni enzimatiche essenziali ai processi cellulari.
Le lenticchie, grazie all’amido in esse contenuto, si prestano a sostenere una vita attiva, ma non sono tanto caloriche (grazie al carico glicemico moderato) quanto i cereali e i derivati raffinati (pane, pasta ecc); per questo motivo hanno anche un'applicazione nella terapia nutrizionale dimagrante.
Il loro consumo è ideale nelle diete contro l'iperglicemia o il diabete mellito tipo 2, e contro i trigliceridi alti.
Le fibre, soprattutto quelle solubili, sono prebiotici naturali e, modulatori dell'assorbimento dei grassi, colesterolo compreso, funzione utilissima nella terapia contro l'ipercolesterolemia. L'assunzione di lenticchie è consigliata in caso di stipsi o stitichezza.
Si prestano alla dieta per il celiaco, per l'intolleranza al lattosio e all'istamina, ma si consiglia cautela nella terapia contro l'iperuricemia e la gotta, e per la fenilchetonuria.
Fonte: Dott. Riccardo Borgacci
Ingredienti per 5 crêpes preparate con una padellina di 20 cm di diametro:
150 gr di lenticchie rosse decorticate
150 gr di acqua
1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
1 pizzico di sale fino
Per farcire:
1 confezione di salmone affumicato
150 gr di formaggio morbido tipo robiola
Aneto q.b. (potete sostituirlo con la maggiorana)
Procedimento
Trascorso il tempo, scolatele bene, sciacquate la ciotola in cui erano contenute e rimettetecele, aggiungete 150 gr di acqua e frullate fino a ottenere un composto omogeneo e privo di grumi.
Unite il sale e il cucchiaio d’olio e inglobate bene tutto.
Scaldate una padellina antiaderente con un velo di burro e versate un mestolino di composto, fate roteare per spargere bene tutto e lasciate cuocere a fuoco medio per due minuti per parte.