giovedì 13 giugno 2013

Collaborazione MOLINI BONGIOVANNI



Carissimi buongiorno,  
ho iniziato una collaborazione con l’azienda Molini Bongiovanni, in provincia di Torino, che produce la farina a marchio Antiqua macinata a pietra.



Li ringrazio per il graditissimo omaggio ricevuto che mi  consentirà di preparare  e postare diverse ricette nei giorni a venire. 
Antiqua è una farina macinata a pietra a filiera corta certificata che nasce solo da grani piemontesi provenienti da 45 aziende agricole riunite in un solo consorzio di garanzia che seleziona soltanto terreni lontani da città, autostrade e fabbriche nel rispetto di un disciplinare di produzione per ottenere grani a residuo zero, lavorata da un mulino che risparmia circa 150 ton di CO2 ogni anno grazie a 1600 mq di pannelli fotovoltaici e che garantisce rigidi controlli qualitativi ed igienico-sanitari anche grazie ad una selezione ottica che scansiona ogni chicco di grano attraverso otto fotografie. Antiqua conserva tutti gli elementi nutrizionali del grano per la presenza di tegumenti della crusca e del germe contenuti nello strato aleuronico del chicco (lo strato proteico in aderenza alla crusca) che grazie alla macinazione a pietra rimangono nella farina.
Le società internazionali SGS e DNV hanno certificato  l’azienda  Molini Bongiovanni ed il prodotto Farina Antiqua attraverso ispezioni e controlli accurati riguardanti le garanzie igieniche, la filiera e le condizioni ambientali di lavoro.
L’unicità di Antiqua si coglie d’istinto: 
  • all’apertura del sacco per il chiaro profumo di grano
  • per l’aspetto antico di una farina finissima e lievemente ambrata
  • nella lavorazione per la maggiore capacità di assorbire l’acqua
  • nell’impasto per il color nocciola e il profumo intenso
  • nella cottura per la  colorazione brunita della mollica e della crosta
  • nella degustazione per la sua capacità di lasciare in bocca un gusto dolce e rotondo di grano, che  bilancia e ben si amalgama con quello degli altri ingredienti
Le differenze organolettiche tra Antiqua tipo 1 e Antiqua tipo 2 sono dovute ad differente tasso di abburattamento (setacciatura) dopo la macinazione a pietra. Per cui la tipo 1 e più chiara e similare alle farine commerciali tipo 0 o 00. La tipo 2 è più scura e contiene una maggior quantità di tegumenti della crusca e del germe, quindi un gusto più marcato ed un aspetto più riconoscibile.
Le farine della linea Antiqua contribuiscono ad uno stile di vita più sano, perché conservano tutti gli elementi nutrizionali del chicco in quanto con la macinazione a pietra, per la presenza di tegumenti della crusca,del germe e dello strato aleuronico del chicco (lo strato proteico in aderenza alla crusca) la farina risulta essere:
  • ricca di fibre solubili e insolubili (per favorire la motilità intestinale)
  • ricca di tocoferoli: antiossidanti naturali (per combattere i radicali liberi e prevenire l’invecchiamento delle cellule)
  • ricca di vitamina E (per aumentare il potere antiossidante)
  • ricca di sali minerali (per il benessere dell’organismo)
  • povera di carboidrati (per diminuire il potere calorico)
i dati sono confermati da analisi chimiche effettuate presso laboratori ufficiali
Il risultato è una linea di farine dal profilo nutrizionale esemplare e dal gusto inconfondibile.
Farina Antiqua viene macinata a pietra da un mulino che risparmia circa 150 ton di CO2 ogni anno grazie a 1600 mq di pannelli fotovoltaici. Vengono effettuati inoltre controlli qualitativi ed igienico sanitari rigidi. I chicchi di grano sono scansionati uno ad uno attraverso una selezione ottica che effettua otto fotografie al secondo.
Grazie alla macinatura a pietra, la farina Antiqua conserva tutti gli elementi nutrizionali del grano grazie alla presenza della crusca e del germe contenuti nello strato proteico del chicco che aderisce alla crusca.




I grani, di tipo tenero, provengono da 45 aziende agricole riunite in un consorzio di garanzia che seleziona solo terreni lontani da zone industriali, centri abitati e autostrade nel rispetto di un disciplinare di produzione per poter così ottenere grani a residuo zero.




La particolarità e l’unicità delle Farine Antiqua si colgono all’apertura del sacco: la farina ha un profumo di grano inconfondibile, risulta finissima e leggermente ambrata.
Durante la lavorazione l’impasto risulta color nocciola, ha un’ottima capacità di assorbire i liquidi e un profumo intenso.
Nella cottura il prodotto ottenuto con la Farina Antiqua si distingue per la colorazione brunita della crosta e della mollica. Dopo aver degustato il prodotto ci si accorge come rimanga in bocca il gusto dolce e rotondo del grano che si amalgama bene con il resto degli ingredienti.




