lunedì 21 agosto 2017

Pomodori grigliati



Questa ricetta è semplicissima e facile da realizzare ma veramente gustosissima.
Il pomodoro per la sua bontà, per la versatilità e  per le numerose proprietà nutrizionali  è a ragione considerato l’imperatore degli ortaggi.
Inizialmente, quando fu importato dalle Americhe, fu guardato con sospetto e utilizzato come pianta ornamentale, poi si capirono le sue potenzialità e, in un crescendo, è presto divenuto un alimento base della dieta mediterranea.
La componente principale del pomodoro è l’acqua che ne costituisce il 94%, seguono poi i carboidrati 3%, le proteine 1,2%, le fibre 1%. Praticamente privo di grassi.
Contiene vitamine del gruppo B, vitamina C, vitamina D e Vitamina E.
Ottima la presenza di sali minerali quali ferro, zinco,selenio, fosforo, calcio, potassio.
Per tutte queste sue caratteristiche il pomodoro ha proprietà vitaminizzanti, mineralizzanti e antiossidanti.
Stimola la produzione di succhi gastrici favorendo la digestione, per questo motivo il suo consumo è controindicato in chi soffre di gastrite.







LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone:

6 pomodori maturi ma dosi
2 spicchi d’aglio
Capperi sottaceto q.b.
Origano q.b.
Sale q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Procedimento
Lavate e asciugate i pomodori, tagliate a fette spesse e mettetele a scolare per mezz’ora.
Scaldate la griglia e quando è ben calda adagiate le fette di pomodoro.

Grigliatele 2 minuti per parte.
Fate raffreddare le fette di pomodoro e nel frattempo pulite gli spicchi d’aglio e tagliateli a fettine sottili.




In un contenitore con coperchio disponete una prima fila di fette di pomodoro, salate, spolverizzate con l’origano, distribuite qualche cappero e qualche fettine d’aglio. Ricoprite con l’olio.
Continuate così fino ad esaurire tutti gli ingredienti. Chiudete il contenitore e mettete in frigo.
Potete consumarli dopo qualche ora, meglio se il giorno dopo.
In frigorifero e chiusi ermeticamente si conservano per 4 o 5 giorni.


NOTA: Se non possedete una griglia potete utilizzare una padella antiaderente leggermente unta.






venerdì 18 agosto 2017

Insalata di farro ,soia, ortaggi e mozzarella.

La storia  della Valfrutta comincia nel 1966 come progetto di valorizzazione sociale e culturale a sostegno dell’attività agricola: tre cooperative ortofrutticole emiliano-romagnole costituiscono CALPO, il consorzio Cooperative Associate Lavorazione Prodotti Ortofrutticoli, 
E' il 1972: nasce il logo Valfrutta e il consorzio si dota della struttura industriale per trasformare direttamente la frutta delle cooperative socie negli stabilimenti di Cotignola e Barbiano in provincia di Ravenna. Negli anni seguenti, poi, si sviluppa rapidamente sia come capacità produttiva che come gamma di prodotti, dando il benvenuto a nuove cooperative nella compagine sociale.
E’ il 1976: nasce Conserve Italia, polo commerciale nazionale per i prodotti della CALPO e di altre 14 cooperative italiane di trasformazione operanti nei settori della frutta, dei vegetali e del pomodoro. Tra il 1978 e il 1980 il progetto Conserve Italia diventa una realtà a tutti gli effetti, ponendo le basi per la sua crescita nazionale e internazionale. 
La sede di Valfrutta viene spostata a Bologna, e mentre la compagine sociale accoglie progressivamente nuove cooperative, vengono introdotti degli standard comuni sulle metodologie di coltivazione, sugli impianti di produzione, sui sistemi di gestione e controllo qualità. E’ in questo periodo che assistiamo al lancio del brand ed alla costruzione dell'identità aziendale con ingenti investimenti pubblicitari sul marchio. 
Nel 1987 viene creato il celebre payoff "La natura di prima mano", per comunicare i valori cardine di Valfrutta di ieri e di oggi: naturalità, genuinità e tradizione.
In Valfrutta e dietro ogni succo, ogni passata di pomodoro e ogni frutto o verdura c’è un'intera filiera fatta di agricoltori, tecnici, stabilimenti, tecnologie, controlli e ricerche, perché nelle nostre case vogliamo portare solo il meglio della natura. La qualità delle materie prime è assicurata non solo da un'attenta scelta delle varietà e delle migliori aree di coltivazione, ma anche dalle tecniche agronomiche utilizzate in campo, dalle modalità e tempi di raccolta che rispettano i ritmi naturali della terra. Le  scelte di Valfrutta da sempre sono mirate non solo ad assicurare la freschezza e la salubrità del prodotto finito, ma anche a mantenerne il più possibile inalterate le caratteristiche originali in termini di freschezza, di gusto e di contenuto in vitamine e sali minerali, che generano benessere e piacere al momento del consumo. Le modalità di coltivazione e di raccolta, i processi di trasformazione e le fasi di confezionamento sono improntate su questi principi e sottostanno ad un rigoroso sistema di controlli che si basa sul lavoro di centinaia di agronomi, tecnici di laboratorio e ricercatori, ma soprattutto su migliaia di produttori agricoli che osservano rigidi disciplinari di produzione, in cui qualità dei prodotti e rispetto dell’ambiente sono valori inscindibili.
I ceci sono tra i legumi da preferire per il discreto indice contenuto di acidi polinsaturi e di aminoacidi e per le loro molteplici proprietà nutrizionali.
Sono più ricchi di lipidi rispetto agli altri legumi e pertanto sono più equilibrati nella ripartizione dei macronutrienti. Contengono discreti quantitativi  di vitamine A, C, B9  e saponine  che aiutano a ridurre i trigliceridi ed il colesterolo, non solo, ma sono anche ricchi di ferro, fosforo.
La Soia e il Farro Valfrutta che ho utilizzato per questa ricetta sono rigorosamente coltivati in Italia   e cotti  a vapore.  La soia è ricca di fibre e con un elevato contenuto di proteine si presenta  come fagioli teneri, di colore chiaro e dal gusto delicato, ideali per arricchire insalate e contorni.
Il Farro si caratterizza per i chicchi fragranti, di colore bruno intenso e già pronti all’uso, Come la Soia è ricco di fibre e di proteine.
 CONSERVE ITALIA Soc. Coop agricola, aderente a Fedagri Confcooperative ha da tempo aderito al progetto “QUI DA NOI” che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.


