martedì 9 giugno 2015

Biscotti di mandorle, nocciole e cioccolato

Mi sono ritrovata in dispensa un po’ di sacchetti di farine varie, mezzi vuoti, e mezza scatola di gocce di cioccolato, così ho deciso di preparare questi biscotti. 
Sono semplici e veloci da realizzare e i vostri bambini (e non solo) ne saranno entusiasti!

La composizione delle farine, priva di glutine, ne consente il consumo anche a chi ha problemi in tal senso.


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Ingredienti:

80 g di farina di nocciole
80 g di farina di mandorle
50 g d’amido di mais
80 g di zucchero semolato
2 album1 d’uovo (a temperatura ambiente)
1 bustina di lievito per dolci
Gocce di cioccolato q.b.

Procedimento

Preriscaldate il forno a 160°.
Miscelate le farine con lo zucchero, l’amido e il lievito.

Montate a neve gli albumi e unitevi,




 delicatamente e poco per volta, il preparato di farine. 


Amalgamate bene, poi aggiungete le gocce di cioccolato.


Prendete un po' del composto e formate delle palline poi appiattitele leggermente e mettetele sulla placca ricoperta da carta da forno.
Infornate per 15/20 minuti.

Sfornateli e fateli raffreddare su di una gratella.




mercoledì 3 giugno 2015

Cialdine al torrone

Il 25 ottobre 1441 a Cremona, Francesco Sforza sposa Bianca Maria Visconti. La leggenda narra che, durante il pranzo nuziale fu servito, per la prima volta, questo caratteristico dolce. Il suo nome, probabilmente deriva dal fatto che gli fu data la forma del campanile della cattedrale cremonese, il Torrazzo. In realtà il torrone è un prodotto tipico di varie regioni italiane, la città che ne rivendica l’origine è Benevento e, in effetti, esistono degli scritti del I secolo di Tito Livio e Marziale che descrivono un dolce analogo chiamato “cupedia” dal latino “cuppedia” (ghiottoneria). In molte regioni italiane ritroviamo nomi simili che identificano specialità prodotte con mandorle o nocciole legate con lo zucchero caramellato. In Sicilia assume il nome di cubbaita, dolce tipico composto da mandorle o nocciole o pistacchi inglobati in una pasta a base di miele, bianco d’uovo e zucchero il che fa presumere che, in realtà le sue origini siano da ricercare nel Medio oriente o a nord del Mediterraneo. Lo ritroviamo in Francia (touron o nougat dal latino nucantum) dove veniva prodotto con le noci, successivamente sostituite nel 1600 dalle mandorle coltivate in Provenza. In Spagna lo ritroviamo già nel 1400 con il nome di turròn.
Qualunque siano le sue origini, una cosa è certa, la sua bontà!
Ai nostri giorni il suo consumo è prevalentemente natalizio, tuttavia, tritato può essere utilizzato per tantissime preparazioni dolciarie, come questa ricetta, oppure sbriciolato su di un gelato o una mousse o su tutto quello che vostra fantasia vi suggerisce.


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Ingredienti:
200 g di torrone
40 gr di farina di mandorle
20 gr di amido di mais
2 albumi
Mezza bustina di lievito per dolci

Procedimento

Tritate nel mixer, grossolanamente, il torrone.
Setacciate la farina con l’amido e il lievito.
Accendete il forno a 160°C
Montate a neve ben ferma gli albumi ed aggiungete, poco alla volta, la farina. Quando avrete amalgamato tutto, unite il torrone tritato.


Disponete un foglio di carta da forno sulla leccarda e distribuite, ben distanziati, dei mucchietti di preparato (potete farlo con un cucchiaio o con un sac à poche). Infornate per 15 minuti. Sfornateli delicatamente (saranno molto morbidi) e fateli raffreddare su di una gratella.



Potete conservarle per qualche giorno in una scatola di latta o in un barattolo di vetro ben chiuso, ma difficilmente ne rimarranno…



venerdì 29 maggio 2015

Rana pescatrice con le zucchine


La rana pescatrice, detta anche coda di rospo, è un pesce dalle carni molto magre e dal gusto delicato che è diffuso dal Mare del Nord all'Atlantico (fino alle coste nord occidentali africane) comprese le coste islandesi. È inoltre presente nel Mediterraneo (più diffuso nella parte occidentale) e nel Mar Nero. Abita le acque di fondale sabbiose e sassose comprese tra 20 e 1000 metri.
Dal punto di vista nutrizionale è ricco di proteine ad alto valore biologico e d’acidi grassi polinsaturi della famiglia omega-3 e di potassio. Per quanto concerne le vitamine, contiene anche Niacina (vit. PP) e un notevole quantitativo di vitamina D.

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Ingredienti per 4 persone:

800 gr di rana pescatrice
4 zucchine
1 scalogno
1 dl di vino bianco
Un piccolo mazzetto di prezzemolo (una ventina di rametti)
1 cucchiaio abbondante di capperi sotto sale
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

Pulite la coda di rospo asportando la pelle e le pinne, lavatela, asciugatela delicatamente con carta assorbente da cucina, quindi tagliatela a tocchetti.


