lunedì 14 agosto 2017

Fusilli alle cozze in bianco

Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dal mollusco stesso. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico, ma in commercio , di solito, troviamo quelle allevate.
Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questo mollusco nei confronti del cuore. Il suo alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica.
Qualche anno fa sono stati fatti degli studi sulle proprietà medicinali delle cozze. Grazie al suo alto contenuto di glucosamina, questo mollusco è considerato il più potente antinfiammatorio naturale, soprattutto per la cura di reumatismi, artrite e artrosi.
Contengono 86 calorie ogni 100 grammi, hanno un basso contenuto di grassi, quindi adatte ad un regime ipocalorico.
Fonte: Pazienti.it

Per la preparazione di questa ricetta ho utilizzato i fusilli bio trafilati al bronzo Girolomoni. Ottimi per gusto, consistenza e tenuta alla cottura,ideali per tutti i tipi di ricette.







LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone
320 gr di fusilli Girolomoni trafilati al bronzo
600 gr di cozze
1 mazzetto di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
Peperoncino q.b.
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Procedimento.
Lavate e sgrondate il prezzemolo e tritatelo insieme allo spicchio d’aglio
Lavate bene le cozze ed eliminate il bisso. In una casseruola scaldate  3 cucchiai d’olio,  aggiungete le cozze e fatele aprire a fuoco vivace,
Lasciatele raffreddare poi sgusciatele.
Filtrate il liquido formatosi e rimettetelo nella casseruola con le cozze sgusciate, il trito di prezzemolo e aglio e il peperoncino.


Per il sale regolatevi secondo i vostri gusti, normalmente non c’è bisogno di aggiungerne perché sono già molto sapide.
Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata, scolatela molto al dente e versatela nella casseruola, fate continuare la cottura per un minuto in modo che la pasta s’impregni del liquido di cottura delle cozze e servite subito.

Io non amo dover sgusciare le cozze nel piatto, per cui non ne ho messa nessuna con il guscio, ovviamente, se preferite potete lasciarli tutti o solo qualcuno per guarnizione.




NOTA BENE: Le cozze che non si sono aperte durante la cottura sono da gettare perché erano già morte e quindi pericolose per il consumo.



GINO GIROLOMONI COOPERATIVA AGRICOLA
Via Strada delle Valli, 21 61030 Isola del Piano (Pu) Italy
Tel. +39 0721/720221 Fax +39 0721/720209
E-mail: 
info@girolomoni.it


venerdì 11 agosto 2017

Pesche grigliate caramellate

Un dessert buono, sano e velocissimo da realizzare e se non avete la griglia, potete tranquillamente usare una padella antiaderente.
Questo frutto vellutato, carnoso e succoso nasce dall’albero del pesco (Prunus persica) e appartiene alla categoria delle drupe come la ciliegia e l’albicocca. Ha forma tondeggiante, con una polpa profumata e dolce, possiede un nocciolo ovoidale, grosso e molto duro, con solchi profondi, che racchiude un seme a mandorla. Il pesco è originario della Cina, dove era considerato simbolo d’immortalità, e i cui fiori furono celebrati da poeti e pittori. Dall’Oriente si diffuse in Persia e infine giunse in Europa.
Il frutto arrivò a Roma nel I secolo d.C. grazie ad Alessandro Magno che, durante la spedizione contro la Persia, lo importò e si diffuse in tutto il bacino del Mar Mediterraneo con il nome di persica perché erroneamente considerato originario della Persia.
In Egitto, la pesca era sacra ad Arpocrate, dio del silenzio e dell’infanzia, ancora oggi, infatti, le guance dei bambini sono paragonate alle pesche, per la loro carnosità e morbidezza.
Sul piano nutrizionale il contenuto calorico della pesca è molto basso (circa 39 calorie ogni 100 grammi) ma essendo ricca di fibre insolubili, possiede un indice di sazietà elevata, non solo ma queste fibre sono benefiche anche perché riducono il rischio di tumori al colon.
E’ particolarmente succosa, gustosa e dissetante per l’alto contenuto di acqua e di pectina.
La pectina è una fibra solubile utile alla regolazione dei livelli di colesterolo e di glucosio nel sangue.  La pesca contiene zuccheri facilmente assimilabili e acidi organici che le donano il suo sapore particolare, come l’acido malico, citrico e tartarico. Notevole è il quantitativo di potassio contenuto nel frutto insieme alle vitamine B1, B2, C, discreto è il quantitativo di carotenoidi che nell’organismo si trasformano in vitamina A: questa, oltre ad aiutare la nostra capacità visiva, è fondamentale per la produzione di melanina che ci protegge dai raggi solari e ci fa abbronzare più rapidamente.