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Ingredienti per 4 persone:

Una cipolla di Tropea
2 zucchine chiare
2 falde di peperone rosso
2 falde di peperone giallo
150 gr di mozzarella
Qualche rametto di timo e maggiorana
1 cucchiaio di senape
1 cucchiaio di succo di limone
Olio extravergine q.b.
Sale q.b.



Procedimento
Pulite la cipolla e tagliatela alla veneziana (a rondelle)
Lavate, spuntate le zucchine e tagliatele a fette verticali.
Lavate i peperoni, tagliateli, togliete i semi a i filamenti interni e divideteli a falde.
Mettete la mozzarella a scolare.
Grigliate tutti gli ortaggi.
Tagliate la mozzarella a cubetti.
Preparate una vinaigrette: sciogliete la senape con il limone, aggiungete 4 o 5 cucchiai d’olio e il sale e miscelate bene, unite il timo e la maggiorana.
Scolate il farro e la soia e versateli in una capiente insalatiera.
Tagliate a quadratini sia le zucchine che 4 falde di peperone (2 gialle e 2 rosse), unite tutto al farro e la soia, aggiungete le cipolle grigliate e la mozzarella.
Condite con la vinaigrette e mettete in frigo per almeno un’ora.
Servite fresco.
Potete portare in tavola l’insalatiera o suddividere le porzioni nei piatti individuali.







lunedì 14 agosto 2017

Fusilli alle cozze in bianco

Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dal mollusco stesso. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico, ma in commercio , di solito, troviamo quelle allevate.
Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questo mollusco nei confronti del cuore. Il suo alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica.
Qualche anno fa sono stati fatti degli studi sulle proprietà medicinali delle cozze. Grazie al suo alto contenuto di glucosamina, questo mollusco è considerato il più potente antinfiammatorio naturale, soprattutto per la cura di reumatismi, artrite e artrosi.
Contengono 86 calorie ogni 100 grammi, hanno un basso contenuto di grassi, quindi adatte ad un regime ipocalorico.
Fonte: Pazienti.it

Per la preparazione di questa ricetta ho utilizzato i fusilli bio trafilati al bronzo Girolomoni. Ottimi per gusto, consistenza e tenuta alla cottura, ideali per tutti i tipi di ricette.



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Ingredienti per 4 persone
320 gr di fusilli Girolomoni trafilati al bronzo
600 gr di cozze
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
Peperoncino q.b.
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Procedimento.
Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo insieme allo spicchio d’aglio
Lavate bene le cozze ed eliminate il bisso. In una casseruola scaldate  3 cucchiai d’olio,  aggiungete le cozze e fatele aprire a fuoco vivace,
Lasciatele raffreddare poi sgusciatele.
Filtrate il liquido formatosi e rimettetelo nella casseruola con le cozze sgusciate, il trito di prezzemolo e aglio e il peperoncino.


Per il sale regolatevi secondo i vostri gusti, normalmente non c’è bisogno di aggiungerne perché sono già molto sapide.
Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolatela molto al dente e versatela nella casseruola, fate continuare la cottura per un minuto in modo che la pasta s’impregni del liquido di cottura delle cozze e servite subito.