Lavate il prezzemolo e sgrondatelo bene, dissalate i capperi e sbucciate l’aglio, poi tritate il tutto, unite due cucchiai d’olio e amalgamate bene la salsina ottenuta.
Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele in quattro parti e poi a quarti. Scaldate quattro cucchiai d’olio in una casseruola, unite lo scalogno tagliato a rondelle sottili e le zucchine. Fate soffriggere a fiamma dolce finché saranno ben dorate, poi scolatele con il mestolo forato e tenetele da parte.
Nell’olio di cottura delle zucchine unite i bocconcini di pesce, fateli rosolare per qualche minuto, poi bagnate con il vino e lasciate sfumare a fuoco vivo, abbassate la fiamma e rimettete le zucchine, regolate di sale e di pepe, mescolate con cura per fare insaporire il tutto, continuate la cottura a fiamma bassa per circa 10 minuti.
Appena prima di spegnere il fuoco aggiungete la salsina di prezzemolo, mescolate e servite.
Buon appetito!

lunedì 25 maggio 2015

Lasagne con asparagi e speck

L’asparago è una pianta selvatica originaria del bacino mediterraneo e, in particolare, delle regioni centrali e settentrionali dell’Europa, dell’Asia centrale e occidentale, dell’Egitto, dell’Algeria e della penisola Iberica. Ne esistono di vari colori, bianchi, viola, verdi.
La produzione nazionale di asparagi è prevalentemente concentrata in Emilia Romagna, Piemonte e Veneto.  Gli ortofrutticoltori italiani ne suggeriscono l’acquisto e il consumo a partire dal mese di aprile. Dal punto di vista nutrizionale, nell’asparago sono contenuti  sali minerali tra i quali calcio, fosforo e potassio, vitamine (C e B), acido folico e carotenoidi che sono i precursori della vitamina A e possiedono un’azione antiossidante e protettiva della pelle e delle mucose. Ottimo contorno, l’asparago è una verdura assai apprezzata dai buongustai. Esistono circa venti tipi di asparago, i più comuni sono quello verde e quello bianco. Hanno proprietà depurative e diuretiche. Il loro consumo è controindicato solo per chi ha problemi di cistiti e di calcoli renali perchè contengono acido urico che può peggiorare la situazione.



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Ingredienti per 4 persone

Per le lasagne:
250 gr di farina
3 uova
5 gr di sale

Per la besciamella:
½ lt di latte freddo
40 gr d’amido di mais (o di farina)
30 gr di burro
4 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
Noce moscata q.b.
1 cucchiaino di sale 

Per la farcitura:
Un mazzo d’asparagi
2 etti di speck
Parmigiano Reggiano q.b.
  
Procedimento

Mettete la farina e il sale sulla spianatoia, fate un buco al centro e aggiungete le uova. Impastate tutto, fino ad ottenere un impasto compatto e omogeneo, formate una palla e lasciatela riposare per circa mezz’ora.
Nel frattempo, lavate, gli asparagi, tagliate la parte di gambo più dura e sbucciate un po’ del gambo rimanente con il pelapatate (servirà a non trovare fibre troppo dure durante il consumo). Ricomponete il mazzo, legatelo con lo spago da cucina e fateli cuocere a vapore per 7/8 minuti; se non avete la vaporiera, fateli cuocere in una pentola con i gambi immersi nell’acqua salata e le punte fuori.  Quando saranno cotti, togliete lo spago, tagliate i gambi e frullateli. Tagliate a metà le punte e mettetele da parte .
Preparate la besciamella.
Mettete l’amido di mais (o la farina) e il sale in un pentolino e aggiungete lentamente il latte freddo, mescolate continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Ponete il pentolino sul fuoco basso e, sempre rimestando (fate attenzione che non si attacchi), portate a bollore, continuate la cottura per circa dieci minuti, quando avrete ottenuto una salsa corposa ma fluida, unite il burro e quattro cucchiai di Parmigiano. Continuate la cottura ancora per un minuto, per consentire al burro e al Parmigiano di sciogliersi e di amalgamarsi bene con la besciamella. Spegnete il gas e grattugiate nella salsa la noce moscata.  Unite la besciamella al frullato di gambi d’asparagi, aggiustate di sale.
Riprendete l’impasto e, con il mattarello, tirate la sfoglia, sottile, e tagliate dei rettangoli.
Accendete il forno a 180°C.
Sbollentate le lasagne, poche per volta, per un minuto, in abbondante acqua salata a cui avrete aggiunto un po’ d’olio per evitare che si attacchino. Scolatele e stendetele.
Imburrate una pirofila e mettete sul fondo un velo di besciamella e le lasagne, distribuite sopra un po’ del composto d’asparagi e besciamella, lo speck, cospargete di Parmigiano e ricominciate. Nell’ultimo strato, sopra lo speck, mettete ancora un po’ di besciamella e fateci affondare le mezze punte degli asparagi.


Distribuite abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato.  Infornate (forno già caldo e, se avete la funzione, ventilato) 


per 25-30 minuti, lasciate riposare 5 minuti e servite.
Buon appetito!