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Ingredienti per 4 persone:
4 pesche non troppo mature
1 limone
Zucchero di canna q.b.

Procedimento
Lavate e asciugate le pesche, dividetele prima a metà, poi a spicchi non troppo grandi.
Irrorateli con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Passateli  nello zucchero (tipo impanatura) comprimendo un pochino.
Mettete gli spicchi di pesca sulla griglia ben calda e teneteli un minuto per parte.
Serviteli tiepidi o meglio freddi.
Potete accompagnarli anche con un gelato alla vaniglia o al cocco.


mercoledì 2 agosto 2017

Cozze in tempura

Le cozze o Mitili, sono dei molluschi composti da due valve uguali. In natura si trovano aggrappate agli scogli grazie ad un filamento proteico chiamato bisso, secreto dai molluschi stessi. I mari ricchi di cozze sono il Mediterraneo e l’Atlantico ma in commercio , di solito, troviamo quelle allevate.
Da un punto di vista nutrizionale, le cozze sono degli ottimi antiossidanti, ricche di proteine nobili e di vitamine C e B. Inoltre contengono diversi sali minerali come il potassio, sodio, fosforo e zinco che hanno proprietà stimolanti e digestive. Non sono da trascurare le proprietà di questi molluschi nei confronti del cuore. Il loro alto contenuto di potassio aiuta a controllare la pressione e la ritenzione idrica.
Qualche anno fa sono stati fatti degli studi sulle proprietà medicinali delle cozze. Grazie al loro alto contenuto di glucosamina, questi molluschi sono considerati il più potente antinfiammatorio naturale, soprattutto per la cura di reumatismi, artrite e artrosi.
Contengono 86 calorie ogni 100 grammi, hanno un basso contenuto di grassi, quindi adatte ad un regime ipocalorico.
Fonte: Pazienti.it




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Ingredienti per 4 persone

700 gr di cozze
Qualche rametto di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
200 gr di farina di semola di grano duro
200 gr di farina di riso
400 ml di acqua freddissima gasata
Un pizzico di bicarbonato o di lievito istantaneo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.


Procedimento
Lavate bene le cozze ed eliminate il bisso. In una casseruola scaldate  3 cucchiai  e fate rosolare lo spicchio d’aglio. Aggiungete le cozze e fatele aprire a fuoco vivace, unite il prezzemolo tritato.
Lasciatele raffreddare poi sgusciatele.



Preparate la tempura.
Mettete la farina e il bicarbonato in una ciotola, salate appena e aggiungete l’acqua freddissima poco alla volta e rimestando con una frusta per evitare la formazione di grumi.
Quando la pastella risulterà omogenea immergete le cozze girando delicatamente  in modo che la pastella aderisca bene.


Immergetele nell’olio bollente (150/170 °C), poche alla volta e fatele dorare.
Toglietele con una schiumarola e mettetele su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso, salate (con moderazione perché le cozze sono già molto sapide) e servite subito.




