giovedì 4 aprile 2019

Guacamole

La salsa  Guacamole che  è una tipica salsa messicana a base di avocado la cui ricetta risale al tempo degli Atzechi . Ideale per  accompagnare il pesce o la carne alla griglia o servita con le chips di tortilla
L’avocado è l’unico alimento che possiamo classificare come frutta, come grasso e come vegetale, nessun altro cibo accomuna queste caratteristiche e si utilizza spesso in cucina per molte ricette, soprattutto nei paesi in cui nasce.
É molto calorico infatti 100 gr di prodotto edibile (senza buccia) forniscono circa 230 calorie.
Originario dell’America Centrale, l’avocado o “aguate”, come era in origine il suo nome spagnolo, faceva parte dell’alimentazione  degli indigeni Atzechi e Maya.
La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto consiste nella sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi, come l’acido grasso linoleico ed  Omega-3, grassi “buoni” poiché stimolano la produzione di colesterolo buono (HDL) che aiuta a contrastare quello cattivo (LDL).
Grazie a questa proprietà, il consumo dell’avocado aiuta a diminuire il colesterolo nel sangue e quindi è di ausilio per prevenire l’arteriosclerosi e i disturbi circolatori.
É ricco anche di fitonutrienti, di glutatione e luteina, che sono  elementi antiossidanti e di vitamina A e vitamina E ed è altresì ottimo per i diabetici perché possiede la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale.
Molte sono le ricette che prevedono l’utilizzo di quest’alimento, specialmente quelle messicane.
Quando acquistate l’avocado controllate che la buccia sia di un bel verde scuro, senza ammaccature e, premendo leggermente, deve essere un po’ morbido. Se è troppo duro, non è ancora maturo.

  
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Ingredienti:

2 avocado maturi
2 pomodori grandi
1 lime (succo e scorza grattugiata)
1 cipolla piccola
1 spicchio d’aglio
1 peperoncino  piccante
Pepe e sale q.b.
½ cucchiaino di cumino in polvere

Procedimento

Tagliate a metà gli avocado e togliete il nocciolo, poi spelateli, tagliateli a dadini e divideteli in due ciotole.
Schiacciate con una forchetta i dadini di avocado contenuti in una ciotola fino a ridurli in poltiglia.
Pulite la cipolla, l’aglio, il peperoncino, tritateli finemente e aggiungeteli alla crema di avocado.
Lavate i pomodori, spelateli, togliete i semi, tagliateli a cubetti e uniteli al composto. Aggiungete il sale, il pepe,il cumino, il succo e la scorza grattugiata del lime. Miscelate bene, unite un po’ d’olio e i dadini di avocado rimasti nell’altra ciotola. Amalgamate bene e lasciate riposare per almeno un’ora prima di servire.

giovedì 28 marzo 2019

Braciola di maiale con salsa ai mirtilli


Regna ancora molta confusione su questa carne che si presenta effettivamente rosata da cruda, diventando persino bianca da cotta. Ma la carne di maiale è bianca o rossa? Come si classifica a livello nutrizionale, e quali sono le sue proprietà?
Dal punto di vista nutrizionale la carne di maiale, contenendo una concentrazione di mioglobina che va dallo 0.1 allo 0.3%, è classificata certamente come rossa. E tale resta, anche se dopo la cottura schiarisce a tal punto da non sembrarlo: il contenuto di mioglobina è comunque superiore a quello del pollo e del pesce (0.05%).
In effetti il suo colore chiaro, soprattutto se paragonato a quello delle altre carni rosse di bovini, equini e ovini, può trarre in inganno. Complici di questo fraintendimento anche quei siti o riviste che definiscono erroneamente la carne di maiale una carne bianca o addirittura “rosa”. Ma quest’ultima è la classificazione gastronomica, che non ha niente a che vedere con la classificazione nutrizionale.
La carne di maiale possiede dunque tutte le proprietà delle carni rosse e in particolare è fonte di proteine di alta qualità e di sostanze nutritive ad elevata biodisponibilità, tra cui le più rappresentate sono la tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e B12, ma anche minerali come fosforo, potassio, zinco e selenio, mentre il ferro è leggermente minore rispetto alle altre carni rosse. Notevole anche la presenza di composti bioattivi positivi per la salute e con funzione antiossidante, come la creatina, la taurina e il glutatione.
Nonostante sia il tipo di carne rossa più popolare e più consumata al mondo, aleggia purtroppo ancora oggi la percezione nel consumatore che il maiale sia in qualche modo “meno sano” del pollo e del manzo: credenza che non trova riscontro nella realtà. Al contrario, il consumo di carne di maiale fresca è perfettamente in linea con le attuali raccomandazioni nutrizionali, anche per quanto riguarda l’apporto di grassi saturi e insaturi.
Proprio per andare incontro alle esigenze dei consumatori i suini di oggi sono allevati e alimentati in modo da avere meno colesterolo e meno grassi saturi nelle carni, a favore invece di un aumento dei grassi monoinsaturi e polinsaturi omega 3 a catena lunga, migliorando il profilo lipidico della carne e il suo impatto sulla salute, dimostrato anche in studi dove si evidenziano gli effetti positivi della carne di maiale sui parametri cardio-metabolici e sulla composizione corporea.
Il consumo regolare di carne di maiale all’interno della dieta mediterranea è in grado di fornire benefici per la salute come quelli legati alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete, oltre ad essersi dimostrata anche più saziante rispetto ad altre carni, con risultati concreti nella perdita di peso dovuto ad una riduzione della massa grassa, preservando quella magra.
Anche negli anziani la carne di maiale, e in generale tutta la carne rossa fresca, si è rivelata ottima per la prevenzione della sarcopenia e della demenza, diminuendo il rischio cognitivo, la perdita di tessuto muscolare e l’invecchiamento. È interessante notare la costante presenza di carne di maiale, lardo e cotenna nell’alimentazione delle popolazioni più longeve, di cui il maiale è piatto tipico di tante ricette tradizionali.
Anche gli abitanti di Okinawa, tra i più longevi al mondo, contrariamente a chi li vorrebbe vegani mangiano in realtà carne di maiale e usano abitualmente lo strutto nella loro dieta, che ha tante similitudini con la nostra mediterranea. Non a caso i sardi, che hanno nel menù tradizionale il “porcetto”, oltre a una gran varietà di salumi suini  di cui sono fra i maggiori consumatori in Italia, sono il secondo popolo più longevo al mondo, e il primo per ultracentenari.
La carne di maiale è anche una delle più adatte per l’alimentazione degli sportivi, per il suo contenuto in beta-alanina e carnosina, che oltre ad avere una funzione antiossidante sono utili per riprendersi dalla fatica neuromuscolare e migliorare le performance.
Anche nei bambini è molto apprezzata, soprattutto nella forma processata anziché fresca. Ne è il miglior esempio il prosciutto cotto, il tipo di carne di maiale più frequentemente consumato tra i più piccoli, che anche quando consumato in quantità superiori alle raccomandazioni nutrizionali non sembra provocare effetti avversi sulla salute o sul rischio di obesità.
La carne di maiale si rivela dunque davvero adatta a tutti e a tutte le fasce d’età, e se consumata una o due volte a settimana come tutte le carni rosse apporta sicuramente sostanze nutritive preziose e quindi benefici per la salute.