Consigli.  
Se non avete tempo di preparare in casa la pasta fresca, potete acquistare una confezione di lasagne da 250 gr (tipo quelle di Giovanni Rana o di Nonna Amelia).

mercoledì 20 maggio 2015

Spezzatino di manzo con le patate

La carne di manzo appartiene alla categoria delle carni rosse. Ha un apporto nutrizionale diverso che varia in base al taglio specifico. E’ ricca di proteina ad alto valore biologico, di sali minerali quali ferro e potassio, ed è un’ottima fonte di vitamina b12 e vitamina PP (niacina).
Pur essendo un ottimo alimento, va consumata con parsimonia in quanto non solo è ricca di colesterolo e purine, ma, se non associata al consumo di  verdura e frutta, predispone l’organismo al rischio di aterosclerosi e tumori del colon.

I tipi di carne di manzo più adatti a questo tipo di preparazione, sono il bianco costato di pancia, il collo, lo scalfo e il fusello.



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Ingredienti per 4 persone:

8 etti di spezzatino di manzo
1 kg di patate
3 cucchiai di conserva di pomodori
500 ml d’acqua calda
½ bicchiere di vino rosso corposo
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
Rosmarino, salvia, alloro, timo
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale e pepe q.b.

Procedimento

In una casseruola mettete 4 cucchiai d’olio, la cipolla, l’aglio, il rosmarino e la salvia tritati.  Lasciate stufare dolcemente nell’olio per qualche minuto, poi aggiungete lo spezzatino e fatelo dorare da tutte le parti.


Versate il mezzo bicchiere di vino e lasciatelo evaporare a fuoco vivo.
Aggiungete l’acqua calda, la conserva, due foglie d’alloro e due rametti di timo, il sale, il pepe e portate a bollore, abbassate la fiamma al minimo, coperchiate e fate cuocere per circa un'ora.
Trascorso il tempo, pelate le patate, tagliatele a tocchetti e unitele alla carne. 



Eventualmente, se il liquido si è ristretto troppo,  aggiungete altra acqua calda. Continuate la cottura per circa 20 minuti (o fino a quando le patate saranno cotte) e servite.


Buon appetito!




lunedì 18 maggio 2015

Pane Biovone


Nella farina la lettera W  seguita da un numero rappresenta la forza del glutine in essa contenuta. Quando è alto, come in questo caso, vuol dire che la farina contiene molto glutine e quindi è adatta per le lunghe lievitazioni.
Il glutine è una proteina che si origina, in presenza di acqua ed energia meccanica (impasto) dall’unione di due tipi di proteine: la gliandina e la glutenina presenti nei cereali quali frumento, farro, orzo, segale.
Questa proteina è spesso usata come sostitutivo della carne nelle diete vegetariane e viene utilizzato per la base del seitan.
Il glutine conferisce agli impasti elasticità, viscosità e coesione. Maggiore è  il contenuto di glutine migliore è la qualità del prodotto.



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Ingredienti

500 g di farina Garofalo w350
200 gr di lievito madre rigenerato
320 ml d’acqua a temperatura ambiente
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale fino q.b.

Procedimento

 Versate la farina in una ciotola capiente, sciogliete il lievito nell’acqua e unitelo alla farina.



Amalgamate bene tutto, poi mettetelo su di una spianatoia, leggermente infarinata, e impastate fino ad ottenere un composto omogeneo;  poi allargatelo e  unite 2 cucchiai d’olio e 1 cucchiaio  di sale fino.
Continuate ad impastare fino a  quando l’impasto risulterà elastico (circa 15/20 minuti).
Formate una palla, ungete una ciotola e depositatecela. Coprite con della pellicola e lasciate lievitare per 1 ora nel forno spento o in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria.
Trascorso il tempo riprendete l’impasto e  mettetelo su di un piano infarinato, dategli la forma di un panetto rettangolare  e poi procedete alla piegatura come per preparare la pasta sfoglia. Stendete un po’ il panetto,


poi ripiegate verso il centro i due lati corti, 


lasciate riposare, poi girate di 90° appiattitelo leggermente e ripiegate i lati.


Questa operazione consentirà d’inglobare molta aria, il che renderà la pasta morbida e ben alveolata. Riformate una palla, ungetela leggermente e rimettetela nella ciotola. Coprite con la pellicola e ponete in frigo per 16/20 ore.


Togliete l’impasto dal frigo, deponetelo sulla leccarda, preventivamente ricoperta con carta da forno, e lasciatelo riposare un’ora. 


Nel frattempo accendete il forno a 200°C  e mettete, sul fondo dello stesso, un pentolino pieno d’acqua.
Quando il forno sarà caldo al punto giusto, praticate un taglio a croce sull’impasto e infornate. Lasciate cuocere per 35 minuti.


Sfornate e fate raffreddare su di una gratella.



Consiglio: Se non avete il lievito madre fresco potete utilizzare quello disidratato (ormai lo trovate in tutti i supermercati) oppure una bustina di lievito di birra liofilizzato.