martedì 27 dicembre 2016

Girasoli di lasagne

In questi giorni di festa e non solo, ci capita di avere parecchi avanzi, da sempre sono contraria agli sprechi, soprattutto in campo alimentare, per questo molte delle mie ricette sono dedicate allo smart cooking, ovvero alla cucina responsabile che combatte gli sprechi.
Non dobbiamo dare il cibo per scontato,  poiché, purtroppo ancora oggi ci sono esseri umani che muoiono di fame mentre noi lo gettiamo. Solo qualche decennio fa il nostro Paese usciva da una guerra e, ancora negli anni 50, il 38% degli italiani non si potevano permettere il consumo di carne nell’alimentazione quotidiana. Famoso l’aneddoto dell’allora Presidente  della Repubblica Luigi Einaudi che, in un pranzo ufficiale, chiese se qualcuno voleva dividere una pera con lui perché non se la sentiva di mangiarla tutta. Era lo stile di vita  delle famiglie di allora. Ora il cambiamento dei costumi sfocia spesso negli eccessi. In Italia per ogni persona si sprecano ogni anno circa 146 kg di cibo. Il costo degli sprechi è sotto gli occhi di tutti: effetto serra, degrado del suolo, consumo di energia, risorse idriche. Una tendenza che dovremmo invertire con una nuova etica alimentare e  ridando importanza a parole come naturalità, commensalità, approccio sano ed equilibrato al cibo.
Non gettiamo via gli avanzi, con un po’ di fantasia si possono trasformare in nuove gustose ricette come questi girasoli di lasagne, ideali per un bruch o come finger food,  preparati con la rimanenza delle lasagne del pranzo Natalizio. Una ricetta semplice ma gustosa e coreografica. Ovviamente questa è un’idea che potete riproporre anche con altri cibi avanzati, tipo le carni; tritatele e aggiungete degli spinaci poi procedete come sotto descritto.



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Ingredienti per 6 girasoli di 9 cm di diametro

200 gr di Lasagne al ragù GustoQui avanzate
2 rotoli di pasta sfoglia
1 uovo intero e un tuorlo
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato.

Procedimento
Tagliate grossolanamente le lasagne poi tritatele con il mixer e mettetele in una ciotola.


Aggiungete l’uovo intero leggermente sbattuto,  il Parmigiano Reggiano Grattugiato e inglobate bene tutto.
Srotolate la pasta sfoglia e, con un coppa pasta di circa 9 cm di diametro ricavate dodici dischi  da ogni rotolo (24 in tutto) e metteteli su della carta da forno.


Distribuite il composto di lasagne su un dischetto lasciando un piccolo bordo esterno per poter unire la pasta.


Sovrapponete un altro dischetto.


Coprite il centro con un piccolo barattolino o un bicchierino capovolto e premete leggermente. Sigillate i bordi premendo leggermente con i rebbi di una forchetta.


Con un coltello incidete il dischetto  (esclusa la parte coperta dal barattolino) formando una croce, suddividete ancora una volta ogni quarto, risulteranno 8 petali.


Togliete il barattolino, poi, rigirate delicatamente su se stesso ogni petalo in modo da mettere in vista il taglio con il ripieno, rigirate leggermente la punta del petalo verso l’interno.



Ponetelo delicatamente su di una teglia rivestita con un foglio di carta da forno.


Procedete nello stesso modo con i rimanenti dischetti.
Mettete il tuorlo d’uovo in un bicchiere, aggiungete due cucchiaini d’acqua e mischiate.
Spennellate con l’emulsione ottenuta i girasoli e infornate (forno già caldo a 190°C) per circa 30 minuti o finché vedrete la pasta sfoglia gonfia e dorata.
Sfornate e servite.




