martedì 16 ottobre 2018

La cheesecake Ambrosia di Masha e Orso


"Il segreto del SUPEREROE è portare alla maturità lo spirito dell'infanzia; il che significa COLTIVARE l'entusiasmo di fronte alla VITA, alle sue piccole grandi BELLEZZE e BONTA' per rendere MIGLIORE il mondo" Festeggiamo la nuova stagione di #Ambrosia con i suoi #supereroi
Per questa nuova stagione ho deciso di dedicare questo dolce, ideale per la merenda, a Masha ed Orso,  la piccola bambina combina guai e il suo mansueto amico.  Masha e Orso sono i protagonisti di  una serie animata russa iniziata nel 2009, liberamente ispirata ai personaggi del folklore locale. 
Ho utilizzato la mela Ambrosia per le sue  preziose caratteristiche nutrizionali e il gusto eccezionale.
Succosa, croccante e aromatica ha come peculiarità principale il multicolore essendo circa per il 75% rossa e con uno sfondo giallo crema che la rendono molto gradevole alla vista.
Questa caratteristica è dovuta al fatto di essere nata per caso in Canada, nello stato della British Columbia, alla fine degli anni ‘80 grazie ad un incrocio naturale,ossia non generata e prodotta in laboratorio, molto probabilmente tra la Red Delicious (mela rossa) e la Golden Deliciuos (mela gialla) e la Jonagold.
E’ di dimensioni medio- grandi (220-280 gr) molto gustosa e profumata.
Ricca di flavonoidi, fibre e di un elevato numero di tannini, la mela Ambrosia è l’ideale per aiutare il nostro corpo a mantenersi sano.
Matura tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, a seconda della regione di coltivazione. Per sviluppare la massima lucentezza ha bisogno di notti fresche e di giornate calde e assolate come quelle della Val Venosta, habitat ideale per la sua coltivazione.



LE IMMAGINI E I TESTI PUBBLICATI IN QUESTO SITO SONO DI PROPRIETA' DELL'AUTORE E SONO PROTETTI DALLA LEGGE SUL DIRITTO D'AUTORE N. 633/1941 E SUCCESSIVE MODIFICHE. COPYRIGHT © 2010-2050 TUTTI I DIRITTI RISERVATI A IL POMODORO ROSSO DI MARIA ANTONIETTA GRASSI

Ingredienti per una mini cheesecake di 11 cm di diametro

Per la base
1 disco di  pan di spagna
Burro  solo per ungere il coppapasta q.b.

Per la farcitura

1 mela Ambrosia
125 gr di ricotta
1 cucchiaino di zucchero a velo
1 cucchiaio di miele d’acacia
Un cucchiaio di gocce o scaglie di cioccolato fondente
1 foglio di gelatina da 6 gr
1 cucchiaio di latte

Per la rifinitura
Granella di pistacchi q.b.
1 tubetto di cioccolato fondente per guarnizioni
1 tubetto di gelatina rossa per guarnizioni
Crema di nocciole e cioccolato  
Cioccolato bianco q.b.


 Preparazione

Prendete un coppapasta di 11 cm di diametro e ricavate dal pan di spagna un disco.



Spennellate il coppapasta  di burro fuso e rivestite con della carta da forno.


Infilate il dischetto di pan di Spagna.
Preparate la farcitura
Mettete a bagno in acqua fredda per dieci minuti il foglio di gelatina.
In una ciotola mettete la ricotta, unite il miele, lo zucchero, la mela  tagliata a dadini, le gocce di cioccolato e amalgamate bene il tutto.


Scolate e strizzate  la gelatina, fatela sciogliere nel cucchiaio di latte tiepido e unite tutto alla crema.
Versate la crema  sulla base di pan di Spagna, livellate bene e ponete in frigorifero per tre ore, coprendo  con della pellicola.


Trascorse le tre ore preparate  la guarnizione. 


Per aiutarvi a creare i personaggi distribuite un pochino di granella a creare una sorta di sagoma.


Disegnate con il tubetto di cioccolato i contorni di Orso e riempiteli   con la crema di nocciole e cioccolato e con uno pennellino create la pelliccia. Sciogliete il cioccolato bianco e con due gocce   disegnate gli occhi e mettete al cento una puntina di cioccolato fondente.
Sempre il cioccolato fondente fate anche il naso  e la bocca.
Prendete il tubetto di gelatina rossa e disegnate  i contorni di Masha, riempiteli con la stessa, con il cioccolato fondente fate delle righine per evidenziare i particolari del vestitino e le mani.
 Con due gocce di cioccolato bianco fate gli occhi,inserite un pezzettino di pistacchio e sopra mettete un goccio di cioccolato fondente.
Per le manine versate una goccia di gelatina e mischiatela con il composto di ricotta. I capelli fateli con un pezzettino della buccia della mela e poi fate delle righine sempre con il cioccolato  e la bocca con un pezzetto della buccia della mela e un pochino di cioccolato bianco al centro. Aggiungete ancora della granella di pistacchio a contornare il disegno.
Lasciate riposare in frigo per un’oretta e servite.



