martedì 12 marzo 2013

Lingua al verde

La lingua di vitello o di manzo è una gustosa frattaglia indispensabile nel bollito misto alla piemontese. Da consumare bollita, sia calda come secondo, accompagnata da salse tipo il bagnet russ o il più conosciuto ketchup, la senape, ecc. oppure, come in questo caso, sia fredda come antipasto, ricoperta di una bella salsa verde o di una salsa tonnata.
Come tutte le frattaglie è ricca di vitamine: B1,B2, PP, B12, A  e di sali minerali come ferro, zinco e rame.
La ricetta originale del bagnét verd è piemontese e prevede anche l’uso di un tuorlo d’uovo rassodato e schiacciato e al posto del cucchiaino d’aceto  viene utilizzata  un po’ di mollica di pane imbibita d’aceto.
Questa è la mia versione "alleggerita" che utilizzo praticamente su tutto, dalle carni bollite, ai pesci, alle verdure stufate, ecc.




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Ingredienti:

1 lingua di manzo o di vitello
1 carota
1 cipolla
1 gambo di sedano
3 foglie di alloro
2 lt di acqua calda
2 etti di prezzemolo
una ventina  di capperi sottaceto
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di pasta d'acciughe o 5 filetti di acciughe
1/2 bicchiere di olio extravergine d'oliva q.b.
1 cucchiaio raso di aceto bianco
Sale q.b.

Procedimento

In una capiente pentola mettete l' acqua e ponetela sul fuoco.
Quando l’acqua sta per bollire, aggiungete la lingua ben lavata e quando l'acqua bollirà, schiumatela con una schiumarola eliminando tutta la schiuma  che viene a galla. Aggiungete il gambo di sedano, la carota, la cipolla,  le  foglie di alloro e il sale. Lasciate cuocere per 2 ore circa. Lasciate raffreddare la lingua nel suo brodo.
Nel frattempo preparate il bagnet
Tritate con il mixer il prezzemolo con l’aglio e i capperi ben strizzati ,unite le acciughe precedentemente lavate, dissalate e continuate a tritare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Aggiungete l’aceto e l’olio, amalgamare bene  tutto.
Scolate la lingua dal brodo  e mettetela su di un tagliere


  
Eliminate la pelle


Affettate sottilmente la lingua, disponetela su di un piatto di portata e ricopritela con il bagnetto, aggiungete qualche pomodorino tagliato a fettine, qualche cappero, un filo d'olio e servite. E buon appetito!


giovedì 7 marzo 2013

Biancomangiare


Il biancomangiare, dolce tipico della cucina siciliana, è molto diffuso nell' area mediterranea; in Italia lo troviamo anche in Val D’Aosta dove assume il nome di Blanc Manger e in Sardegna. Deve il suo nome al colore bianco degli ingredienti che si utilizzano per la sua preparazione proprio per questa caratteristica, il biancomangiare è diventato un piatto spesso associato a ricette che tradizionalmente si preparavano in quaresima poiché il nome denotava purezza in un periodo d’espiazione e purificazione del corpo e dello spirito.
La sua origine è incerta, si pensa che possa derivare dall’antica ricetta francese  del blanche manieri o balmangier che, tuttavia, era un piatto a base di riso cotto nel latte.
Si ritiene che il biancomangiare arrivò in Sicilia nell’XI secolo,   con i popoli mussulmani, ed era tipico dolce della contea di Modica nel ragusano. In Sicilia tradizione prevede, per la realizzazione di  questo semplice e delicato dolce dal colore bianco candido, l’uso del latte ricavato dalle mandorle con un laborioso procedimento. Successivamente il latte di mandorle, in alcuni casi, ha ceduto il posto al latte bovino od ovino e ciò, probabilmente, non per migliorare il prodotto  ma sicuramente per facilitarne la preparazione. E’ un dolce raffinato dal gusto e  profumo caratteristico della Sicilia.