Tutti i piatti pronti a marchio GustoQui sono acquistabili esclusivamente nei negozi COOP e IPERCOOP di Piemonte, Liguria e Lombardia



venerdì 23 dicembre 2016

La Val Grana e le sue eccellenze: il Castelmagno


Il Piemonte è ricco di un patrimonio storico, artistico e architettonico che spazia dalle testimonianze archeologiche romane all’architettura industriale e permette di percorrere paesaggi di dolci colline e, a poca distanza, attraversare grandi e piccoli centri alla scoperta delle più antiche tradizioni; ma il Piemonte che voglio farvi scoprire è quello raccontato attraverso le eccellenze del gusto e i numerosi itinerari enogastronomici che lo caratterizzano, dal vino al formaggio, dal cioccolato all’ortofrutta. Voglio portarvi con me, nella mia regione, in un viaggio sensoriale alla scoperta delle migliori eccellenze agroalimentari piemontesi direttamente sul luogo di produzione: il modo più diretto e concreto per conoscere realmente i prodotti che troviamo poi sulle nostre tavole. Vi farò scoprire i prodotti direttamente dai protagonisti, uomini e donne che, con abnegazione, amore, passione, duro lavoro hanno fatto del loro territorio e della genuinità dei loro prodotti la propria filosofia di vita.  Inizieremo questo viaggio nel Piemonte occitano, e più precisamente in Valle Grana, una piccola vallata che racchiude un prodotto straordinario, un grande formaggio come il Castelmagno, eccellenza della produzione casearia piemontese.




Situata nel Piemonte occitano, la Val Grana è una piccola vallata che si snoda dolcemente tra le Valli Stura e Maira. Il pendio è lieve nel tratto iniziale e accompagna il turista che attraversa paesi e antiche borgate che si affacciano sul torrente Grana. Ampie distese boschive di castagni, faggi e conifere seguono il percorso della strada in un paesaggio che sembra rimasto intatto nei secoli. A Castelmagno la Valle si apre in tutto il suo fascino alpino: uno spettacolo della natura che nelle giornate estive invita a ritemprarsi dalle fatiche della routine quotidiana. Proprio qui, a 1800 metri di altezza, sorge il Santuario le cui origini pare risalgano a culti delle popolazioni pre-romane: dedicato a San Magno, prode soldato della mitica Legione Tebea, conserva pitture del ‘400-‘500.
Castelmagno non è solo il nome di una località, ma anche del rinomatissimo e prelibato formaggio DOP prodotto negli alpeggi di alta valle.
Ci rechiamo a Pradleves,  dove la Cooperativa “La Poiana” ha la sede operativa e di vendita del Castelmagno e di altri rinomati formaggi D.O.P.




La Cooperativa "La Poiana - Valle Grana" nasce nel 1998 e nello stesso anno il Castelmagno ottiene il prestigioso riconoscimento D.O.C. La Cooperativa ha contribuito a fondare e valorizzare il Consorzio di Tutela del Formaggio Castelmagno. La produzione principale è concentrata sul formaggio Castelmagno di cui la cooperativa è il maggiore produttore. I prodotti vengono lavorati secondo metodi tradizionali, senza l’uso di fermenti e pastorizzazioni, utilizzando fascere di legno e la stagionatura in grotte naturali.
Prodotto con il latte vaccino crudo proveniente da un minimo di due a un massimo di quattro mungiture consecutive, cui può essere aggiunta una piccola quantità di latte ovino o caprino, il Castelmagno D.O.P. si caratterizza per l’inconfondibile pasta friabile, dal colore perlaceo con venature bluastre.
La produzione si estende ad altri D.O.P. quali Raschera, Bra Tenero, formaggi di capra, di pecora, formaggi definiti "di nicchia" e rari d’alpeggio. Obiettivo della Cooperativa la promozione dei prodotti delle Valli Cuneesi, sostenendo ed associando le piccole aziende di montagna, per questo sono disponibili a degustazioni e visite delle aziende ogni fine settimana. 
Claudia, la responsabile della Cooperativa “La Poiana” ci accompagna alla scoperta sensoriale di questi formaggi, dalla preparazione del Castelmagno D.O.P., che avviene interamente a mano, grazie all’abilità del casaro, fino alla stagionatura nelle grotte.

Sotto, in sequenza, tutte le foto della lavorazione del Castelmagno, a partire dalla cagliata fino all'inserimento del marchio








 Non riesco a descrivervi quale effluvi di aromi si sprigiona dalle grotte naturali, dove i formaggi vengono messi a stagionare, con ordine e criterio, lasciati li, a riposare, nel silenzio della valle, mentre il tempo, l’aria, l’umidità naturale  li trasformano in eccellenze.
Infine, la tanto attesa degustazione dei vari formaggi ci attende davanti al negozio della cooperativa: insuperabile per gusto ed aroma.