Le differenze organolettiche tra Antiqua tipo 1 e Antiqua tipo 2 sono dovute allo stato di setacciatura (abburattamento) diverso dopo la macinazione a pietra.
La farina tipo 1 è più chiara e simile alle farine commerciali tipo 0 e 00.
La farina tipo 2, invece, è più scura perchè mantiene una maggior quantità di tegumenti della crusca e del germe, quindi ha un gusto più marcato e un aspetto più riconoscibile.




Grazie alla macinatura a pietra, alla presenza dei tegumenti della crusca, del germe e dello strato aleuronico del chicco, le farine Antiqua contribuiscono ad uno stile di vita più sano. La farina risulta essere ricca di fibre solubili ed insolubile per, ricca di antiossidanti naturali (tocoferoli), ricca di vitamina E e sali minerali, ma povera di carboidrati.
Il risultato è una linea di farine dal profilo nutrizionale esemplare e dal gusto inconfondibile.”

 o sapevate che:
  • La FARINA si ottiene esclusivamente dalla macinazione del grano tenero.
  • Dalla macinazione del grano duro si ottiene invece la SEMOLA.
  • Dalla macinazione del grano tenero oltre alla farina si ottengono sottoprodotti chiamati: farinetta, farinaccio, tritello, cruschello e crusca.
  • Nei molini moderni il grano viene macinato con il passaggio attraverso i laminatoi: formati da coppie di cilindri in acciaio in rotazione.
  • Per ottenere una farina bianca e fine e la crusca ripulita dalla farina, vengono effettuati fino a 30 passaggi successivi nei laminatoi.
  • La MACINAZIONE A PIETRA invece, avviene in un unico passaggio del cereale attraverso una lastra di pietra circolare orizzontale ferma (quella inferiore), ed una gemella in rotazione (quella superiore).
  • La farina si classifica per Legge tra i tipi 00, 0, 1, 2 e Integrale che rappresentano il grado di abburattamento o raffinazione.
  • Il grado di abburattamento e quindi la classificazione della farina nei vari tipi, si misura attraverso il contenuto di ceneri.
  • Le ceneri sono ciò che rimane dopo la combustione della farina in un forno a 570 °C.
  • Per Legge la farina deve avere un contenuto in ceneri rispettivamente:
inferiore a 0,55 per la tipo 00
tra 0,55 e 0.65 % per la farina 0
tra 0,66 e 0.80 % per la farina 1
tra 0,81 e 0.95 % per la farina 2
tra 1,20 e 1,80 per la farina Integrale
  • La farina è composta per il 65-70 % da amido, per il 10-15 % da proteine, per il 15% da acqua, per l'1-2 % di zuccheri e circa l’1 % di grassi.
  • Il suo potere calorico è di 340-350 Kcal per 100 gr.
  • Le proteine durante l’impasto formano il glutine che conferisce la struttura all’impasto.
  • Le diverse quantità e qualità di glutine creano le differenze tra le varie tipologie di farina.
  • L’amido è alimento dei lieviti e durante la fermentazione viene parzialmente trasformato in zucchero, alcool e anidride carbonica, contribuendo così alla lievitazione dell’impasto e alla formazione della crosta, del profumo e degli aromi del pane durante la cottura.
  • Le unità di misura della qualità di una farina sono il W che ne rappresenta la forza, i cui valori possono variare tra 100 e 400; il P/L che rappresenta l’estensibilità; il C-D che rappresenta la tenuta dell’impasto; l’Hagberg che rappresenta l’attività enzimatica.
Questi e altri ottimi prodotti potete acquistarli anche on line cliccando qui:  Antiqua







martedì 11 giugno 2013

Insalata di penne, melone, prosciutto crudo e rucola

E’ arrivata finalmente l’estate!!! Cosa c’è di meglio per festeggiarla di una buona e colorata insalata di pasta? 
Frutto estivo per eccellenza, colorato e gustoso, il melone o Cucumis melo è originario dell’Asia e vanta una storia antica: sembra infatti che fosse coltivato in Egitto e in Grecia già cinque secoli prima di Cristo, ed appariva nelle tradizioni di cosmologia orientale, dove si pensava addirittura che la creazione dell’uomo stesso derivasse da queste piante, associate alla fertilità, alla vita, all’opulenza. Il melone ha raggiunto il nostro paese tramite gli scambi commerciali praticati con l’oriente dagli antichi romani quattro secoli dopo. Nel Medioevo, la varietà e la qualità dei meloni aumentò di molto tramite le selezioni che furono praticate nei giardini  e negli orti dei nobili. Ai nostri tempi una delle varietà estive  più  appezzate è la “cantalupo”, arrivata molti secoli dopo, portata da missionari, al castello pontificio, prossimo a Roma, di Cantalupo, dal quale ha assunto il nome. Il melone “reticolato”, pure estivo, è conosciuto come tale per la sua buccia corugata. L’Emilia Romagna segue, per la produzione di melone, la Sicilia e la Lombardia.
Ricco d’acqua, ha un ottimo potere dissetante e idratante. Il suo contenuto di grassi e proteine è praticamente nullo ed è un frutto  ipocalorico. Notevole è il contenuto di vitamine, in particolare A e C con elevata attività antiossidante. Il betacarotene, precursore della vitamina  A aiuta a proteggere la pelle dai danni causati dall’esposizione ai raggi solari. Tra i minerali è alta la concentrazione di potassio, elemento importante per la salute cardiovascolare.


LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA’ DELL’AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050. TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI. VIETATA LA RIPRODUZIONE, ANCHE PARZIALE, DI TESTI O FOTO, SENZA AUTORIZZAZIONE.

Ingredienti per 4 persone:

300 gr. di penne (o fusilli o altri tipi di pasta corta)
1 melone retato  medio
100 gr di prosciutto crudo di Parma in una sola fetta
1 mazzetto di rucola
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
Olio d’oliva extravergine q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Pulite il melone, tagliatelo a fette  e riducetelo a dadini di circa 1 cm. Lavate e sgrondate  la rucola. Tagliate a dadini anche il prosciutto e mettete tutto in una ciotola, unite il sale (non esagerate perchè il prosciutto è già molto salato), il pepe,  e l’olio. Mescolate e fate riposare in frigo.Nel frattempo fate bollire  abbondante acqua salata e cuocete le penne.
Scolatele al dente e passatele sotto l’acqua fredda per fermare la cottura, sgocciolatele bene.
Versate la pasta nella ciotola contente gli altri ingredienti, mescolate bene e lasciate riposare in frigo ancora per 10 minuti.
Se volete una preparazione d’effetto, potete servire la pasta nei gusci del melone.

venerdì 7 giugno 2013

Seppie ripiene

La seppia appartiene alla stessa famiglia di polpi e calamari; è un mollusco cefalopode, cioè dotato solo di testa e piedi e possiede notevoli capacità mimetiche che gli consentono di cambiare colore in brevissimo tempo. Le sue dimensioni vanno dai quattro centimetri della seppiola fino ai 120 centimetri della seppia comune.
All’interno del suo corpo troviamo una conchiglia detta “osso di seppia” che le consente di galleggiare perché è pieno di bollicine di gas che lo rendono più leggero dell’acqua.
La seppia si difende dagli attacchi dei predatori espellendo inchiostro che si trova in una sacca all’interno del suo corpo.
E’ diffusa in tutti i mari e gli oceani del globo e vive sui fondali costieri melmosi o sabbiosi. In Adriatico vi sono due distinte popolazioni di seppie, una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.
Le sue caratteristiche nutrizionali sono molto simili a quelle dei cosiddetti “pesci magri”: è ricca di vitamina A, B1, D e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e proteine. E’ ricca di fibre e quasi priva di grassi per cui è consigliata nelle diete ipocaloriche.

Infine, per riconoscere la freschezza della seppia, occorre controllare il colore che deve essere iridescente, non deve avere macchie particolari sul corpo e deve profumare di mare. La carne deve essere soda e gli occhi devono avere un colore nero brillante. Se l’inchiostro è rappreso, probabilmente è stata congelata.



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Ingredienti per 4 persone:
600 gr di seppie medie pulite, svuotate e con le sacche aperte a metà.
125 gr di tonno sott’olio
3 cucchiai di farina di mais per impanature
2 cucchiai di pecorino dolce grattugiato
1 uovo
1 cucchiaio di capperi sott’aceto
1 mazzetto piccolo di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
1 cipolla rossa di Tropea grande
3 zucchine chiare
3 patate medie
1 bicchiere di vino bianco
Olio d’oliva extravergine q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Staccate i tentacoli dalle seppie, eliminate becco (posto tra i tentacoli) e occhi. Lavate con delicatezza le seppie sotto l’acqua corrente. Dividete i tentacoli con le forbici in tre parti verticali.
Lavate il prezzemolo e tritate le foglioline con lo spicchio d’aglio e i capperi.
In una ciotola mettete il tonno spezzettato finemente, il trito di prezzemolo aglio e capperi, il Pecorino, due cucchiai di olio, l’uovo sbattuto, la farina di mais, il sale e un po’ di pepe. Amalgamate bene il tutto.
Distribuite il ripieno nelle seppie aiutandovi con un cucchiaino e chiudete le aperture con uno stecchino di legno.
Lavate gli ortaggi, sbucciate la cipolla e le patate e tagliatele a spicchi, spuntate le zucchine e riducetele a rondelle. Mettete tutto in una ciotola, unite i tentacoli aggiungete due cucchiai di olio, sale e pepe e mischiate bene.
Accendete il forno a 170°

Ungete una pirofila, disponeteci le seppie con l’apertura disposta verso l’alto e distribuite gli ortaggi con i tentacoli intorno ai molluschi. Irrorate con il bicchiere di vino e infornate per 25/30 minuti.



Durante la cottura per evitare che il ripieno si secchi, bagnate spesso la preparazione con il fondo; terminata la cottura, lasciate riposare per dieci minuti nel forno e servite.


Preparazione 20 minuti
Cottura 40 minuti