Ingredienti per 4 persone:

5 dl di latte di mandorle
50 gr. di zucchero
1 limone non trattato (solo la scorza grattugiata)
15 gr di gelatina in fogli

Per il latte di mandorle
150 gr di mandorle dolci
5 dl di latte
100 gr di zucchero

Procedimento
Per eseguire questa ricetta potete scegliere due opzioni; o acquistate il latte di mandorle che è già zuccherato o lo preparate voi seguendo queste istruzioni:
 
Scottate le mandorle per qualche istante in acqua bollente, sgocciolatele, privatele della pellicina e tritatele fini o passatele al mixer.
Mettete il latte e le mandorle in un pentolino, portate a leggera ebollizione, togliete dal fuoco e lasciate in infusione 15 minuti. Filtrate il composto attraverso un telo umido, strizzatelo bene ed eliminate le mandorle residue, unite 100 gr di zucchero e fate scaldare leggermente e da qui in poi procedete come spiegato sotto.
  
Se scegliete di utilizzare il latte di mandorle già pronto (ottimo quello della Condorelli senza coloranti, conservanti e additivi) procedete in questo modo:
Fate ammorbidire i fogli di gelatina in acqua fredda per 10 minuti.
Fate scaldare leggermente il latte, unite solo 50 gr di zucchero (è già zuccherato), la scorza grattugiata del limone e mescolate bene per sciogliere lo zucchero. Togliete dal fuoco e aggiungete la gelatina ben strizzata, fatela sciogliere completamente, poi distribuite il composto in 4 coppette, o se preferite, versatelo negli stampini da crème caramel leggermente unti con l’olio di mandorle e, sia che scegliate l’una o l’altra soluzione, fateli rassodare in frigorifero per 3 ore.
Trascorso questo tempo immergete ogni stampino per qualche istante in acqua calda e sformate i biancomangiare su piattini individuali.
Le coppette servitele così.
E buon appetito!


lunedì 4 marzo 2013

Sformatini di broccoli con fonduta di gorgonzola

I broccoli appartengono alla famiglia delle crocifere e sono un alimento dal sapore gradevole e gustoso, inoltre contengono pochissime calorie (27 per 100 gr.) e il loro consumo è spesso consigliato nelle diete ipocaloriche. Generalmente si consumano lessati o al vapore e quest’ultimo tipo di cottura è da preferire perché, non solo esalta al massimo il gusto, ma mantiene inalterate tutte le qualità nutritive.
Sono ricchi di sali minerali quali calcio, ferro, fosforo, potassio e vitamine come la C, la B1, la B2; contengono, inoltre, fibra alimentare utile per combattere la stitichezza, e tiossozalidoni, sostanze coadiuvanti nella cura della tiroide.
Questo splendido vegetale contiene anche una sostanza, il sulforafano, che non solo previene la crescita delle cellule cancerogene, ma ne impedisce anche il processo di divisione. Questa sostanza, insieme agli isotiocianati, possiede un’azione protettiva soprattutto contro i tumori intestinali, del seno e polmonari.
I broccoli possiedono anche un potere antianemico, emolliente, diuretico, cicatrizzante, depurativo, vermifugo. 
Inoltre l’alto potere antiossidante in essi contenuto aiuta a rafforzare le difese immunitarie e spesso gli specialisti consigliano il loro consumo per combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando fastidiose gastriti ed ulcere.
L’unico elemento negativo insito in questi ortaggi è lo sgradevole odore emanato durante la cottura: ciò è dovuto allo zolfo in essi contenuto in discreta quantità, ma potete evitare quest’inconveniente semplicemente spremendo un limone nell’acqua di cottura.



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Ingredienti per 4 persone:

500 gr di broccoli
2 uova
Mezzo litro di latte
100 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
200 gr di gorgonzola tagliato a pezzettini
3 cucchiai colmi di farina
Sale q.b.

Procedimento

Lavate i broccoli, divideteli a cimette e fatele cuocere a vapore per 7/8 minuti o, se preferite, cuocetele in acqua.
Amalgamate la farina con il latte utilizzando una frusta, ponetela sul fuoco molto basso e fate cuocere, sempre rimestando per evitare la formazione di grumi, per una decina di minuti (deve addensarsi e raggiungere una buona consistenza) poi, sempre con il fornello acceso a fuoco bassissimo, aggiungete i pezzetti di gorgonzola, il parmigiano, fate sciogliere bene tutto e aggiustate di sale. 
Frullate con il mixer i broccoli, incorporate 5/6 cucchiai di fonduta, le uova sbattute e aggiustate di sale.
Accendete il forno a 180°
Prendete delle formine, tipo quelle per i muffin, imburratele, cospargetele di farina di mais per impanature o di pangrattato ed eliminate l'eccesso. (servirà a non fare attaccare gli sformatini).
Versare in ognuna del composto fino a raggiungere i ¾ delle formine. 