NOTA BENE: Le cozze che non si sono aperte durante la cottura sono da gettare perché erano già morte e quindi pericolose per il consumo.



domenica 30 luglio 2017

Insalatina internazionale ai frutti di bosco

Una fresca insalata che unisce ai prodotti italiani un tocco di internazionalità con i semi di Chia, le bacche di Goji e la Feta.
I semi di Chia sono ricavati dalla Salvia hispanica diffusa nel Centro e Sud America. Cresce spontaneamente in Bolivia e in Messico.
Hanno notevoli proprietà nutrizionali, sono ricchi di calcio e contengono un discrteo quantitativo di acidi grassi essenziali omega3 e omega6.
Le civiltà precolombiane dell’America Centrale e Meridionale e li Atzechi li consumavano insieme al mais, ai fagioli e all’amaranto.
Furono i conquistadores ad introdurre la chia in Europa, ma, nonostante crescesse facilmente sotto il sole spagnolo, essa fu presto dimneticta a favore di altri prodotti provenienti dalle Americhe.
Nell’ottobre del 2009 i semi di Chia sono stati ammessi nel mercato europeo come ingrediente alimentare.
Le bacche di Goji sono frutti di una pianta originaria degli altopiani asiatici del Tibet, Cina e Mongolia. Sono piccoli frutti rossi ricchissimi di vitamine , sali minerali e aminoacidi



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Ingredienti per 4 persone

150 gr di insalata mista (misticanza)
100 gr di lamponi
100 gr di mirtilli
100 gr di semi di Chia
100 gr di bacche di Goji secche
3 kiwi
150 gr di Feta
1 limone (succo)
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate l’insalata.
Lavate e asciugate delicatamente i frutti di bosco.
Sbucciate i kiwi e tagliateli a fettine.
Tagliate a cubetti la feta.
Mettete tutti gli ingredienti più le bacche di Goji e i semi di Chia in un’insalatiera.
Preparate una vinaigrette unendo il succo di limone a 5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva e al sale.
Condite l’insalata con l’emulsione e servite.

Questa ricetta è stata pubblicata domenica 30 luglio 2017, per la rubrica “Aspettando Nergi”,  la famiglia dei frutti di bosco di cui fa parte Nergi  sui seguenti giornali  on line :
La domenica “Aspettando Nergi” vi regala un doppio #piacere! Dal piacere dell’agricoltura con le voci dei Nergicoltori al piacere della cucina, con una ricetta estiva a base di piccoli frutti dal tocco internazionale.
Grazie a tutte le Redazioni e un ringraziamento particolare a Renata Cantamessa.



mercoledì 26 luglio 2017

Salvia in tempura

Il nome “salvia” deriva dal latino salvus (intatto, salvo) e riassume la caratteristica più importante di questa pianta che già gli antichi Greci usavano per le proprietà curative, considerandola una panacea,  regolatrice di tutte le funzioni.
I Romani la consideravano una pianta sacra, i Cinesi ritenevano che fosse in grado di regalare la longevità e nel Medioevo, nella medicina popolare veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe da rimarginare.
L’uso della salvia può essere utilissimo (gargarismi e risciacqui) nelle infiammazioni della bocca e della faringe.
Per uso interno, fin dall’antichità l’infuso di salvia viene impiegato nelle affezioni dell’apparato respiratorio, come digestivo o per combattere la ritenzione idrica.
Fonte: Coltiviamo la salute di Ciro Vestita ed. Giunti

Adoro la salvia e nell’orto della mia casa di campagna ne ho una bellissima pianta come potete vedere dalla foto. Le foglie sono molto grandi e bellissime, ideali per farle fritte o per preparare i saltimbocca.





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Ingredienti per 4 persone

30 foglie di salvia
100 gr di farina 00
200 ml di acqua freddissima gasata
Un pizzico di bicarbonato
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

Lavate bene e delicatamente la salvia, togliete le foglie e asciugatele con carta da cucina.
Mettete la farina e il bicarbonato in una ciotola, salate appena e aggiungete l’acqua freddissima poco alla volta e rimestando con una frusta per evitare la formazione di grumi.