Le mele Ambrosia® sono un’esclusiva a livello europeo del Gruppo Rivoira
RIVOIRA
Via Pomarolo, 88 Verzuolo
Tel: +39 0175 280800
rivoira@rivoira.it





domenica 7 ottobre 2018

Risotto alla milanese

Il risotto alla milanese, insieme alla cotoletta  e al panettone è il piatto  tipico più conosciuto di Milano. Le origini di questa ricetta risalgono al Medioevo e sono collegate a un'analoga  della cucina araba e della cucina ebraica. Nel Medioevo, in Italia, questa pietanza era conosciuta come riso col zafran.
Questa ricetta nacque nel 1574 alla tavola del vetraio belga Valerio di Fiandra, che all'epoca risiedeva a Milano poiché stava lavorando alle vetrate del Duomo di Milano. Per il matrimonio di sua figlia i suoi colleghi vetrai fecero aggiungere a un risotto bianco al burro dello zafferano: questa spezia era infatti utilizzata dai vetrai per ottenere una particolare colorazione gialla dei vetri. Il nuovo piatto ebbe subito successo, sia per il suo sapore che per la sua tonalità gialla, che ricordava l'oro, sinonimo di ricchezza. Lo zafferano ha anche riconosciute proprietà farmacologiche e quindi il risotto giallo si diffuse presto nelle osterie e nelle taverne milanesi.
Il risotto alla milanese scomparve subito dalle cronache per ricomparire sui documenti nel 1809, quando viene definito "riso giallo in padella"]. In seguito, nel 1829, su un altro libro di ricette, la celebre pietanza meneghina viene definita "risotto alla milanese giallo", prendendo la denominazione con cui è universalmente conosciuta ancora oggi.
Certamente questa ricetta è quella che più rappresenta l’opulenza  e la ricchezza  di Milano mettendo a tavola il colore dell’oro con l’altrettanto costoso zafferano uniti nella famosa ricetta del grande chef Gualtiero Marchesi.

Fonte : Wikipedia



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Ingredienti per 4 persone

320 gr di riso Carnaroli
50 gr di midollo di bue
½ cipolla
½ bicchiere di vino bianco secco
2 bustine di zafferano
80 gr di burro
1lt e di brodo di carne salato
80 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Scaldare 30 gr di burro, aggiungete la cipolla tagliata finemente , il midollo e fate  appassire a fuoco dolce per 5 minuti.
Aggiungete il riso e fatelo tostare per qualche minuto, rimestando.
Versate il vino, alzate il fuoco e fate evaporare completamente.
Unite un mestolo di brodo bollente, mescolate e proseguite la cottura per circa 16 minuti (regolatevi in base ai tempi di cottura suggeriti sulla confezione) aggiungendo del brodo caldo ogni volta che il precedente è stato assorbito.
Terminata la cottura spegnete il fuoco e mantecate il riso aggiungendo il burro rimasto e il Parmigiano Reggiano.
Amalgamate con cura, eventualmente aggiustate di sale, distribuite il riso in quattro piatti pepate e servite.



giovedì 27 settembre 2018

Timballo di rigatoni, melanzane, speck e Provolone

Una storia basata sui valori autentici della vita di campagna, sull’amore per la natura e le cose vere. Nasce così la realtà Girolomoni, il meglio dei prodotti alimentari biologici made in Italy.
La pasta è ottenuta esclusivamente con grani duri coltivati in Italia, prodotti dai soci o da aziende convenzionate. L’essiccazione avviene a basse temperature ed in tempi molto lunghi (circa 12 ore per la pasta lunga e circa 8 ore per la pasta corta) al fine di mantenere nella pasta tutti i principi nutritivi ed organolettici presenti nel grano. Tutta la pasta Girolomoni viene prodotta nel pastificio aziendale a totale conduzione biologica.
Per rispondere alle esigenze di molti consumatori viene prodotta una nuova gamma di pasta trafilata al bronzo. Siccome le trafile di bronzo hanno una struttura particolare, la pasta non esce liscia come quella comune, bensì rugosa. La rugosità aiuta la pasta a trattenere i condimenti e quindi la insaporiscono meglio. Anche per questa pasta l’essiccazione avviene a basse temperature ed in tempi molto lunghi (circa 12 ore per la pasta lunga e circa 8 ore per la pasta corta) al fine di mantenere nella pasta tutti i principi nutritivi ed organolettici del grano.
Per la preparazione di questa ricetta ho utilizzato i rigatoni bio trafilati al bronzo Girolomoni. Ottimi per gusto, consistenza e tenuta alla cottura,ideali per tutti i tipi di ricette.