Versate due bicchieri d’acqua sulla placca del forno, disponeteci le formine e infornate per circa 30/35 minuti.  Terminata la cottura, lasciate le formine nel forno spento ancora per cinque minuti.
Fate scaldare la fonduta e mettetene un po’ in dei piattini individuali, adagiateci sopra gli sformatini, ricopriteli con un altro po’ di fonduta e serviteli subito.





mercoledì 20 febbraio 2013

Stinco di maiale alla birra

Lo stinco di maiale o di vitello è un taglio di carne molto gustoso ed economico, quello di maiale è più saporito e ovviamente più piccolo, quello di vitello può arrivare a pesare anche due chili. Si accompagna molto bene con le verdure tipicamente invernali, stufate, al forno, lessate come i cavoli, i broccoli, le rape, i crauti, le patate.  E’ una ricetta tipica dell’Italia settentrionale e del Nord Europa, dove è consumato soprattutto in Germania. Ne esiste anche una versione affumicata preparata in Alto Adige. Si può servire anche con la polenta sia bianca sia gialla.



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Ingredienti per 4 persone:

2 stinchi di maiale tagliati a metà
250 ml di birra ambrata corposa (io ho usato la Paulaner Hefe-Weißbier- naturtrüb.)
3 rametti di rosmarino
2 cucchiaini di timo secco
1 spicchio d’aglio
4 cucchiai di olio extravergine
Sale q.b.
Pepe q.b.

Procedimento

Lavate gli stinchi e asciugateli molto bene. Versate l’olio  in una teglia , unite i rametti di rosmarino spezzettati, lo spicchio d’aglio tagliato a metà e disponeteci sopra la carne. Copritela con il timo e lasciatela rosolare a fuoco basso, rigirandola spesso, per 10/15 minuti.


Accendete il forno a 180°.
Bagnate gli stinchi con la birra, salate, pepate, e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
Trascorso questo tempo, togliete gli stinchi e metteteli in una pirofila, versate sopra il sugo di cottura con tutti gli aromi escludendo lo spicchio d’aglio. 

Coprite la pirofila con un foglio di alluminio o con un coperchio e infornate per un’ora. Bagnateli ogni tanto con il fondo di cottura. Passata l’ora, togliete la carta d’alluminio, irrorate bene gli stinchi con il loro sugo e, se necessario unite ancora un po’ di birra, rimettete al forno senza la carta d’alluminio e continuate la cottura ancora per 20 minuti (devono rimanere ben arrostiti).
Trasferite gli stinchi su di un piatto di portata preriscaldato e servite subito.
In questa ricetta io ho accompagnato lo stinco con i  Sancrau piemontesi (sono una sorta di crauti) e le patate bollite condite con olio e prezzemolo.




Il vino consigliato è un buon rosso corposo o se preferite una birra ambrata, corposa e con una buona gradazione alcolica.





lunedì 18 febbraio 2013

Minestra di carciofi e orzo


Dopo l’abbuffata di dolci carnevaleschi che ne dite di questa minestra gustosa e disintossicante?
Il carciofo è una pianta nota fin dai tempi antichi nei paesi del Mediterraneo, soprattutto in Italia, Francia e Spagna. La Sardegna è la regione che maggiormente si caratterizza per la Il carciofo è una pianta nota fin dai tempi antichi, la sua coltivazione è diffusa maggiormente coltivazione ed il consumo di questo delizioso ortaggio. La raccolta avviene principalmente tra il mese di ottobre e di maggio.
I carciofi sono ricchissimi di principi attivi e vantano molte virtù terapeutiche. Possiedono pochissime calorie e contengono molte fibre, oltre a sali minerali come calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Vantano un effetto disintossicante essendo diuretici e stimolanti della funzione epatica e sono utili per combattere problemi di diabete, colesterolo, ipertensione.