Entrata di una grotta di stagionatura



                                                         Interno grotta naturale



Il viaggio nella Val Grana è terminato, ma prima di accomiatarci, vogliamo offrirvi una delle ricette più famose: Risotto al castelmagno D.O.P. miele e noci


Trovate l'articolo anche sul magazine on line  FUUDLY


Per info e acquisti

Cooperativa  agricola “La Poiana”
Piazza caduti 1
12020 Castelmagno (CN)
Punto vendita
Via V. Provinciale 1
12027 Pradleves (CN)


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mercoledì 21 dicembre 2016

Saccottini di bresaola con crema di formaggi e nocciole

La bresaola è un salume tipico della Valtellina ottenuto salando, essiccando e stagionando un filetto di manzo o di bue. Si differenzia dagli altri salumi per il suo aroma e sapore particolare e inconfondibile, risultato di un antichissimo  metodo di conservazione.
Viene prodotta utilizzando la fesa (punta d’anca), la sottofesa, il magatello ed il sottosso.
La carne viene salata e fatta riposare in salamoia per 10/15 giorni, poi si procede con la pulitura e l’insaccamento in un budello naturale o artificiale e la si pone ad asciugare e a stagionare. Tutte queste fasi nel loro insieme durano dalle quattro alle otto settimane.
Il prodotto finito ha forma cilindrica ed un intenso colore rosso, uniforme ma un po’ più scuro nei bordi; la carne è compatta ed elastica priva di fenditure.
L’intero procedimento si svolge in locali appositi che si avvantaggiano del particolare clima che caratterizza la Valtellina. Grazie a tutti questi motivi, la bresaola della Valtellina ha ottenuto la certificazione IGP (indicazione geografica protetta).


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Ingredienti per 4 persone:
18 fette grandi di bresaola
200 gr di robiola
80 gr di gorgonzola dolce e cremoso
30 gr di nocciole  tostate (ho utilizzato la Tonda Gentile del Piemonte IGP)
2 foglie di porro o in alternativa 9 steli di erba cipollina
Qualche foglia  di basilico
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
Pepe q.b.

Procedimento

Sbollentate le due foglie di porro per due minuti, scolatele asciugatele e con un coltello ricavate 9 striscioline che vi serviranno per chiudere i sacchettini o, se preferite, utilizzate nove steli di erba cipollina,
In una ciotola mettete la robiola, mescolatevi l’olio e poi unite il gorgonzola schiacciandolo con una forchetta per amalgamare bene tutto.
Tritate le nocciole, non troppo finemente e aggiungete il trito ai formaggi.
Lavate il basilico e la maggiorana , sgrondate bene e tritate insieme.
Mescolate il trito di erbe alla crema di formaggi e nocciole, insaporite con il pepe e amalgamate.
Disponete sul piano di lavoro due fette di bresaola sovrapposte a croce e posatevi al centro un po’ del composto.



Richiudete le fettine di bresaola formando un fagottino e legatelo con una striscia di porro.

Procedete così con tutte le altre fette trasferendo man  mano i fagottini sul piatto da portata  e servite.





martedì 20 dicembre 2016

Il giardino di vitello tonnato

Le feste di Natale si avvicinano e con esse si moltiplicano le occasioni di preparare pranzi, cene, finger food ecc. Non tutti sono bravi a cucinare o, più semplicemente non hanno il tempo  e può capitare di acquistare prodotti pronti ma, con piccoli accorgimenti che richiedono pochissimo tempo (altrimenti che senso ha acquistarli pronti), possiamo personalizzarli e trasformarli in qualcosa di unico. Oggi vi suggerisco questa ricetta per personalizzare il Vitello tonnato di GustoQui.
Tutti i piatti pronti a marchio GustoQui sono acquistabili esclusivamente nei negozi COOP IPERCOOP di Piemonte, Liguria e Lombardia.



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La ricchezza della natura è stata la fonte della mia ispirazione poiché chiunque ama e comprende un giardino vi troverà dentro della gioia, la stessa gioia del cibo cucinato con passione e che diventa amore.