Quando la pastella risulterà omogenea intingete le foglie di salvia una ad una, girandole da entrambi i lati in modo che la pastella aderisca bene a tutta la foglia, immergetele nell’olio bollente (150/170 °C), poche alla volta e fatele dorare.
Toglietele con una schiumarola e mettetele su della carta da cucina per eliminare l’unto in eccesso, salate e servite subito.




Il bicarbonato serve per far lievitare un pochino la pastella rendendola più croccante, ma potete usare anche della birra freddissima al posto dell’acqua e del bicarbonato perché contiene già dei lieviti.

domenica 23 luglio 2017

Rondelle di mortadella e robiola

La mortadella di Bologna è la più celebre delle mortadelle prodotte in Italia ed è protetta dal marchio IGP (Indicazione di Origine Protetta). Si ricava da un misto di pregiate carni suine, cotenne tritate finemente, mescolate con grasso a cubetti, con l’aggiunta di una vasta gamma di ingredienti ed aromi. Dalla cottura di queste carni ne risulta un insaccato dal sapore pieno e ben equilibrato. La mortadella Bologna emana un profumo particolare e aromatico e il suo gusto è tipico e delicato, il colore rosa intenso.
La Mortadella Fetta d’Oro   che ho utilizzato per questa ricetta è prodotta dalla Cooperativa CLAI.
 CLAI (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi) è una Cooperativa agricola che opera nell’agroalimentare sia nel settore dei salumi, con una particolare specializzazione nel segmento del salame, che in quello delle carni fresche bovine e suine.
L’azienda opera principalmente in due stabilimenti: a Sasso Morelli di Imola (BO) dedicato alla produzione dei salumi e a Faenza (RA) dove si effettuano macellazione e sezionamento dei bovini e dei suini, adottando le procedure operative più avanzate per assicurare il benessere animale e alti standard di qualità nel sistema di trasformazione e lavorazione.
I prodotti dell’azienda sono presenti in tutti i canali di vendita e in tutte le regioni Italiane.
Negli ultimi anni 
CLAI ha sviluppato la sua presenza all’estero soprattutto nel comparto dei salumi. Fanno parte della cooperativa 283 soci, formati sia da soci allevatori che conferiscono il bestiame, che da soci lavoratori che svolgono la loro attività nei vari settori dell’impresa.
Nella preparazione dei salumi vengono utilizzate solo carni italiane, puro suino, sale iodato.
Non sono presenti il glutine  e i derivati del latte.
La filiera è controllata e certificata ed infine hanno ottenuto la certificazione iso 1400 per il rispetto per l’ambiente.
Come cooperativa agricola aderente a Fedagri Confcooperative hanno da tempo aderito al progetto “QUI DA NOI” che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.




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Ingredienti per 4 persone:

150 gr di Mortadella Fetta d’Oro tagliata a fette sottili
150 gr di robiola morbida
100 gr di cetrioli sottaceto
2 uova
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
2 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Procedimento
Fate rassodare le uova per 10 minuti a partire dall’ebollizione poi passatele sotto l’acqua fredda corrente (servirà a facilitare la rimozione del guscio).
Tritate le uova sode e i cetriolini.
Con i rebbi di una forchetta lavorate la robiola unendo l’olio fino a renderla omogenea e cremosa, unite il trito di uova e cetriolini, salate e amalgamate.
Spalmate parte del composto sulle fette di mortadella poi arrotolatele e tagliatele a rondelle.
Mettete in frigorifero per un’ora.
Potete servirle accompagnandole con un’insalata mista o un’insalata di patate e prezzemolo.