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Ingredienti per 4 persone:

400 gr di mirtilli
4 fette di braciole di maiale
Succo di   un limone
1 arancia non trattata
1 cucchiaio di zucchero
½ bicchiere di vino Moscato
4 rametti di timo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento.
Mettete  a marinare per un’ora  le braciole  in un’emulsione composta da 3 cucchiai  d’olio, il succo del limone,  il timo, sale e pepe.
Nel frattempo preparate la salsa di mirtilli.
Grattugiate la scorza dell’arancia, spremetela e filtrate il succo.
Lavate delicatamente i mirtilli e asciugateli.
Metteteli in un pentolino insieme allo zucchero, il vino e  il succo e la scorza dell’ arancia.
Cuocete a fuoco medio per circa 20 minuti, mescolando spesso finché non otterrete una salsa densa.
Scolate le braciole e fatele cuocere in una padella antiaderente ben calda,  aggiungendo un pochino della marinata.
A cottura ultimata disponete le fette nei singoli piatti, condite con la salsa di mirtilli ben calda e servite.

martedì 19 marzo 2019

Zeppole di San Giuseppe

TANTISSIMI AUGURI A TUTTI I PAPA’ DEL MONDO!!!!!

Le zeppole di San Giuseppe sono un dolce tipico, tradizionalmente preparato per la festa di San Giuseppe il 19 marzo divenuta anche la festa dei papà.


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Ingredienti per l’impasto delle zeppole

150 gr di farina
100 gr di burro
2 cucchiai di zucchero
Un pizzico di sale (la punta di un cucchiaino)
2 bicchieri d’acqua (circa 250 cl)
2 uova

Ingredienti per la crema pasticcera

2 rossi d’uovo
100 gr di zucchero
100 gr di farina
mezzo litro di latte
1 stecca di vaniglia (facoltativa)
1 buccia grattugiata di limone non trattato

Per decorare

More sciroppate

Procedimento

Prepariamo la crema pasticcera:

Portate ad ebollizione il latte con la stecca di vaniglia. Spegnete il fuoco e lasciatelo intiepidire un po’.
Lavorate con la frusta elettrica i due rossi d’uovo con lo zucchero fino a quando il composto risulterà gonfio. Aggiungete gradatamente la farina (aiutatevi eventualmente con un cucchiaio di latte tiepido) e amalgamate bene per evitare la formazione di grumi, aggiungete, sempre lentamente e rimestando, il latte, unite la buccia grattugiata del limone.
Sciogliete bene il composto e rimettetelo sul fuoco bassissimo, rimestando continuamente.
Vedrete la crema gonfiarsi lentamente (circa 7/8 minuti), quando la consistenza sarà quella “sofficiosa” classica della crema pasticciera spegnete il gas.

Prepariamo le zeppole:

Versate in una pentola l’acqua, aggiungete il sale, lo zucchero e il burro, portate il tutto ad ebollizione e versate immediatamente tutta la farina setacciata. Lavorate energicamente l’impasto e cuocetelo per 10 minuti, finché non si stacca dalle pareti della pentola.  A fuoco spento  ggiungete il primo uovo mescolando velocemente. Quando risulterà ben  incorporato aggiungete il secondo uovo, sempre mescolando.
La pasta dovrà essere simile ad una crema vellutata e liscia. Lasciate riposare per 20 minuti.
Accendete il forno a 200°.
Riempite un sac a poche con la crema ottenuta e formate sulla placca da forno, precedentemente imburrata, dei mucchietti grossi come un’albicocca e distanziati tra loro. Cuocetele nel forno preriscaldato per circa venti minuti fino a quando risulteranno ben gonfie.
Lasciatele raffreddare.
Se preferite potete farle friggere, in una padella dai bordi alti, con olio d’oliva per qualche minuto.  In questo caso, la preparazione risulterà sicuramente più “pesante”.
Quando si saranno raffreddate, con una siringa da pasticcere, riempitele di crema (se non avete la siringa, potete tagliare un po’ la calotta e riempirle). Guarnite con una mora sopra ogni zeppola e cospargete di zucchero a velo.
Potete anche decorarle con le ciliegie sciroppate come nella versione sottostante.