Io non amo dover sgusciare le cozze nel piatto, per cui non ne ho messa nessuna con il guscio, ovviamente, se preferite potete lasciarli tutti o solo qualcuno per guarnizione.




NOTA BENE: Le cozze che non si sono aperte durante la cottura sono da gettare perché erano già morte e quindi pericolose per il consumo.



GINO GIROLOMONI COOPERATIVA AGRICOLA
Via Strada delle Valli, 21 61030 Isola del Piano (Pu) Italy
Tel. +39 0721/720221 Fax +39 0721/720209
E-mail: 
info@girolomoni.it


venerdì 11 agosto 2017

Pesche grigliate caramellate

Un dessert buono, sano e velocissimo da realizzare e se non avete la griglia, potete tranquillamente usare una padella antiaderente.
Questo frutto vellutato, carnoso e succoso nasce dall’albero del pesco (Prunus persica) e appartiene alla categoria delle drupe come la ciliegia e l’albicocca. Ha forma tondeggiante, con una polpa profumata e dolce, possiede un nocciolo ovoidale, grosso e molto duro, con solchi profondi, che racchiude un seme a mandorla. Il pesco è originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità, e i cui fiori furono celebrati da poeti e pittori. Dall’Oriente si diffuse in Persia e infine giunse in Europa.
Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. grazie ad Alessandro Magno che, durante la spedizione contro la Persia, lo importò e si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo con il nome di persica perché erroneamente considerato originario della Persia.
In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, ancora oggi, infatti, le guance dei bambini sono paragonate alle pesche, per la loro carnosità e morbidezza.
Sul piano nutrizionale il contenuto calorico della pesca è molto basso (circa 39 calorie ogni 100 grammi) ma essendo ricca di fibre insolubili, possiede un indice di sazietà elevata, non solo ma queste fibre sono benefiche anche perché riducono il rischio di tumori al colon.
E’ particolarmente succosa, gustosa e dissetante per l’alto contenuto di acqua e di pectina.
La pectina è una fibra solubile utile alla regolazione dei livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue.  La pesca contiene zuccheri facilmente assimilabili e acidi organici che le donano il suo sapore particolare, come l’acido malico, citrico e tartarico. Notevole è il quantitativo di potassio contenuto nel frutto insieme alle vitamine B1, B2, C, discreto è il quantitativo di carotenoidi che nell’organismo si trasformano in vitamina A: questa, oltre ad aiutare la nostra capacità visiva, è fondamentale per la produzione di melanina che ci protegge dai raggi solari e ci fa abbronzare più rapidamente.










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Ingredienti per 4 persone:
4 pesche non troppo mature
1 limone
Zucchero di canna q.b.

Procedimento
Lavate e asciugate le pesche, dividetele prima a metà, poi a spicchi non troppo grandi.
Irrorateli con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Passateli  nello zucchero (tipo impanatura) comprimendo un pochino.
Mettete gli spicchi di pesca sulla griglia ben calda e teneteli un minuto per parte.
Serviteli tiepidi o meglio freddi.
Potete accompagnarli anche con un gelato alla vaniglia o al cocco.


mercoledì 2 agosto 2017

Cozze in tempura

Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dai molluschi stessi. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico ma in commercio , di solito, troviamo quelle allevate.
Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questi molluschi nei confronti del cuore. Il loro alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica.
Qualche anno fa sono stati fatti degli studi sulle proprietà medicinali delle cozze. Grazie al loro alto contenuto di glucosamina, questi molluschi sono considerati il più potente antinfiammatorio naturale, soprattutto per la cura di reumatismi, artrite e artrosi.
Contengono 86 calorie ogni 100 grammi, hanno un basso contenuto di grassi, quindi adatte ad un regime ipocalorico.
Fonte: Pazienti.it




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Ingredienti per 4 persone

700 gr di cozze
Qualche rametto di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
200 gr di farina di semola di grano duro
200 gr di farina di riso
400 ml di acqua freddissima gasata
Un pizzico di bicarbonato o di lievito istantaneo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.


Procedimento
Lavate bene le cozze ed eliminate il bisso. In una casseruola scaldate  3 cucchiai  e fate rosolare lo spicchio d’aglio. Aggiungete le cozze e fatele aprire a fuoco vivace, unite il prezzemolo tritato.
Lasciatele raffreddare poi sgusciatele.



Preparate la tempura.
Mettete la farina e il bicarbonato in una ciotola, salate appena e aggiungete l’acqua freddissima poco alla volta e rimestando con una frusta per evitare la formazione di grumi.
Quando la pastella risulterà omogenea immergete le cozze girando delicatamente  in modo che la pastella aderisca bene.