Ingredienti per 4 persone:

2 confezioni di Vitello Tonnato GustoQui
12 uova di quaglia
1 peperone rosso
1 carota
Qualche rametto di prezzemolo
Frutti di cappero q.b.



Procedimento

Fate rassodare le uova di quaglia per 3 o 4 minuti a partire dal momento del bollore. Scolatele e raffreddatele sotto l’acqua corrente. Sgusciatele e dividetele a metà
Pulite il peperone dai filamenti e dai semi e ricavate delle falde. Con una formina stellata (  ma potete utilizzare altre forme) ricavate tutte le stelline che riuscite a realizzare.
Pulite la carota e tagliatela a julienne (a bastoncini sottili).
Lavate e sgrondare il prezzemolo, togliete le foglioline e tenete solo i gambi (saranno i rametti del fiore)
Aprite le confezione di Vitello tonnato, togliete delicatamente tutta la salsa e mettetela in una salsiera, copritela con la pellicola e mettete in frigo.
Aiutandovi con la carta da cucina ripulite bene le fette.
Prendete 4 piatti individuali o, se preferite, uno singolo da portata , arrotolate le fette a forma di rosa e disponetele vicine, a formare un unico disegno,  sul lato del piatto. A fianco posizionate i rametti di prezzemolo, le stelline di peperone e le uova di quaglia per formare il fiore.
Riempite i buchi delle fette con un po’ di salsa tonnata e appoggiatevi un frutto del cappero.
Alla base dei rametti distribuite un po’ di julienne di carote.
Portate a tavola accompagnando con  la salsa  servita a parte.


Se invece volete preparare voi il Vitello tonnato cliccate qui




domenica 18 dicembre 2016

Cestini di polpo e pasta fillo

Le feste di Natale si avvicinano e con esse si moltiplicano le occasioni di preparare pranzi, cene, finger food ecc. Non tutti sono bravi a cucinare o, più semplicemente non hanno il tempo  e può capitare di acquistare prodotti pronti ma, con piccoli accorgimenti che richiedono pochissimo tempo (altrimenti che senso ha acquistarli pronti), possiamo personalizzarli e trasformarli in qualcosa di unico.  Oggi vi suggerisco questa ricetta per personalizzare l’insalata di polpo e patate di GustoQui.
Tutti i piatti pronti a marchio GustoQui sono acquistabili esclusivamente nei negozi COOP e IPERCOOP di Piemonte, Liguria e Lombardia



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Ingredienti per 4 persone

2 confezioni di Polpo e patate Gustoqui
1 confezione di pasta fillo
140 gr di pomodorini semi secchi di Sicilia COOP
1 scatola di ceci COOP
1 piccolo mazzetto di prezzemolo (15/20 rametti)
Una decina di capperi
½ spicchio d’aglio (facoltativo)
Olio extravergine d’oliva q.b.




Procedimento
Scolate i ceci e il polpo con le patate e metteteli in una ciotola.
Tritare finemente il prezzemolo con il capperi e l’aglio e versate tutto nella ciotola con il polpo, le patate e i ceci. Aggiungete i pomodorini.
Irrorate con l’olio extravergine d’oliva e mischiate. Lasciate riposare in frigo.
Nel frattempo accendete il forno a 180 °C.
Prendete dei pirottini (vanno benissimo quelli per i muffins) e spennellateli con l’olio.
Prendete 6 fogli di  pasta fillo e  dividetela in quadrati di 12/15 cm di lato (dipende da quanto sono grandi i pirottini , la pasta deve sbordare).
Spennellate con l’olio ogni singolo quadrato, prendetene tre e rivestite i pirottini.
Ripetete l’operazione con i tre rimanenti, sovrapponeteli  e posizionateli sopra i primi ma nel verso opposto in modo da creare una specie di stella.
Infornate (forno già caldo) per 15 minuti circa, la pasta deve risultare dorata.
Trascorso il tempo estraeteli dal forno e lasciateli raffreddare. Toglieteli delicatamente dai pirottini, metteteli in un piatto da portata o in singoli piatti.
Riempite i cestini con il polpo e servite.