 

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Ingredienti per 4 persone:

200 gr d'orzo perlato
6 carciofi
1,5 lt di brodo vegetale già salato
10 rametti di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
1 limone (solo il succo)

Procedimento

Private i carciofi  delle foglie esterne più dure, della parte superiore con le spine e dell’eventuale fieno interno. Tagliateli a spicchi non troppo grossi e immergeteli mano a mano nell’acqua acidulata con il succo del limone.

Lavate l’orzo in acqua fredda, scolatelo bene e fatelo rosolare per qualche minuto in una casseruola con quattro cucchiai d’olio e lo spicchio d’aglio. Unite i carciofi, ben sgocciolati, e continuate a rosolare per altri due minuti.


Togliete lo spicchio d’aglio e versate il brodo caldo.


Portate a cottura per circa venti minuti, ma controllate i tempi sulla confezione dell’orzo perché potrebbero variare. A fine cottura, unite il prezzemolo tritato e servite.
Se volete, potete spolverizzare con piccole scaglie di pecorino.

Buon appetito!


mercoledì 13 febbraio 2013

Torta di zucca mais e mandorle

Mi piace molto la zucca. Il suo colore caldo e  solare mette l'allegria nelle fredde e grigie  giornate d'inverno; versatile, si presta a molte preparazioni culinarie e poi, questo preziosissimo ortaggio, è ricco di proprietà.Contrariamente a quanto si possa pensare, la zucca, dolcissima e gustosa, è un alimento amico delle diete povere di calorie, infatti apporta solo 18 Kcal per 100 grammi di prodotto: ciò è dovuto all'ingente quantità d'acqua in essa contenuta, stimata  intorno al 94,5%. I carboidrati ammontano al 3,5%, mentre le proteine, pochissime, ne costituiscono solo l'1,1%. I grassi, pressoché assenti, rappresentano circa lo 0,1%.ed è  adatta persino ai diabetici per la scarsità in termini glucidici
Il suo splendido colore arancione è dovuto alla massiccia presenza  di caroteni e pro-vitamina A ed è  inoltre,  ricca di minerali, tra cui fosforo, ferro, magnesio e potassio; buono anche il quantitativo di vitamina C e di vitamine del gruppo B.





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Ingredienti:
600 gr di zucca già sbucciata
200 gr di farina di mais
200 gr di farina 00
100 gr di mandorle tritate
4 uova
150 gr di zucchero
150 gr di burro
1 bicchierino di Moscato o di Passito di Pantelleria
1 bustina di lievito per dolci
1  pizzico di sale

Procedimento
Fate cuocere 15 minuti nel  forno a 180° la zucca e schiacciatela  o passatela al mixer.
Sbattete le uova con lo zucchero e un pizzico di sale fino a quando risulteranno spumose,




aggiungete la farina di mais e il burro fuso e amalgamate  molto bene. Unite  anche la farina 00 a cui avrete aggiunto la bustina di lievito e la vanillina.
Per ultimo aggiungete la polpa di zucca fredda, le mandorle tritate e il bicchierino di vino.



Imburrate  una tortiera di 25 cm di diametro, infarinatela con la farina di mais, eliminate quella in eccesso e versate il composto nella tortiera.





Cuocetela in forno già caldo a 180° per 50 minuti. 
Quando è fredda guarnitela a piacere con zucchero a velo  e servitela accompagnata da una crema al  cioccolato o da  panna montata.



Per fare questa decorazione ho utilizzato una mascherina da stencil, ma basta ritagliare una forma da un cartoncino, sovrapporlo alla torta e spolverarlo con lo zucchero a velo fatto cadere da un colino. Al posto dello zucchero a velo potete utilizzare del cacao.