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Ingredienti per 4 persone:

320 gr di Rigatoni Girolomoni trafilati al bronzo
300 gr di besciamella
2 melanzane non troppo grandi
2 uova
300 gr di passata di pomodoro
200 gr di Provolone piccante a dadini
200 gr di speck a dadini
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
Qualche foglia di basilico
Burro q.b. ad imburrare le cocottine
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.

Procedimento
Tagliate a dadini le melanzane.
In una padella versate l’olio e fate friggere i dadini di melanzane per qualche minuto, aggiungete la passata di pomodoro, il basilico spezzettato. Salate e fate cuocere per 10 minuti.
Accendete il forno ( modalità statica) a 200 °C
Mescolate la besciamella alle uova.
Lessate la pasta molto al dente, poi fatela saltare in padella con lo speck per un minuto.



Togliete dal fuoco, condite con il sugo di melanzane, unite i dadini di Provolone, la besciamella mescolata alle uova, il Parmigiano  Reggiano e il pepe. 



Imburrate le cocottine o un’unica pirofila (come preferite) e versate il composto, distribuite un po’ di Parmigiano Reggiano grattugiato e qualche dadino di Provolone.



Infornate e fate cuocere per 25 minuti , se dovesse coloririsi troppo copritelo con un foglio d’alluminio.

Sfornate , lasciate riposare per 5 minuti e servite.




domenica 16 settembre 2018

Torta di mele con nocciole e amaretti

Tutti conosciamo questo delizioso frutto che, con la sua forma sferica, ci ricorda la totalità del cielo e della terra, simbolo del potere terrestre e divino insieme. Nella nostra tradizione il melo è l’albero del bene e del male, nella mitologia scandinava è considerato il cibo degli dei: è una mela d’oro che scatena la guerra di Troia, sono le mele i frutti dell’immortalità del giardino delle Esperidi che Ercole riesce a conquistare.
Fu una mela che cadendo in testa a Newton gli fece intuire il meccanismo della forza di gravità e fu sempre una mela che rese GuglielmoTell un eroe nazionale del popolo svizzero e via via fino ad arrivare alla simbologia moderna che la vede emblema di New York detta anche “LA GRANDE MELA”.


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Ingredienti:

200 gr di amaretti secchi Matilde Vicenzi
130 gr di biscotti “Digestive” o simili
100 gr di nocciole Dolce Gentile Piemontese tostate e spelate
3 mele rosse
3 uova
1 bicchierino di brandy
30 gr di burro (per imburrare la tortiera)
1 bustina di lievito per dolci
3 cucchiai di zucchero semolato

Procedimento

Tritate finemente i biscotti “Digestive”, mettetene da parte 40 gr (due cucchiai) e il resto mettetelo in una ciotola.
Tritate finemente gli amaretti e mettete anch’essi nella ciotola insieme al lievito.
Tritate le nocciole con un cucchiaio di zucchero e aggiungeteli al trito di amaretti e biscotti. Mischiate bene.
Accendete il forno a 170°.
Imburrate una teglia di 24 cm di diametro e rivestitela con i biscotti tenuti da parte.
Mettete le uova e un cucchiaio di zucchero in una ciotola capiente e montateli con le fruste elettriche.
Incorporate alle uova il trito preparato nella ciotola poco alla volta e alternandolo con il brandy.


Sbucciate le mele, tagliate a dadini una mela e mezza e a spicchi l’altra mela e mezza.
Aggiungete i dadini di mela al composto, amalgamate bene e versatelo nella tortiera. 



Sistemate sulla superficie della torta gli spicchi di mela, spolverizzate con lo zucchero rimasto e cuocete in forno per 50 minuti.
Lasciate riposare la torta per 10 minuti nel forno spento e semiaperto.
Servite con un vino bianco dolce (Moscato, Passito di Pantelleria, Vin Santo, ecc.)





Importante! Gli amaretti devono essere quelli secchi (tipo quelli di Matilde Vicenzi) e non molto dolci, diversamente, se utilizzate amaretti di altro tipo (e quindi molto più dolci) diminuite la percentuale di zucchero.