Se invece volete preparare il polpo voi trovate la ricetta cliccate qui







venerdì 16 dicembre 2016

Piatti delle Feste per tutti-Ebook



PIATTI DELLE FESTE PER TUTTI


E’ nato il nuovo ebook, scritto da me e da altri autori, dedicato ai pranzi natalizi alternativi.Esistono vegani, vegetariani, crudisti, ma anche diabetici, celiaci, persone sensibili, intolleranti o allergiche ad alcuni alimenti...
Di là da mode e tendenze, questo e-book di ricette vuole rispettare le scelte libere, responsabili e non imposte, nonché i bisogni di molti.

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giovedì 15 dicembre 2016

Alberello di rose di pane e formaggi

Il gorgonzola dolce  è prodotto con latte vaccino intero, che dopo essere pastorizzato, viene coagulato. La cagliata ottenuta è tagliata, cavata prima su spersori poi formata manualmente in stampi. Le forme vengono poi salate a secco in superficie e messe a stagionare su tavole di abete in celle alla temperatura di 4°-5°C e umidità del 95/98%. Durante la stagionatura le forme vengono forate sulle due facce piane per permettere lo sviluppo dell’erborinatura e rivoltate periodicamente. La stagionatura minima consentita è di 50 giorni, l’ottimale per il consumo, nell’extracremoso da gastronomia è di almeno 80 giorni. Nasce così questa meraviglia, cremoso, che si scioglie in bocca provocando un’esplosione di sapore.



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Ingredienti

Per l’impasto
250 gr di farina per panificazione di grano tenero
110 gr di lievito madre rigenerato
1 cucchiaino di malto o di miele o di zucchero
100 ml di latte tiepido
2 uova
1/2 cucchiaio di sale fino
Olio extravergine d’oliva q.b.
10 gr di burro

Per il ripieno
250 gr di gorgonzola dolce cremoso
250 gr di mascarpone
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato

Procedimento

Versate il latte tiepido (a non più di 36°C) in una ciotola, unite il cucchiaio di malto e le uova leggermente sbattute. Incorporate il lievito madre e scioglietelo completamente. Unite la semola e lavorate l’impasto fino a quando non si stacca dalle pareti della ciotola: incorporate il sale e quattro cucchiai di olio. Mettete l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e continuante a impastare fino a ottenere un impasto morbido e omogeneo.
Mettete l’impasto in una ciotola leggermente unta e coprite con un telo. Mettete a lievitare, lontano da correnti d’aria, fino al raddoppio del volume dell’impasto (dalle2  alle 3 ore, dipende dalla temperatura dell’ambiente).
Nel frattempo preparate il ripieno: frullate il gorgonzola con il mascarpone e  un filo d’olio fino ad ottenere una crema densa, unite il Parmigiano Reggiano grattugiato.
Riprendete l’impasto, trasferitelo sulla spianatoia leggermente infarinata e tiratelo a sfoglia fino ad ottenere pochi millimetri di spessore. (3 – 5 mm)
A questo punto avete due alternative o spalmate tutta la crema di salmone e crescenza sulla sfoglia, l’arrotolate e tagliate dei cilindretti o, come ho fatto io tagliate delle strisce regolari, spalmate il composto e arrotolate.

prima versione con singole strisce

seconda versione con un unico cilindro

Disponete i cilindretti in singole forme piccole  di carta da forno o in una unica grande.
Spennellate con un po’ d’olio e lasciate lievitare ancora per due ore o fino al raddoppio.


Accendete il forno a 200°C, introducete sul fondo un piccolo pentolino con un po’ d’acqua.
Spennellate con un po’ di latte a temperatura ambiente e, quando il forno ha raggiunto la temperatura, infornate. Dopo dieci minuti abbassate la temperatura a 180°C e lasciate cuocere ancora per 15/20 minuti forno statico . Se si dovesse colorire troppo, coprite con un foglio d’alluminio.
Sfornate e spennellate  con il burro fuso. Mettete a raffreddare un po’ su di una gratella.
Servite gli alberelli  caldi o tiepidi.
Buon appetito!


In alternativa al lievito madre rigenerato, potete utilizzare il lievito madre secco  (si trova in tutti i supermercati, ottimo quello di Pane Angeli) o il lievito di birra. Con quest’ultimo dimezzate i tempi di lievitazione
Le dosi sono: per il lievito madre secco (lo trovate in tutti i supermercati) sono 20 gr
Per il lievito di birra fresco, un po’ meno di mezzo panettino