Vino consigliato: Moscato, Passito di Pantelleria

martedì 12 febbraio 2013

Diamo del "Tu ai Fornelli"


EVVIVA ! Finalmente è nato! Cosa? “Diamo del Tu ai Fornelli"

“Diamo del Tu ai Fornelli” è il nuovo libro di Ricette 2.0. Settantaquattro food blogger  tra cui la sottoscritta, presentano ricette esclusive e rivisitazioni di grandi classici.
Il libro è in formato ebook e sarà disponibile nei principali ebook store, grazie alla partnership con la piattaforma ePubblica, a partire da metà Febbraio 2013.
Le ricette sono catalogate per “emozioni” e sono illustrate dando del Tu al lettore. Per ogni ricetta una foto della realizzazione finita, i segreti su come renderla perfetta, la biografia dell’autore e il link per raggiungerlo.
All’interno anche approfondimenti per meglio capire il connubio tra il mondo del food e marketing, scrittura, fotografia, libri e web.
“Diamo del Tu ai Fornelli” è il nuovo progetto editoriale di Ricette 2.0: non un semplice ricettario ma una evoluzione dei modi e delle forme. Il precedente libro “Dai Blog alla tua Tavola” aveva l’obiettivo di portare la blogosfera food nelle case, questo vuole riportare la gente sul web.
E’ stato scelto il formato elettronico al posto del cartaceo e un partner d’eccezione come ePubblica per distribuire il libro nei principali ebook store del web italiano. Il libro sarà disponibile all’acquisto da metà febbraio 2013 e subito, senza tempi d’attesa, potrete iniziare a sfogliare le numerosissime pagine e le decine di ricette che i food blogger hanno proposto in esclusiva per voi.
Non troverete il classico indice antipastiprimisecondi: è stato rivoluzionato anche quello,
suddividendo le ricette per emozioni e dando del Tu al lettore. Settantaquattro blogger vi stupiranno con novità consigli e rivisitazioni di classiche ricette. Se non vi dovesse bastare, sono presenti tutti ilink degli autori per scoprire nuove idee e condividere esperienze. Non solo: presenti anche approfondimenti nati dall’incrocio tra il mondo del food e fotografia, scrittura, marketing, web e libri.
 Se siete interessati cliccate qui sotto per acquistarlo o per vedere un'anteprima gratuita.

 Mi trovate nella sezione "Ricette scaccia tristezza" con la Tortiera di Catalogna







martedì 5 febbraio 2013

Seppioline e cipolline

La seppia appartiene alla stessa famiglia di polpi e calamari; è un mollusco cefalopode, cioè dotato solo di testa e piedi e possiede notevoli capacità mimetiche che gli consentono di cambiare colore in brevissimo tempo. Le sue dimensioni vanno dai quattro centimetri della seppiola fino ai 120 centimetri della seppia comune.

All’interno del suo corpo troviamo una conchiglia detta “osso di seppia” che le consente di galleggiare perché è pieno di bollicine di gas che lo rendono più leggero dell’acqua.

La seppia si difende dagli attacchi dei predatori espellendo inchiostro che si trova in una sacca all’interno del suo corpo.

E’ diffusa in tutti i mari e gli oceani del globo e vive sui fondali costieri melmosi o sabbiosi. In Adriatico vi sono due distinte popolazioni di seppie, una si riproduce in primavera, l’altra in autunno.

Le sue caratteristiche nutrizionali sono molto simili a quelle dei cosiddetti “pesci magri”: è ricca di vitamina A, B1, D e di sali minerali quali il fosforo, il potassio, il calcio e proteine. E’ ricca di fibre e quasi priva di grassi per cui è consigliata nelle diete ipocaloriche.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2020 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per 4 persone:

1 kg. di seppioline nostrane
400 gr. di cipolline borettane
125 cl di aceto bianco
250 cl di Vernaccia
4 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
una decina di rametti di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di zucchero
Sale e pepe q.b.
Procedimento

Pulite, lavate le seppioline e mettetele in un tegame con 4 cucchiai d’olio, lo spicchio d’aglio e fatele dorare per qualche minuto, aggiungete lo zucchero e fatele caramellare per 5 minuti.
Versate l’aceto, il vino, unite i chiodi di garofano le foglie d’alloro, il pepe e aggiustate di sale (tenete presente che le seppioline sono già piuttosto sapide). Continuate la cottura per altri 10 minuti, poi unite le cipolline pulite e lavate. Portate a cottura (circa 20/25 minuti).
Nel frattempo tritate le foglie di prezzemolo e distribuite il trito sulle seppioline prima di servirle.
E…buon appetito!