Per info e acquisti
Clai S.c.a.
Via Gambellara  62/a
Sasso Morelli
Imola (BO)

www.clai.it

giovedì 20 luglio 2017

Pesche nettarine, lattuga e fiocco di prosciutto

Il Fiocco e la Culatta sono salumi tipici emiliani, di lunga tradizione che si producono partendo dall’accurata selezione delle cosce dei suini pesanti della Pianura Padana, esclusivamente nati e allevati in Italia. Dalle cosce utilizzate si ricava un primo taglio, che è la Culatta e poi il Fiocco. La lunga stagionatura, caratteristica di entrambi, ne determina un profumo molto intenso, un gusto incredibilmente dolce ed una persistente e delicata piacevolezza al palato.
Il Fiocco di prosciutto che ho utilizzato per questa ricetta è prodotto dalla Cooperativa CLAI.
Nella preparazione dei salumi vengono utilizzate solo carni italiane, puro suino, sale iodato.
Non sono presenti il glutine  e i derivati del latte.
La filiera è controllata e certificata ed infine hanno ottenuto la certificazione iso 1400 per il rispetto per l’ambiente.
Come cooperativa agricola aderente a Fedagri Confcooperative hanno da tempo aderito al progetto “QUI DA NOI” che ha come obbiettivo la valorizzazione delle produzioni agricole nazionali.



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Ingredienti per 4 persone:



Un cespo di lattuga
4 nettarine
150 gr di fagiolini
1 cucchiaio di semi di lino e semi di sesamo
Succo di limone
Olio extravergine d’oliva
Sale q.b.

Procedimento

Lavate e sgrondate la lattuga.
Mondate i fagiolini, lavateli e cuoceteli al dente in acqua bollente leggermente salata per 10 minuti.
Lavate le pesche senza sbucciarle, apritele  a metà, eliminate il nocciolo e tagliatele a spicchi sottili.
In una ciotolina emulsionate due cucchiai di succo di limone con 3 cucchiai d’olio.
Dividete la lattuga in 4 piatti o coppette individuali, distribuite su di ognuno i fagiolini, gli spicchi di pesca, cospargete con i semi, completate con le fettine di prosciutto spezzettate, regolate di sale, irrorate con l’emulsione e servite subito.


  
Per info e acquisti
Clai S.c.a.
Via Gambellara  62/a
Sasso Morelli
Imola (BO)
tel. +39  054255711
fax +39 054255777

domenica 16 luglio 2017

Insalata di Barba di Frate (Agretti)

Il consumo di frutta e verdura è indicato da tutti i dietologi come ottimale per mantenerci in salute o per ritrovarla dopo qualche malattia, personalmente io non potrei farne a meno. Per cui, quando sono stata contattata per dare il mio contributo a Fruit24 non ho esitato ad accettare.
Questo lodevole progetto, a cui collaboro, promosso da Apo-Conerpo e co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e Forestali(MIPAAF) si propone di diffondere e consolidare uno stile di vita e di consumo improntato al benessere diffondendo l’importanza di un’alimentazione ricca di verdura e frutta da consumare a qualsiasi ora con piatti semplici, dolci o salati, snack e spuntini; non a caso il motto dell’iniziativa è “E’sempre l’ora di frutta e verdura.
Questa  ricetta è dedicata alle ORE 13- PRANZO IN TECNICOLOR, #fruit24. 


La potete trovare anche sul sito di Fruit24 cliccando qui  





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Ingredienti per 4 persone:
1  mazzo di barba di frate
2 patate rosse piccole
20 pomodori secchi sottolio
150 gr di Pecorino Sardo D.O.P. Dolce
Olio extravergine d’oliva q.b.
Succo di limone q.b.
Sale q.b.



Procedimento
Fate cuocere le patate in acqua calcolando 30 minuti di cottura a partire dall’ebollizione.
Scolatele, lasciatele raffreddare poi tagliatele a fettine o a cubetti se preferite.
Pulite gli agretti eliminando la radice rossastra e un pezzettino del gambo se troppo legnoso. Lavateli bene e immergeteli nell’acqua leggermente salata e in ebollizione. Fate cuocere per 5 minuti, scolate.
Tagliate a pezzetti i pomodori secchi e a cubetti il formaggio.
Mettete gli agretti in una ciotola, unite le patate, i pomodorini e il formaggio, salate,irrorate con un del succo di limone (la quantità a vostro piacimento) e con abbondante olio extravergine, mischiate e servite.
Se preferite qualcosa di più coreografico servite come nella foto in singoli piatti.