Come ho ripetuto e scritto spesso,
detesto sprecare il cibo e, amo ridare nuova vita agli avanzi. Questa ricetta
nasce dall’unione di una porzione di porri
stufati alla Vernaccia avanzati e un uovo d’oca. L’uovo d’oca corrisponde più
o meno a tre uova di gallina: ha un gusto gradevole e delicato che ben si sposa
con l’acidità della marinata o “carpione”, come noi qui in Piemonte chiamiamo
la scapece. Il “carpione” prende il nome da un pesce d’acqua
dolce, la carpa, che solitamente, veniva preparato in questo modo.
Ingredienti per 2 persone
200 gr di porri
stufati alla Vernaccia avanzati
4/5 foglie di salvia
1 spicchio d’aglio
50 ml di aceto bianco
50 ml di vino bianco dolce (Vernaccia,
Moscato, ecc.)
50 ml d’acqua
Mezzo cucchiaino di zucchero
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
Pepe in grani q.b.
Procedimento
Rompete l'uovo (sappiate che il guscio è
molto duro) in un piatto, salate e sbattetelo leggermente.
Scaldate i porri
alla Vernaccia e amalgamateli con l’uovo. Versate due cucchiai d'olio nella
padella, dove avete fatto scaldare i porri, e versate il composto. Fate cuocere
per circa cinque minuti, poi rivoltate la frittata aiutandovi con un coperchio
piatto, lasciate cuocere ancora per due minuti poi mettetela in un contenitore
capiente.
Versate in una casseruola (non di
alluminio) l’acqua, l’aceto e il vino, aggiungete l’aglio schiacciato, la
salvia, lo zucchero e il pepe.
Fate sobbollire, a fuoco dolce, per 5/6
minuti. Togliete la marinata dal fuoco, fatela intiepidire un poco e versatela
sulla frittata. Lasciate riposare almeno un giorno in frigorifero. Poi
scolatela dalla marinata e servitela accompagnata da un’insalatina.
Buon appetito!
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