Immergetele nell’olio bollente (150/170 °C), poche alla volta e fatele dorare.
Toglietele con una schiumarola e mettetele su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso, salate (con moderazione perché le cozze sono già molto sapide) e servite subito.




NOTA BENE: Le cozze che non si sono aperte durante la cottura sono da gettare perché erano già morte e quindi pericolose per il consumo.



domenica 30 luglio 2017

Insalatina internazionale ai frutti di bosco

Una fresca insalata che unisce ai prodotti italiani un tocco di internazionalità con i semi di Chia, le bacche di Goji e la Feta.
I semi di Chia sono ricavati dalla Salvia hispanica diffusa nel Centro e Sud America. Cresce spontaneamente in Bolivia e in Messico.
Hanno notevoli proprietà nutrizionali, sono ricchi di calcio e contengono un discrteo quantitativo di acidi grassi essenziali omega3 e omega6.
Le civiltà precolombiane dell’America Centrale e Meridionale e li Atzechi li consumavano insieme al mais, ai fagioli e all’amaranto.
Furono i conquistadores ad introdurre la chia in Europa, ma, nonostante crescesse facilmente sotto il sole spagnolo, essa fu presto dimneticta a favore di altri prodotti provenienti dalle Americhe.
Nell’ottobre del 2009 i semi di Chia sono stati ammessi nel mercato europeo come ingrediente alimentare.
Le bacche di Goji sono frutti di una pianta originaria degli altopiani asiatici del Tibet, Cina e Mongolia. Sono piccoli frutti rossi ricchissimi di vitamine , sali minerali e aminoacidi.



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Ingredienti per 4 persone:

150 gr di insalata mista (misticanza)
100 gr di lamponi
100 gr di mirtilli
100 gr di semi di Chia
100 gr di bacche di Goji secche
3 kiwi
150 gr di Feta
1 limone (succo)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate l’insalata.
Lavate e asciugate delicatamente i frutti di bosco.
Sbucciate i kiwi e tagliateli a fettine.
Tagliate a cubetti la feta.
Mettete tutti gli ingredienti più le bacche di Goji e i semi di Chia in un’insalatiera.
Preparate una vinaigrette unendo il succo di limone a 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e al sale.
Condite l’insalata con l’emulsione e servite.

Questa ricetta è stata pubblicata domenica 30 luglio 2017, per la rubrica “Aspettando Nergi”,  la famiglia dei frutti di bosco di cui fa parte Nergi  sui seguenti giornali  on line :
La domenica “Aspettando Nergi” vi regala un doppio #piacere! Dal piacere dell’agricoltura con le voci dei Nergicoltori al piacere della cucina, con una ricetta estiva a base di piccoli frutti dal tocco internazionale.
Grazie a tutte le Redazioni e un ringraziamento particolare a Renata Cantamessa.



mercoledì 26 luglio 2017

Salvia in tempura

Il nome “salvia” deriva dal latino salvus (intatto, salvo) e riassume la caratteristica più importante di questa pianta che già gli antichi Greci usavano per le proprietà curative, considerandola una panacea,  regolatrice di tutte le funzioni.
I Romani la consideravano una pianta sacra, i Cinesi ritenevano che fosse in grado di regalare la longevità e nel Medioevo, nella medicina popolare veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe da rimarginare.
L’uso della salvia può essere utilissimo (gargarismi e risciacqui) nelle infiammazioni della bocca e della faringe.
Per uso interno, fin dall’antichità l’infuso di salvia viene impiegato nelle affezioni dell’apparato respiratorio, come digestivo o per combattere la ritenzione idrica.
Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti

Adoro la salvia e nell’orto della mia casa di campagna ne ho una bellissima pianta come potete vedere dalla foto. Le foglie sono molto grandi e bellissime, ideali per farle fritte o per preparare i saltimbocca.





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Ingredienti per 4 persone

30 foglie di salvia
100 gr di farina 00
200 ml di acqua freddissima gasata
Un pizzico di bicarbonato
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Lavate bene e delicatamente la salvia, togliete le foglie e asciugatele con carta da cucina.
Mettete la farina e il bicarbonato in una ciotola, salate appena e aggiungete l’acqua freddissima poco alla volta e rimestando con una frusta per evitare la formazione di grumi.


Quando la pastella risulterà omogenea intingete le foglie di salvia una ad una, girandole da entrambi i lati in modo che la pastella aderisca bene a tutta la foglia, immergetele nell’olio bollente (150/170 °C), poche alla volta e fatele dorare.
Toglietele con una schiumarola e mettetele su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso, salate e servite subito.




Il bicarbonato serve per far lievitare un pochino la pastella rendendola più croccante, ma potete usare anche della birra freddissima al posto dell’acqua e del bicarbonato perché contiene già dei lieviti.